CRONACA DELLA SETTIMANA. 24 MARZO 1867

   Ci ha recato somma sorpresa e dolore il vedere che nel momento in cui il nome del nostro Eroe liberatore GENERALE GIUSEPPE GARIBALDI usciva eletto deputato dall’urna d’una delle più popolari Sezioni della nostra città, il suo giorno onomastico, festeggiato splendidamente in tutti gli altri anni, passasse diremmo quasi inosservato quest’anno. Non sappiamo comprendere questa astensione, che ha fatto sì grave torto al cuore de’Napolitani.

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   Leggiamo annunziato un nuovo giornaletto col titolo La Rondinella, compilato da donne. Mentre facciamo i nostri congratulamenti alle animose compilatrici, sentiamo l’obbligo di far loro osservare che un giornale col titolo La Rondinella è già da dodici anni in vita, diretto dal nostro carissimo fratello Ferdinando. Ci badino le prelodate signore.

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   Nel vico Tofa per motivi di gelosia, uno de’soliti mastacciruni, martedì verso le due e mezzo, tagliava con un rasoio la faccia di una certa Concetta giovane vedova. Invochiamo tutto il rigore delle Leggi contro questi vermi della peggior razza che fanno uso di quell’arma terribile.

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   Mercoledì mattina, un uomo di aspetto e vestimenta civili veniva pubblicamente insultato nella via Toledo da un quidam, che gli rinfacciava di non avergli pagato la somma di 44 carlini. Mosse l’indignazione generale la villanissima condotta del preteso creditore. Simili scandali dovrebbero essere severamente puniti in un paese dove sono leggi e magistrati competenti. Se noi fossimo giudici in questa vertenza, condanneremmo il creditore non solo a perdere il suo preteso credito, ma ad una pubblica ed esemplare riparazione verso l’offeso debitore, obbligandolo a chiedergli pubblicamente scusa e perdono del suo insolente procedere.

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   Un altro reclamo all’illustrissimo Municipio della Città di Napoli.

   La strada Nardones mette a capo a S. Ferdinando e termina a’gradoni di Chiaia. Non ha guari esse venne lastricata fino alla salita che mena al largo S. Anna; e l’altro tratto, che da questo punto mena a’Gradoni, rimase nella primitiva ed antica sua costruzione, in uno stato deplorabile, sicché si rende difficile il transitarlo da’viandanti, senza incontrare pericolo ad ogni pie’sospinto, e difficilissimo a coloro, che vogliono percorrerlo in carrozza, senza mettere a repentaglio la propria vita. Di tanto in tanto si è fatto racconciare qualche pezzo di quel tratto, che per la sua vetustà va sempre più giù; ma questi non sono che rimedii del momento, i quali se apportano riparo in un tempo, non impediscono al certo che più tardi non sprofondi un altro sito, come tutto giorno si verifica.

   Come ognuno vede, si tratta d’una delle principali strade, prossime a Toledo ed alla reggia, e battuta incessantemente da carrozze e da gran popolazione. Epperò il solerte Municipio, lungi dallo spendere danaro per vani abbellimenti, rivolga le sue cure a quelle opere, che per umanità dovrebbero richiamare la sua seria attenzione, e fra questa va certamente annoverata la ricostruzione del tratto superiore della strada in parola; essendo veramente dispiacevole che una principale strada, come quella di cui si tratta, sia rimasta incompiuta ed abbandonata, e che perciò non rimossi que’pericoli, cui oggi sono esposti gli abitanti di essa, la maggior parte dei quali per le forte tasse, cui è soggetta, avrebbe il diritto di avere la strada, ove abita, in uno stato sicuro e transitabile e non temere di essere sepolta in qualche voragine, che da un momento all’altro potrebbe aprirsele sotto i piedi.

                                                                                     FRANCESCO MASTRIANI