DIZIONARIO DESUETI LETTERA D

335 vocaboli

dabbenaggine. s.f. • Balordaggine, semplicioneria [Z-91(Guida.73): ridendosi in cuor suo della dabbenaggine del futuro cognato. 

dabbennome. agg. ● Dabbenuomo, credulone, ingenuo [Z-29(42.III)] Il dabbennome avea mangiato tre quarti del suo patrimonio

dabbenuomo. s.m. • Galantuomo [Z-32(8.I)] stringea di dolorosa pietà e di straziante affetto il cuore del dabbenuomo

daccapo. avv. • Di nuovo, un’altra volta [Z-32(123.III)] E Aniello tornò daccapo a stringere la strozza. 

dacchè. cong. ●Poiché, giacchè [Z-34(83)] Dacchè fu rientrato nel Conservatorio dopo la morte della madre,

daddovvero. avv. • Davvero, sul serio [Z-25(49)] Non sappiamo se costei credesse daddovvero all’ausilio del compare in extremis;

dagherrotipo. s.m. • Immagine, apparecchio fotografico [Z-49(202.II)] In quel tempo non era ancora introdotta in Napoli la fotografia; e questa maniera di ritrarre dalla luce le effigie di faceva col sistema Daguerre, onde i ritratti furono detti a dagherrotipo.

dalmatica. s.f. • Indumento liturgico da vescovo [Z-37(61.I)] ebbesi da papa Lucio II le insegne della mitra del pastorale dell’anello  della dalmatica e de’sandali

damasco. s.m. ● Drappo di seta in un solo colore [Z-92(135 – Guida.118)] scostò un poco una portiera di damasco verde che chiudea quella entrata; 

dammeno. avv. • Meno [Z-31(62.I)] Vorremmo essere dipintori per darne una immagine  sempre dammeno del vero. 

dannevole. agg. ● Nocivo, dannoso [Z-La Domenica («Le massime del signore de la Rochefoucauld. 2 Giugno 1867»)] per la illibatezza de’ loro costumi trovano talvolta alcune massime insidiose e dannevoli;

danta. agg. ● Dante, pelle di daino [Z-29(62.I)] Don Carlos fu sollecito a spegnere la fiammella col suo guanto di danta. 

dape. s.f. • banchetto, vivanda [Z-35(11.I)] I conviti che ella dava nelle feste della Charistia vinceano in fasto ed in rarissime e costose dapi quelli de’più celebri epuloni…

dapifero. s.m. • Portatore di vivande [Z-50(48.II)] I vini più pretti erano in bombole di argento aggirati da’donzelli dapiferi.

dappiù. avv. • Chi e che si crede superiore [Z-92(295 – Guida.258)] I portinai e i domestici di questa nobiltà i quali si credono dappiù de’loro padroni.

dappocaggine. s.f. • Inettitudine, incapacità [Z-La Domenica («La maniera di diventar ricco. 8 Settembre 1867»)] perchè la vigilanza paga i debiti mentre la dappocaggine gli cresce.

dappoco. s.m. ● Inetto [Z-9(37.I)] vincere ascendente su gli animi de’dappoco e dei gaglioffi.

dappoichè. cong. ● Poiché, da quando [Z-6(76)] dappoichè esso non veniva che rare volte abitato

dappiè. avv. • Spalliera del letto [Z-83(363)] Di tratto in tratto la Brigida si faceva dappiè del letto del signore; e gli domandava:

dappiù. agg. ● In maggior numero, chi si crede superiore o migliore per grado o capacità [Z-9(148.I)] tenendosi dappiù di quello che fin qui egli erasi tenuto,

dappresso. avv. ● Vicino, accanto [Z-32(42.I)] In meno di dieci minuti egli si trovò dappresso al portoncino della sua abitazione. 

dardeggiare. verb. ● Lanciare occhiate ardenti, mandare raggi infuocati [Z-33(99.I)] sotto le quali dardeggiava un occhio vivacissimo comechè velato sempre da infinita malinconia.

dardo. s.m. •  Freccia per arco o balestra [Z-37(84.I)] del console Servilio e di Caio il terribile scoccatore di dardi. 

darottela. verb. ● Te la darò [TM-21(266)] Darottela quale ch’ella possa essere rispose il giovine stupefatto 

darottene. verb. ● Te ne darò [TM-30(74.I)] Ed io darottene un altro riprese la terza. 

dattilo. s.m. • Sorta di pietra, dattero [P-92(47 – Guida.44)] la farò rapire da miei due fidi, che l’aspetteranno sotto il dattilo di Posillipo.

davantaggio. avv. • Davvantaggio, inoltre, ulteriormente [Z-12(14)] e cresciuta ogni dì davantaggio la melanconia che le premea il cuore,

davanzo. avv. ● Fin troppo [Z-8(254)] e ribadivanla davanzo in così fatto divisamento…

davidiche. agg. ● Che si riferisce al re David [Z-4(121)] che diffondono sul cuore le pagine de’salmi o le tenere carte davidiche;

davvicino. avv. ● Da una distanza ravvicinata [Z-9(58.IV)] fermò quindi conoscerlo più davvicino

dea di Pafo. s.f. •Afrodite  [Z-27(40)] avrebbe senza dubbio creduto scorgere quattro sacerdotesse della dea di Pafo, 

dèbats.  s.m. •  Giornale di Parigi pubblicato dal 1789 al 1944[GO-24(70.II)] Il signor Foulquier era seduto ad una poltrona col Dèbats nelle mani.

debbonsi. verb. ● Si debbono [TM-26(512.I)] cui debbonsi già parecchie utilissime istituzioni di beneficenza 

debellare. verb. ● Vincere in modo decisivo, annientare [Z-34(146)] non pochi inguaribili malori si sono visti debelalti col semplice fermo proponimento 

debile. agg. ● Debole [Z-8(173)] la vostra debile fantasia e la vostra eccessiva temenza vi tradiscono

debilità.  s.f. • Debolezza, fiacchezza [Z-27(137.II)] Non si tosto la voce della debilità della Repubblica cominciò ad espandersi, 

decessione. s.f. • Il morire [P-91(102 – Guida.125)] per lo accertamento della decessione e per l’apposizione de’suggelli. 

decezione. s.m. • Inganno, tradimento [Z-21(101)] egli vi trova decezioni, sterilità d’affetti insidie perenni alla rettitudine dell’animo,

dechinamento. s.m. ● Dichinamento, scemamento, abbassamento di forze [F-5(212.II)] benché non avesse ancora raggiunta l’età del dechinamento,

dechinare. verb. ● Abbassare [F-35(9.I)] Il sole dechinava all’occaso dopo una lunga giornata di estate dell’anno 63 dell’era cristiana.

deciferare. verb. ● Decifrare, interpretare una scrittura [Z-14(6.I)] permettevano a stento di deciferare un nome e un cognome

decima. s.f. • Specie di imposta [Z-26(318.I)] Caddero le decime e le prestazioni signorili; 

declamare. verb. ● Protestare, inveire, parlare con enfasi [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana. 21 Luglio 1867»)] è questa un’altra tassa su la quale è inutile ormai declamare;

declamatrice. s.f. • Femminile di declamatore, chi parla con enfasi [ Z-La Domenica («Teatri» 14 Luglio 1867)] imperocchè ben sappiamo che la Mancini è pure valorosa declamatrice;

declamazione. s.f. • Da declamare, recitare con voce solenne e accompagnando con gesti [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana. 1 Settembre 1867»)] dare un saggio nella sua abilità nell’arte della declamazione,

declaratoria. s.f. • Provvedimento giurisdizionale [Z-64(183)] Letta questa declaratoria, l’ufficiale ripose la carta donde l’avea tratta.

declivio. s.m. ● Pendio, superficie inclinata [ Z-La Domenica («Un disinganno» 16 Giugno 1867)] la città di Napoli si presenta in forma di anfiteatro al declivio di un monte, 

decollare.  verb. ● Decapitare [Z-35(192.II)] I tre cristiani invece di essere divorati dalle fiere sarebbero stati decollati. 

decollazione. s.f. • Decapitazione [Z-27(99.III)] la Giunta di Stato aveva decretata la sua decollazione sulla piazza del Mercato, 

decorticare. verb. • Togliere la corteccia [Z-31(116.I)] egli in mente sua decorticava quel leggiadro involucro,

decozione. s.f. • Decotto[Z-83(290)] Prenderò questa sera una decozione che mi ha prescritto il signor Gerardo, e per domani sarò sanata.

decrepitezza. s.f. • Condizione di chi è decrepito [Z-La Domenica («I giornali. 9 Giugno 1867»] bruttar la carta è oggi l’occupazione prediletta da quattro anni fino alla decrepitezza. 

decrepitudine. s.f. •  Estrema vecchiaia [Z-30(62.II)] Quella casupola era cadente per decrepitudine; 

decretazione.  s.f. •   Emanazione di atti governativi urgenti [Z-16(180] e con esso contrassegnava le sue decretazioni di Giudice di pace,

decuplare. verb. • Moltiplicare [AC-18(83.III)] Ci è una ragione per cui la persona ha voluto decuplare così il prezzo il prezzo delle vostre lezioni;

decuplo. agg. • Che è dieci volte maggiore [Z-La Domenica («L’ora de’Teatri. 3 Febbraio 1867»)] E certo que’teatri guadagnano  il decuplo di quel  che lucrano i nostri notturni. 

decurionato. s.m. • Grado comunale [Z-60(102)] In quel tempo le guardie urbane erano proposte da’ decurionati de’ distretti;

dedicazione. s.f. •  Consacrazione di persona o di cosa [Z-38(60.II)] dopo averlo fatto purificare con novella Dedicazione.

deggia. verb. • Debba [TM-37(93.II)] è dunque scritto nel libro de’fati che io deggia morire di questa piaga?

deggo. verb. • Devo [TM-35(67.I)] Che far degg’io in così fieri cimenti e pericoli? 

degnazione. s.f. • Compiacenza, benevolenza [Z-28(44.II)] dicea l’imbarazzatissimo pittore io non merito coteste alte degnazioni.

deicidio. s.m. • Uccisione di un Dio [Z-18(142.IV)] La collera di Dio seguita a pesare su la città del deicidio.

deificare. verb. •Esaltare, glorificare  [Z-22(92)] alle favole che gli antichi inventarono per deificare la passioni; 

deifobo. s.f. • Chi ha paura verso Dio [GO-86(70 – Guida.64)] trasmetterò loro nel latte del mio seno l’odio eterno ed irriconciliabile contro questi deifobi…

deità. s.f. • Natura, potenza divina [Z-29(11.I)] che avrebbero fatto invidia alla deità de’nostri odierni salotti, 

delatore. s.m. • Spia [(Z-37(104.I)] i più scellerati delatori a trovare in lei nenaco  l’ombra di un pretesto per accusarla al marito. 

delazione. s.f. • Soffiata, spiata [Z-38(96.I)] Pilato più non si curò delle delazioni del ciabattino,

delfino. s.m. • Titolo dato al primogenito re di Francia [Z-34(200)] secondogenito del delfino Luigi figlio di Luigi XIV di Francia. 

delibare. verb. • Gustare [Z-24(19.IV)] era a tavola, e delibava le dilettose carni d’una soglioletta concia alla salamoia,

delicatura. s.f. •  Eleganza, lusso, agio [Z-34(131)] che fosse appropriata alla condizione presente ed alla delicatura della confidenza della fanciulla. 

deliquio.  s.m. • Svenimento [Z-34(25)] Battistino era caduto in una specie di deliquio 

deliramento. s.f. • Delirio [Z-25(194)] ed abbraccio con rassegnazione la morte che mi sono meritato per i miei deliramenti…

deliro. s.m. • Delirante, vaneggiante [Z-109(55)] il vecchio padre paralitico quasi deliro per lo spavento. 

delubro. s.m. • santuario, tempio [Z-49(148.III)] che avea valicato la soglia del sacro delubro delle vergini del Signore;

demagogo. s.m. • Anticamente capo del popolo [Z-26(384.II)] la feccia del popolo pigliavano per guardie nazionali o demagoghi tutti quelli che aveano barbe o mustacchi.

demarco. s.m. • Capo di un piccolo territorio [Z-35(142.II)] Due demarchi del popolo di Napoli, seguiti da’supremi magistrati della città,

demimonde. s.f. • Demi-monde, ambiente elegante ma equivoco [Z-57(35)] dove invece si vedeano signore di equivoca nobiltà, del demimonde,

denaruto. agg. • Facoltoso, danaroso [TM-76(66)] Bel mobile! borbottava il denaruto; e non rispondeva né asino né bestia.

denegare. verb. • Negare risolutamente [Z-26«Fatti Diversi. 13 Gennaio 1867»] Il parroco di Santa Giusta (Genova) si denegava di battezzare in casa la figlia del signor Giovanni Renis

denigrare. verb. • Tingere di nero [Z-29(27.II)] ad allungarsi la mazzocchia a posticcio od a denigrarsi le ciglia come sanno le nostre donne. 

denigrazione.  s.f. • Calunnia, diffamazione [Z-92(100 – Guida.89)] dacchè avevo le prove più evidenti della infame denigrazione.  

denno. verb. • Devono [TM-26(203.I)] oh quanto sublimi esser denno i misteri di bontà in quella terribile ora 

depauperare. verb. • Indebolire [Z-31(44.II)] Il suicidio, i milioni d’insetti, la puzza, la fame, il sudiciume, la dissenteria hanno depauperato il numero dei cattivi.

deplorare. verb. • Lamentare qualcosa di spiacevole [Z-34(99)] Più di centinaia di vittime si ebbero a deplorare. 

depredazione. s.f. • Il depredare, devastazione, rovina [Z-30(31.I)] de’barbareschi che molestavano le nostre terre con incendi e depredazioni, 

depreziare. verb. • Deprezzare, diminuire di prezzo [Z-32(19.III)] L’oro è deprezzato dopo l’occupazione militare. 

depreziazione. s.f. •   Diminuzione di stima verso se stessi [TM-15(40.X)] bisognerebbe rialzar la dignità dell’uomo in quegli animi caduti per lunga servitù nella depreziazione di sè medesimi;

deputazione. s.f. • Assegnazione a un incarico [Z-26(6.II)] il Municipio di Napoli mandava una deputazione al Vicario Pignatelli, 

derelizione.  s.f. • Abbandonamento totale [F-15(119.V)] la vista di tanta derelizione e miseria in cui la famiglia era caduta gli aveva cospersa la lingua di uno strato di fiele, 

deretano. s.m. ●  Il sedere, il posteriore [Z-La Domenica («La galleria di 5. ͣfila a S. Carlo»)] e col deretano rivolto al Coro delle Vestali che già il sipario si era alzato.

derimere. verb. • Dirimere, risolvere [Z-34(179)] Maria Spinelli era la gioia della famiglia; derimeva con dolci parole gli alterchi e le dissenzioni domestiche.

derrata. s.f. • Affare, negozio [Z-21(77)] a cui non area vero di essersi liberata di quel gran pericolo a sì buona derrata, 

desco. s.m. • Tavola, banco [Z-24(37.III)]  l’uomo al cui desco mi sono seduto,

desiato. verb ● Cosa desiderata [Z-6(251)] aspettando che le sue parole producessero il desiato effetto.

desinare. verb ● Pasto sostanzioso della giornata [Z-93(138 – Guida.168)]  e voleva assolutamente che quel sopracciò del comune restasse a desinare con lui.

desio. s.m. ● Cosa desiderata [Z-77(260 – Guida.238))] dopo le teneri e dolci occhiate ripiene di desioed i sorrisi ricolmi di amore vengono le letterine, 

desioso. agg. • Desideroso [Z-27(66.II)] desioso ognuno di partecipare alle regali confidenze. 

despota. agg. • Sovrano assoluto, tiranno [Z-37(125.II)] Il fatum di cui noi intendiamo parlare e che pure è despota prepotente del povero seme di Adamo, 

despotizzare. verb. Dominare con dispotismo [DO-Il Sibilo «La Villa Reale. 19 Giugno 1845»)] despotizzavami uno di quei momenti  ne’quali la vita si presenta  come uno scheletro disseccato

dessa. pr. per. • Essa [AC-22(199)] Era dessa che teneva i conti che badava all’economia della casa, 

dessegli. verb ● Gli desse [TM-34(4)] ed il pregava che dessegli virtù di perfezionare l’anima sua 

destituzione. s.f. • Rimozione da un incarico [Z-91(67 – Guida.85)] stato di squallore in cui era piombata la vostra casa per la destituzione dello infelice tuo padre. 

destro. s.m. ● Opportuno, propizio [Z-26(351.I)] dirò di qualcun di loro come il destro me ne verrà più acconcio. 

detrazione. s.f. • Calunnia disonorevole [Z-27(63.III)] Iddio confonda quello tra voi che ha proferito così infame detrazione ella esclamò. 

dettame. s.m. ● Norma, principio [Z-34(182)] sfruttando una bella giovinezza con voti contrarii a’dettami di natura ed alle leggi sociali.

detterammi. verb ● Mi detteranno [TM-26(522.I)] Iddio guiderà i miei passi e detterammi le parole  

dettole. verb ● Dopo averle detto [TM-26(234.I] Mi appigliai a questo partito e dettole che da quel punto in su che ella avesse provveduto ai suoi bisogni 

detrimento. s.m. • Danno, perdita [Z-22(147)] Non posso recare detrimento agl’interessi del mio buon signore, il proprietario del casino.

deturpare. verb ● Rovinare, corrompere [Z-37(102.I)] non avessero contaminato il suo carattere e deturpata la sua fama.

deuteronomio. s.m. ● Libro ebraico [Z-26(539.I)] nel deuteronomio Mosè comanda che si distruggano financo i luoghi dove fu l’idolatria. 

deus ex-machine. Divinità che scende d una macchina [Lat.(89)] Era il Deus ex-machine.

dia. s.f. • Viale (?) [TM-50(32.I)] né a smuovere i bruni frutici senza nome che fiancheggiavano quella dia.

diacciata. agg. • Pelle di mela dura [P-86(260 – Guida.223)] una mela rossa e non già una mela diacciata,

diacciata. agg. • Ghiacciata [Z-66(107 – Guida.94)] Una secchia d’acqua diacciata cadde sul capo del barese.

diafano. agg. • Delicato, esile, gracile [Z-19(7.III)]  ma di un sonno leggiero e diremo quasi diafano, 

diaforesi. s.f. • Sudorazione [Z-66(36 – Guida.33)] in guisa che i sudori gli sgocciolavano da tutt’ i pori come per diaforesi,

diaforetico. s.m. • Che provoca sudorazione [Z-26(443.I)] questo subbietto di conversazione gli producea sempre  questo diaforetico effetto. 

diaframma. s.m. ● Elemento di separazione [Z-23(D’Amico.34)] a cui era stato attaccato un diaframma femminile.

diamantino.  agg. • (fig.). Adamantino, saldo, puro, limpido [Z-26(214.II)] non avrebbe neanco smosso il diamantino cuore del vecchio proprietario, 

dianzi. avv. ● Or è poco tempo, una volta[Z-26(237.I)] Tu non mi fuggivi più come dianzi facevi al primo vedermi giungere. 

diapason. s.m. • Strumento per accordare gli strumenti [DO-34(215)] Pergolesi avea fede, amore e genio; era umile, povero, infermo, orfano: l’anima sua era una lira accordata sul diapason della sventura.

diascine. inter. ● Diaschece, diamine [P-34(54)] Io non so che diascine gli frulli pel capo a questo disgraziato 

diascolo. s.m. • Diavolo [Z-Il Palazzo di Cristallo («Memorie di due sposi» dal 1 dicembre 1855 al 6 febbraio 11856)] Hanno dunque ragione le donne di volersi maritare per forza fosse anche col diascolo.

diaspora. s.f. ● Diasporo, roccia solicacea [Z-14(24,IV)] gli avea detto che la pietra addimandata diaspora,

diaspro. s.m. • Roccia dai colori molto vivaci [Z-3(47.I)] La tavoletta di diaspro orientale, con specchio ovale movibile,

diaspro. s.m. ● Fermezza, durezza d’animo [Z-6(11)] Non ci era via di commuovere il cuor di diaspro del pedagogo.

diatesi. s.f. • Predisposizione dell’organismo [Z-31(122.I)] dacché bisognava tener conto della particolare diatesi di ciascuno di noi;

dibrio. s.m. ● Ludibrio, beffa, scherno [Z-37(43.II)] a cui per dibrio fu dato il titolo di regina, 

diceria. s.f. • Chiacchiera, voce priva di fondamento [Z-34(127)] Questo splendido matrimonio farà tacere ogni bassa ed oltraggiosa diceria.

dicevole.s.m. ● Che si può dire, dicibile[Z-La Domenica («Teatri. 23 Giugno 1867»)] che ci sembra oramai non più dicevole a’civili tempi che corrono

dichiaramento. s.m. • Spiegazione [TC e Z-88(60)] Siete pregato di allungarvi sull’arena del mare, dove meglio potremo fare i nostri dichiaramenti.

dichiarazione. s.m. •Spiegamento [Z-26(460.II)] Si Masto del… voglio da uscia una dichiarazione. 

diciferare. verb. • Decifrare [Z-25(178)] imperciocché ella non sapea deciferare il confusissimo enimma degli strani amori della duchessa per un morto,

diconsi. verb. • Si dicono [TM-35(169.I)] Abita colà una di quelle donne che diconsi Sagae si noma Eubea. 

diegli. verb. • Gli diede [TM-26(592.II)] e diegli un pezzo di cartoncino  dov’era il suo nome e il suo indirizzo, 

diella. verb. • La diede [TM-80(8 – D’Amico.22)] ne tolse una quantità che potea capire nelle cinque dita raccolte e diella alla zingara  dicendole: 

dies illa. Il giorno dell’ira [Loc. Lat.-26(403.II)] Giugne il dies illa per ogni iniquità su la terra. 

diessi. verb. ● Si diede [TM-26(550.I)] e diessi in siffatta guisa a percuotere sul capo del misero vecchio, 

diffalcare. verb. ● Defalcare, diminuire, togliere [Z-32(7.I)] dalla giornata del muratore diffalchino le ore in cui la pioggia impedisce il lavoro. 

dietroguardia. s.m. ● Retroguardia [P-30(114.I)] al vedere la strega immonda a cavalcioni di quel gigante e un monaco per dietro guardia, 

difformato. agg. • Sformato, deforme [Z-37(53.I)] e così difformato venne gittato a perir di fame negli orridi sotterranei della Favignana, 

difforme. agg. • Deforme [Z-93(68 – Guida.67)] Sì, Maria io adoravo più te che Dio, che mi creò difforme.

digrassare. verb. ● Privare del grasso [Z-28(89.I)] Non sarò buono ad altro che a ribattere e digrassare il ferro per farne  sbarre e utensili.

digressione. s.f. ● Deviazione dall’argomento principale [Z-31(88.III)] Ci perdonino i nostri lettori di questa digressione 

digrignare. verb. ● Mostrare i denti con ferocia [Z-8(212)] Tu l’ami, n’è vero, tu l’ami? Disse il conte digrignando i denti.

digrumare. verb. • Ripensare o mangiare avidamente [Z-3(110.I)] e in quello stato di cascaggine, ella digrumava tuttavia le sue preci,

diguazzare. verb. • Agitare, dimenare [Z-49(173.I)] La parte inferiore del volto si diguazzava in una pappagorgia,

dilacerare. verb. • Affliggere, tormentare [Z-34(61)] Come pocanzi la donna a malgrado che l’animo le si dilacerasse. 

dileggio. s.m • Derisione sprezzante, scherno oltraggioso [Z-33(72.I)] Il conte che si teneva allo impiedi non istimò dover rispondere a tal dileggio. 

dileguossi. verb. ● Si dileguò [(TM-26(556.II)] Il bel sorriso stereotipato sul labbro della signora dileguossi ad un tratto; 

dilenguandosi. verb. ● Dilenquandosi, sdilinquire, essere svenevole [P-92(273 – Guida.238)] e tutto dilenguandosi in riverenze ed in proteste di rispettose servitù

dileticare. verb. • Solleticare [Z-1(42)] si accostò ridendo a Nerone e cominciò a dileticargli le narici con una polvere che aveva nelle mani.

dilettante. s.m • Chi svolge un’attività per diletto e non per professione [DO-26(461.I)] Nel brigantaggio politico come pure nel brigantaggio sociale sono i dilettanti quelli cioè a cui piace la vita di grandi commozioni. – pag.461.I

dilettanza. s.f. ● Diletto, piacere [Z-37(103.I)] delle cui sensuali dilettante egli era violento ricercatore

dilettazione. s.f. ● Divertimento, piacere [Z-9(71.IV)] cominciavano ad assaporare quelle ammaliatrici dilettazioni che procura la vista dell’oro accumulato

dilezione. s.f. ● Affetto per una persona [Z-82(202– Guida.180)] con la stessa tenerissima dilezione amava quel figliuolo,

dilombare. verb. • Sfiancare [Z-26(402.II)] non avrai più bisogno di dilombarti a zappare la terra, 

dimagrata. agg. • Dimagrita [Z-29(32.III)] La signora Lucrezia Brancaccio era sensibilmente dimagrata: 

dimandata. agg. • Domandata, denominata [Z-38(49.II)] Questa festa è dimandata kipur ovvero giorno dell’espiazione

dimenticanza. s.f. ● L’essersi dimenticato [Z-35(53.II)] dov’ella cercò in altre distrazioni la dimenticanza della sua sconfitta. 

dimesticare. verb. ● Domesticare, addomesticare [Z-35(168.I)] attortigliarsi al collo un serpe vivo ch’ella era giunta a dimesticare ed a rendere innocuo. 

dimora. s.f. ● Indugio, ritardo, permanenza in un luogo [Z-27(86.III)] Ma per due soli ogni dimora fu tolta per due soli l’odio dove a soverchiare le ragioni di Stato 

dimorare. verb. ● Trattenere, risiedere, indugiare [Z-9(127.III)] coi servi coi quali non isdegnava mai di dimorarsi,

dimunta. agg. • Consumata [AC-26(369.I)] l’alba schiariva con sinistra luce la bianchissima e dimunta faccia della tisica, 

dinderlo. s.m. • Ornamento a nappelline [P-54(22)] Giacché tu vuoi sapere come io riesca a farmi di queste gale e di questi dinderli,

dindo. s.m • Denaro, quattrini [Z-26(380.I)] Don Diego avea più nobili sensi: il dindo era il suo Dio. 

dinegrare. verb. • Diventare nero [P-37(123.I)] E quando appresi che in questo castello tu eri stata menata, mi si dinegrò il cuore, e sospettai quello, di cui non tardai ad accertare la verità.

dinigrare. verb. ● Denigrare, calunniare, diffamare [Z-32(99.II)] Lungi da me il pensieri di dinigrare la buona riputazione 

diniegare. verb. • Denegare, negare, ricusare [Z-29(49.I)] Ma Filippo diniegò il suo consentimento a tale nozze. 

diniego. s.m. • Negazione, rifiuto [Z-31(86.II)+ adducendo a scusa del suo diniego la paura che ella aveva di un secondo nodo, 

dinoccare. verb. ● Slogare [P-26(352.I)] gli dinocca di mano il pezzo di pan nero, 

dinotare. verb. ● Denotare, simboleggiare, indicare [Z-12(92)] sparpagliate sul bianco dinotante l’oceano

dio momo. s.m • Dio della burla [P-92(133 – Guida.117)] Era un brav’uomo, ma ignorante come il Dio Momo.

dioscuri. s.m • Coppie di persone inseparabili [Z-37(134.I)] Tra un’ora fa ch’io ti trovi nella Camera de’Dioscuri. 

dipartire. verb. ● Partire, allontanarsi [Z-32(99.III)] Arlecchino non si era ancora dipartito dalla casa del barone.

dipartita. s.f. ●  Partenza, morte [Z-36(65.II)] era stato il desiderio do conoscere ad un dipresso il giorno della sua dopartita da questo mondo, 

dipintore. s.m • Pittore [Z-28(46.II)] non vogliamo far preterire l’occasione di dire qualche cosa intorno a’lavori di questo rinomato dipintore del decimo secolo.

diportamento. s.m. • Comportamento, contegno morale [Z-82(360 – Guida.313)] avea seguito per così dire giorno per giorno i diportimenti della donzella,

diportare. verb. ● Comportare [Z-28(22.I)] ma possenti ragioni di stato mi costrinsero a diportarmi in tal guisa. 

dippiù.  avv. • Grafia unita della locuzione avverbiale «di più» [DO-18(12.IV)] Ella era stanca a morte e dippiù convulsa per le tante commozioni 

dipresso. avv. • Presso a poco [Z-La Domenica («La sera della vigilia. 23 Dicembbre 1866»)] vorrei pigliarmi la briga di esaminare a un dipresso quel che si consuma nella sera della Vigilia; 

diredare. verb. ● Diseredare [Z-9(59.IV)] del desolato padre diredato da due furbi mandatarii de’complici;

diremla. verb. ● La diremo  [TM- 25 (50)] Ma la vera ragione della indolenza delle autorità di quel tempo diremla in appresso

diretano. s.m • Deretano, il sedere, il posteriore [Z-21(151)]  colla coda al diretano e co’piedi biforcuti come quelli di un caprone. 

diricciare. verb. • Sdiricciare, togliere le castagne dal riccio [Z-21(334)] esercitava il suo mestiero di smallare le noci e diricciare le castagne.

dirigevansi. verb. • Si dirigevano [TM-27(1)] e tutte dirigevansi verso la Punta del Pizzo su l’opposto calabro lido.

dirimere. verb. • Risolvere, metter fine [Z-26(598.I)] e pregarono il capo africano perché dirimesse  una quistione surta tra loro. 

dirincontro. agg. • Dirimpetto, al contrario [P-38(51.II)] è noto che Gerusalemme è costruita su due colli posti di rincontro l’uno all’altro,

dirizzare. verb ● Volgere [Z-6(112)] Debbo ora dirizzarvi una domanda,

dirizzatura. s.f. ●  Scriminatura dei capelli [Z-26(32.I)] I capelli castagnoli erano divisi in sul manco lato da una studiata dirizzatura, 

dirolvi. verb ● Ve lo dirò [TM-26(666.I)] Dirolvi assai breve gioia mia rispose donna Teresa facendo una carezza alla vecchia 

dirotta. agg. • Scoscesa [Z-32(22.III)] Eccolo ramingo come una belva tra dirotte rupi, 

dirotti. verb ● Ti dirò [TM-38(110.II)] Ascolta dirotti brevemente che pochi minuti mi si concedono di star teco

dirozzare. verb. • Affinare [Z-49(37.I)] Essa ha d’uopo di essere da voi dirozzata, educata, ripulita.

dirugginare. verb. ● Nettare il ferro dalla ruggine [F-6(40)] comandò a Micco di dirugginare un vecchio spadone ossidato fino all’anima:

dirugginire. verb. • Digrignare [Z-8(40)] disse Lorenzo dirugginendo i denti e colla più amara ironia.

dirupare. verb. ● Cadere, abbattere, precipitare [Z-26(567.II)] che ogni quattrino ch’essi dirupano può riscattare una vita od un’anima. 

dirupata. agg. • Impervia, scoscesa [Z-80(197 – D’Amico.169)] quando scendeva giù per quella dirupata china del Presepe 

dirupo.  s.m • Precipizio, rovina [Z-26(400.II)] Quando era giunto a mettere su una buona sommetta ecco un dirupo che l’obbligava a servirsene; 

diruto. agg. • In rovina [Z-1(124)] Giovanni distingue tra le ombre una casa mezzo diruta con due finestre,

disacerbare. verb. ● Lenire, mitigare [Z-35(45.I)] né perché antico si fosse disacerbato si era unquemai; 

disaggradevole.  agg. • Sgradevole [Z-25(58)] un uomo in su trent’anni di aspetto civile di sembiante non disaggradevole,

disaminare. verb ● Sottoporre ad esame approfondito [Z-6(150)] ed ivali con solerzia disaminando,

disanimare. verb ● Scoraggiare, perdersi d’animo [Z-26(209.II)] Leopoldo non disse il vero all’amata fanciulla per non disanimarla. 

disbranare. verb ● Sbranare, lacerare [Z-2(56.II)] e più pacati sentimenti succedevano nel suo animo a quelli che l’avean disbranato insino a quel momento.

discarnare. verb ● Diventare scarno, smagrito [Z-30(78.I)] la discarnava ogni volta per renderla più leggiera al volo.

discaro. agg. • Sgradito [Z-83(169)] non ti sia discaro ch’ io tocchi un subietto che certamente dovrà in questo momento gittare alquanta perturbazione nell’animo tuo.

discente. s.m. • Discepole [Z-26(495.II)] gli fecero a poco a poco acquistare un discreto numero di discenti,

discernere. verb. ● Vedere distintamente, riconoscere [Z-1(95)] l’oscurità non permettea di discernere verun oggetto nella strada.

discernimento. s.m. • Giudizio, senno [Z-80(303 – D’Amico.252)] Quel gonnellino avea un criterio un discernimento un’anima. 

disceverare. verb. • Separare, dividere [Z-1(53)] e perocché assai spesso m’interveniva di non bene disceverare quei cognomi,

dischiusa. agg. • Parzialmente aperta [Z-34(225)] Seduto appo la soglia della finestra dischiusa, 

discinto. agg. • Scomposto [Z-58(58)] I suoi lunghi capelli discinti le coprivano le spalle ed il seno:

disconvenire. verb. • Discordare, dissentire [Z-26(536.I)] Non si potea disconvenire che tra i trovati della umana malvagità, 

discoprimento. s.m. • Scoperta [Z-33(114.II)] Se il signore Iddio ha voluto menarci al prodigioso discoprimento dei genitori della cara Sofia,

discordanza. s.f. ● Mancanza di accordo, di armonia [Z-34(24)] Quale discordanza tra la voce angelica del piccolo Battista 

discosto. agg. • Separato [DO-21(111)] e vi saranno contate a discosto dalle vostre peccate.

discrepanza. s.f. ● Disaccordo, diversità d’idee [Z-38(54.II)] La discrepanza delle costoro opinioni su i dommi essenziali 

discresia. s.f. ● Discrasia, alterazione della composizione del sangue o di altri liquidi organici  [Z-21 (271)]  è morta di tisi, di mal di cuore, di epatite di discresia umorale, 

disdicevole. agg. • Sconveniente [Z-28(107.I)] il quale tu facesti bene a ricusargli come disdicevole a bennata donzella 

disdoro. s.m. • Disonore, vergogna [Z-92(103 – Guida.91 )] ma ciò sarebbe a disdoro del tuo sposo, 

diserto. agg. ● Meschino, infelice [P-96(150 – Guida.127)] Me pazzo, me diserto che nelle parole d’una ipocrita femmina fidai.

diserzione. s.f. ● Abbandono di una causa, di un partito e simile [Z-34(168)] tra li sbadigli gli sgarbi e le diserzioni del pubblico; 

disgradare. verb. • Sminuire, degradare [Z-35(170.I)] e d’una perfezione di forme da digradarne l’Apollo greco. 

disiata. agg. ● Cosa desiderata [Z-6(128)] le avrebbero fornito i mezzi per ragggiungere quei due disiati obbietti.

disinfare. s.m. • Disinteressare [SN-87(79)] e glielo gittò a terra col disinfare di un signorone che faccia un gran regalo.

disioso. agg. • Desideroso [Z-92(32  – Guida.31)] quando egli vedea la sua diva nel mezzo delle brigate e tanti occhi disiosi e libertini rivolti alla bella persona;

dislocare. verb. • Spostare [Z-34(2)] La miseria ha anche questo di spaventevole che disloca la famiglia la sbranca la distrugge.

disparire. verb. • Dileguare [Z-5(180.II)] tanto più che, essendo disparsa la febbre, la ragione non gli era tornata con la sanità.

dispensare. verb. • Esonerare [Z-34(116)] per che il maestro era dispensato d’incomodarsi fino a novello avviso. 

dispiacenza. s.f. ● Dispiacere [Z-6(161)] ne sento una dispiacenza infinita.

dispiacimento. s.m. •  Dispiacere, rincrescimento [Z-24-59.III)]) il signor Foulquier non die’verun segno di dispiacimento,

dispnea. s.f. ● Difficoltà di respiro  [Z-21(123)] affetti da dolorosa dispnea difficoltà di respiro od altrimenti domandata asma,

disposare. verb. • Promettere o prendere una donna a moglie [Z-38(56.III)] si disposassero secondo il rito ebraico, 

disposata. agg. • Unita, mescolata [Z-31(94.I): la grandezza d’animo disposata alla più cara modestia, 

disposavasi. verb. • Si univa [Z-27(38.I)] nell’animo di costei una ferità che disposavasi egregiamente alla sua. 

dispositore. s.m. • Chi governa beni [Z-83(469)] non avendo egli famiglia alcuna, ed essendo libero dispositore delle sue sostanze.

dissapore. s.m. • Contrasto, screzio [Z-34(131)] abbiate voi dovuto soffrire inquietudini e dissapori nella vostra famiglia. 

dissegli. verb. • Gli disse [TM-34(102)] Due anime pregno adesso per te nel cielo figlio mio dissegli quel santo uomo.

dissemi. verb. • Mi disse  [TM-22(11)] Dissemi aver comperato ultimamente una terricciuola presso le campagne di Arienzo 

dissenzione. s.f. ●  Divergenza, parere diverso [AC-34(179)] derimeva con dolci parole gli alterchi e le dissenzioni domestiche; 

dissimulare. verb. • Nascondere, fingere [Z-37(39.I)] la menò dinanzi a quella parte della parete che dissimulava il nascondiglio. 

dissimulatore. agg. • Chi è solito fingere [Z-38(84.I)] ma infinto com’era e dissimulatore non die’ a dividere l’animo suo; 

dissoluto. agg. • Che manca di freni morali [Z-26(144.II)] Il vecchio è sempre più dissoluto del giovine

distico. s.m • Strofa di due versi [Z-6(91)] Il maestro era forte nel latino, e comprese benissimo il significato di questo distico.

distogliere. verb. • Far desistere, dissuadere [Z-34(205)] si adoprarono in modo che il bel proponimento venisse distolto

distornare. s.m • Distogliere, sviare [Z-31(16.II)] ma la vista della moglie e dei figliuoli distornava il tristo consiglio della disperazione. 

distorre. verb. • Distogliere, far desistere, dissuadere [Z-31(71.I)] Ma nessun argomento valse a distorlo dal suo proponimento; 

disumare.  verb. • Dissotterrare, esumare [Z-La Domenica («Teatri 10 Marzo 1867»)] non l’avremmo pertanto consigliato a disumare il Rolla che da diciotto anni giace a fianco del suo illustre personificatore.

disumazione. s.f. ● Dissotterramento, riesumazione [Z-93(Guida.63)] Eseguivano in certe tali circostanze la disumazione di qualche cadavere

disutile. agg. • Dannoso, svantaggioso [Z-33(37.II)] io forse non era nato alla vita stupidamente cinica e disutile

disvellere. verb. • Svellere, strappare, separare [Z-38(116.II)] cui fiero nembo disvelle dalla nativa sua valle.

disvezzare. verb. • Disabituare [Z-33(78.II)] Come disvezzarsi da questi carissimi affetti? 

ditella. s.f. • Ascella [Z-30(112.I)] Si chinò, afferrò la strega per le ditelle e se la ricacciò su la giogaia.

ditirambo. s.m. • Componimento di lode [Z-2(14)] E non vi sarà per me un sol brano di elegia che faccia alquanta diversione al mio ditirambo.

diuturna. agg. • Che dura a lungo, continua [Z-La Domenica («Filosofia pratica e popolare. 27 gennaio 1867»)] L’esperienza giornaliera c’insegna che l’attenzione diuturna a’più minuti particolari è la radice dell’umano progresso;

divagato. Deviato [TM-27(82.I)] il cui osso tibiale era divagato in una curva  che formava a ciascuna gamba una gobba. 

divedere. verb. • Mostrare chiaramente [Z-32-(24.I)] rispose Arlecchino per dare a divedere ch’ei conoscesse già la famigliola.

divelta. agg. • Sradicata, strappata con forza [Z-31(9.III)] aver ritrovato quell’angelo di fratello per essere così presto divelta dal fianco di lui. 

diversificare. verb. • Rendere diverso, differenziare [Z-34(207)] in uno stile che molto non diversifica dal naturale; 

diversione. s.f. • Digressione [Z-51(27.III)] Mercede si avvide di questo lampo; ne fu turbata, e cercò subito una diversione.

divertevole. agg. • Divertente [Z-83(46)] sono quadretti divertevoli, e che danno a conoscere sempre più le curiose e ridevoli costumanze della nostra borghesia.

divertire. verb. • Volgere altrove, distogliere [Z-25(182)] E divertì subitamente gli occhi da quella tomba

divezzare. verb. • Togliere un’abitudine [Z-21(141)] Ei bisogna divezzare quella disgraziata a mai più ritornare a levarci il pane di bocca.

dividenda. s.f. • Dividendo, parte degli utili [Z-80(2 – D’Amico.18): Ne’grossi contrabbandi entravano a parte della dividenda  il tenente il brigadiere 

divinare. verb. • Intuire, immaginare [Z-26(131.II)] Vitagliano il divinò e già gli avea puntata in faccia un’arma simile. 

divinatore. s.m. ● Mago, indovino [Z-37(82.II)] Oltre questi divinatori il re consultava eziandio altri scienziati, 

divinatoria. agg. • Profetica [Z-38(83.II)] ne’misteri della magia bianca ovvero nell’arte divinatoria. 

divisamento. s.m. ● Proposito [Z-27(115.I)] Quale si era il divisamento di quella donna?

divisare. verb. • Immaginare, pensare [Z-21(268)] Io diviso che ne sentirebbe tanta pietà che ogni opera bella farebbe 

divozione. s.f. • Devozione, preghiere che si recitano la mattina e la sera [Z-La Domenica («L’ecclissi solare. 3 Marzo 1867»)] Napoli è invitata a sospendere per poco mercoledì le sue divozioni.

dobletto. s.m. • Tessuto di cotone [P-83(299)] Le sue braccia seminude sono distese sulla coperta di dobletto bianco, lavorato all’uncinetto.

doccia. s.f. • Condotto, canale [Z-52(31.II)] Giunge il momento, il momento terribile, in cui lo scheletro fatale soffoca nelle sue docce inesorabili la coscienza, lo spirito e il cuore;

doccione. s.m. • Canale per convogliare le acque [Z-30(55.I)] E quella bulima, come l’onda di un fiume che esca da un doccione,

doglia. s.f. • Lagnanza, sofferenza, dolore [Z-93(189 – Guida.172)] quantunque sembrasse di andare su doglia e di voler zimbellare ad ogni tratto per lo impaccio che le dava la coda della veste.

doglianza. s.f. ● Lamento [Z-100(26 – Guida.25)] Dietro le doglianze che la Delfina avea fatte al giudice del paese,

dogliosi. verb. • Si lagnano [TM-35(219.I)] dogliosi soltanto che questa li colga sovra un campo che non è quello dove a’morienti sorride un pensiero di gloria

doglioso. agg. • Dolente, sofferente [Z-37(15.II)] e di me stesso fui scontento e doglioso e di te vinsemi sterminata pietà. 

dolere. verb. • Provocare dolore, angoscia [Z-34(226)] Non ci ha creatura di Dio alla quale non dolga il morire. 

domandare. verb. ● Denominare [Z-70(Guida.82)] in una contrada che mal non ricordo si domandava Aksermi.

domandogli. verb. ● Gli domandò [TM-35(62.II)] Chi sei tu domandogli torvo e sospettoso l’imperatore

domandolle. verb. ● Le domandò [TM-25 (54)] Veggendo ch’ella non dava alcuna risposta il prete domandolle

domandollo. verb. ● Gli domandò [TM-28(66.II)] domandollo Ser Giovanni con sembiante pieno di affabilità.

domandommi. verb. ● Mi domandò [TM-28(98.I)] Ecco qua… quel signore domandommi se la bambina che più volte avea veduta 

domma. s.m. • Dogma, principio assoluto affermato come verità indubitabile e indiscutibile [DO-31(116.II)] nella quale è quasi domma la sentenza del Talleyrand, 

donativo. s.m. ● Dono, elargizione [Z-26(155.II)] Filippo aveva compreso che la Oberwitch non  era donna da lasciarsi prendere da’donativi. 

donchisciottata. s.f. • Azione ingenuamente spavalda [Z-92(318 – Guida.101)] pel quale egli fece la donchisciottata di battersi in duello col barone di Montesarpi.

donchisciotte. s.m. • Chi si erge a difensore di principi, paladino [Z-22(116)] e i donchisciotti moderni saranno fatti segno allo scherno e al dileggio universale.

don Ciccillo. agg. • Persona per bene [TD-89(130)] Chi sa se, con la barba rasa e con una setiglia da don Ciccillo indosso io non le faccia breccia nel cuore!

donde. avv. • Da dove [Z-80(14 – D’Amico.26)] donde ingenerossi in lei indi a qualche giorno così gagliarda febbre 

dondolone. s.m. • Sfaccendato [Z-51(81.III)] Il contegno delle due signore allontanò ben presto le persecuzioni di questi dondoloni.

donfichino. s.m. ● Damerino, bellimbusto [SN-66(177 – Guida.150)] Chi sono questi due donfichini?

don limone. s.m. • Persona civile [TD-26(186.II)] erano le giamberghe e i Don Limoni, siccome il volgo addimandava le persone civili.

donnicola. s.m. • Maschera napoletana [GO-24(38.IV)] un corpetto bianco, il cui modello era tolto a prestanza dalla maschera del donnicola, gli giungea sul pube.

donzella.  s.f. ● Giovinetta [DO-27(33.II)] è mestieri che noi presentiamo ai nostri lettori e facciam conoscere questa donzella, 

donzello. s.m. • Garzone, servente [Z-37(110.II)] il re bruscamente mandasse via e falconieri e sparvieratori e cavalieri e donzelli, 

doratura. s.f. • Ornamento, fregio [Z-24 (78.I)] Quale iattanza di lusso! quale pompa di ornati! Quali splendori di dorature! 

dorme, si faccia. verb. ● Si uccida [TC e NdL-15(125.III)] Si faccia dorme lo Sciamenco. Martino ti sarà consegnato da Fasulillo.

dormiente. Chi dorme [Z-36(29.II)] e tutto il corpo giacea nella posizione naturale d’una dormiente, 

dormiglioso. agg. • Negligente, pigro [Z-27(10.I)] ma l’Emin. V. fu dormiglioso ad ogni opera d’emenda;

dotale. agg. • Relativa alla dote [Z-29(24.IV)] ad allevare alla duchessa Margherita d’austria che dimorava nella città dell’Aquila sua dotale. 

dottato. agg. • Qualità di fico dal frutto grosso [Z-17(102.1)] Forse, se fosse strato un fico brogiotto o un fico dottato, quel giovine non avrebbe avuto il coraggio di offrirlo a quella signorina.

dottrinarismo. s.m. •  Tendenza o posizione dottrinaria [Z-38(53.II] ciò che chiameremo l’aristocrazia della scolastica e del dottrinarismo. 

doveché. avv. Dovunque [P-26(87.I)] dovechè gli occhi avessi girato attorno non ti saria incontrato di abbatterti  

dovizia. s.f. ● Grande abbondanza, ricchezza Z-21(253)] ricusare l’offerta che il conte le facea della sua mano e delle sue dovizie 

dovizioso. agg. ● Ricco, abbondante [Z-91(Guida.102)] a cui è condannata la unica figliuola del dovizioso marchese di Castelguida, 

dovrieno. verb.Dovrebbero [TM-34(70)] ma si al converso amar si dovrieno e andare di conserva, 

dozzina. s.f. • Vitto e alloggio da famiglia privata, di poco pregio [Z-66(203 – Guida.172)] Le case in cui la padrona subaffitta le camere e tiene a dozzina i casigliani,

dozzinali. agg. ● Ordinarie, comuni [Z-66(14 – Guida.15)] non sono né più né meno che dozzinali pedine,

draconia. s.f.● Gioiello fatto, dalla testa di un dragone [NdL-35(66.II)] nell’atrio stesso della magione di Licinia trasse dal suo imperial mantello una draconia; 

draconiano. s.m. • Legge severa e rigida [Z-102(16)] Tra gli altri patti draconiani messi nel contratto di fitto era pure quello che non dovesse per nessun caso,

dragomanno. s.m. • Antico interprete [Z-38(83.I)] Il servo, ch’ era parimente interprete o dragomanno de’magnifici viaggiatori,

dramma. s.f.● Misura di peso inglese [Z-12(145)] per aggiungere un dramma d’oro a’suoi tesori maledetti;

drappo. s.m. • Abito fastoso, tessuto di lana o di seta [Z-29(105.I)] di cui secondo la costumanza di quel tempo la veste di drappo color verde cupo 

drastico. s.m. ● Aggiunto di purgante [F-36(39.II)] E sono tanti anni che i cimiteri si popolano di morti, la mercè del salasso e del drastico.

driade. s.f. • Ninfa dei boschi [Z-35(55.I)] Sembrano bagni destinati ad accogliere avventurate coppie d’amanti o le belle membra di driadi e di sirene.

drizzare. verb. ● Dirigere, rivolgere [Z-31(38.III)] Beatrice rivolgea lo sguardo al cielo in atto di chi drizzi a Dio la mente e la interna parola. 

druda. s.f.● Amante, innamorata [Z-26(213.I)] Perché volesti anzi diventar druda di un brigante che vivere onestamente colla fatica delle tue braccia? 

druidessa. s.f. • Antica sacerdotessa [P-108(40)] e descrivendo un largo cerchio nella sala, come il coro de’sacerdoti e delle druidesse nella Norma.

druidico. agg. • Di religione druidica, celta [Z-72(52)] quegli occhi cerulei soffusi di arcana mestizia, nei quali si leggea la espressione della druidica preghiera;

dualizzarsi.  verb. ● Considerarsi, proporsi [AC-26(608.II)] tanto più intenso è questo bisogno di estrinsecarsi di espandersi di dualizzarsi

dubbiezza. s.f.● Stato di dubbio, indecisione [Z-92(263– Guida.229)] era tale argomento irrecusabile da non lasciare dubbiazza alcuna nell’animo di lui; 

duce. s.m. ● Capo, condottiero [Z-29(15.I)] Ancorchè non si fosse saputo che sotto le spoglie del duce di questa squadriglia 

duena. s.f. • Madrona, guardiana di fanciulle [NdL-6(195)] Costretto ad abbandonare la figlia, il marchese affidolla ad una vecchia duena,

dulciaria. s.f.● Confetteria [Lat.-35(72.II)] Le dulciarie venivano portate in cestini d’oro e d’avorio da piccoli schiavi.

duodecima. agg. • Dodicesima [Z-22(63)] Ero io credo la duodecima o la tredicesima sera in cui io mi ero recato alla Ficuzza. 

duole. verb. ● Fa male [Z-36(26.I)] Soltanto vi confesso che mi suole un poco lasciare la vita nel momento in cui 

duolmi. verb. ● Mi duole [TM-22(81)]  e duolmi che per cagion mia ella abbia infranto la prescrizione del suo medico, 

duolo.  s.m. ● Dolore  [Z-22(234)]  mio padre dovè un giorno aprirgli il suo duolo e narrargli lo stato mio 

duopo. s.m. •  Necessario [AC-18(6.IV)] Fu duopo che quella giovanetta picchiasse varie volte l’usciolino di quella caserella 

duracina. agg. Uva con acini sodi e buccia resistente [Z-84(17)] Claudina piluccava tranquillamente ad uno ad uno i granelli da un grappolo d’uva duracine.

durlindana. s.f.● Spada [Z-32(14.III)] Aniello vide che il parente si era armato di schioppo e di durlindana.