LE ACQUE IN NAPOLI

   Non è chi non intenda di quanto le condizioni sanitarie d’un paese influir possano sul suo benessere materiale e spingere un popolo su la via della civiltà e del progresso, rendendolo solerte, operoso, e meglio atto al gran movimento industriale che oggi ravvicina tutte le nazioni del mondo.

   La forza del corpo fa quella dell’animo. Sparta e Roma antica ci porsero i modelli de’più eroici sacrifici e de’più virili propositi, e ciò perché era guardata la pubblica salute, e la gioventù veniva su forte e robusta.

   È indubitabile che uno de’più essenziali elementi della salute e della vita è l’acqua.

   Egli è quindi indispensabile che si provvegga non solo a rifornire di acqua tutte le sezioni della nostra città, ma a purificare le sorgenti di vita e di salute che gli acquidotti trasportano ogni giorno.

   Sarebbe quindi a desiderare che sorgesse presso di noi una società che si proponesse di coprire a sue spese gli acquidotti, e di far montare per via di trombe idrauliche, l’acqua su tutt’i piani di una casa senza bisogno di attingerla per via di secchie. Con ciò si otterrebbe l’inestimabile vantaggio di potere ogni famiglia di provvedersi di acqua non pure pe’giornalieri bisogni della vita, ma eziandio per la nettezza corporale, dappoichè la facilità dell’attingimento meccanico da’pozzi darebbe comodo grandissimo alla frequenza de’domestici bisogni, di cui è notissima la influenza sulla salute e sul benessere morale dell’uomo. L’uso de’bagni quotidiani è pressoché universale cappo quelle nazioni a cui non riesce malagevole e dispendioso il rifornirsi di acque.

   Appo i Romani le case erano costruite in modo che una delle stanze era sempre adibita ad uso di bagni; e così presso altri popoli antichi e moderni.

   La spesa occorrente per ciascun palazzo, non solo per la prima costruzione della macchina idraulica ma bensì pel mantenimento e per la nettezza delle vasche e per quanto altro fa bisogno, verrebbe da ciascun proprietario indennizzata alla mentovata società col pagamento di sole cinque lire mensuali, il cui leggiero gravame il proprietario potrebbe equamente distribuire sopra ciascun pigionale; ritenendosi per fermo che ad ognuno converrebbe con un insignificante aumento di pigione ottenete gl’innumerevoli vantaggi summentovati con tanto beneficio alla salute e con sì evidente economia di denaro, di tempo e di braccia.

.

                      FRANCESCO MASTRIANI