DIZIONARIO DESUETI LETTERA P Q

720 vocaboli

pabolo. s.m • (fig.) Pabulo, nutrimento spirituale, culturale [DO-12(15)] A tutto dava sfogo la zia condiscendente, che trovava un certo pabolo e una malnata soddisfazione nel sentir lodare attorno a lei le ingenue grazie della fanciulla,

paccariato. agg. • Che non ha quattrini [N1-81(3 – Guida.7)] Pel consueto, le parti ovvero i caratteri che gli affidavano erano quelle di cicisbeo paccariato,

paccariazione. s.f. • Mancanza di denari, miseria [N1-86(258 – Guida.221)] Orbene, figliuola mia, se la mia paccarazione non consentì che io mi facessi marito e padre,

pacchiano. s.m. • Contadino, cafone [Z-96(319 – Guida.268)] Ci erano a quell’ora nella spezieria il sindaco, due pacchiani di Marigliano, e un grosso panciuto benestante del paese.

pacchianella. s.f.  Contadinella [Z-86(402 – Guida.338)] se ne andava in campagna a caccia di beccacce…. E di pacchianelle.

pacciale. s.f. • Profumo (?) [TM-97(81)] tutta linda e pulita con un po’di senso di pacciali, come su una saporosa vivanda si mette un po’d’aroma per stuzzicare l’appetito.

pacciume. s.m. • Vegetali guasti [Z-82(18– Guida.21)] ed altri invece, lurido pacciume della Santafede, sembravano ansiosi di veder salire sul patibolo la giacobina,

paccotto. s.m • Diminutivo di pacco [N1-47(89.III)] La polizia aveva fatto comperare un paccotto di queste candele,

paciere. s.m • Mediatore di pace, conciliatore [Z-37(26.II)] tentò di riconciliarsi col papa a cui spedì come piacere l’arcivescovo di Reggio, 

paciulì. s.m. • Essenza profumata [Z-83(430)] e si fosse fatto pagare dieci o venti lire per ogni visita, come fanno i dottoroni profumati e paciulì,

padella. s.f.  Parte del ginocchio che posa a terra [P-26(21.I)] Le ossute padelle del carnefice premeano il ventre della vittima. 

padreggiare. verb. • Somigliare al padre [Z-37(101.II)] ed aggiungevano che, se egli avesse padreggiato, sarebbe stato il secondo Nerone di Sicilia,

padreterno. s.m. • Carabiniere [TC-93(29 – Guida.32)] Questo era un segno che in quei dintorni si aggirasse una pattuglia di nazionali o qualche coppia di padreterni.

padronanza. s.f. Controllo, dominio [Z-33(74.I)] abusare della padronanza che avete di me per astringermi ad una viltà, 

padrone nostro. s.m. • Con queste servili parole s’indicava la persona del re [TC e NdL-15(118.III)] Prima Dio mo’ci vuole e la benedetta mamma del Carmine e poi il Padrone Nostro.

padula. s.f. • Palude [Z-96(235 – Guida.198)] Qualche folaga di padula col suo basso volo lambiva li stagni verdastri,

pafo. s.f. • Afrodite (da Pafo l’isola in cui nacque) [DA-66(33 – Guida.31)] E quando un bel desiderio di tal fatta nasce nel cuore d’uno di questi cultori de’giardini della dea Pafo,

paggio. s.m. Giovane nobile che serviva nelle corti [Z-29(95.II)] sotto le cui fronzute volte Alfonso I si facea seguire dal bellissimo paggio Gabriele Correale; 

pagliaccio. s.m.  Pagliericcio [Z-12(60)] e un buon pagliaccio da riposarvi sopra.

pagliardello. s.m.  Piccolo vagabondo [Z-1(129)] Chi è questo pagliardello, chiede Nicola a Zamri accennando Giovanni.

paglietta. s.m. • Legale cavilloso [Z-82(72– Guida.68)] e sto nelle mani di un abile paglietta che mi ha promesso la sicura riuscita della lite.

pagliettesco.  agg. • Che concerne il paglietta, legale cavilloso [TM-23(38.I)] ingegnandoci di serbare lo stile paglietetsco e notarile.

paglino. agg. • Paglierino, di color giallo chiaro [Z-91(119-Guida.143)] tanto gli scrocconi di bassa mano quanto quelli in guanti paglini 

pagnottista. s.m. •Chi cerca impieghi comodi e redditizi [Z-22(40)] e non già come la falange de’pagnottisti che hanno sbranata la povera Italia,  

palafreniere. s.m. Staffiere [Z-50(34.II)] per farti sposa di qualche evirato barone quando pure non ti costringa a sposare qualche palafreniere o altro servo.

palafreno. s.m. • Cavallo da viaggio [Z-50(8.II)] Cavalcava questo guerriero un palafreno più bianco della spuma del mare, con la testiera di argento cesellato.

palagetto. s.m. • Piccolo palazzo [Z-26(31.I)] imboccatosi nel Vico Grotta di Marra s’intromise in un palagetto. 

palagio. s.m. Palazzo [Z-32(15.II)] ricco e destinato a raccogliere tesori terre e palagi? 

palangola. s.f. • Tavola come ponte [Z-102(1)] Ci erano pascoli per bufali e vacche; palangole a traverso delle gore, e pagliai.

palato. Senso estetico [DO-La Domenica («Studio dei classici» 18 Agosto 1867)]così che pervertito il gusto palato morale più non potrà la mente acconciarsi a libare le doncezze

palesare. verb. ● Manifestare, rendere palese [Z-93(168 – Guida.201)] e queste sue apprensioni ed agitazioni egli palesò a Marietta

palese. agg. • Chiaro ed evidente [Z-91(Guida.2013): tranne che costui non avesse già fatto ciò palese alle sue sorelle – Pag.-203

palettò. s.m. • Paltò, paletot, cappotto, soprabito [Z-93(26 – Guida.37)] Si era già spogliato del suo palettò bigio che indossava, 

palingenesia. s.f. • Ritorno alla vita, resurrezione [Z-74(6)] Ci è un mistero nell’ora del tramonto, il mistero della morte, che è la palingenesi umana.

paliscalmo. s.m. • Barchetta [Z-99(192)] ma un corpo di più avrebbe fatto traboccare il fragile paliscalmo; e tutti sarebbero stati sommersi.

palischermo. s.m. • Grossa imbarcazione a remi o a vela [Z-29(5.II)] E don Giovanni le mostrò sul mare un palischermo che veleggiava col vento in poppa.

palla. s.f. • Misura di due caraffe di vino [N2-80(286 – D’Amico.239)] e andrò a bere alla vostra salute una palla del buon Gragnano. 

palla colla renza. • Abito di far checchessia [N1-26(15.II)] Sotto il governo borbonico bastava che uno avesse la palla con la renza, come volgarmente si dicea tra i soldati, perché tutto gli fosse permesso.

pallente. agg. • Pallido, smorto [Z-32(109.III)] Il suo volto pallente i suoi occhi lacrimosi esprimevano una malinconia rassegnata, 

palliare. verb. ● Dissimulare sotto falsa apparenza [Z-26(604.I)] quali si vogliano gli argomenti che possiate addurre a palliarla, 

palliativo. s.m. • Rimedio momentaneo e apparente [Z-91(90-Guida.111)] quantunque egli non s’illudesse minimamente su la efficacia di tali palliativi. 

palliola. s.f. • Mantellina [NdL-35(11.I)] Tutte le più cospicue dame romane pigliavano modello da Licinia in quanto ai palliola ai linteamina ed ai sindones. 

pallore. s.m. • Colore smorto ed esangue [Z-34(118)] Il pallore estremo delle sue guance spaventò quell’uomo, 

pallottole. Partita alle. s.m. • Specie di gioco [Z-26(454.II)] Menre allestivasi il pranzo si stabilì una partita alle pallottole. 

palmento. s.m. • Mangiar molto  [Z-21(144)] dove divorava a due palmenti un mezzo pane con accompagnamento di bacato cacio vecchio 

palo. s.m. • Spia [TCe NdL-93(64 – Guida.79)] è Maria Egiziaca che ci avverte che qualche palo o qualche gatto si avvicina a questa banda. 

palombo. s.m. • Fazzoletto bianco [TC e NdL-21(186)] ci è proprio da farsi onore in simili operazioni che sa afre il meno destro cacciatore di palombi 

paltoniere. s.m. • Accattone, canaglia [Z-56(70)] e non si facesse corteggiare da’ camorristi e paltonieri che frequentavano la sua bettola,

paludamento. s.m. • Abito di cattivo gusto, mantello militare [Z-26(180.II)] e altre persone gli si appressarono rivestite del lugubre paludamento. 

palustremente. avv. • In modo paludoso [TM-Nel racconto Amore e letteratura] ed invece di spingersi in nobile volo restino palustremente a lamentarsi  come gufi dell’egoismo del secolo e della ingratitudine verso i buoni ingegni;

pampino. s.m. • Foglie della vite [Z-3(78.I)] talora è un intrecciarsi di festoni e di ghirlande di pampini, ricca mercede dell’industre agricoltore;

panacea. s.f. • Rimedio che guarisce tutti i mali [Z-11(179)] Voi rimediate a tutto; voi siete quel che i medici chiamano la panacea universale;

panata. s.f. • Minestra con pane raffermo [Z-1(7)] sarà obbligata di opprimere il delicato stomaco di alcuno con panate indigeste o con altri cibi forti e aromatici.

panattiera. s.f. • Panettiere, panettiere [Z-93(72 – Guida.89)] comperò un bracciatello di pane fresco da una panattiera su la via di Piedigrotta. 

panciabevuta in. s.f. ● Bere che si fa nelle mezze caraffe [TD e NdL-(164.I)] Di’compare e quante sono state le bevute in pancia? – Pag.164.I

panciolle. s.f. • In ozio [Z-84(170)] mentre niente altro tu facci in casa che startene tutta la santa giornata con le mani in panciolle,

pancotto. s.m. • Spregiativo di pappa [P-80(248)] e nel suo servellin (cervellino) di pancotto si era già foggiata una facile seduzione di quella miserella. 

pandetta. s.f. ● Il Digesto (raccolta di materiale normativo) di Giustiniano [Z-9(130)] parlava assai bene il latino ed era versatissimo nelle pandette romane…

panegirico. s.m. • Orazione, scritto di lode [Z-106(57)] le avreste udite a fare a tal modo il panegirico della bella Teresinella.

panegirista. s.f. • Chi loda entusiasticamente [Z-25(20)] tanto più che un tanto sacrificio e un sì bello esempio di fedeltà rimanessero ignoti ai panegiristi della dinastia borbonica.

panella. s.f. • Pagnottella [DO-82(246 – Guida.218)] sono avvezzo ormai mo ci vuole a mangiare  la panella delle galere, 

panereccio. s.m. • Patereccio, processo infiammatorio [Z-2(73)] e sapete di che parlano? dei panerecci di Cocò, della morte di un coniglio, e di tanti altri svariati e divertevolissimi subbietti.

pania. s.f. • Lusinga, inganno [Z-84(321)] E il povero Pasquale die’nella pania della scaltra e lussuriosa femmina,

pania. s.f. ● Sostanza vischiosa usata per catturare uccelli [Z-27(84.I)] a straziare gli uccelli colti nelle panie,

panicuocolo. s.m. • Fornaio che cuoceva il pane fatto da altri [Z-26(440.I)] sia nel trasportare il grano macinato dal panicuòcolo e riversarlo nel buratto. 

panivero. agg. • Gran mangiatore di pane [DO-32(6.I)] la moglie e otto brulli panivori che messi in fila ti davano l’immagine della scala delle cannucce di un piffero. 

pannazzara. s.f. • Straccivendola [N2-79(40)] La vesticciuola erale pure stata comperata da Rocco da una pannazzara a Donna Regina:

panneggiare. verb. ● fare o dipingere i panni [F-7(11)]sul quale erano pabbeggiate le blonde rattenute da fermagli di diamanti:

pannilino. s.m. • Biancheria intima [Z-89(14)] non voleva gravarsi del pensiero di custodire gioielli, pannilini ed altro,

panteco. s.m. • Svenimento [N1-82(362– Guida.315)] Che siate benedetto! Ma potevate avvertirla…Che diavolo! il panteco poteva essere più forte e allora…

panteon. s.m. •  Luogo ideale che raccoglie opere o personaggi illustri [Z-25 (66)] panteon di eccellenze di cui non era restato che un ricordo di vanità 

pantomima. s.f. • Comunicazione a via di gesti [Z-79(64)] Rocco comprese la pantomima; e fe’scivolare in quella mano un involtino.

panzarotto. s.m. • Specie di frittura di paste di uova [Z e NdL-15(127.VIII)] Questo vecchiotto ha sul capo una specie di panzarotto che rappresenta un cappello italiano,

paolella. s.f. • Piccola lucernuola di creta da cucina [NdL-81(171 – Guida.151)] E si pose a salire l’unica branca di scale, mentre la donna di su rischiarava i suoi passi con una paolella accesa.

paone. s.m. • Pavone [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana. 21 Aprile 1867»)] sormontati da un grazioso berretto in velluto nero adorno di piume di paone.

papiro. s.m. • Foglio ottenuto dalla lavorazione della pianta [Z-37(20.I)] leggeva ne’cieli e ne’ papiri conosceva la virtù degli astri e delle piante; 

papista. agg. • Seguace del papa, cattolica [Z-29(46.I)] Basti dire che donna Maria era una furiosa papista. 

pappagorgia. s.f. • Cumulo di grasso sotto il mento [Z-85(133)] rubizzo e fegatoso in viso, con una molto sensibile pappagorgia sotto la mascella inferiore,

pappalardo. s.m. • Ipocrita baciapile [Z-3(22.II)] Non siamo pappalardi, grazie al cielo, ma il buono è sempre buono, e il ben di Dio sta per tutti.

pappamosca. s.m. Ragno, pigliamosche [N1-18(113.II)] L’altro amico era un certo Nicolino conosciuto col soprannome di Pappamosca,

pappolata. s.f. • Discorso lungo e sciocco [Z-30(117.I)] E tu, frataccio di Dio, spifferi con tanta serietà di coteste pappolate!

parabolano. s.m. • Fanfarone [Z-84(142)] Se Lei non sia un parabolano qualunque, mi faccia il favore d’informarsi se la mia povera nonna Tonia sia viva o morta,

paraclito. s.m. • Consolatore, spirito santo [Z-49(85.II)] chiudeva gli occhi, e invocava con la più viva fede l’assistenza del Paraclito.      

paradisiesca.  s.f. • Del paradiso[ TM-25(41)] La strega metteva a profitto le sue conoscenze diavolesche; il prete le sue amicizie paradisiesche.

paradosso. s.m. • Affermazione che appare incredibile, assurda [Z-32(65.II)] la cui singolarissima natura si manifestava ne’paradossi perpetui 

parafernale. agg. • Bene extradotale [Z-26(622.I)] qual porzione de’beni fosse costituita beni parafernali, non sapremmo dire; 

parafrasi. s.f. ● Interpretazione di una frase [Z-70(44  – Guida.41)] Questo esempio valga tra mille a mostrare come la parafrasi turca è enfatica e imaginosa.

paraggio. s.m. • Paragone [Z-5(60.I)] e soprattutto componea versi da poter stare a paraggio con quelli dei più grandi poeti inglesi.

paralisia. s.f. ● Paralisi [Z-86(363 – Guida.306)] A queste parole Peppe fu scosso dalla sua paralisia di morte:

paralogismo. s.m. • Ragionamento illogico [Z-12(20)] ragionavano di cose assai più serie in apparenza e più frivole in sostanza, accumulando paralogismi in fatto di politica,

parangaria. s.f. ● Vassallaggio, dominio [P-26(649.I)] Ci erano le angarie e le par angarie di prerogativa signorile. 

parangone. s.m. • Carattere grosso di stampa [C-22(13)] e l’uno leggeva come avrebbe letto in un libro stampato a carattere parangone o S.Agostino.

paraninfa. s.f. • Mezzana d’amore [P-77(269 – Guida.245)] Stella avrebbe voluto dire tate piccole cose alla piccola paraninfa;

paranza. s.f. • Squadra di malviventi [TC-81(154 – Guida.138)] Le paranze si han diviso il compito che hanno a fare; si sono scambiate il santo.

paranzello. s.m. ● Battello a vela latina [Z-12(24)] della perdita di qualche paranzello nei golfi delle Calabrie

parapalle. s.m. • Nome derisorio del cappello a cilindro [N2-La Domenica («S. Carlo di giorno. 24 Febbraio 1867»)] A Sciascià (ragazzo di tre anni) mancava il tettino del berretto. Don Ciccio gli ficcò in testa il suo parapalle.

parapiglia.  s.m. • Confusione improvvisa di persone e di cose [Z-Il Palazzo di Cristallo («Memorie di due sposi» 1 dicembre 1855 6 febbraio 1856)] Che confusione nella casa! Che disordine che parapiglia!

parare. verb. • Scansare, schivare, presentarsi [Z-11(50)] ed ora tirava la botta al borsellino d’un amico che per lo più se la parava con arte somma;

paratella. s.f. ● Rete usata nella caccia alla quaglia, fig. rete amorosa [Z-25(102)] roseti e boschetti dove le donne di equivoci odori gittavano a’passanti le loro paratelle amorose.

parato. s.m. • Cortinaggio [Z-91(Guida.122)] che si accendessero otto ceri a’piè del letto senz’altro funebre parato

paratore.  s.m. ● Chi fa addobbi di chiese o pubblici edifici [Z-28(85.I)] e ch’era meglio si fosse posto appresso a qualche indoratore o paratore. 

paravento. s.m. ● Mobile divisorio [Z-96(Guida.227)] ci era una specie di scena detta volgarmente in Napoli paravento,

parce sepultis. Rispetto per il morto [Loc.Lat-29(103.I)] Visse tre secoli fa che diamine! Parce sepultis! 

pardo.  s.m. ● Leopardo [Z-27(65.II)] Gli occhi fulvi rotavano nelle orbite come quelle del pardo 

pareale. verb. ● Le pareva [TM-31(52.I)] e nulla pareale più insipido che un matrimonio fatto nelle regole comuni del buon vivere civile 

pareami. verb. • Mi pareva [TM-22(84)]  Ma questo pareami un sogno troppo bello e seducente, 

pareggiare. verb. ● Livellare, rendere uguale [Z-10(133.II)] a petto d’un nemico che non può pareggiar loro.

parenchima. s.m. ● Tessuto formato da cellule [Z-37(22.I)] figuratevi un topo vivente che si fosse introdotto ne’visceri e che si divertisse a rosicchiarne il parenchima.

paretaio. s.m. • Trappola per uccelli [Z-84(65)] si riunivano sovente alcuni giovanotti del paese intorno ad un paretaio ove distendevano le reti per prendere gli uccelletti,

pargolo. s.m. • Bambino, fanciullo [Z-32(82.II)] sollevò per le braccia il pargolo  ed il pose in quella dove montò egli pure, 

pariglia.  s.f. ●  Coppia o paio di oggetti uguali  [Z-92(107 – Guida.94)] La pariglia delle sciabole era stata lasciata nella carrozza che aspettava nel cortile.

parimente. avv. ● Ugualmente [Z-6(70)] non andrà parimente a male qualche altro traffichetto che troveremo,

parlamentarismo. s.m. ● Sistema parlamentare [Z-26(394.I)] Sono tanti anni che il parlamentarismo è in fiore

parlari. s.m. • Discorsi [Z-83(28)] Questi erano presso a poco i parlari che si tenano dalle comari sul conto della famiglia Porzi;

parlatorio.  s.m. ● Colloquio [(TC-93(92 – Guida.113)] l’arrotata che stava con lui e che facea di palo a’ nostri parlatorii se n’è fuggita,

parlommi. Mi parlò [TM-37(119.II)] Così parlommi tuo padre Almodad e mentre queste cose ei mi raccontava, 

parne. verb. ● Ne pare [TM-29(47.II)] Parne superfluo il dire quale si fosse il contenuto di questo messaggio. 

paroli. s.m. • Posta doppia a quel che si è giocato [DO-36(80.I)] Allora uno di quelli mi rivolse il discorso in italiano, dicendomi non so che cosa di paroli e di grossa vincita che io avevo fatto

parosismo.  s.m. ● Parossismo, massima intensità [Z-29(55.I)] Ne’quali momenti di bestiali parosismi le più sozze parole gli uscivano di bocca 

parricidio. s.m. ● Omicidio commesso contro un ascendente [Z-35(40.I)] Ad affrettare l’effettuazione del parricidio contribuì non poco una emergenza fatale.

parterre. s.m. ● Aiuola da giardino [Z-12(210)] da’parterri e dai graticolati tempestati di fiori

partigiana. s.f. ● Antica arma da punta e da taglio [Z-6(109)] Le spade, le sciabole, le partigiane erano con bella grazia disposti

partigiano. s.m. ● Di parte, che è pronto a favorire una parte [Z-34(198)] non pochi di quelli signori partigiani di casa d’Austria, 

partissi. verb. • Si partì [TM-32(113.I)] e partissi pigliando la medesima via che avea tenuta nel venire in carrozza. 

partizione.s.f. ● Divisione in due o più parti [Z-34(69): In cui la poesia non è che un pretesto per creare una partizione, – Pag.69

parvo. s.m. • Piccolo, scarso [Z-15(86.V)] Può una famiglia di quattro persone alimentarsi e sostenersi con questa parva cifra giornaliera?

paruta. s.f. • Sembrata [Z-105(46)] Dette queste cose che ci sono parute essenziali, sentiamo che cosa disse la signora marchesa a’suoi quattro pretendenti.

parvegli. verb. • Gli parve [TM-31(86.I)] Parvegli solo che quel volto fosse più pallido, 

parvenza. s.f. • Apparenza, sembianza [Z-93(1 – Guida.7)] Non erano già due gemelle come ne aveano la parvenza, 

pascere. verb. • Alimentare, nutrire [Z-5(51.I)] ma questo bruto aveva un cuore altero e superbo, che voi corrompeste, pascendolo dell’odio più nero!

pascià. s.m. • Alto dignitario dell’impero ottomano [Z-34(138)] e per ispiare se il gallo pascià del serraglio  maltrattasse qualcuna 

pascialicato. s.m. ● Pascialato, pascialatico, Stato di pascià [P-26(130.I)] Così ride il condannato ne’  pascialicati di oriente quando sente l’acuminata e arroventata punta del palo, 

pascolare. verb. • Trovarsi a proprio agio, sguazzare, nutrirsi [Z-37(59.I)] Gli astri si pascolano di terreno umore. 

passativo. agg. • Di passaggio [Z-83(283)] Non vi abbandonate a desolanti pensieri signor Onofrio,egli disse, è un’indisposizione passativa.      

passionatissimo. agg. • Che prova una fortissima passione [Z-36(75.I)] per proseguire i miei studii su le scienze naturali delle quali ero sempre passionatissimo. 

pastecrisciuta. s.f. • Frittella dolce [SN-80(214 – D’Amico.181): e sono dette zeppole scagliuozzole tittole tortanielle e pastecrisciute,

pastella. s.f. • Impasto semi liquido [Z-35(159.I)] porge alla sua signora le pastelle di mirto e il mastice dell’isola di Scio: 

pastino. s.m. • Rialzo di terreno[F-30(108.I)] Sovra un pàstino fu fatta sedere la strega.

pastocchia. s.f. • Frottola, fandonia [Z-30(87.I)] Non era già una pastocchia che si raccontava dalle vecchie a’bimbi per ispiritarli di paura acciocché si rimanessero cheti:

pastoia. s.f. • Impedimento [Z-3(34.II)] i quali non avrebbero giammai potuto raggiunger grido e dovizie, se perseveranti non fossero stati, superando ostacoli e pastoie.

pastorale. s.f. • Musica di carattere dolce ed idilliaco, anello o bastone ricurvo che portano i vescovi [Z-34(67)] Le pastorali natalizie ed alcune rappresentazioni boscherecce 

pastorina. s.f. • Parte di arredamento, poltrona [TM-3(133.I)] Quattro grande pastorine componevano il resto del guarnimento di quella camera.

pastosità. s.f. • Morbidezza [Z-28(86.II)] che squisita soavità di pennello! che verità di colori, e che pastosità in questi!

pastracchione. agg. • Persona grossa e robusta [DO-26(52.I)] Come a dire pastracchione? Domandò Cecatiello.

pastrano. s.m. ● Cappotto maschile pesante [Z-36(14.I)] i quali intascò nelle ampie saccocce del suo pastrano color verderame.

pastricciano. s.m. ● Pastinaca, specie di carota [Z-30(58.I)] da pini di mezzana statura e da certe erbacce di sinistro colore, specie di pastricciani o germogli.

patacca. s.f. • Moneta di scarsissimo valore [Z-21(91)] tutto sommato vi fa un risparmio di circa quattro patacche; 

pataccone. s.m. ● Accr. di patacca, moneta [Z-27(166)] regalarvi alquanti migliaretti di patacconi a chi debbo dar conto? 

patassio. s.m. ● Clamore, frastuono [Z-59(27)] Perdoni se nel patassio di poc’anzi e tra tanta gente io non l’aveva scorta.

patatucco. s.m. • Persona goffa [Z-66(243 – Guida.203) Non essendoci in casa l’occorrente da scrivere, il patatucco si tenne pago della promessa fattagli dal nemico di osservare le capitolazioni;

patella. s.f. • Piatto, vassoio [Z-21(287)] Alli candelieri eransi conficcati i moccoli stearici colle patelle di cristallo,

patema. s.m. ● Stato d’ansia, di timore [Z-34(146)] le ascose cause de’mali nelle passioni e ne’patemi dell’animo. 

patena. s.f. • Piccolo disco d’oro per l’ostia [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana. 14 aprile 1867»)] invola la patena del calice e col sacro arnese nelle mani lentamente si avvia verso l’uscita della chiesa.

paterfamilia. s.m. ●  Padre di famiglia [Loc.Lat-26(379.I)] non ci potea essere un paterfamilia più da còlere e celebrare

paterino. s.m • Eretico in generale, manicheo, chi esagera l’inconciliabilità tra due principi [Z-85(261)] E con più inaudito sacrilegio, aveano osato que’ paterini arrabbiati di scacciare dalle loro case,

patetico. agg. ● Che suscita compassione, commozione [Z-34(212)] è il più patetico dramma che ricordi l’umanità. 

pathos. s.m • Passione, commozione [Z-80(17  – D’Amico.28)] Piovvero allora per tutta Italia, come testè sono piovuti, opuscoli ed articoli e monografie sul micidiale pathos;

patibolata. s.f. • Corteo singolare [TM-30(114.I)] ma non sì che qualcuno seguisse a rispettosa distanza quella singolare patibolata.

patrasso. andarsene a s.m. ● Uccidere morire [Z.fig-26(160.I)] le angarie e le ferità di questi assassini  che sono i nostri padroni ecco ch’io debba andarmene a Patrasso 

patriarcale. agg. ● Sistema familiare che faccia capo al padre [Z-33(73.II)] in seno d’una famiglia si semplici e patriarcali costumi 

patrino. s.m • Padrino, chi assiste qualcuno in un duello cavalleresco [Z-92(89 – Guida.79)] Ci ho domani alle quattro una partita d’onore e tu devi essere uno de’miei patrini.

patrio. agg. ● Della patria [Z-La Domenica («Teatri» 17 Febbraio 1867)] primo lavoro giovanile di questo patrio autore rappresentato nel 1858

patrizia. agg. ● Di nobile stirpe [Z-33(36.II)] Scommetto che se non foste ricco e di patrizia famiglia sareste un socialista come il Sue o il Fourrier. 

patrizzare. verb. • Somigliare al padre [Z-71(107)] questa ragazza toccava appena i diciassette anni. Non avea né matrizzato né patrizzato,

patrocinio. s.m. • Protezione, assistenza [Z-92(71 – Guida.65)] Il vostro nobile patrocinio mi sarà scudo contro ogni insidia, 

pattume. s.f. • Gentaglia, immondizia [Z-28(59.II)] che così sfacciatamente si burlava di quel pattume. 

paucità. s.f. • Scarsezza, esiguità [Z-18(82.IV)] Si sperava pressoché da tutti i Napolitani che la malattia non pigliasse altre proporzioni più inquietanti, e che si limitasse a quella paucità di casi e di morti;

paturne. s.f. ● Malumori, stizze [Z-12(63)] nell’unica compagnia del padre che avea sue continue paturne.

pauperibus. Ai poveri [Loc.Lat-26(511.I)] pauperibus ai poveri signori miei ai poveri questo è il nostro fine, 

pauperismo. s.m. • Condizione sociale di povertà [Z-40(47)] Il discorso era caduto sul pauperismo. Il signor Giorgio, benché ricco a dismisura, professava opinioni altamente liberali e socialistiche.

paventare. verb. • Temere [Z-29(19.I)] Si cominciò a paventare per la vita del giovine conte.

pavesata. s.f. • Parata a festa [P-35(169.I)] Poco discosta dalla statua del Dio Nilo è una casa, la cui porta è pavesata di fronde di caprifoglio e di scabbiosa intrecciate in modo da rappresentare la figura d’un caprone.

pavida. agg. ● Paurosa, timorosa [Z-6(91)] Ogni cosa in quel palagio sembrava alla pavida fantasia

pavoncello. s.m. • Uccello dei Caradriformi [Z-37(109.II)] Erano i falconi di Rodrigo siffattamente al loro giuoco addestrati che augnassero ad una levata le centinaia di pavoncelli, 

pazzia. s.f. • Balocco, pazziella [N1-49(131.I)] qualcuna di quelle pazzie, come vengono chiamati in Napoli questi trastulli da bimbi.

peccaminosa. agg. • Che costituisce peccato [Z-30(106.II)] sia per punirli della loro superbia odi alcuna loro peccaminosa opera. 

pecchia. s.f. • Insetto affine alle api [Z-83(106)] in casa di donna Cecca, in quell’arnia di pecchie e pecchioni, che faceano assordante ronzio!

pecchiere. verb. • Bere golosamente [Z-3(22.II)] Stasera pecchieremo un poco alla sua memoria; e ci daremo un bocconcin delicato per solennizzar la giornata.

pecchione. s.m. • Beone [Z-15(113.IV)] quel fior di donnina, intorno al quale ronzavano da qualche tempo tutt’i pecchioni del quartiere.

pece. s.f. • Residuo della distillazione del catrame [Z-26(378.II)] Allora Cecatiello trasse dalla vagina del suo grosso bastone una torcia di pece; 

pecorile. agg. ● Servile, vile [Z-La Domenica («Nomi delle Strade di Napoli. 28 Novembre 1866»)] ci volle proprio la più pecorile rassegnazione per sopportarci in pace  certi marchi d’infamia stampati su le nostre vie.

peculio. s.m.● Somma di denaro, gruzzolo [Z-5(38.II)] forse quel peculio era bastante per vivere un paio di mesi.

pecunia. s.f. • Denaro [Z-91(97-Guida.119)] Nella speranza di trovarsi altra pecunia si die’a ripescare nel fondo di quel cassetto. 

pecunaria. agg. ● Relativo al denaro [Z-80)] quando le ristrettezze pecunarie non permettono che si tenga una fante 

pedanteria. s.f. • Cavillosità, pignoleria [Z-34(164)] sostenuta da tutti gli appoggi della ignoranza e della pedanteria; 

pedantesca. agg. ● Minuziosa e pignola [Z-26(605.II)] ne vantaggia la femminea vanità per una pedantesca farragine di cose 

pedantismo. s.m. • Pedanteria, pignoleria [DO-La Domenica («La natura non fa salti. 3 Febbraio 1867»)] il tutto ridotto a brevi lezioni sintetiche e fuori pedantismo.

pedestre. agg. ● Che è fatto a piedi [Z-5(38.II)] Nessun accidente era venuto a turbare il pedestre cammino di Federico fino a Parigi.

pediculo. s.m. • Pidocchio [Z-36(82.I)] acerrimi e spietati apteri pediculi o sarcopti, che si annidano negli strati cutanei per suggere il sangue e divorare i tessuti muscolari.

pedina. s.f. • Donna di bassa condizione [P-83(52)] E qui lo spiritoso ragazzetto ripete una di quelle frasi tante graziose locuzioni raccolte dai tafferugli delle pedine della strada. 

pedisseguo. s.m. • Imitazione [Z-3(33.II)] Un chirurgo senza immaginazione sarà un freddo pedisseguo di quello che avrà apparato;

peduccio. s.m. • Appoggio, sostegno [P-66(265 ‒ Guida.222)] E così le comari di Montecalvario, facendosi peduccio a vicenda, riferivano perfino le cose più intrinseche di quella casa,

pedule. s.f. • Parte della calza [Z-66(106 – Guida.93)] Egli è che queste vie sono sporche, mormorò l’infelice che avrebbe preferito camminare in peduli anzi ché recarsi sul pie’dritto quello incenso non molto piacevole.

pelacane. s.m. • Conciatore di pelli [Z-15(83.V)] Come! Non avete veduto il pelacane che abita nel cortile?

pelaghetto. s.m. • Distesa d’acqua [Z-26(225.I)] Erano scorsi, io mi penso, un dieci o dodici minuti dacché io mi ero seduto in su la sponda di quel pelaghetto,

pelago. s.m. • Un mare di guai,  Insime di cose fastidiose e spiacevoli [Z-15(115.IV)] Tutte le sostanze paterne erano state ingoilate ne’pelaghi del vizio e nelle casse degli usurai.

pelamantelli. s.m. • Furfante [Z-100(238 – Guida.188)] Quel pelamantelli di Paolillo dovea sapere certamente che l’acquavitara teneva in casa denari e oggetti preziosi.

pelasgica. agg. ● Relativo ai Pelasgi, antico popolo  [Z-21(636.II)] Da quel dì Napoli cessò di essere pelasgica greca o fenicia e divenne italiana

peliento. agg. ● Emaciato [TC e NdL-26(443.II)] Jenanriello soprannominato lu peliento volante abilissimo e Serenghella l’accrastatore. 

pellegrina. s.f. ● Corta mantellina [F-66(271 – Guida.226)] aveva addosso un cappotto biancaccio con pellegrine, a guisa di quelle che i cocchieri soleano portare,

pellegrina. agg. ● Singolare, armoniosa [Z-9(75)] in atto di profonda ammirazione delle pellegrine virtù di lei.

pellucida. s.m. • Corpo semi trasparente, diafano [Z-26(273.I)] e di altri corpuscoli più piccoli e pellucidi

pelo. fare s.m. ● Crepa nel muro [Z-96(270 – Guida.227)] per puntellare un palazzo, le cui muraglie aveano fatto pelo.

pelosa. agg. ● Fatta per interesse [Z-26(763.I)] Che sollecitudine pelosa! Come se non fose stata la stessa cosa l’annunziarmi ciò domani o poidimane; 

pelottone. s.m. ● Plotone [P-27(131.III)] La confraternita de’Bianchi ed un pelottone di soldati chiudevano il lugubre corteo…

pelvica. agg. ● Relativo alla pelvi, bacino [Z-21(85)] l’opera fatale della natura in quelle organizzazioni che per pelvica viziatura 

pelvo. s.m.  ● Bacino  [Z-15(29.I)] essi non ebbero una madre ma una pelvi donde uscirono ospiti importuni e maledetti.

penati. s.m. • Parte interna della casa [Z-83(242)] poi il compare sospendeva l’incomodo!… lasciava la felice notte al compare; e via pe’suoi penati.

pencolare. verb. • Essere irresoluto [Z-46(26.IV)] Quando Alessandrina ebbe posto termine al racconto di sua vita, parea che pencolasse a dire qualche cosa che ella volea dire.

pendice. s.m. ● Parte di terreno in pendio [Z-4(108.I)] pendici scoscesi in su le quali neppure un’ombra di vegetazione,

pendone. s.m. ● Drappeggi di tessuto [Z-9(124.I)] Portieri e pendoni di damasco fregiati d’oro celavano le altissime aperture degli usci

penetrale. s.m. • Intimo [Z-3(15.I)] era  sempre qualche cosa che toccava profondamente le fibre del cuore, e che facea vibrare certe ascose corde ne’penetrali dell’anima.

penna. s.f. ● Moneta, carlino[TD e NdL-21(178)]  Per te maestra mi darai una penna e per la bambina mezza penna. 

pennacchio.  s.m. ● Ciuffo o mazzo di penne che orna la tastiera di un cavallo [Z-93(136 – Guida.164)] Una comoda canestra da viaggio con tre cavalli con pennacchi e sonagli aspettava alla porta della parrocchia. 

pennaiolo. s.m. • Astuccio per penne [Z-75(25 – Guida.26)] Finalmente il commissario, speditosi di ciò che aveva avuto a fare, lasciò nel pannaiolo la lunga penna d’oca;

pennarulo. s.m. • Dispregiativo di scrittore [N1-48(22.I)] In alcuni circoli aristocratici era allora il vezzo di chiamare pennaruli o penniferi i letterati. Questa nobile dizione l’aveva trovata Ferdinando II.

pennecchio. s.m. • Quantità di lana [Z-84(40)] mentre io era là su la soglia del mio basso avvolgendo il pennecchio attorno alla mia rocca,

pennifera. gg. ● Che genera o sostiene le penne [DO-32(27.I)] La famiglia pennifera avvisata da questi saggi amorosi 

pennifero. s.m. • Letterato Erano così chiamati nella Corte di Napoli i letterati [TD e NdL-15(117.III)] La polizia tollerava e talvolta favoriva eziandio la camorra nella quale si riprometteva per ogni circostanza un’ausiliaria potente contro il ceto de’penniferi.

pensamento. s.m. • Pensiero [Z-3(8.I):] No, questa volta non è la scienza che assorbe i pensamenti di quel giovane, o almeno nel momento in cui il presentiamo ai nostri lettori.

pensativo. agg. • Riflessivo [Z-41(107.IV)] Filippo era sempre di lieto umore; Valentino, distratto e pensativo.

pensatore. s.m. • Testa, cervello [NdL-86(260  – Guida.223)] Egli è vero che Totonno ha sempre il pensatore sbalestrato dal caraffone del Vullazziello della Gabella Vecchia;

pensigliantie. agg. • Pendevole, pendule [GO-6(39)] Aveva certuni in ispecial modo i quali portavano dei mustaccioni pensiglianti che arrivavano loro  sino alle crespe del collaretto.

pensionario. s.m. • Pensionato [Z-83(391)] In quanto alla sua famiglia il pensionario de’Dazi Indiretti non se n’impicciava per niente,

penzolata. agg. • Sospesa, pendente [Z-91(Guida.213)] e le braccia cascavano penzolate su i braccioli. 

peplun. s.m. • veste dell’antica Grecia [Z-La Domenica («Fatti di Parigi. 9 dicembre 1866»)] lo ricevè con be’modi  gli gitta un peplum sulle spalle un elmo in testa, 

peranco. avv. ● Ancora, finora [Z-36-(58.I)] noi uscivamo che non era peranco spuntato il giorno,

percalla. s.m. • Tessuto di cotone [Z-83(328)] le due belline indossavano le vesti di percalla color di rosa, che si sono fatte ultimamente;

perciocché. cong. ● Perché [Z-3(8.I)] perciocchè se le sue idee volgessero a ripassare sul pezzo anatomico

percuntazione. s.f. • Pratica da tribunale [GO16(32)] Questa risposta salvò il vecchio da una pertcuntazione lunga,  fastidiosa e probabilmente pericolosa per lui.

perdere. verb • Guadagnare [TC e NdL-93(55 – Guida.68)] questa volta per l’avidità di perdere alcuni migliaretti di gambe, 

perdigiorno. agg. • Bighellone, ozioso [Z-La Domenica «(La vocazione dei giovanetti» 15 Settembre 1867)] se guardiamo all’infinito numero degli scioperati dei perdigiorni  de’ vagabondi e peggio,

perdizione. s.f. • Perdita, spreco [Z-27(147.I)] si era creata da per sé la propria perdizione.

perdonanza. s.f. • Remissione dei peccati [Z-21(58] e non ci era perdonanza a chi verbigrazia mangiasse di carne il venerdì 

peregrinazione. s.f. • Divagazione su argomenti letterari [Z-26(581.II)] tante peregrinazioni dell’anima ne’campi celesti, 

peregrino. agg. ● Singolare, ricercato, armonioso [Z-84(160)] la difesa da lui sostenuta fu ricca di peregrini argomenti;

perfidia. s.f. • Caparbietà, ostinazione [Z-28(113.I)] E giacchè ella perfidia a stare zitto parlerai tu in sua vece. 

perfine.  avv. ● Finalmente, alla fin fine [Z-30(23.III)] per forma che il povero sordo non dovette dar pace alla perfine e trarre con esso loro quella gran turba. 

pergamo. s.m. • Pulpito [Z-26(402.II)] E i malvagi preti a predicare da’pergami.

pericolata. agg. ●Andata a precipizio [F-21(81)] l’industria di salvare le pericolate dalla pubblica infamia o dalla privata vendetta. 

perifrasi. s.f. • Giro di parole [Z-83(35)] benché ella si studiasse di far sparire una decinella d’anni con tutti gli artifizii di quella figura retorica che si chiama perifrasi,

periglio. s.m. • Pericolo [Z-99(188)] senza un compianto, senza una lacrima, dappoiché il periglio imminente della propria vita rende gli uomini in sommo grado egoisti;

perigliosa. agg. • Pericolosa [Z-8(129)] Era una parte di esso così malandata e perigliosa che il Pierucci, vedutala un giorno,

periodica. s.f. • Occasione d’incontro per feste di ballo e simili [TM-La Domenica («Fisiologia dell’innamorato» 11 agosto 1867): Non diremo della febbrile impazienza onde le due anime che si sono incontrate in una periodica aspettano il momento che il maestro di sala chiamerà la mazurca.

peripaticamente. avv. • Aristotelico, che insegna camminando [Z-23(6.I)] e, invece, da mezz’ora filosofava peripaticamente, spolmonandosi a cacciar fumo da un sigaro di sette centesimi,

peripatetico. agg. • Chi agisce camminando [Z-16(147)] cumulò due impieghi l’uno sedentaneo l’altro peripatetico

peristilio. s.m. • Cortile con portici [Z-66(349 – Guida.290)]i gendarmi dovettero accorrere per rimettere la tranquillità e l’ordine di quel peristilio del tempio della Giustizia.

peritante. agg. • Scrupoloso [Z-15(11.I)] si direbbe che siano peritanti di sdrucciolare su questa palla del mondo,

peritare. verb • Fare scrupolo, esitare, vergognarsi [Z-83(141)] sembrò meravigliato e turbato quando io gli dissi che non si peritasse a palesarmi il vero,

peritoso. agg. ● Incerto, timoroso [Z-6(169)] non vorrei guardare in faccia agli uomini peritosi

perittero. s.m. • Tempio circondato da colonne [Z-77(101 – Guida.94)] privilegi conceduti ai peritteri di alcuni palazzi baronali furono aboliti;

perituro. s.m. ● Destinato a morire [Z-4(134.I)] l’oggetto più misero, più fragile, più perituro più dappoco che si vedesse

perlocchè. cong● Perlochè, per lo che, per la qual cosa [Z-77(161 – Guida.148)] perlocchè il cadavere fu trasportato temporaneamente in una stanza terrena della Prefettura di polizia,

permissione. s.f. ● Permesso, concessione [Z-6(202)] il Conte chiedeva la permissione di ritirarsi,

perniciosa. agg. • Febbre malarica, nociva [Z-75(105 – Guida.90)] Salvatore è soccombuto ad una perniciosa che in otto giorni l’ha portato al sepolcro.

perocchè. cong. ● Poiché, sebbene [Z-3(32.II)] perocchè la medicina confessava la sua impossanza

perrocchetto. s.m. • Parrocchetto, piccolo pappagallo verde [P-11(44)] Osservate quegli occhietti di scoiattolo, quel naso di perrocchetto, quegli orecchi di capretto:

perora.  avv. ● Per ora [AC-18(117.III)] (AC) Ritornerò quando sarà tempo m’intratterrò perora colla signora Frasquita. 

perorare. verb • Difendere con particolare calore [Z-25(27)] ogni volta che la signora Fortunata si arrischiava di perorare la causa di sua figlia.

perorato. agg. ● Difeso, caldeggiato [Z-6(188)] aveva perorato caldamente la causa del suo amico,

perorazione. s.f. • Discorso in difesa di una causa [Z-50(10.I)] Dopo vivissime discussioni e perorazioni, per cui si accendeano per novelle uggie e rancori gli animi dei contendenti,

perpetrare. verb • Compiere azioni illecite [Z-35(87.I)] Tutto sembra sognar le vestigie del testè  perpetrato misfatto. 

perpetrazione. s.f. • Commettere, compiere azioni illecite [Z-32(51.I)] I pensieri che precedono la perpetrazione del suicidio sono il segreto di Dio. 

perpetuamente. avv. ●  Perenne, in perpetuo [Z-21(171)] della zacchera che vi lasciavano delle donne che salivano e scendevano perpetuamente. 

perpetuare. verb • Rendere durevole, eternare [Z-31(26.II)] Il primo nato avea già tolto moglie per perpetuare la magnifica progenie de’ G. 

perpetuo. agg. • Continuo, ininterrotto [Z-32(65.II)] la cui singolarissima natura si manifestava ne’ paradossi perpetui 

perseveranza. s.f. • Fermezza e costanza di propositi [Z-37(98.II)] la sodezza e la perseveranza  nel raggiungere uno scopo, 

personificatore. s.m. • Che personifica [Z-La Domenica («Teatri 10 Marzo 1867»)] non l’avremmo pertanto consigliato a disumare il Rolla che da diciotto anni giace a fianco del suo illustre personificatore.

perspicacia. s.f. • Intelligenza acuta e pronta [Z-36(44.I)] e neanche d’infiacchire la naturale mia perspicacia e vivezza di mente, 

pertenere. verb ● Riguardare, concernere [Z-6(90)] A chi si perteneano, donde sbucavano?

pertica. s.f. • Lungo bastone [Z-54(9)] andare a provvedersi di acque alle fonti; e poi mettere ad asciugare sulle pertiche i pannilini;

perticone. s.m. • Spilungone [Z-71(114)] Come si chiama questa bella giovane, dimandò il perticone i cui lubrici occhietti si erano arrossati nella contemplazione delle ingenue bellezze della popolana.

pertinacia. s.f. • Ostinazione [Z-40(37)] Qualunque fosse il motivo per cui ella mi guardava con tanta pertinacia, certo è  che io sentiva battermi il cuore così che la mia digestione ne fu guasta.

perturbamento. s.m. • Agitazione emotiva, turbamento [Z-33(75.II)] ammiravasi che una donnina di sì modeste condizioni potesse causargli un perturbamento, 

perturbato. agg. • Emotivamente scosso, turbato [Z-37(11-II)] Intanto ei vuolsi abbandonare questo castello disse il e ancora commosso e perturbato. 

perturbatore. agg. • Chi perturba o provoca scompiglio [Z-38(67.II)] So che sei un perturbatore dell’ordine pubblico; 

perturbazione. s.f. • Intenso turbamento dell’animo [Z-37(128.I)] Questa subitanea sparizione accrebbe  vie più la perturbazione dell’animo del re;

perturbossi. verb • Si perturbò [TM-26(554.II)] Perturbossi ne’suoi pensieri il giovine alla lettura di questa lettera, 

pertugio. s.m. • Pertuso, buco, foro [Z-30(79.I)] una idea della luce che partiva da que’due pertugi ch’esser doveano due occhi 

pertusara. s.f. • Occhiellaia [TD-82(313– Guida.274)] Le occhiellaie, che volgarmente in Napoli si addimandano pertusare, sono quelle lavoratrici, a cui i sarti commettono la cura di cucire gli occhielli degli abiti.

perversa. agg. • Molto malvagia [Z-36(31.I)] La scienza e l’oro ecco le grandi potenze che tengono nelle loro mani i destini della perversa genia umana. 

pervertire. Essere corrotto, depravato [Z-38(59.II)] Roboamo primo figliuolo di Salomone e promo re di Giudea essendosi pervertito, 

pervicace. agg. • Ostinato, protervo, persistente [Z-76(312)] Qualche curioso, un po’più pervicace, si arrischiò d’interrogare quel cocchiere;

pervicacia. s.f. • Ostinazione, protervia [Z-29(74.II)] sottrarti a questa vita di molle infamia e di pervicacia nell’onta e nel peccato, 

pescibietola. agg. • Vergognoso [TM-41(125.I)] Così non altrimenti egli avvenne al povero Valentino, che rimase un dieci minuti all’incirca nella parvenza d’un pescibietola qualunque,

pessimamente. avv. • Molto brutto, orribile [Z-80(319 – D’Amico.264)] e si toccava le braccia le quali egli sentiva pessimamente addolorate. 

pesta. s.f. • Orma, traccia [Z-15(128.IV)] Avvertito che l’autorità di polizia era su le sue peste, egli ebbe il tempo di salvarsi, abbandonando la casa che fu minutamente ricercata dalla polizia;

pestilenzia. s.f. • Calamità, rovina, flagello [Z-(245)] Ritornata la pesilenzia nello aprile Colomba tremò nuovamente per la sua diletta Orsolina; 

petente. s.m. • Chi presenta una petizione, una richiesta all’autorità o simili [DO-26(73.I)] una gran parte delle suppliche che i petenti venivano a rassegnare all’eccellentissimo signor direttore

petitore. s.m. ● Chi chiede, addomandatore [F-12(97)] di striscianti petitori di lacchè insolenti,

petizione. s.f. • Domanda, istanza, supplica [Z-37(121.II)] rabbruscò il re fieramente il ciglio a questa petizione della fanciulla,

petraiuolo (fig). s.m. ● Fungo [Z-93(73 – Guida.91)] non avea uno di que’lunghi petraiuoli che si chiamano portinai. 

petrarchesco. agg. • Alla maniera del Petrarca [Z-85(134)] innamorato petrarchesco della nostra bionda e leggiadra Bernardina.

petronciana. s.f. • Melanzana [Z-71(15)] Erano petronciane fritte e acconcie in salamoia, e certi funghi all’aglio che inducevano i più paurosi ad affrontare il pericolo di attossicamento.

pettegoleria. s.f. ● Pettegolia, chiacchierio noioso e rumoroso [DO-9(66.II)] mercè le quali dare un eterno vale alle pettegolerie di questo brutto mondo…

pettiglia. s.f. • Petto di divisa militare [N1-3(105.II)] non meno che un gran numero di uffiziali del Real esercito napolitano dalle pettiglie lucidissime,

pettina. s.f • Parte di grembiule che serviva a non imbrattare la veste [P-96(209 – Guida.177)] Rosella si sedette alla predellina dinanzi allo specchio; e si rialzò sul petto quella parte del grembiule che si addimandava la pettina,

pettola. s.f. ● Sfoglia di pasta fresca, lembo di camicia o di gonna [Z e SN-96(85 – Guida.74)] noi siamo omini e non ci sporchiamo le mani con le pettole.

petulante. Chi usa toni fastidiosi, inopportuni [Z-37(23.II)] quando voleano far zittire un bambino querulo e petulante, 

petulanza.s.f. ●  Atteggiamento fastidioso, importuno [Z-31(54.I)] ch’egli dovesse essere per lei  una intollerabile petulanza.

pevazzullo. s.m • Marmocchio [P-86(212 – Guida.184)] Dicea di non essersi ammogliato per non dividere i suoi pidocchi con una moglie e i pevazzulli; che gli sarebbero nati.

pezza. lunga agg. • Grande quantità di tempo [P-26(588.II)] Proferite queste parole egli cadde in ginocchi e orò lunga pezza. 

pezza. qualche agg. • Un poco [P-3(112.I)] La nonna il guardò negli occhi qualche pezza, e stette come trasognata.

pezzecutola. agg. • Persona malaticcia [TM-71(24)] Ed è appunto per questa ragione che è buono che la pezzecutola si allontani dalla brutta vicinanza.

pezzetta. s.f. ● Moneta d’argento [NdL-96(Guida.256)] Eccoti una pezzetta e fa di trovarti qui alle 12 in punto.

phaèton.  s.m • Tipo di cattozza molto alta, scoperta a quattro ruote  [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana. 30 dicembre 1866»)] Si è visto a Parigi in un magnifico phaèton una dama dell’alta aristocrazia che portava sospesi al suo cosiddetto cappello

piacenteria. s.f. • Adulazione [Z-83(100)] onde non è a fare maraviglie che Gerardo, cuore vergine di affetti, rimanesse invischiato nelle piacenteria della bellina,

piacentiere. s.m •Adulatore, lusingatore [Z-37(86.I)] e i piacientieri di Corte fecero eco alle parole del re, 

piacimento. s.m • Piacere, gradimento [Z-91(181-Guida.218)] Se ciò possa arrecarvi alcun conforto farò il vostro piacimento

piacula. s.m • Sacrificio espiatorio [Lat.-35(24.II)] Faremo di abbozzare questi orribili piacula dell’anno 64. 

piaggiatore. s.m. • Adulatore [Z-29(10.II)] Don Antonio Falanga avea sofferto non poche sventure come suole avvenire agli uomini dabbene e non piaggiatori del potere.

piagnoloso. agg. ● Piagnucoloso [Z-10(8.I)] i piagnucolosi gemiti de’venti autunnali,

piamente. avv • In modo pio [Z-34(226)] e la fede nella bontà di Dio il faceano piamente rassegnato e tranquillo 

piana. s.f. • Trava più corta e più larga del corrente [Z-30(64.I)] le piane e i correnti del soffitto escono dalla impalcatura.

pianamente. avv. ● Tranquillamente [F-9(81.IV)] Queste ultime parole erano state lette così pianamente e così calcate

pianella. s.f. • Pantofola senza tacco [Z-1(155)] La fanciulla cacciò i suoi piedini d’avorio nelle pianelle cremisi ed orlate d’oro;

piantone. s.m. •  Agente che sorveglia a vista luogo o persona [Z-La Domenica («La Villa Nazionale. 30 Giugno 1867»)] gli ha mandato per la seconda volta il cartellino colla minaccia del piantone; 

piatire. verb. • Lamentarsi con insistenza [Z-103(37)] giacché i compratori di dolci non piativano sul prezzo, restando affascinati da’sorrisi e dalle occhiate della bruna sovrana del rione.

piato. s.m. • Discussione [Z-43(90)] onde, tutti quelli che aveano piati a sostenere o diritti da reclamare faceano capo dallo Scriboniano,

piattonata. s.f. • Colpo di sciabola dato col piatto della lama [Z-21(130)] e menando piattonate di daga su la canaglia per farsi strada in quella folla.

pica. s.f. • Gazza [P-6(92)] Rivide il tondo, la vaschetta d’alabastro e la pica imbalsamata;

piccare. verb. • Presumere, pretendere [Z-19(92.I)] I grandi ingegni si piccano un poco di originalità o, meglio, di eccentricità.

picche. s.f. ● Armi in aste munite di punte [Z-6(109)] Le spade, le sciabole, le picche, erano con bella grazia disposti

picchiapetto. s.m. • Bigotto [Z-14(13.II)] Son sicuro che se vel lasciassi ancora tra le mani per qualche tempo, me ne faresti senza dubbio un buon picchiapetto da sagrestia.

picchiere. s.m. • Soldato armato di picca [Z-29(105.II)] Entrambi erano vestiti da picadores (picchieri) e ciascheduno recavasi allato un matador (ammazzatore), 

picciolezza. s.f. ● Piccolezza, pochezza [Z-8(123)] non sapea comprendere come le generazioni presenti fossero cadute nell’imo d’ogni piccolezza e corruzione,

picciolo. agg. ● Di piccola entità [Z-10(136.I)] appo la quale rimasi non picciol tempo della mia vita.

piccionaia. s.f. • Loggione del teatro [Z-35(106.II)] E forse questa parte del pubblico era la più imparziale, la più intelligente, la meno compra: potea dirsi il pubblico della piccionaia de’nostri teatri.

piccioso. agg. • Piagnucoloso [N1-83(10)] Ma non vedi che le frutte ti fanno stare male, piccioso, piscialletto?

picciotto di sgarro. s.m. • Grado camorristico [TC e NdL-15(132.III)] Questi quattro gradi sono: i Tamurri, i Picciotti di sgarro, i Camorristi e i Capo carusielli. 

picciuolo. s.m. • gambo del frutto [Z-49(33.II)] Mangiai alquante di quelle ciliegie, di cui gittai alla finestra i picciuoli e i noccioletti per non farne accorta donna Cristina,

pievano. s.m. • Sacerdote che regge una pieve [Z-92(268 – Guida.234)] e m’incaricò di recare quel denaro al pievano acciocchè quel numero di denari ei distribuisse a’poveri

pieve. s.f. ● Chiesa parrocchiale [Z-26(402.I)] E non solamente per gli abitanti della sua pieve; 

piglio. s.m. ● Incominciare qualcosa [Z-27(41.I)] Poscia che le quattro belle e allegre donne si ebbero abbastanza esilarata la milza co’propositi più sbrigliati, si diè di piglio alla politica.

pigliomi. verb. • Mi prendo [TM-22(8)] che ella perdoni la licenza che pigliomi di offerirle un sigaro 

piglisi. verb. • Si piglia [TM-80(338 – D’Amico.279)] ci sia qualcuno che piglisi temeraria licenza di tentare le oneste donzelle. 

pignere. verb. • Dipingere, spingere [P-24(28.V)] su i dintorni del setto aggiungea altri mille colori onde la rabbia e la vergogna pignevano la sua faccia.

pila. s.f. • Vaschetta per contenere l’acqua santa [Z-77(213 – Guida.198)]  sono a Dio più gradite che il graffiare i santi e baciare le pile e il mangiare magro il mercoledì,

pillacchera. s.f. • Persona gretta e spilorcia, macchia, magagna, schizzo di fango [Z-51(38.V)] il quale è forza che io mel cavi stropicciandole su quella faccia da pillacchera, con licenza.

pillaccola. s.f. • Cacarelli delle capre [P-89(2)] E chi può dire de’profumi che lasciano dapperttutto le squacquere e le pillaccole,

piluccare. verb. • Mangiare a pezzettini [Z-84(17)] Claudina piluccava tranquillamente ad uno ad uno i granelli da un grappolo d’uva duracine.

pina. s.f. • Pigna, ornamento del letto a forma di pigna [P-8(57)] Era sospesa ad una pina della spalliera del letto un abitino con l’immagine di Nostra Donna del Rosario.

pinacolo. s.m. ● Pinnacolo, guglia di forma piramidale o conica [Z-27(37.III)] Era stato sul più alto pinacolo della reggia piantato dal governo della repubblica,

pingue. agg. ● Lauto, ricco, abbondante [Z-91(221-Guida.269)] La fanciulla non esultava già per la pingue eredità che ricadea

pinguedine. s.f. • Grassezza, obesità [Z-91(Guida.100)] perocchè un’avanzata pinguedine toglieva alle sue corporali fattezze 

pingere. verb. • Raffigurare [Z-27(7.I)] il pinse con un cartello nella mano dov’era scritto ordine, con un altro nell’altra mano su cui era scritto contrordine.

pinocchio. s.m. ● Pinolo, seme dei pini [Z-Usi e costumi di Napoli e contorni (« La messa votiva »)] porsi a vendere ballotte, noci, pinocchi ed altra frutta.

pinocchio. Color Colore del pinolo (?) [TM-26(431.II)] Era vestito con soprabito lungo color pinocchio, 

pinta. s.f. • Spinta [Z-21(75)] (Z): dava anzi la pinta al mangiare ad al bere, 

pinzocchera. s.f. • Pinzochera, bigotta, bacchettona [Z-16(267)] la folla delle pinzocchere assediava secondo il solito l’uscio maggiore della chiesa di don Placido,

pinzocheria. s.f. • Chi vive o veste a mo’ di pinzochera [F-15(55.V)] La pinzocheria è il terreno che questi accattoni  colyìtivano con gran vantaggio,

pioppo a Forcella. s.m. ● Cippo a Forcella, locuzione che fa risalire a evento accaduto molto addietro nel tempo   [DN-81(1 – Guida.5)]: Un nicchietto ad olio era deputato di sera a rischiarare le dieci branche di scale di quel palazzo che ricordava il pioppo di Forcella.

piova. s.f. • Pioggia [Z-37(7.I)] Faceva un freddaccio che aveva agghiacciato per le vie i rigagnoletti d’una grossa piova ch’era caduta poche ore innanzi.

pioviscolare. verb. • Piovigginare [Z-61(200)] Pioviscolava minuto minuto. Era piuttosto una nebbiaccia cupa e gelata che si scioglieva.

pipelet. s.m. • Portinaio [DO-92(40 – Guida.37)] licheni camuffati da marescialli uno dei soliti Pipelet superfetazioni fungose della opulenza. 

piperno. s.m. • Roccia vulcanica [Z-76(85)] Ci era allora una Loggetta che a forma di emiciclo sporgea sul mare con ringhiera di ferro e con sedili di piperno .

pipita. s.f. • Pellicola di carne vicina alle unghie [Z-21(14)] abbellite alle falange esterne da pipite e da unghie succide orlate di nero.

pippione. s.m. • Piccione giovane [Z-86(260 – Guida.223)] Per le gallinelle ci vuole un galluccio focoso e giovine; per la palomba ci vuole il pippione.

pira. s.f. • Catasta di legna, rogo [Z-30(93.I)]  e accese una piccola pira di sterpi di mortelle e di frassino, 

piretto. s.m. • Guastada, fiasco enorme [TD e NdL- 15(33.III)] Ben presto la caraffa non bastò più e subentrò il piretto.

piròla. s.f. • Parola [TC e NdL-15(118.III)] Schiavo di Uscia rispose il giovinotto qvrei da supplicarvi una piròla a quattr’occhi. 

pirrica. s.f • Antica danza di guerra [Z-96(22 – Guida.23)] cantando una canzone assai originale che fu espressamente composta per questa specie i pirrica danza,

piscialletto. s.m. • Marmocchio [Z-80(339 – D’Amico.279)] E col Dio provvederà, voi altri figli del popolo mettete al mondo una covata di piscialletto che gittate su i lastrici della via.

pispigliare. verb. • Sussurrare [Z-33(8.I)] Quasi tutti colà pispigliano in francese od almeno con un frasario infranciosato.

pistacchio. s.m. • Servitore [TC o NdL-81(133 – Guida.120)] Cinque o sei pistacchi, i quali se la dormono quasi tutta la giornata.

pistagna. s.f. • Ornamento divisa militare [Z-88(18)] che vestiva per lo più il soprabito con le mostre e le pistagne da ufficiale di marina.

pitaletto. s.m. • Copricapo [TM-100(101 – Guida.83)] Poi lo sbarbatello apprendista mastaccirone si alza, si caccia un po’più indietro su l’occipite il pitaletto di felpa bianco che ha sul capo;

pitale. s.m. ● Vaso da notte [Z-13(128)] Un pitale di seta di felpa o di castoro in testa,

pitecia. s.f. • Scimmia [Z-92(5 – Guida.9)] Avresti detto che questa burlona che è la natura si fosse preso lo spasso di azzeccare la testa di un cherubino sul tronco di una pitecia o d’un orangutango.

pitocca. s.f. • Mendicante, accattona [Z-80( 115 – D’Amico.104)] di cui l’uno era una vecchia pitocca e l’altro un sonatore di cennamella

pittima. s.f. • Persona importuna [Z-106(92)] Ma finalmente, come Dio volle, padre Liborio fu libero di quella pittima che non volea spiccarglisi d’attorno.

piumaccio. s.m. • Guanciale di piume [Z-4(15.1)] Questa misera fanciulla aveva nascosto il capo nel piumaccio ch’era su i piedi del padre, e singhiozzava con un pianto convulsivo.

piuttostochè. cong. • Grafia unita di “piuttosto che” [DO-La Domenica «Filosofia pratica. 6 ottobre 1867»)] il nostro tenor di vita sia al disotto piuttostochè al di sopra de’nostri mezzi, 

pizzicagnolo. s.m. • Salumiere [Z-91(27-Guida.36)] Per che si riavvicinò al banco del pizzicagnolo; 

pizzicherolo. s.m. •  Pizzicagnolo, droghiere [P-18(113.II)]  Era costui un legittimo erede di un pizzicherolo che

pizzico. s.m. • Nome di giuoco di carte [N1-23(32.II)] ed era un grosso e panciuto notaio di Frignanopiccolo, che veniva a giocare a pizzico col signor Collotorti.

placidezza. s.f. • Placidità, serenità [Z-34(198)] che ora stanno in cielo morirono con tanta placidezza, 

plasmare. verb. • Dare forma, modellare [Z-37(31.I)] La natura l’avea plasmata per la lussuria. 

platonico. agg. ● Sentimento privo di sensualità [Z-26(153.II)] tranne che non vi contentiate di un amore arcadico o platonico come si dice. 

platonismo. s.m. ● La dottrina filosofica di Platone [Z-26(284.I)] Il platonismo nell’amore è una invenzione de’preti. 

plaudente. agg. ● Che acclama, che approva [Z-27(118.II)] la meno felice di tutti quei plaudenti  era appunto colei che formava l’obbietto della universale acclamazione. 

plauso.  s.m. • Approvazione, lode [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana del 9 dicembre 1866»)] Quelli che più si disteinsero e furono salutati da plausi unanimi furono la signora De Angelis e la signorina Cammarano,

plebe. s.f. • Massa, popolino (Z): Quella spensierata letizia che è tutta propria delle plebi ignave. – Pag.61.III

plebeo.  s.m. ● Della plebe o del popolo [Z-37(64.II)] Il giovine plebeo parmense fu presentato al re, 

pleonasmo. s.m. • Parole, cose inutili [Z-16(48)] Ma tutto ciò era un pleonasmo; il vino era l’essenziale.

pletorico. agg. • Corpulento [Z-82(37– Guida.39)] L’arciprete Agostino non tenea modo nel mangiare e nel bere; era pletorico e sanguigno;

plumbea. agg. • Del colore del piombo, grigio scuro [Z-26(121.I)] aveano ceduto il posto alla plumbea tinta degl’infermi 

pocanzi. loc.avv. ● Prima, poco fa [Z-33(66.II)] io voglio essere come ho detto pocanzi un vostro commesso o un vostro operaio. 

pocciosa. agg. ● Grassa, paffuta [F-96(202 – Guida.171)] Ciccillo Paranza si accomodò con la pocciosa moglie del barbiere salassatore.

pocolino. agg. ● Diminutivo di poco [Z-9(12.I)] e curato un pocolino la sua acconciatura.

podagra. s.f. • Gotta del piede[Z-60(206)] La carità non ha né guanti e né podagra.

podagroso. agg. • Chi è affetto da gotta [Z-29(63.III)] alla povera Diana, cui oggi egli sacrificava ad un vecchio e podagroso ghiottone.

podere. s.m. • Fondo agricolo [Z-36(42.I)] e quando al meriggio cascavo a dormire sotto un fronzuto faggio ch’era nel podere coltivato dal babbo.

poggiuolo. s.m. • Poggiolo, piccola altura [Z-21(181)] Il tronco d’albero su cui era seduta la giovane mietitrice guardava di su un poggiuolo, 

poidimane. avv. • Dopodomani [TM-18(87.II)] Quando cominceremo la nostra lezione? Poidimane lunedì?

poliglotta. s.m. • Chi parla molte lingue [Z-37(106.II)] Paghi di aver dato questi pochi cenni su Federigo poeta filosofo poliglotta naturalista e giureconsulto 

poliorama. s.m. • Veduta di molti oggetti [P-9(99.III)] e gli additeremo i principali personaggi che si agitano in quel poliorama vivente.

politezza. s.f. ● Cortesia, educazione [Z-6(90)] non ha la politezza di farsi vedere o di darsi a conoscere.

polla. s.f. • Vena d’acqua sorgiva [Z-46(90.I)] si trovarono in un poderuccio piantato a focaie, donde or quinci or quindi sorgevano zampilli e polle.

pollanchella. s.f. • Spiga arrostita [N1-96(5 – Guida.8)] e il monotono ed incessante belato della venditrice di pollanchelle arrostite,

pollastriera. s.m. • Ruffiana, mezzana [Z-35(120.II)] Uno stuolo di meretrici e di pollastriere faceva oscena pompa di laidi vezzi appo l’orchestra.

pollone. s.m. • Giovane germoglio [Z-50(26.I)] al quale si accedea per  un viottolo angusto e ricoperto di polloni tagliati da’loro ceppi e di pali con cornetto ad uso di viti,

polluto. agg. • Contaminato [Z-43(120)] sentivo dentro di me una viva soddisfazione di aver polluto il talamo imperiale;

polta. s.f. • Cibo da schiavi, pastone per animali [Z-30(71.I)] se i nostri lettori hanno vaghezza di sapere com’era composta la polta infernale,

poltro. agg. ● Pigro [Z-6(68)] Poltro e neghittoso, ella disse al maestro;

polve. s.f. • Polvere [Z-93(3 – Guida.10)]  La polve dee tornar polve. Il memente homo è la gran condanna universale a cui nessun nato di donna può sottrarsi. 

pomo. s.m • Mela [Z-35(165.I)] che trasceglie il più bello de’pomi per dichiarazione d’amore: 

pomice. s.f. • Roccia leggera e spugnosa colore bianco o grigio [Z-30(48.I)] La santa era in veste di lana color pomice 

pompa. s.f. • Sfoggio, ostentazione [Z-37(108.II)] il re svevo se ne giva nelle boscaglie di Castromonte con sontuosissima pompa e seguito di falconieri strozzieri bracchieri e valletti 

pompeggiare. verb ● Pavoneggiare [Z-81(66 – Guida.62)] e vestita in quel modo affettato onde le donne del popolino vogliono pompeggiare e darsi quelle arie che il volgo addimanda con vocabolo espressivo sbafanteria.

ponci. verb. ● Ci pone [TM-25 (49)] nell’ora in cui il rosso (carnefice) ponci le mani addosso. 

poncio. s.m. • Adattamento di punch, bevanda alcoolica bollente [Z-18(111.II)] Queste cose le diceva buttando giù nel gorgozzule l’acqua bollente del poncio.

ponderazione. s.f. • Matura riflessione [Z-34(222)] e ne studiava le opere con ponderazione e con amore. 

pondo. s.m • Peso [Z-6(161)] Il governo di questa bella parte de’dominii del nostro augusto signore e padrone, non è piccol pondo pe’ miei fiacchi omeri;

ponno.  verb. ● Si possono, da Ponere [Z-16(235)] imperocchè cambiarsi ponno i costumi ma non la natura degli uomini.

ponsi. verb. ● Si pone [TM-26(275.I)] Togliesi di poi dalle acque e ponsi a rasciugare; 

pontificale. s.m. • Cerimonia liturgica celebrata dal vescovo [Z-26(722.I)] Il cardinale cantò il pontificale. 

popa. s.m • Specie di boia [P-35(227.I)] Valerio veniva per comandare al popa che cappo la fonte del platano abitava un sacrificio di bovi 

popina. s.f. • Taverna, osteria [DO-35(75.II)] A Napoli egli mangiò una sera in una popina pubblica centonovantanove ostriche del lago di Lucrino: 

popone. Melone [Z-28(20.I)] S’ella fosse stata un’insaldatora od una venditrice di semi di popone, 

poppa. s.f. • Mammella [Z-35(78.II)] essa offrì a Nerone una specie di coppa d’alabastro rappresentante una poppa di donna, 

poppina. agg. ● Forma di pera un po’allungata [GO-80(68 – D’Amico.68)] e vi pose entro parecchi scampoli di frutta come mele fichi secchi e pere poppine. 

porca. s.f. • Cesta da cenciaiolo [TC o NdL-81(135 – Guida.121)] con la mia porca sospesa al braccio, quando, svoltando per la via di Porto, mi vidi in faccia la traditora;

porco. s.m. • Marito [TD-93(24 – Guida.28)] La Dorotea, in compagnia del suo porco, noleggiato un calesse si partirono da Fuorigrotta per mettersi alla volta di Napoli…

porfido. s.m. ● Roccia eruttiva [Z-1(152)] Le colonne, che diconsi ivi trasportate da’famosi tempi di efeso, sono di verde antico, di porfido, di marmo africano,

porpore. agg. ● Colori vermigli, drappi tinti con la porpora [Z-26(680.II)] Parea che l’orizzonte volesse far pompa de’suoi ori e delle sue porpore 

porporina. agg. ● Purpurea, vermiglia [Z-37(137.I)] Le porporine rose di maggio sarebbero state vinte da’delicati colori 

porre. verb. ● Ponere [Z-9(20.IV)] e sotto gli occhi gli vennero porte le seguenti parole:

porrigine. s.f. • Affezione del cuoio capelluto [DO15(112.VIII)] Qui ristette alquanto la Rossa, mentre, denudato il capo ivasi togliendo le porragini con un pettine fitto.

portantina. s.f. • Sedia da viaggio con baldacchino [Z-28(15.II)] disse alla vecchia fante di andare per una portantina, 

portativo. agg. ● Che si può portare, portatile [Z-27(28.II)] bordello portativo, razza di spettacolo che rende le plebi sempre più rozze, fanatiche, goffe e feroci.

porticale.  s.m. ● Portico, porticato [Z-25(112)] Sotto un porticale accanto al portone in su certi grossi covoni di paglia

portazecchini. s.m. • Portamonete [TM-12(121)] i suoi tre strass che gli brillano su la camicia, i suoi guanti, e finalmente il portazecchini più o meno rigonfio d’oro

portossela. verb. ● Se la portò [TM-33(95.I)] e ricoperta col suo mantello con essolui portossela a casa. 

posare. verb. • Mettere giù [Z-96(304 – Guida.255)] E dove gli hai posati a Brusciano, i due colombi?

poscia. avv. ● Dopo, poi [Z-8(14)] e poscia era un ripulire di suppellettili uno spolverar di poltrone e sofà,

posciaché. cong. • Poiché [Z-18(141.III)] Ella si fermò; e posciaché ebbe scoperte le sue ferite cadde estenuata su una specie di tronco d’albero rovesciato;

poscritto. s.m. • Ciò che si aggiunge a una lettera [Z-83(24)] Capì solamente quello che non avrebbe voluto capire, cioè il poscritto,                     

posolino. s.m • Finimento di sella [Z-82(349– Guida.305)] Le testiere, le sguance ed i posolini dei cavalli erano in cuoio finissimo inglese.

posponimento. s.f. • Rinvio [Z-49(68.I)] Ho le mie pubblicazioni settimanali, che non ammettono posponimenti.

posporre. verb. • Anteporre [Z-41(88.V)] dopo la luna di miele, l’avrebbe posposta alla prima cioncola, cui si fosse imbattuta per la via.

possa. s.f. ● Forza [Z-27(108.III)] bensì con ogni sua possa pregolli a non mostrarsi meno pietosi

possanza. s.f ● Potenza, potere [Z-6(33)] die’a tutte le sue membra tal possanza che,

possessione. s.f ● Possedimento [Z-92(17 – Guida.19)] per recarsi a Bologna dov’erano le possessioni della signora marchesa, 

possidenza. s.f ● Il fatto di possedere qualcosa [Z-21(20)] Maravigliata io chiesi a Luigi se tutta quella roba fosse di sua possidenza;

postergare. verb. • Lasciarsi dietro alle spalle [Z-75(157 – Guida.134):] Poco stante, egli postergava la calzoleria per non ritornare che a sera.

posterità. s.f ● Il tempo futuro [Z-La Domenica («Parigi. Una statistica curiosa. 19 Maggio 1867»)] Io vi fo questa domanda per un lavoro importantissimo che passerà alla posterità.

postoselo. verb. • Se lo pose [AC-La Domenica («Cronaca della Settimana. 14 aprile 1867» )] e postoselo sotto al braccio entrambi presero la via dell’uscio. 

postribolo. s.m. • Casa di prostituzione, bordello [Z-56(130)] Ed a latere di ciascuna di queste veneri avreste veduto un mastaccirone ovvero uno di questi bravacci da postribolo,

postulante. s.m.● Chi chiede qualcosa con insistenza [Z-12(171)] ): e come se il postulante facesse un piacerone al prestatore,

postuma. avv. • Detto di ciò che avviene in ritardo [Z-37(112.I)] il quale avea sposato una figliuola postuma di Ruggiero I.

postura. s.f.  ● Posizione [Z-10(64.II)] ): rimase alcuni minuti nella più goffa e ridicola postura di questo mondo.

postutto. avv. • Alla fine, insomma [Z-82(345– Guida.302)] E, come se al postutto il signore Iddio avvesse voluto appagare i desideri del religioso vecchio,

potazione. s.f.  ● Potatura [Z-26(159.I)] Il cuore mi dice che me ne andrò prima della potazione. 

potentato. agg. • Stato potente [Z-82(58– Guida.56)] Ma, fatta la pace tra i due potentati col trattato di Aquisgrana,

podestà. s.f.  ● Potestà, chi è investito di un potere, di un’autorità [Z-37(89.I)] Arrigo si macchiò di simonia per la podestà che egli assunse della investitura dei feudi 

pozzaio. s.m.● Ladro esperto nel penetrare nelle altrui case per gli acquedotti dei pozzi [TCe NdL-26(33.I)] Sei tu un abile pozzaio?

prammatica. s.f.  ● Regola [Z-91(72-Guida.91)] nel regno di Napoli era ancora un incongruo ammasso di viete e assurde prammatiche. 

prandio. s.m. • Pranzo, convito solenne [Z-26(91.I)] e si dileguarono rompendo l’aere co’ loro lugubri stridi, conciossiaché dolenti che altri abbia molestato l’osceno loro prandio.

prativo. agg. • Tenuto a prato [Z-26(411.I)] Credono in generale che sia più utile il rendere prativo il terreno. 

pravo. s.m. • Cattivo [Z-81(283 – Guida.248)] E pullulavano i ladri nella stessa corte e i pravi e disonesti esempi trovavano facile imitazione in ogni ceto della cittadinanza.

prebenda. s.f. • Guadagno, lucro [Z-50(25.II)] Non ci era tornaconto: rischiare la pelle e la prebenda che gli veniva dal mantenimento della muchacha!

prece. s.f. • Preghiera, supplica [Z-26(592.II)] mai da Dio non venne resppinta la prece  del Giusto he si ebbe in Lui vera fede

precipitanza. s.f. • Precipitazione, rovina [Z-33(18.II)] Le cose avevano dovuto procedere giudiziariamente con tanta precipitanza 

precipitaronsi. verb. •Si precipitarono [TM-27(62.II)] precipitaronsi su per certi limacciosi e dirupati gradini 

precipuamente. avv. • Principalmente [Z-83(268)] si avrebbe precipuamente a ricercare le qualità dello spirito e del cuore.

precipuo. agg. • Principale [Z-33(88.I)] In questa trista epoca il denaro non è più considerato come mezzo di vita,  ma come scopo precipuo della vita.

preclaro. agg. • Splendido, illustre [Z-39(88.II)] La magistratura napoletana diede in questa occasione un esempio precarissimo di giustizia e d’imparzialità…

preconizzare. verb. ● Predire, pronosticare [Z-12(234)] ella diè luce a Londra una bambina che dove a preconizzare la sua fine.

precordio. s.m. • Petto, cuore [Z-28(64.I)] chi viene a rompermi il precordio a quest’ora?

precorrere. verb. • Precedere [Z-28(105.I)] non lo avesse precorso nel fare intendere alla giovanetta qualche cosa che la ponesse in sospetto della gran novità.

precursore.  agg. • Che precede e fa presagire [Z-80(320 – D’Amico.265)] temendo che si trattasse di qualche fenomeno precursore del fiero morbo, 

predella. s.f. • Sgabello comodo [Z-21(83)] se pur tali si possono addimandare certi strani arnesi o strumenti o predelle per facilitare gli sgravi o gli aborti.

prediale. s.m. • Tassa imposta sopra terreni, fondi [Z-67(141)] Surse lite tra i due proprietari intorno a certe servitù prediali;

predizione. s.f. • Previsione, profezia, vaticino [Z-37(90.II)] oltremodo sorpreso dello ardimento di quelle predizioni. – Pag.90.II

prefata. agg. ● Menzionata o citata in precedenza [Z-La  Domenica («Cronaca della Settimana. 20 gennaio 1867»)] a questa stessa ora voi mi restituirete  nè più nè meno che la prefata somma di lire cinque, 

prefica. s.f. • Donna pagata per piangere [Z-99(168)] cantassero a muta la nenia de’morti, appunto quel lugubre ufficio che appo i Romani era fatto dalle prefiche.

pregna. agg. ● Donna gravida [Z-27(105.III)] E forse maraviglioso che una bella donna sia pregna? 

pregnezza. s.f. • Gravidanza [Z-37(117.I)] Tra qualche mese – rispose la regina – e, se dio mi concederà tanta vita da menare al suo natural termine la mia pregnezza,

pregno. agg. ● Colmo, pieno [Z-28(88.II)] la espressione di santità celeste di che è pregno il volto della Divina Madre.

pregolla. verb. • La pregò  [TM-21(263)] e pregolla perché non le avesse più ritolto l’amore del giovine sposo

prelato. s.m. • Dignitario ecclesiastico [Z-37(88.I)] Federigo e la sua corte mossero incontro al prelato. 

prelazione. s.f. • Preferenza, scelta [Z-26(649.I)] di vendere con prelazione i prodotti delle terre di lui .

prelodato. s.m. • Predetto, suddetto [Z-92(110 – Guida.97)] non abbiamo motivo di disdire l’antica amicizia che ci stringeva al prelodato barone di Montesarpi; 

preludio. s.m. • Pezzo musicale d’introduzione [Z-92(416 – Guida.368)] si udirono gli accordi di un mandolino e indi a poco degli armonici preludii 

preminenza. s.f. • Superiorità, primato [Z-34(165)] a causa dello indugio del maestro nel venire a Roma il Nerone del Duni ebbe la preminenza… 

premurato. agg. ● Sollecitato [Z-27(93.III)] Premurato dalle moglie che voleva allontanarlo da’ sovrastanti pericoli,

prence. s.m. • Principe [Z-37(89.II)] Ned io voglio saperlo, o invitto prence bensì occorremi conoscere quali perturbazioni egli ha gittato nell’animo tuo,

prenditoria. s.m. • Ricevitoria del lotto [Z-25(38)] Frattanto in su gli usci delle prenditorie erano stati ricavati i tre numeri del fatto, 22, 47 e 90,

preopinante. agg. • Chi manifesta opinioni prima degli altri [Z-13(54)] Che diascine affastella quel tanghero! sclamò tra sé l’oratore preopinante.

prerogativa. s.f. • Vantaggio speciale, privilegio [Z-38(125.I)] od in qualsivoglia altro modo le regie prerogative usurpasse. 

presbiterio. s.m. • Collegio dei preti [Z-49(14.I)] I calendarii sono i nemici del progresso come un presbiterio.

presbitero. s.m. • Parte della chiesa dov’è l’altare [P-26(523.I)] la spesa di trecento lire che loro costerebbe la riparazione del mio presbitero. 

prescegliere. verb. ● Scegliere con cura [Z-3(68.I)] Ed ecco perché presceglieva la dimora della cappagna

prescienza. s.f. • Preveggenza [Z-51(66.VI)] a cui veramente la bontà divina comunicava un raggio di prescienza della sua prossima fine.

presente. s.m. • Dono, regalo [Z-29(8.III)] e non desse ratta a nessuno e non accettasse donativi e presenti di nessuna sorta. 

presentolla. verb. ● La presentò [TM-27(125.II)] Il monaco aprì una grossa scatola di tabacco e presentolla al marinaio 

presentossi. verb. ● Si presentò [TM-34(93)] appresso a pochi giorni presentossi al principe di Cariati. 

preservativo. s.m. • Rimedio preventivo [Z-50(14.III)] Ferdinando si copriva il capo con un drappo di seta, giacché gli aveano detto che questo fosse un preservativo, e si chiudeva nella stanza di Ladislao,

pressa. s.f. • Premura, fretta [Z-9(74.II)] Io non ho pressa, rispose umilmente Don Gaspare, cui dava noia moltissima il dover trattenersi a conversare con quello scipito effeminato.

pressura. s.f. • Pressione, oppressione, afflizione [Z-30(21.I)] debbe essere naturalissima cagione di essenziali modificazioni nella pressura atmosferica 

presta. agg. • Sollecita, rapida [Z-35(79.II)] Affannoso e concitato era il suo respiro che rassembrava a soffio di mantice agitato da presta mano. 

presta. agg. • Data in prestito [DO-Il Sibilo «La Villa Reale. 19 Giugno 1845»] una tavolazza di azzurro su cui strisciano tante barchette preste leggiere e vivaci

prestamente. avv. ● Con prestezza [F-84(73)] si allontanò prestamente pigliando la volta della sua umile caserellla,

prestantissimo. agg. • Di bellissima presenza [Z-34(127)] ed è giovane prestantissimo e colto per lettere e per cavalleresche discipline.

prestanza. s.f. • Prestito [Z-66(7 – Guida.10)] ce n’era una a cui la povera Barbarina si era dovuta rivolgere in più occasioni per qualche piccola prestanza;

prestezza. s.f. • Prontezza, sollecitudine [Z-34(134)] Pergolesi impallidisce e si leva con prestezza. 

presura. s.f. • Arresto [Z-86(375 – Guida.316)] La presura della iena delle Fontanelle.

pretacchione. agg. • Dispregiativo di prete [P-49(176.I)] E allora il pretacchione mi accollava il suo voluminoso braccio per istringermi a lui,

pretenzolo. ● pegg. Peggiorativo di prete  [Z-82(38– Guida.40)]  il nostro giovine prtenzolo dovè restare con le mosche in mano quando, 

preterire. verb. • Trascorrere, passare [Z-26(130.I)] Ma ora cascava proprio opportuna, e l’occasione non era da lasciar preterire ond’ei si fece animo a dire:

preterire. verb. • Omettere, trascurare [Z-28(46:II)] non vogliamo far preterire l’occasione di dire qualche cosa introno a’lavori di questo rinomato dipintore del decimo secolo.

pretile. agg. • Cosa da prete [TM-91(91-Guida.112)] Costui secondo la costumanza pretile si metteva al tavolo al tocco di mezzogiorno. 

pretofobo. agg. ●Fortemente avverso al clero [DO-40(31)] Io non sono di quei pretofobi, i quali vorrebbero fare di un sol boccone di tutto il clero maggiore e minore col papa alla testa.

pretoriano. s.m. • Chi apparteneva alla coorte pretoria [Z-35(67.I)] quando a guardia dei suoi giorni vegliavano i fedeli pretoriani; 

pretoriale. agg. ● Del pretore [Z-27(119.III)] Ottenne in Palermo la carica di giudice della gran Corte pretoriale.

pretoriano. s.m. • Chi apparteneva alla coorte pretoria [Z-35(67.I)] quando a guardia dei suoi giorni vegliavano i fedeli pretoriani; 

pretorio. s.m. • Pretura dell’antica Roma [Z-35(134.II)] Nevio pantomimo e Vinicio prefetto del pretorio. 

pretuncolo. agg. • Dispregiativo di prete [Z-27(8.I)] recitava il breviario come il più modesto pretuncolo di villaggio.

pretto. agg. • Schietto [Z-50(48.II)] I vini più pretti erano in bombole di argento aggirati da’ donzelli dapiferi.

prevaricante. agg. • Trasgressiva, deviante [Z-18(108.IV)] Davvero che questa fragranza è prevaricante! disse Arturo nel venire nel cortile,

prevaricatore. s.m. • Chi abusa del suo potere [Z-26(590.I)] un santo un angelo sarebeb caduto a pie’di lei allo incanto prevaricatore di quel sorriso e di quello sguardo. 

prevaricatrice. s.f. • Che agisce contro l’onestà [Z-54(70)] con queste scellerate parole quella  scellerata prevaricatrice apparecchiava alla vergogna e alla perdizione quella innocente ed ingenua fanciulla.

prevaricazione. s.f. ● Abuso, sopruso [Z-39(68,I)] Gesù mio che disordine che prevaricazione!

prezzare. verb. • Apprezzare, stimare [Z-34(222)] Pergolesi avea preso ad amarlo perciocché molto prezzava l’ingegno di lui. 

pria. avv. ● Prima [Z-6(246)] Pria di far ritorno in Napoli, avea spedito al Viceré un certo Lorenzo,

priegare. verb. • Pregare [Z-35(102.II)] Qui priega insino alla bassezza colà a’prieghi aggiugne le minacce, 

priego. s.m. • Preghiera [Z-22(82)] Se i miei prieghi non fossero valuti a strappare dalle labbra del dottore il segreto che mi occorreva conoscere od almeno di che natura questo si fosse,

prigionato. agg. • Imprigionato [Z-37(133.I)] I suoi lunghi capelli neri come la notte prigion ati da un piccolo berretto rosso ricamato in oro,

prigione. s.m. • Detenuto [Z-26(23.I)] Erano rinchiusi in quel camerone una ventina di prigioni allo incirca. Eraci roba d’ogni risma;

primamente. avv. ● Prima [P-8(53)] assicuratosi primamente che il signor Lorenzo erasi gittato in sul letto,

primiera. s.f. ● Antico gioco d’azzardo [Z-10(20.II)] la signora Vittorina si metteva a tavolino per fare la sua primiera,

primieramente. avv. • Innanzi tutto [Z-12(2)] Il viaggio del Falcone era stato primieramente assai prospero:

primiero. agg. ● Primitivo [Z-3(163(I)] sicchè Gaetano si trovò nello stato primiero.

principale. s.f. ● Chi ha più importanza e autorità sugli altri [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana. 14 Aprile 1867»)] Un fanciullo figlio della principale della cànova detta delle Pacchianelle al vico Canale, 

principe. s.m. •  Piastra, moneta [TC e NdL-26(446.II)] Dammi intanto un principe Peppiniello chè io tel restituirò quando avremo fatta la sala 

principiare. verb. • Avere inizio, cominciare [Z-31(70.I)] Al principiare di ogni anno voi vi presentevate a me scusate il motto come un mal’augurio,  

prisco. agg. • Antico [Z-5(165.I)] Dicesi che il Ferraretti avesse restituito il prisco colorito alla maggior parte della dipinture che rappresentano la storia di san Ranieri,

pristina. s.f. • Originaria [Z-50(37.IV)] Tutt’i rimedi aveva egli adoperati per riavere la sua pristina sanità;

privativa. s.f. • Monopolio [Z-87(101)] Sforzano il botteghino dello spaccio dei generi di privativa; e si appropriano del denaro e delle merci.

pro. s.m. • Utilità, vantaggio [Z-38(105.II)] Ed a che pro immolarla? 

probità. s.f. • Onestà, rettitudine [Z-36(56.I)] giacchè non avevo nessuna confidenza nella probità del locandiere. 

probo. agg. • Onesto, retto [Z-32(47.III)] Certo una coscienza intemerata una virtù soda un carattere probo 

procacciare. verb. • Trovare, procurare [Z-33(73.II)] che gli procacciava una certa gradevole distrazione

procaccio. s.m. • Corriere [Z-82(76– Guida.71)] Mamma, non fare che passi la giornata di domenica senza che mi arrivi il procaccio coi cento ducati.

procace. agg. • Temerario, sfrontato [Z-35(38.I)] per essere poscia condannata a veder vilipeso il mio signore da una madre procace e ambiziosa 

procella. s.f. • Tempesta [Z-12(7)] Le supreme commozioni delle procelle gli metteano nel cuore, diremmo quasi, una disperata voluttà;

procelloso. agg. • Rumoroso, tempestoso [Z-83(117)] e così parimente la procellosa festa di donna Cecca dovea aver pur termine.

processione. Dei pianoforti. Barelle che trasportavano gli estinti [NdL-26(182.II)] la processione de’pianoforti come nella sua motteggevole vena il popolano chiamave le chiuse barelle che trasportavano gli estinti

proclive. agg. • Propenso, incline [Z-4(42.1)] era attecchita in un cuore mal formato e proclive alle più tristi passioni.

proconsole. s.m. •  Personaggio che esercita un potere assoluto [Z-24 (58.IV)] avvezza a tremare al cospetto del suo feroce proconsole. 

procrastinare. verb. • Differire, rimandare [Z-3(68.I)] se la neve in tanta copia caduta non l’avesse obbligato a procrastinare d’un giorno il suo viaggio.

procuratore. s.m. • Giuoco di società [TM- La Domenica («Cronaca della Settimana. 17 marzo 1867»] Si giuocava al Procuratore. Quando venne la volta della signora Amalia costei disse:

prodigalità. s.f. • Caratteristica di chi dona o spende senza misura [Z-34(206)] Carlo III era un principe propenso a prodigalità, 

proditoria. agg. • Compiuta a tradimento [Z-92(256 – Guida.222)] avea reclamato contro la proditoria bigamia. 

prodromo. s.m. • Preliminare [Z-40(24)] Gli occhi avea socchiusi languidamente come avviene nei prodromi del sonno:

proemiata. s.f. • Scritto d’introduzione ad un argomento [DO-24(103.IV)] Vale a dire la sua versione proemiata della Scuola salernitana,  

proemio. s.m. • Preambolo [Z-19(5.IV)] Egli stette alcun tempo quasi cercando un proemio, giacché il Campagna non era felice parlatore.

profetare. verb. • Prevedere per divina ispirazione [Z-38(123.I)] Daniele avea profetato altresì che al tempo della venuta del Redentore.

profferire. verb. • Pronunciare [Z-27(53.II)] Mi volgo al sentire questa parola che mi parve profferita da un labbro italiano, 

profferta. s.f. ● Offerta, proposta [Z-12(177)] Egli avea ricusato ogni profferta del Conte,

profittevole. agg. ● Utile, fruttuoso  [Z-21(354)] a che son stati profittevoli tanti fortissimi discorsi di elonquentissimi oratori d’ogni favella, 

profluvio. s.m. • In gran quantità [Z-1(107)] Egli avea sorpreso e abbagliato col suo straordinario splendore; gittava l’oro a profluvio.

profusione. s.m. • Sperpero [Z-18(109.I)] Abbiamo conosciuto un avaro, il quale aveva tanta antipatia per le profusioni di ogni qualsivoglia sorte, che appannava le imposte della sua finestra per non fare sciupo di luce nella camera.

prognosticare. verb. • Pronosticare [Z-35(143.II)] Nerone l’odiava già perché l’astrologo Babilio avea prognosticato che 

prognostico. s.m. • Pronostico, prognosi [Z-22(108)] egli si sia una volta sola ingannato nei suoi prognostici 

prolissa. Prolungata nel tempo (Z): ella non fu mai più eloquente e prolissa. – Pag.144.I

progenie. s.f. • Stirpe, discendenza [Z-31(26.II)] Il primo nato avea già tolto moglie per perpetuare la magnifica progenie de’ G. 

progrediente. s.f. ●Progredita [P-27(4.I)] che ad onta della progrediente civiltà veggiamo ancora in vigore 

proietto. s.m. • Trovatello (?) [TM-21(117)] la Filomena, svezzata la bambina, non ebbe a cuore di andarla a porre ai proietti;

prolusione. s.m. • Discorso introduttivo [Z-10(7.I)] (è l’introduzione al 1° volume)

pro manibus. Consegnare a mano [Loc. Lat.-91(140-Guida.168)] per consegnargli pro manibus dopo la sua morte al nipote, 

prometeo. s.m. • Titano mitico amico dell’umanità [Z-34(87)] è questo è per lo appunto quello che anima i Promotei nella creazione delle opere loro; 

promettitore. s.m. Chi fa molte promesse [Z-38(140.IV)] Questo fanatico promettitore del regno de’cieli 

prominente. s.m. • Rilevante [Z-La Domenica («Le mode delle donne» 9 Decembre 1866)] Due cose prominenti noi scorgiamo nel delirio che oggi ha invaso le mode femminee,

promiscuamente. avv. •  Ambigenere [Z-21(178)] Sono colà promiscuamente stivati su duri sedili di legno 

pronubo. s.m • Chi favorisce un matrimonio [Z-43(107)] Si procede inoltre da’ sacerdoti a’sacrificii a’numi, e segnatamente a Giunone, pronuba delle nozze.

propaggine. s.f. • Sistema di riproduzione delle piante, diramazione (fig.) [Z-93(198 – Guida.180)] Ufficio di Castaldo si era quello di fare le scritture private con gli affittaiuoli, di soprintendere a’lavori di propaggine,

propalare. verb. • Divulgare [Z-38(75.II)] Una voce popolare avea propalato che dall’alto di quella rocca fosse apparso il profeta Elia nel suo carro di fuoco, che lo avea rapito nel cielo.

propendere. verb. ● Essere favorevole a qualcosa  [Z-21(254)] Il conte di Saint-Marc propendeva in parte a’principi di sua moglie; 

propina. s.f. • Luogo dell’antica Roma (?) [TM-43(51)] il mimo passava le notti nelle propine, nelle taverne e nei luoghi dove il vizio fa mercato di sé.

propinare. verb. ● Dare, porgere [Z-14(19.I)] Facil cosa era il propinare il narcotico nel vino,

propinqua. s.f. • Prossima [Z-26(159.I)] Que’giusti che la Chiesa cattolica onora come santi si ebbero pressoché tutti il misterioso annunzio della propinqua loro dipartita da questo mondo.

proponghiare. v.tr. ● Proporre [TM-4(136.II)] Federico Lennois sarà il protagonista e il titolo di altra narrazione che, Dio permettendo, ci proponghiamo di scrivere.

proponimento. s.m. • Proposito, impegno preso [Z-34(146)] non pochi inguaribili malori si sono visti debelalti col semplice fermo proponimento 

proposto. s.m • Prevosto, curato [Z-La Domenica («Stanezze di un prete» 7 luglio 1867)] Il proposto di Lecco signor Galli innanzi di partire per Roma volle dare un addio ai suoi parrocchiani

propriamente. avv. • Realmente, veramente [Z-37(52.II)] Sì propriamente cogli occhi miei soggiunse il medico 

propugnacolo. s.m. • Baluardo [Z-85(349)] Restava ancora inespugnato l’ultimo propugnacolo della libertà, la barricata eretta appo il tempio di santa Teresa nella strada di questo nome.

propugnare. verb. ● Difendere combattendo [Z-22(298)] avere il coraggio di confessarla e di propugnarla contro l’errore in moda, 

propugnatore. s.m. • Sostenitore [Z-37(76.I)] e si mostra caldissimo propugnatore della causa de’Cristiani. 

prosaico. agg. ● Meschino, volgare, banale [Z-32(94.II)] una buona novantina si trovano  in questa prosaica occupazione, 

prosapia. s.f. • Stirpe [Z-26(200.I)] Ha chi crede che soltanto la gentilezza del nascimento e la nobiltà della prosaia dieno all’uman volto un’aria di distinzione,

poscritto. s.m. • Post scriptum, dopo la scrittura, esule [Z-85(106)] Ma Bernardina si era guardata di comunicare a mamma Lauretta questo poscritto,

proscrivere. verb. ● Abolire, vietare [Z-36(77.I)] dovrebbe proscrivere assolutamente dalle pubbliche scuole. 

proselite. s.m. • Adepto, neofita, chi da poco si è convertito in un’ idea nuova [Z-37(47.I)] si rassodò ed allargò con numerosi proseliti. 

prosieguo. s.m. • In seguito, poi [Z-21(186)] Come in prosieguo di tempo Maddalena si trovasse spinta nella bassa prostituzione, 

prosit. inter. • Salute! [Z-27(23.I)] prosit a loro tutte e possa non venirne loro male in capo. 

prosodia. s.f. • Regola di linguaggio [Z-105(31)] Riferiamo le parole del piccolo Franz con le solite storpiature di prosodia onde i figli de’Teutoni travisano il nostro italico linguaggio.

prospetto. s.m. • Veduta di chi sta davanti a chi guarda [Z-93(Guida.175)] Che stava di prospetto a lui il guardava in modo strano

prostesa. agg. ● Distesa, prona [Z-10(158.III)] feci di precipitarmi sul figlio mio moribondo ma caddi prostesa al suolo!

prostrarsegli. verb. ● Abbassarsi, umiliarsi a lui [TM-37(11.II)] fece atto di prostrarsegli a’piedi ma il monaco subitamente la risollevò;

prostravansi. Si abbassavano, si umiliavano [Z-35(173.I)] di colui dinanzi al quale prostavansi nella polvere  imperatori sovrani duci, 

prosuntuose. agg. • Presuntuoso [(Z-26(548.II)] prosuntuose mezzanità che si spinsero avanti a furia di cortigianerie, 

protasi. s.f. • Parte introduttiva [Z-21(5)] Ma questo è un salto orribile che faccio fare ai miei lettori! È una catastrofe senza protasi!

proteggitore. agg. ● Protettore [Z-34(177)] non si millantava proteggitore de’letterati e degli artisti

proteiforme. agg. • Di varie forme, poliedrico [Z-15(92.VII)] essi coprono sotto quella sacra parola il proteiforme illecito guadagno che traggono da mille vie torte ed oblique.

proteismo. s.m. ● Capacità di assumere varie e diverse forme [Z-La Domenica («L’aria provinciale. 30 Giugno 1867»)] se non che essa ha un’azione ed il suo proteismo è sì esteso 

proteo. s.m. • Capace di trasformazione [P-8(226)] Il più profondo conoscitore degli uomini non avrebbe potuto discoprire le magagne di questo proteo a mille facce morali.

protervo. agg. • Arrogante, superbo [Z-18(101.I)] lotta suscitata da un canto dalla ignoranza superstiziosa e dall’altro dalla scienza proterva e scettica,

protestossi. verb. ● Si protestò [TM-26(576.I)] La vecchia si protestassi piangendo a calde lacrime e cercò di mostrare la sua innocenza 

protomartire. s.m. ● Assertore della fede cristiana  [Z-82(312 – Guida.273)] Il boia della Sanfelice sarebbe morto senz’altro come il protomartire Santo Stefano,

protomedico. s.m. ● Primo medico [Z-70(Guida.167)] il protomedico imperiale che assietva la cospicua donna,

protrarre. verb. ● Prolungare nel tempo [Z-36(35.I)] E voi siete sicuro di protrarre i miei giorni? 

proveccio. s.m. • Guadagno, profitto [Z-9(27.I)] E il più delle volte mancano eziandio questi provecci;

proverbiare. verb. • Canzonare, schernire [Z-56(19)] non fanno altro che bisticciarsi e proverbiarsi scambievolmente;

provetta. agg. • Inoltrata negli anni, matura [Z-29(58.III)] la ragione per cui in non mi sono ancora ammogliato insino a questa già provetta età mia. 

providenza. Provvidenza, dono [DO-34(6.I)] aspettando che si svolgessero le providenze contenute nei due fagotti, 

provvisione. s.f. ●  Assicurazione [AC-6(155)] ella parea timorosa che non si facessero le debite provvisioni pel ritorno del fratello,

prunaio. s.m. ● Ginepraio, pruneto [Z-26(100.I)] le mie capre si precipitano ogni dì per capogiiri da’greppi e da’prunai,

pruno. s.m. • Persona molesta, spina del prugnolo, arbusto spinoso  [Z-24(111.I)] in quel mondo di fantasia, tra mille fiori troverai un sol pruno; in questo reale, tra mille pruni troverai un fiore.

pruova. s.f. ●  Prova [Z-34(218)] non veggiamo in questo fatto che una pruova della vera grandezza del genio

pubblica. s.f. • Un grano e mezzo dell’antica moneta napoletana: circa sette centesimi[TD e NdL-15(22.VII)] a cui fino a quel dì avea suppllito una bilustre figliuoletta della nudrice a cui la splendida signora dava una pubblica al giorno.

pubblicano.  s.m. • Uomo odioso per la sua esosità, antico appaltatro romano. [Z-15(28.VIII)] non si andò a chiudere in una grotta ma era di frequente nel mezzo de’pubblicani e de’peccatori, 

pubblichella. s.f. ● Addetto alla riscossione delle gabelle [TC o NdL-81(134 – Guida.121)] aspettando la mezzanoce mi posi a discorrere col pubblichella,

pudico. agg. Casto, verecondo [Z-93(Guida.105)] Che non aveva indovinato il pudico pensiero 

pudibonda. agg. ● Che mostra grande pudore [Z-66(48 – Guida.44) la soprintendenza teatrale di quel tempo pudibonda fino allo scrupolo,

puella. s.f. • fanciulla [P-17(31.I)] E se voi avete osservato le belle forme della vergine puella, gli è perché lo Spirito Santo medesimo vuol premiare le vostre virtù.

puerile. agg. ● Fanciullesco, infantile [Z-La Domenica («I Salotti Aristocratici. 2 Decembre 1866»)] solenne nella sua puerilità e puerile  nella sua solennità.

puerilità. s.f. ● Fanciullaggine, ingenuità [Z-La Domenica («I Salotti Aristocratici. 2 Decembre 1866»)] L’esistenza leggiera de’nostri padri è stata surrogata da un vivere solenne nella sua puerilità,

puerizia. s.f. • Fanciullezza [Z-18(85.I)] e ciò pe’vizi osceni che avea contratto nella puerizia e nell’adolescenza precocissima all’Equatore.

pugillatore.s.m. • Chi s’esercitava al pugilato [P-La Domenica («Cronaca della Settimana. 27 gennaio 1867»)] come appo alcune barbare nazioni erano i pugillatori o i gladiatori!

puerpera. s.f. • Donna che ha appena espletato il parto [Z-37(27.II)] La puerpera sofferente avea voluto per poco lasciare il letto 

pugna. s.f. • Battaglia [Z-40(88)] L’amor materno dava tanta forza alla mamma che vittoriosa sarebbe riuscita di quella pugna,

pugnare. verb. • Combattere [Z-10(125.I)] Molto tempo meco stesso pugnai sul pigliare un partito decisivo;

pula. s.f. • Loppa, buccia del grano sbattuto [Z-21(35)] è la donna che, nel fine di mondare i granelli dalle bucce o dalla così detta pula, maneggia una grossa pala per iscagliarli in aria;

pulcella. s.f. • Fanciulla vergine, pulzella [Z-16(215)] ostinandosi a restar fedele a Biasiello, ella corresse il rischio di rimaner pulcella per tutta la vita.

pulcellaggio. s.m. • Verginità [Z-52(12.II)] Teodora restò fanciulla quasi per forza; e questo forzoso pulcellaggio snaturò in parte il carattere di questa donna, senza toglierle o scemarle la bontà del cuore.

pulcellona. agg. • Zitellona [P-83(59)] le quali esse vorrebbero che non si maritassero mai e che rimanessero pulcellone come loro.

pulcredine. s.f. • Pulcretudine, bellezza [Z-18(108.IV)] Per la pulcredine della mia Ciprigna di S.Maria Agnone, qui ci è un odore di funghi in piena ribellione colle ordinanze del Sindaco,

pulcritudine. s.f. • Bellezza [Z-23(38.II)] voi che alla singolare pulcritudine et venustate del volto e delle altre più o meno appariscenti ed occulte parti del corpo…

pulitezza. s.f. • Pulizia, nettezza [Z-36(3.I)] ed un giovane navalestro vestito con alquanta pulitezza, 

pulle. s.f. • Poule, puntata al gioco [Z-La Domenica («Passeggiata della Domeniica. 20 Gennaio 1867»)] o stabilendo una regolare conversazione coll’amico vicino su le pulle guadagnate al trucco la sera innanzi

pulpito. s.m. • Tribuna in chiesa per predicare [Z-34(121)] Non ebbe il pulpito in quei tempi più efficace ed eloquente oratore di Alfonso Maria.

pulzella. s.f. • Fanciulla vergine [Z-39(30.II)] le minori debbono acconciarsi l’animo a rimanere pulzelle anch’esse,

pulzellame.  s.m. • Condizione di verginità [TM-317(16.II)] per un pelo ella sarebbe stata condannata al pulzellame per tutto il corso della ua vita.

pungolo. s.m. • Stimolo [Z-8(244)] e si guardavano con quella scambievole simpatia di dolore che tanto ne mitiga e molce i pungoli,

punta. s.f. • Pugnale [TC o NdL-15(118.III)] Io sono un giovine, mo’ci vuole; non lo fo per dire, che non ho paura né della punta né della tofa.

puntello. s.m.Appoggio, sostegno [Z-38(159.IV)] La tirannide sacerdotale cerca quasi sempre un puntello nell’autorità politica

puntiscritto. s.m. • Marca della biancheria [Z-91(7-Guida.15)] Durante quel giuoco, la fanciulla lavorava ora di calza, ora di biancheria, ora di puntiscritti, ora di rimondature,

puntura. s.f. ● Tormento, afflizione [Z-10(95.III)] Pensai con vivissima puntura che se avessi appagato i desideri di quella nobilissima donna

puntuto. agg. ● Aguzzo, appuntito [Z-12(20)] i lunghi baffi inverniciati e puntuti davano al suo sembiante

puossi. verb. • Si può [TM-21(321)] Ma puossi dir madre colei che spinge alla prostituzione la propria figlia? 

puote. verb. • Potere, può [C-9(115.II)] né manco Lucifero mi uccella e né ci puote ad avvilupparmi la Spagna.

pupillo. s.m. • Minorenne soggetto a tutela [Z-35(37.I)] Va che tu sei ancora pupillo di tua madre gli dicea Claudio Nerone regna di nome 

puranco. cong. ● Puranche, anche, persino [DO-6(71)] non avean puranco rifinito di versare gli ultimi residui della pioggia

purdianzi. avv. ● Proprio, poco fa  [DO-21(76)] non avea fatto purdianzi quella dolorosa impressione che facea Rita, 

purgato. verb. ● Castigato [Z-9(126.III)] comunicò i suoi pensamenti a’purgati ingegni della facoltà che si affaticavano

purità. s.f. • Purezza [Z-77(258 – Guida.236)] gli occhi miei non si potettero più staccare da quel dolce sembiante soffuso di celeste purità.

puritanismo. s.m. • Atteggiamento di eccessiva intransigenza morale [Z-19(58.II)] Senza affettare un puritanismo che sarebbe paruto senza meno ridevole 

purnondimeno. cong. Nondimeno, tuttavia [TM-38(72.I)] purnondimeno ci era sempre per così dire un po’di cimosa

purpo. s.m. • Gabbano [N1-76(33)] Vestiva uno di que’mantelli a foggia di antichi lucchi che in quell’anno in Napoli si domandavano purpi.

purpureo. agg. • Del color della porpora, sostanza rossa [Z-29(107.II)] vestiti del pari sebbene non interamente con fasce e nastri di color rosso purpureo.

purtuttavia. cong. • Malgrado ciò, nondimeno [Z-92(238 – Guida.208)] Purtuttavia credevo che la signorina fosse ita a villeggiare a Sorrento, 

purtuttavolta. cong. • Rafforzativo di tuttavia [TM-34(219)] Purtuttavolta il prudente amico e dottore non die’ a divedere ch’ei disperasse dello stato dell’infermo. 

purzì. cong.  • Anche, pure, altresì [SN- tratto da una poesia (A nenna mia)] Zitto zitto me stive a pparlare e la mane me dive purzì.

pusillanime. agg. • Vigliacco, vile, pavido [Z-93(Guida.115)] quantunque birbaccione e camorrista era pusillanime come un coniglio. 

pusillo. agg. • Umile, misero [Z-24(120.I)] o attenuare quella schiavitù o soggezione dell’animo, pusillo per antica ed incancellabile impressione.

pustola. s.f. • Lesione cutanea che contiene pus [Z-35(19.I)] tutto il corpo della misera schiava fu coperto di luride pustole, 

putativo. agg. • Che è ritenuto tale ma non lo è [Z-85(115)] si era acconciata a vivere co’suoi parenti putativi, che di lei traevano argomento di orgoglio,

putipù. s.m. • Strumento musicale [Z-96(7 – Guida.10)] formava il contrabbasso dell’orchestra col famoso putipù, detto altrimenti scetavajasse,

putire. verb. • Puzzare [Z-49(171.II)] Darete conto della vostra condotta al barone mio marito ed a’miei figliastri, a cui pute il naso.

putredine. s.f. Sostanza putrefatta [Z-38(36.I)] mentre in sostanza non contengono che putredine veleno e morte.

putridume. s.m. • Insieme di cose marce, putride [Z-38(88.I)] Tutto il suo corpo tramandava  un puzzo di putridume 

puttino. s.m. • Diminutivo di bambino, fanciullo [Z-26(279.I)] questa è un maniera come ogni altra di addormentare il puttino… 

puzzare (di paese). verb. • Cafona, zotica [TD-49(304.III)] vestiva in modo esagerato e senza gusto: puzzava di paese a un miglio in distanza.

 

Q

quadernario. s.m. • Nel sonetto, quartina [Z-37(17.I)] A scrivere quadernarii e ternarii in lingua volgare in lode della novella imperatrice e regina. 

quadragenaria. agg. Chi ha quarant’anni di età [Z-La Domenica («Fatti Diversi. 20 gennaio 1867»)] valuta contante abbastanza cara di un bacio di una donna non bella e quadragenaria.

quadrello. s.m. • Freccia, dardo [Z-86(108 – Guida.96)] la misera madre urlava, o per dir meglio, ruggiva come tigre trafitta da quadrello mortale.

quadreria. s.f. • Raccolta o galleria di quadri [Z-La Domenica («Cav. Filocamo»)] fare acquisto delle opere degli artisti contemporanei colle quali si è formata una vistosa quadreria.

quadriga. s.f. • Antico cocchio che si guidava in piedi [Z-32(33.II)] Egli era allo impiedi su dorata quadriga. 

quadruccio. s.m. ● Mattone a forma quadrangolare [F-86(137 – Guida.122)] mentre si occupavano a battere con certe stecchette l’argilla per spianarla ne’modani dei quadrucci.

quadruplicatamente. avv. ● [Z-12(21)] le quali si animarono quadruplicatamente sotto il cattivante sorriso della vaga fanciulla.

quagliotta. s.f. • Ragazza graziosa e florida [DO-15(100.VIII)] Ve’ ve’ che quagliotta è caduta nel pantano! Roba forestiera scommetto.

qualcosa. pron.ind • Qualche cosa (usato raramente da Mastriani) [Z-9(25.I)] il freddo e l’ora tarda mi hanno scavato un vuoto nello stomaco che senza qualcosa di sodo…

qualcosellina. pron.ind • Diminutivo di qualcosa [Z-26(44.I)] Egli avea dunque qualcosellina su la faccia o su gli abiti che gli dava l’apparenza di un signore, 

qualificazione. s.f. • Valutazione, giudizio [Z-32(5.I)] Chi sa donde trasse origine questa qualificazione

qualora. cong. Nel caso che, caso mai [Z-37(13.II)] i dritti di successione al trono di Gerusalemme rivertibili sul consorte qualora si maritasse. 

qualsivoglia.  agg. ind. • Qualsiasi, qualunque [Z-92(1 – Guida.5)] Al sedile di dietro della carrozza presero posto due domestici del principe per qualsivoglia occorrenza

quantocchè. ong. ● Sebbene, ancorchè [Z-14(25.II)] avvicinarsi all’oggetto dell’ardente amor suo quandochè fosse ancor vivo.

quandochessia. avv. • Un po’ [Z-18(115)] presentandovi, quandochessia, il dottor Don Josè de Mortez, e facendovi magnetizzare, o facendo magnetizzare voi stesso.

quaquiglia. s.f. • Conchiglia [N1-10(149.II)] In fatti, poco discosto dalla fontana addimandata la Quaquiglia, ci mettemmo in un portoncino a sinistra,

quarantore. s.f. • Esposizione solenne dell’ostia consacrata [Z-34(84)] egli traeva a pregare nel tempo delle quarantore. 

quaresima. s.f • Fantoccio che rappresenta la quaresima [N1-81(94 – Guida.86)] al balconcino del primo piano era sospeso il fantoccio della quaresima.

quartara. s.f • Termine siciliano per indicare un recipiente in terracotta   [DO e NdL-Nell’articolo Acattonaggio e scrocconeria su La Domenica (30 giugno 1867)] Un adagio di quel popolo tramanda che: Tante volte va la quartara all’acqua fino a che vi resti il manico

quarteruole. s.f • Dischetto metallico per conteggi [Z-32(84.II)] feci un po’di pane bollito e mandai a comperare due quarteruole di castagne… 

quarto. s.m. ● Appartamento [Z-96(Guida.50)] Quella superbaccia che sta sul quarto, non si abbasserebbe a fare all’amore con un giovine di calzoleria…

quasichè. cong. Come se ( [Z-18(60.IV)] Quasichè il colera seguisse i lenti passi di un uomo che percorresse a piedi l’un paese dopo l’altro, 

quassone. agg. • Buassone, ottuso, ignorante [Z-13(25)] Contento di aver fatto arrossire il panciuto Otello, non volle spingere più oltre il tormento di quel quassone.

quatto. agg. • Zitto, silenzioso per non farsi notare [Z-26(238.I)] Colpii questo favorevole istante e quatto quatto  senza che alcuno pensasse a me presi la volta dell’uscita

quattro maggio. s.m. ● Termine del fitto delle case in Napoli [TD e NdL-26(380.II)] Significa che ci è stato un brillante quattro maggio quest’oggi 

quegli. pron. dim. ● Quella persona [Z-28(51.II)] Il Colantonio fu quegli che dirozzò l’arte caduta in que’tempi nel grossolano e nell’esagerato. 

querelare. • Lamentare [Z-34(201)] Così è fatto questo buon popolo di Napoli: tutto cuore, tutto amorevolezza verso qualunque padrone, salvo a querelarsi sempre del mal governo.

querimonia. s.f • Lamentela [Z-96(307 – Guida.258)] Non ne dai parte alla polizia; e ne porgi querimonia allo eccellentissimo Eletto…

querulo. s.m. • Chi si lamenta [Z-15(51.X)] e ne fu dolente ma non querulo, e trovò più logico che si andasse a pregare nelle chiese.

questuante. s.m. ● Chi raccoglie elemosine [Z-82(82  – Guida.75)] delle quali parole del religioso questuante trasse la teresa alcun argomento di conforto;

queta. agg. • Quieta, tranquilla [Z-37(111.II)] Un’aura tutta dolcezza tutto amore aleggiava su per quelle quete marine 

quidam. s.m. • Chi si lamenta, un tale, un uomo qualsiasi [Z-15(75.VII)] si dicea moglie di un quidam ma ci è molto fondamento di porre in dubbio il marito,

quinci. avv. ● Da ciò, in seguito a ciò [Z-25(182)]  i quali erano quinci e quindi erti od avvallati. 

quincinnanzi. avv. ● Quindinnanzi, d’allora in poi [P-23(90.I)] non volle rivedere il suo amante nè quincinnanzi volle il più vedere,

quindinnanzi.  avv. ● D’allora in poi [P-12(63)] e della sua vita che il giovinetto Adriano menò quindinnanzi.

quinquatrii. s.m. ● Festa in onore di Pallade [NdL-35(50.I)] Era prossima in Baja la festività de’Quinquatrii, 

quinquina. s.f. ● Corteccia di china [GL-6(196)] ed essendole stato da’medici prescritta la quinquina per medicamento,

quinternuolo. s.m. ●  Quinternetto, gruppi di cinque fogli piegati in due [Z-46(7.II)] Lacerò un quinternuolo di carta per farsi una minuta della lettera,

quintessenza. s.f • Grado massimo di qualcosa [Z-La Domenica ( «Le mode di casa», 17 marzo 1867)] tre giovinotti del fior fiore della quintessenza, 

quiproquò. s.m. • Errore, malinteso [Z-26(34.II)] Caporal Martino non sembrò interamente persuaso di aver preso un quiproquò.

quirita. s.m. • Cittadino dell’antica Roma [Z-La Domenica («Cronaca della settimana. 25 Agosto 1867»)] Socio Corrispondente dell’Universale Accademia de’Quiriti di Roma,

quisquiglia. s.f. ● Pagliuzza, impurità [Z-26(578.I)] andò a dare di muso tra le quisquiglie e le cannucce di un piccolo pantano; 

quivi. avv. ● Lì, là [Z-12(29] e quivi ho saputo essere giunte lettere in quel momento,

quod absit.  ● Cosa lontana [(Loc. Lat.-91(55-Guida.72)] Queste stesse obbligazioni assumono i miei eredi qualora (quod absit) io cessassi di vivere 

quondam. avv. ● Una volta [Z-9(40.I)] era coperto in tutta la sua lunghezza da un cartone quondam bianco,