INTRODUZIONE

   «In tutto, in cinquant’anni di lavoro, mio padre ha dato alle stampe CENTOSETTE romanzi; DUECENTOSESSANTATRE tra novelle e racconti; DUECENTOQUARANTOTTO articoli diversi; QUARANTANOVE poesie, tra serie e giocose; QUARANTA tra commedie, drammi e farse e poi, conferenze, dissertazioni, discorsi funebri ed accademici ecc: totale circa NOVECENTO LAVORI».[1]

   Filippo, figlio di Francesco Mastriani ha annotato nel suo saggio, che il suo venerato genitore, nella sua lunga e spinosa carriera letteraria ha dato alle stampe oltre 900 lavori.

   Sembrava quasi impossibile stilare una bibliografia completa, o quanto meno attendibile, di Francesco Mastriani. E invece grazie ad una accurata ricerca, senza voler smentire le parole del figlio Filippo che quantificava 900 lavori, ne ho stilata una che comprende addirittura oltre 1200 scritti, tra cui ci ho inserito: sciarade, enigmi, indovinelli, epigrammi, rebus, aneddoti, sonetti enigmatici, stornelli, logogrifi. Ciò vuol dire che Mastriani, oltre ad essere un valido scrittore, giornalista, poeta, drammaturgo, era anche un bravo enigmista!

   Inoltre ho inserito anche un buon numero di articoli intitolati: Amenità, Fatti diversi, Cronache. Avvisi, Corrispondenze.

   Nella sua bibliografia, Filippo ci ha messo anche dei lavori poco corposi, come articoli composti da poche pagine, ad esempio « Gli uccelli e i fiori ».[2]

   A compilare bibliografie su Francesco Mastriani, ci hanno provato in tanti; lo stesso narratore napoletano stilò un Elenco de’ miei romanzi, autografo, conservato presso la Sezione Lucchesi-Palli della Biblioteca Nazionale di Napoli, la datazione copre un arco che va dal 1848 al 1889.

   C’è poi quella del figlio Filippo, ricavata dal volume che egli scrisse in seguito alla morte del genitore, Cenni sulla vita e sugli scritti di Francesco Mastriani. [3]

   Nel secolo successivo ci hanno provato GINA ALGRANATI, Un romanziere popolare a Napoli. Francesco Mastriani. [4] ATANASIO MOZZILLOLa dorata menzogna. Società popolare a Napoli tra Settecento e Ottocento [5] ANTONIO DI FILIPPO, Lo scacco e la ragione. Gruppi intellettuali, giornali e romanzi nella Napoli dell’Ottocento. Mastriani [6].

   In tutte queste bibliografie abbiamo riscontrato alcune imprecisioni, errori e ripetizioni. Il certosino lavoro di ricerca effettuato da noi discendenti diretti del romanziere, Emilio e Rosario, ci ha permesso di stilare una bibliografia abbastanza corretta, documentabile dal fatto che tutti i 105 romanzi segnati nella bibliografia proposta, sono in nostro possesso, e molti di essi, in svariate edizioni.

   L’unico dubbio che rimane riguarda il titolo La gente per bene; questo romanzo e menzionato sia da Francesco che da Filippo, ma al momento non siamo riusciti a reperire alcuna edizione né altra notizia. Rimane il dubbio che La gente per bene sia in realtà il rifacimento di un altro romanzo; forse de I figli del lusso o Oro e fango. Storia Infernale.

   La bibliografia che segue riguarda tutta la produzione di Francesco Mastriani giornalista e romanziere dal 1838 al 1891. L’attività giornalistica, che interessa gli anni 1838-1862, è stata inventariata quasi unicamente mediante lo spoglio sistematico dei giornali e periodici a cui collaborava.

   Un caso a parte è costituito da La Domenica (1866-1867), di cui Mastriani era «autore unico».

   Altra fonte di ricerca è stata la già citata biografia scritta dal figlio dello scrittore Filippo, Cenni sulla vita e sugli scritti di Francesco Mastriani, in questa biografia Filippo fornisce dati interessanti al riguardo, indicando numerosi periodi letterarî sui quali suo padre scrisse assiduamente sin dal 1837 (Gli Animosi) e almeno fino al 1866-67(La Domenica). Alcuni articoli sono stati tratti dall’Opera di FRANCESCO DE BOURCARD Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti. [7] 

   In diversi romanzi di Francesco Mastriani, ci erano delle dediche, per lo più a personaggi femminili. Interessante quella del romanzo Erodiade dove tra l’altro leggiamo:

   «Schivo di dedicare i miei libri a’ potenti ed a’ ricchi, perciocché mai non discesi a cortigianerie di sorta, dedico a te Ersilia, questo mio umile libro, a tesimoniana di altissima stima e d’imperituro affetto; a te, nel cui cuore brillano di vivssima luce due grandi virtù del Cristiano, la Fede e la Carità».[8]

   «A Lei, gentil Signorina, appassionata cultrice delle italiane melodi, offro e dedico questi ricordi storici di uno de’ più illustri compositori musicali del secolo scorso; il quale, come tanti altri grandi uomini di questo sventuratissimo paese, scontò, nelle infinite amarezze causategli dalla ingratitudine dei contemporanei, il peccato originale del genio. Gradisca, egregia Signorina, questo mio umile omaggio a testimonianza di altissima stima».

   Questa dedica fu scritta nel romanzo Giambattista Pergolesi [9] .  E sempre in questo romanzo ci troviamo una interessante avvertenza dell’autore:   «Sul paese dov’ebbe i natali il Pergolesi sono discordi i suoi biografi: alcuni fanno nascere questo illustre compositore in Jesi, d’Ancona; altri a Casoria, circondario di Napoli. Io mi attenni a questa seconda opinione, come quella che più giovava allo interesse del mio racconto. Mi si perdoni questo peccatuzzo veniale di municipalismo, come altresì qualche lieve mutamento di data, sempre in grazia dello interesse drammatico del mio racconto».[10]

   «Gentil Signorina, A Lei pregiatissima allieva, e figlia d’un mio carissimo amico e dotto filologo [11], a Lei, che a squisito sentimento congiunge la vivace immaginazione delle figlie della bella ed eroica Palermo, a Lei assidua e appassionata lettrice de’ miei poveri volumi, DEDICO questo mio novello lavoro, inteso a far guardinghe le bennate donzelle su le funeste aberrazioni del cuore, accolga con lieto viso questa umile testimonianza dell’affettuosa mia stima; sii felice quanto io la desideri e ricordi sempre».[12]

   Questa dedica fu scritta nel romanzo La polizia del cuore.

   Concludo questa breve rassegna delle dediche con quella che certamente fu per Francesco Mastriani, la più cara.

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Alla mia dilettissima moglie

CONCETTA MASTRIANI

a testimonianza

di affetto saldissimo

e ad omaggio

della esemplare annegazione

ond’ella meco sopporta

In DIO rassegnata

i travagli di una vita non prospera

e meco si adopera

alla difficile educazione de’ figliuoli

DEDICO

questa seconda edizione

del mio romanzo  SOTTO ALTRO CIELO

che più d’ogni mio lavoro

le piace [13]

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          ROSARIO MASTRIANI

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[1] FILIPPO MASTRIANI, Cenni sulla vita e sugli scritti di Francesco Mastriani, Napoli, Luigi Gargiulo, 1891.

[2] Fu pubblicato sul giornale Il lume a Gas del 5 gennaio 1848.

[3] FILIPPO MASTRIANI, Cenni sulla vita e sugli scritti di Francesco Mastriani, Napoli, Luigi Gargiulo, 1891.

[4] GINA ALGRANATI, Un romanziere popolare a Napoli, Napoli, Silvio Morano Editore, 1914.

[5] ATANASIO MOZZILLOLa dorata menzogna. Società popolare a Napoli tra Settecento e Ottocento, Napoli Edizioni Scientifiche Italiane, 1975.

[6] ANTONIO DI FILIPPO, Lo scacco e la ragione. Gruppi intellettuali, giornali e romanzi nella Napoli dell’Ottocento. Mastriani. Lecce, Mirella, 1987.

[7] FRANCESCO DE BOURCARD Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti. Napoli, Gaetano Nobile, 1853.

[8] FRANCESCO MASTRIANI, Erodiade, Vallo Lucano. N. Ferolla 1876. «A Ersilia Alizeri-Milano» p.5

[9] FRANCESCO MASTRIANI, Giambattista Pergolesi, G. Rondinella, 1874 «Alla ornatissima signorina Sofia Melchionna»

[10] Ibidem  «Avvertenza».

[11] Sante Rocchetti-Torres, da Palermo.

[12] FRANCESCO MASTRIANI, La polizia del cuore, Napoli, G. Regina,  1879. «Alla Ornatissima signorina Concetta Rocchetti-Torres da Palermo» p.3.

[13] FRANCESCO MASTRIANI. Sotto altro cielo. Napoli, Tipografia di Luigi Gargiulo, Strada Speranzella n. 95, 1863.

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