IL ROMA DI NAPOLI DEL 9 GENNAIO 1891

   Continuano a giungerci lettere di condoglianze per la morte del nostro Mastriani.

   Ci eravamo proposto un assoluto silenzio sulle relazioni fra il popolare e compianto romanziero e l’amministrazione del nostro giornale; ma siccome certa stampa insiste, stimiamo opportuno qualche schiarimento.

   Il compianto romanziero, con istrumento del 16 Agosto 1880, per notar Raffaele Tucci, aveva alienata la proprietà letteraria delle sue opere passate, presenti e future ad una casa editrice napoletana per lire trenta ogni foglio di stampa.

   Nella stessa misura veniva compensato dal nostro giornale per una semplice riproduzione in appendice, restando la proprietà letteraria alla citata casa editrice.

   Il contratto colla nostra amministrazione rinnovavasi ogni anno, di pieno accordo, e senza altro vincolo allo illustre scrittore oltre quello di non passare i suoi romanzi ad altri giornali della sola città di Napoli.

   Siccome la casa editrice fin dal 1885 mancava ai suoi impegni, la nostra amministrazione, per sempre più agevolare il Mastriani, ne assunse i pagamenti, passando al Mastriani L. 200 mensuali.

   Se le condizioni del lavoro intellettuale non sono liete in Italia, bisogna rimontare non a cause prossime, ma a cause remote.

   Quanto alle esequie, il nostro giornale diede subito la somma richiesta dalla famiglia, né sapeva che questa si fosse diretta ad altri.

   Quello che avremmo voluto tacere, se non fossimo stati costretti a parlare, si è la consuetudine invalsa finora nel nostro giornale di continuare cioè alla vedova per tempo indeterminato l’istesso assegno del defunto collaboratore.