GL’IMPIEGATI E GL’IMPIEGHI

   Seguitando a ragionare degl’impieghi e degl’impiegati, diremo che quando si tratta di alte cariche, per le quali è richiesta una capacità speciale, un pubblico e severo concorso dovrebbe determinare la scelta. Invece, i concorsi si aprono soltanto per gl’impiegucci da 100 lire di stipendio mensuale in sotto; e i posti di grave responsabilità si dànno pressoché sempre per favoritismo o per capriccio.

   Le raccomandazioni, questo vecchio sistema della tirannide, questa melata corruzione che s’insinua in tutte le sfere della burocrazia, seguita ad essere l’unica norma delle nomine degl’impiegati. Se avete un santo protettore a Firenze, potrete sperare qualche cosa, altrimenti, foste voi più dotto del Muratori, sarete inesorabilmente scartato.

   Abbiamo visto sotto il presente governo non aversi alcun riguardo ad uomini di elevata riputazione letteraria, i quali sono stati sbalzati da’loro posti senza un peccato veniale, per essere sostituiti da creature della ormai esosa consorteria.

   A tal proposito, potremmo citare fatti e persone da far montare il rossore su le pareti del Ministero della Pubblica Istruzione; ma ci siamo proposti di attenerci alle generali e di serbare ne’nostri articoli la maggiore moderazione.

   Abbiam visto il fenomeno singolare ed inesplicabile (all’occhio del profano) di uffiziali di terza classe trasformati in direttori compartimentali, di persone analfabete innalzate a comandanti di un corpo civile o militare, di stupidi amanuensi creati, come per incanto, capi di sezione.  

   Né ciò basta. Quando i consorti hanno preso a favorire qualche loro anima dannata, non si sono limitati a darle, per esempio, un impieguccio da 6000 lire annue; ma hanno cumulato con la sua persona tre, quattro, cinque, sei, e financo dieci incarichi più o meno lucrativi.

   Per buona sorte, sotto un libero regime, il governo ha bisogno degli uomini che sanno scrivere; e questi non hanno bisogno del governo; altrimenti, poveri letterati! Se il nostro re Vittorio Emanuele, per un atto spontaneo di sua magnanimità, non avesse accordata una pensione vitalizia al sommo Alessandro Manzoni, credete voi che il governo italiano ci avrebbe pensato un fuscello? Quali alti posti occupano il Cantù, il Tommaseo, il Guerrazzi? E se il D’Azeglio non fosse stato marchese, credete voi che avrebbe occupato anni fa il seggio di presidente de’Ministri? Il governo borbonico, accarezzava almeno e premiava i letterati che gli erano amici.

   L’uomo d’ingegno, l’uomo di merito, l’uomo che ha impallidito su i libri, sente la dignità di se stesso e non fa certo di gomito per farsi innanzi; egli sdegna di perdere un quarto d’ora nelle anticamere de’ministri e confondersi nella folle de’calabroni che assediano quelle sale. Ma ciò non toglie che un governo, che dicesi nazionale, libero e riparatore, non debba egli stesso andare alla ricerca di questo uomo di merito e pregarlo di accettare un pubblico ufficio.

   In America non è raro il caso che un ministro si vegga nell’anticamera di un letterato di grido implorare il favore che questi accetti un posto ragguardevole negli ufficii amministrativi; e non è raro che il ministro implori indarno un simil favore. Ma l’America è l’unico paese al mondo, in cui ogni cittadino è valutato ed adibito secondo il suo merito. E sapete perché l’America (Stati Unti) è veramente l’unico paese libero e civile? Perché ivi non ci sono scandalose sproporzioni di ricchezze, e soprattutto perché colà nessuno è eccellentissimo se non Dio, e nessuno è illustrissimo se non il sole.

   Ma, tornando al nostro subbietto, diciamo esser cosa deplorabile il veder quasi sempre gl’impieghi in antitesi delle persone che gli occupano; ed è vie più deplorabile che certi posti, in cui è assolutamente necessaria la cognizione del luogo, vengano occupati da persone venute da altre regioni d’Italia, le quali si trovano per conseguenza sovra un ignoto terreno e commettono senza volerlo bestialità senza fine.

                                                                                    FRANCESCO MASTRIANI