VOCABOLI DESUETI

 

Le definizioni dei sotto elencati vocaboli desueti sono state tratte dalle seguenti fonti:

AC=          Accademia della Crusca

DN=         Dizionario Napoletano

DO=         Dizionario Olivetti

DEA=      De Agostini

F=           Pietro Fanfani 1856

P=           Policarpo Petrocchi 1894

SN=          Schedario Napoletano di Giacco

TB=          Tommaso Basileo

TL=          Tesoro Lingua Italiana

TR=          Vocabolario Treccani 2002

Z=           Lo Zingarelli 2009

LL=          Locuzione Latina

N1=           Vocabolario Napoletano  Avallardi 2009

N2=         Vocabolario Napoletano Raffaele Andreoli 2000

TC=          Termine Camorristico

TD=          Termine Dialettale

NdL=       Nota del Libro

GO=          Google

W=           Wikipedia

TM=       Vocaboli usati da Francesco Mastriani non trovati nei sopraddetti, né in altre fonti

abbacinato. Abbagliato. Illuso (Z): e più che tutto abbacinato da tante botteghe di vinai e da ripostieri. – p.247

abbaco. Libretto delle regole arimmetica (P): per far loro apparare il catechismo cristiano il leggere lo scrivere l’abbaco e i lavori donneschi. ‒ P.51

abbarbagliare. Turbare, confondere (Z): sedurre per tutte le vie capaci di abbarbagliare una femminella innocente ma poverissima. – p.202

abbominato. Detestato (Z): e l’abbominato tuo corpo senza la compagnia del capo andrà a ritrovare il tesoro nel fondo di questo pozzo. – p.133

accezione. Significato di un vocabolo (Z): Nella sua semplice accezione la parola ombra non vuol dire altro ‒ p.260

accicco. Hatchic, stupefacente (Z): si sviluppava una nube inebriante che dava la testa come l’accicco orientale. – p.162

acciapinare. Agitarsi, darsi un gran da fare (F): presso che acciapinato dalla inquisitoria insistente del babbo. – p.32

accoccare. Assestare con forza (Z): non senza accoccare i più voraci baciozzi su ambe la guance della Rita ‒ p.76

accomandare. Raccomandare (Z): La giovane senza rispondere una parola si accomandò alla Madonna, ‒ p.24

acconcezza. Eleganza, decoro (Z): che avea quella particolare acconcezza che distingue questa bava di lupercali, ‒ p.365

accontare. Intendere (Z): il più delle volte per non accontarsi col bargello e colle polizie. – p.81

accorsata. Molto frequentata (Z): la passeggiata alla Riviera era stata accorsata di cocchi rilucenti, ‒ p.54

acquerugiola. Precipitazione uniforme di minutissime goccioline d’acqua (Z): Marcellina avea camminato sotto la fredda acquerugiola per circa due terzi d’ora; ‒ p.363

addare. Accorgere(Z): Di che la giovane dovè addarsi cred’io ben presto; ‒ p.34

addimandare. Nominare, appellare (Z): si presta più volentieri alle opere che addimandano la flemma, ‒ p.271

addomandolla. Le domandò (TM): e addomandolla d’un po’ di pane per amore della madonna. – p.139

addimandommi. Mi domandò (TM): La nobil dama addimandommi di te ed io non seppi dare alcuna contezza, ‒ p.307

adombrato. Oscurato (Z): e sembravano adombrati da un nasaccio da pulcinella, ‒ p.14

adoprare. Adoperare, usare (Z): abbiam creduto che Dante avesse adoprato questa voce  nel significato di età perfetta, 

aduggiare. Coprire d’ombra (P): nel bel mezzo di un ridente sereno di cielo scendono ad aduggiare un giulivo poggetto. – p.21

adunque. Dunque (Z): Dov’era stata adunque la giovanetta fin dalle ventun’ora in cui si era partita dalla sua abitazione ? – p.13

adusata. Assuefatta (Z): di quelle fanciulle adusate a portare gli scatoloni o le vesti. – p.71

adusta. Inaridita (Z): un cielo di fuoco che copre aduste campagne; ‒ p.35

aere. Aria, atmosfera (Z): Venuta fuori dal portoncino che trasparente appena era l’aere pel dì nascente, ‒ p.87

affare. Addire, confare (Z): sia in qualsivoglia altro mestiero che più gli affacesse. – p.51

affastellare. Mettere alla rinfusa (Z): e tante altre cose venne affastellando per vedere di succhiare qualche altro carlinello. – p.122

affisolla. La fissò (TM): rizzò gli occhi bellissimi e soavi su la monacella e affisolla con un sorriso di simpatia. – p.161

afflato. Estro, ispirazione, influsso (Z): Non crediate che queste anime abbiano durissima guerra a durare per serbarsi incolume da pestilenziali afflati, ‒ p.277

affocare. Avvampare (Z): Egli è si crudele l’affocarsi ne’pensieri di odio contro chi è stato l’oggetto del nostro amore ! – p.47

affristellare. Cuocere le uova nell’olio (Z): e poi ordinò a Carlotta che subito affristellasse quattro uova ‒ p.231

affunare. Legare con fune (SN): la piccola Marcellina fu dalla padrona per la prima volta affunata al fusto dell’infame fico. – p.127

aforismo. Breve massima (Z): proferendo il suo medicale aforismo con quella solenne gravità, ‒ p.63

aggarbugliare. Ingarbugliare, complicare, imbrogliare (Z): Or che mi va tu sgarbugliando sul conto di quella sgualdrinaccia ladruncola ‒ p.221

agguagliare. Pareggiare (Z): nessun dolore agguagliò mai questo che ella provò in quel momento. – p.155

agiamento. Luogo di decenza (Z): per apparecchiarmi l’acqua nella catinella e negli agiamenti. – p.156

agognabile. Che si può agognare, desiderabile (DO): se l’oggetto della rabbiosa disputa fosse stato un pezzo d’oro od altro agognabile valore. – p.140

agnusdei. Medaglia di cera consacrata con impressa l’immagine dell’Agnello di Dio (Z): di cuori di agnus dei di palme benedette di fiori vizzissimi obbliati colà da anni; ‒  p. 21

albagietta. Piccola boria, vanità (Z): il comando reciso ch’ella aveva assunto in casa e l’albagietta non mi garbavano un punto; ‒ p.38

allignare. Mettere radici (Z): Sembra non poter allignare nell’uman cuore, ‒ p.195

allistare. Fregiare, listare (Z): bensì fu costretta ad allistarsi negli osceni cataloghi del Dispensorio ‒ p.119

allogato. Trovato posto, sistemato (Z): da un pianoforte allogato nel mezzo e da grandi poltrone, ‒ p.21

allorché. Quando, nel momento in cui (Z): Allorché costeggiando le carceri di Castelcapuano, ‒ p.80

allummare. Allumare, accendere (Z): gridavano allummate allummate: nu turnese a tianella! – p.8

almanco. Almeno (Z): Tu non vorrai almanco diniegarmi questa grazia che ti domando, ‒ p.60

altana. Costruzione a loggia sul tetto (Z): e menava giù dai parapetti delle altane i testini delle pianticelle; ‒ p7

amaritudine. Afflizione, amarezza (Z): e assaggi anche lei le amaritudini di che io mi abbevero. – p.60

amasia. Amante, druda (Z): Erano costoro donchisciotti impresari di luride amasie. – p.365

amatista. Varietà di quarzo color violetto (Z): mia sorella ne abbia uno con tre amatiste bellissime, ‒ p.323

amistà. Amicizia, familiarità (Z): aver lei notato che Mariano non si era stretto in amistà con Valentino che freddamente. – p.284

ancella. Domestica, cameriera (Z): per vivere anco in qualità di ancella al fianco di colei ‒ p.240

andiamne. Andiamocene (TM): Qui non ci è da covarci sopra. Metti uno scialletto e andiamne. – p.307

andiavmi. Andiamoci (TM): Andiamvi dunque disse la giovanetta la giornata è così bella! – p.200

annasprato. Ricoperto di glassa di zucchero (DN): senza contarvi i principi i trasmessi i pasticcetti le frutta le creme i giuleppati le croccantino gli annasprati ecc. – p.162

annosa. Che ha molti anni (Z): che frequentemente metteano in pericolo le annose anche delle abitatrici della lurida magione. – p.82

antonomasia. Figura retorica che consiste nell’adoperare un nome comune invece di un nome proprio (Z): Margherita nome che per antonomasia vien dato a tutte le donne di mala vita. – p.249

apoftemma. Apoftegma, motto breve e arguto (Z): con quella solenne gravità con che Ippocrate stesso avria eruttato l’apoftemma. – p.63

appalesato. Palesato, manifestato (Z): Ella aveva eziandio appalesato  un desiderio vivissimo d’imparare a leggere; ‒ p.150

apparare. Imparare, apprendere (Z): per far loro apparare il catechismo cristiano il leggere lo scrivere l’abbaco e i lavori donneschi. ‒ P.51

appetto. Di fronte, in confronto (Z): e che è tenebrio profondo appetto di quelli celesti e puri splendori, raggio di Dio, ‒ p.93

appiastrato. Attaccato, appiccicato (Z): per uno sterminato ciuffo di capelli appiastrati che gli aduggiava la tempia sinistra. – p.335

appiccare. Affibbiare (Z): Appiccati al muro dalla parte esterna della finestra ‒ p.83

appiè. A piedi (Z): E la vista di quella fanciulla inginocchiata appiè della immagine della Madonna ‒ p.200

appiedi. Appiè, ai piedi (Z): Spogliati e colcati appiedi monacella. – p.175

appiola. Varietà di mela rossa (Z): e una piccola merenda di pane e di mele appiole. – p.175

appo. Presso, accanto (Z): la ragione per cui tu fosti licenziata dalla modista appo la quale tu eri a lavorare. – p.69

appropinquare. Avvicinare (Z): come prima ebbero veduta la Marcellina appropinquarsi a loro, ‒ p.139

aquilone. Vento di tramontana (Z): Nonostante il rigidissimo tempo e lo sbuffare dell’aquilone, ‒ p.7

arabesco. Scrittura decifrabile a fatica (Z): e ci erano tovagliuole tessute con arabeschi, ‒ p.44

arcadico. Frivolo, lezioso (Z): non volle sentir ragioni aggiungendo nella sua arcadica semplicità: ‒ p.232

aristocrata. Aristocratico, nobile (P): Un attento osservatore avrebbe scorto una lieve nube aduggiare la fronte dell’aristocrata ‒  p.167

armilla. Bracciale per ornamento (Z): era stato specialmente incaricato delle armille  e delle collane che doveano fregiare la sposa. ‒ p.378

arra. Garanzia, pegno (Z): Ecco un arra sui duemila cosi come gli chiama il tuo sposo. – p.241

arraffare. Strappare con violenza (Z): sì che Mariano dovè arraffarla loro dalle braccia e gridare: ‒ p.286

arrappare. Togliere con violenza, rubare (Z): Non sai arrappare i carlinelli dalle tasche degli studenti. – p.173

arrembata. Che si trascina avanti a fatica (P): pur lasciando in casa un’arrembata e spallatissima vecchia ‒ p.82

arrogi. Per di più (Z): Arrogi che quell’anima ingenua ancora ad onta che la nequizia di un tristo ‒ p.59

arricciato. Strato d’intonaco (Z): appoggiando le mani all’arricciato de’muricciuoli umidi e affatto stonacati ‒ p.61

arrocare. Arrochire, diventare roco (DO): La sua voce arrocata e quasi spenta non proferì che poche parole ‒ p.86

arruffio. Disordine, scompiglio (Z): e mi cacciai in un tale arruffio di macchioni e di cespugli che, ‒ p.33

arsione. Incendio (Z): di cui distrugge la carnagione annerendola sotto l’arsione, ‒ p.35

aruspice. Sacerdote divinatore (Z): si pongano a ridere di queste strafalcionerie come gli antichi aruspici. – p.377

asciolvere. Colazione, merenda (Z): Lo asciolvere fu piuttosto un pranzo e de’ più copiosi per me. – p.21

ascosa. Nascosta (Z): dissipare certe ascose malinconie dell’animo della povera operaia, ‒ p.297

ascondere. Nascondere (Z): Quali pii misteri si ascondessero sotto la sacra benda di questa monaca, ‒ p.154

aspide. Persona malvagia e irosa (Z): che gli aspidi della vita divoreranno prima che gl’ignori vermi del sepolcro. – p.93

assettare. Sedere (Z): si assettò su una di quelle panchettine e si fece recare tre grani di trippa, ‒ p.122

assisa. Seduta (Z): venuta colà entro e veduta la giovanetta assisa a terra, ‒ p.156

asseverare. Affermare con certezza (Z): Questo non vi potrei asseverare suora santa ‒ p.16

assioma. Principio evidente (Z): Né d’altra parte può stabilirsi come assioma inconcusso ‒ p.180

astrazione. Pensiero o idea non fondata (Z): ma astrazione facendo del mio amore pei campi e per la caccia, ‒ p.40

attesochè. Dato che, considerato che (Z): attesochè i prezzi delle vittovaglie erano risaliti ‒ p.45

attortigliato. Avvolto (Z): tutta sciamannate nelle vesti e co’capelli attortigliati intorno al capo, ‒ p.250

attratto. Storpio paralitico (Z): un mendico a nome Giuseppe il quale era attratto della persona, ‒ p.207

aura. Venticello leggero e piacevole (Z): respirare la balsamica aura della campagna, ‒ p.20

avemmaria. Ora del tramonto (Z): dove elleno giunsero poco prima che suonasse l’avemmaria. – p.205

avolio. Avorio, dente di elefante lavorato (Z): indicandomi qualche cosa ch’era scritto di dietro all’avolio; ‒ p.35

avvegnacchè. Benché, sebbene (Z): avvegnachè una gran confusione fosse nella mente della piccina, ‒ p. 28

avvegnadiochè. Benché, quantunque (P): avvegnadioche io mi sia avanzati alquanti ducati frutti dei miei risparmi; ‒ p.145

avviluppata. Ingarbugliata (Z): tanto l’ubriachezza gli aveva di densa caligine avviluppata la mente. – p.249

avvinacciato. Avvinazzato, ubriacato (P):  e benché la sera ei si ritirasse al solito avvinacciato, ‒ p.203

avvisamento. Accorgimento (DO): che il più ovvio avvisamento  consiglia di fuggire ‒ p.248

avviticchiare. Avvolgere (Z): al cui collo ella si avviticchiava per ore intere allorché non avea di meglio da fare, ‒ p.29

avvoltolare. Avvolgere (Z): vedea tutti gli oggetti circostanti avvoltolarsi in un gran turbine ‒ p.250

azzecamuro. Gioco popolare, rasente al muro (N1): alle piastrelle o a quel giuoco che dal volgo si addimanda azzeccamuro. – p.138

baciliere. Inserviente d’ospedale (TM e NdL): Ciascuno studiante di medicina potea con un piccol denaro pagato a qualcuno de, bacilieri, ‒ p.94

baia. Burla, canzonatura (Z): l’effetto di una ridda di demoni che folleggiasse intorno a me per darmi le baie. – p.47

balenare. Barcollare, tentennare (Z): Tutti balenavano più o meno e andavano a onde per la grossa nube che i vapori del vino ‒ p.249

ballottare. Sballottare, agitare in qua e in là (Z): e si ballottavano la bambina l’una coll’altra dondole sevizie di baci, ‒ p.286

balogia. Castagna lessa (P): non avea potuto lasciare altra colazione che un tornese di baloge ‒ p.19

balzana. Guarnizione all’orlo delle vesti (Z): cuciva le vite a maraviglia, quest’altra le balzane e gli sgonfi. – p.10

balzo. Luogo scosceso e dirupo (Z): era in procinto di rovinare su certi balzi dirupati ‒ p.39

bamboleggiare. Bambineggiare, pargoleggiare (Z): La baronessa e Ines veduta la Paquita bamboleggiare colla monacella, ‒ p.166

banda. Lato, parte (Z): portare a Mariano quel poco ch’ella avea potuto mettere da banda. – p.342

barattamorti. Persona che specula sui cadaveri (TM): sembrò acconsentire a quanto quel barattamorti gli avea detto. – p.95

barattiere. Truffatore al gioco (Z): ogni volta che que’ barattieri si facessero un segno tra loro a danno di Mariano, ‒ p.336

barbacane. Feritoia a sostegno di un muro (Z): Quel tratto di strada era allora così ingombro di sfabbricine di barbacani e di scarpe, ‒ p.174

barbogia. Decrepita (Z): causa di un fumaiuolo che la barbogia non avea curato di tor via dal caldano. – p.13

barbassoro. Barbassore, chi si da aria di persona dotta (Z): e che un barbassoro di medico avea accertato aver preso il collega un grosso granciporro ‒ p.67

bardascia. Ragazzaccia, giovinastra (Z): quella sera in cui menai qui quella bella bardascia ch’era cascata in peccato, ‒ p.113

bargello. Sbirro, poliziotto (Z): È una zitella del lampione disse il bargello con ghignaccio osceno. – p.77

barbisontore. Barbiere (Z): era la moglie di una specie di barbisontore che all’uopo esercitava il mestiero di flebotomista. – p.149

barellare. Vacillare (Z): Trasportato all’ospedale de’Pellegrini, il disgraziato muratore barellò per qualche tempo tra la vita e la morte; – p.104

barracane. Tessuto pesante (Z): e ciò erano una vestitina di barracana un bustino di dobletta con istecche di osso, ‒ p.175

basoffione. Detto di uomo grasso (P): non voglio strofinarmi con nessuno e tanto meno con que’bravacci basoffioni. – p.335

basso. Abitazione a livello stradale (Z): In una di quelle botteghe o bassi era una in saldatrice a nome Maria Rosa. – p.52

bazza. Mento molto sporgente (Z): e quelle sopracciglia storte e la bazza che ha sì pronunciata? – p.53

bazzica. Gioco di carte (usato in senso figurativo?) (Z): Erano queste le bazziche che si teneano tra i crocchi diversi tra le giovani allieve ‒ p.54

bazzicare. Frequentare abitualmente (Z): che ti strapazza ti batte e bazzica ogni sera alla taverna ed al postribolo. – p.302

bazzicatura. Cosa di poco conto (Z): insomma tutte quelle bazzica ture che servono a’bisogni di una famiglia, ‒ p.287

beghinaccia. Bigotta, bacchettona (Z): E che andasti a fare da questa beghinaccia? – p.52

benanco. Perfino, pure (Z): E si persuase benanco non aver lei diritto di lagnarsi e di piangere ‒ p.135

benandata. Mancia (Z): le fanciulle non potevano usufruire di queste parziali benandate, ‒ p.10

berlingaggio. Giovedì grasso, ultimo giovedì di Carnevale (Z): Quella sera Margherita volle che in sua casa si celebrasse il gran berlingaggio; ‒ p.75

berlingare. Ciarlare, pettegolare (Z): la sollezzevole compagnia venne fuori  dalla cànova berlingando, ‒ p.249

bezzo. Soldi, quattrini (Z): si offrì di menare la brigata in su una casa dov’egli avea speso qualche buon bezzo del suo. – p.249

bianchetto. Tabacchiera d’argento (TC e NdL): ti è riuscito di beccarti il bianchetto nel ventaglio del mico che tieni d’occhio da qualche giorno? – p.186

biasciare. Balbettare (Z): e si pose a biasciare certe sue particolari coroncine e poste. – p.15

bietolone. Persona sciocca, insulsa (Z):Sì sì imbeccale a me gnaffe chè io sono un allocco o un bietolone! ‒ p.235

bindoleria. Imbroglio, inganno (Z): fosse una bindoleria bella e buona ed una marachella  per indurre il pizzicheruolo a sborsare quattrini. – p.147

bifonchiare. Bofonchiare, brontolare (Z): si andò a riporre sul suo stramazzo bofonchiando altre imprecazioni. – p.126

bioccoletto. Batuffolino di qualsiasi materiale soffice (Z): venivano fuori taluni bioccoletti di capei bianchi lucignati, ‒ p.116

biroccio. Carro a due ruote (Z): il babbo mi pone al suo fianco in su una specie di biroccio tratto da bovi ‒ p.31

biscazza. Bisca, biscaccia (P): se pure non pensasse di andare in qualcuna di quelle abbiette biscazze, ‒ p.235

bischero. Legnetto per tendere le corde (Z): che per un’oretta all’incirca tirò l’orecchio a’bischeri per dare l’accordo allo strumento. – p.287

bistrattamento. Maltrattamento (DO): Il livore della Michela era cresciuto in ragione de’bistrattamenti che ella avea ricevuto da suo figlio ‒ p.209

blandizia. Lusinga (Z): i cui sensi sono lusingati da tutte le blandizie del lusso più raffinato, ‒ p.150

bobba. Sbobba, miscuglio (Z): quelle saporitissime cose piuttosto che in bobbe di farmacia, ‒ p.76

boccheggiare. Respirare affannosamente (Z): Non ti fanno un piacere neppure se ti veggono boccheggiare! – p.114

bolsa. Fiacca (Z): la bolsa vegliarda parea che volesse ostinarsi a vivere soltanto per marcio dispetto ‒ p.82

bolsaggine. Fiacchezza, mancanza di vigoria (Z): e spallatissima vecchia a uscio e bottega colla morte zeppa di malanni e di bolsaggini; ‒ p.82

bordaglia. Gentaglia (Z): E il baccano e le batoste e gli urli della bordaglia di là della scena ‒ p.252

bordello. Ambiente corrotto e malfamato (Z): Questa è una scuola e non un bordello aggiunse il professore ‒ p.95

bordone. Appoggio, lungo bastone da sostegno (Z): a quel modo che tengono i pellegrini che a pie’ de’loro bordoni ‒ p.135

borea. Settentrione, vento gelido (Z): si sperpera come granelli di sabbia sotto il soffio di borea; ‒ p.4

botarsi. Darsi in voto (P): affinchè dovendo ella botarsi cominciasse a considerarsi straniera al secolo. – p.154

bottaglia. Stivale da acqua (Z): un abito bello e fatto un paio di bottaglie ad una di quelle tante botteghe ‒ p.335

bozzima. Miscuglio sozzo e sgradevole (Z): e per purgare dalla bozzima le tele ed imbiancarle. – p.190

brago. Fango (Z): non si contamina mai quantunque si pose ne’braghi e su le più luride spazzature, ‒ p.277

bramismo. Bramanesimo, antica religione dell’India (AC): Per questa specie di bramismo politico la baronessa sacrificava sua figlia ad un libertinaccio ‒ p.378

bramito. Grido alto e lamentoso (Z): Talvolta la dolorosa voce si perdeva in un bramito sordo ‒ p.123

brancicare. Palpare sensualmente (Z): l’andò tutta brancicando per le bianche membricine ‒ p.122

brigare. Intrigare (Z): Brigò nella Corte di Napoli per avere un titolo e l’ottenne: ‒ p.163

bronco. Ramo nodoso e spoglio (Z): Un effige di Maria ingombra tra li bronchi e le edere era dipinta di fresco ‒ p.207

bruciataio. Chi vende le bruciate, castagne (P): come in quella stagione dell’anno i bruciatai, ‒ p.8

bruciatella. Castagna arrostita (P): avanzati forse alla cena di que’due arnesi e due pani e un batuffolo di bruciatelle. – p.185

buccinare. Insinuare (Z): buccinavasi ch Totonno il marito non risparmiasse le coltellate ‒ p.334

buglia. Concorso di gente (P): Trasse a questa buglia molta gente della strada che s’interpose tra il furibondo marito e la spaventata consorte. – p.300

buondato. Un buon numero (P): e sotto questo cielo un buondato di squallide creature, ‒ p.35

caccola. Cispa degli occhi (Z): un gran numero di sozze caccole che gl’invischiavano tutto. – p.80

cachessia. Stato di grave deperimento organico (Z): di ambascia di tabe mesenterica di ostruzioni di cachessia di epilessia ‒ p.271

caduceo. Bastone di Esculapio (Z): invece del caduceo portava un gentil frustinetto da cavalcare col manico d’avolio, ‒ p.79

calamo. Stelo d’erba (DO): che la provvida natura serbava ancora in quegli esausti calami lattiferi. – p.330

calato. Disceso (N2): aspettavano con ansietà che il signor medico fosse calato per sapere ciò che aveano a sperare ‒ p.70

caldano. Scaldino di rame (Z): Un piccolo caldano era nel mezzo di quella cameretta, ‒ p.13

caleffare. Schernire, burlare (Z): visto che i compagni e le donne ridevano di lui e il caleffavano, ‒ p.250

calere. Interessare, stare a cuore (Z): e poco mi carrebbe ch’ei fosse un uomo come ogni altro. – p.165

camorra. Associazione della malavita napoletana (Z): quella schifosa piaga della camorra che contrassegnò gli ultimi anni della passata signoria non è stata ancora del tutto sbarbicata. – p.355

campare. Sfuggire, scampare (Z): Marcellina anzi che cercare di campare dalla vista di colei le mosse incontro. – p.170

canavaccio. Canovaccio, straccio di tela (Z): Nella està poi quei canavacci erano tolti via; ‒ p.11

cànova. Cantina (Z): l’operaio ha l’abito della gozzovaglia della cànova, ‒ p.4

capecchio. Materiale ruvido per imbottitura (Z): con due materassine l’una di lana e l’altra di capecchio, ‒ p.149

capeglio. Capello (AC): disse Margherita rassettandosi i capegli poco dianzi ravviati da Mariangela, ‒ p.74

capellatura. Capigliatura (Z): perciocché bionde erane ancora la capellatura e la barba, ‒ p.253

capire. Contenere, accogliere (Z): una delle quali capiva appena il letto maritale e il cassettone ‒ p.48

carbonigia. Carbonella, polvere di carbone (Z): la fanciulla andava raccogliendo un po’ di carbonigia ‒ p.27

carcella. Lampada ad olio (DEA): la viva luce delle carcelle rifletteva negli ori delle smaniglie, ‒ p.161

cardatrice. Operaia addetta alla cardatura (Z): La Brigida era una cardatrice di lana giovane membruta e grossa, ‒ p.174

carito. Prediletto (N1): quei discendenti di S. Luigi e di quei cariti di Sant’Alfonso! – p.7

carteggio. Corrispondenza epistolare (Z): Al ritorno di Ezilda in Napoli il carteggio fu ripreso; ‒ p.293

cattedratico. Professore universitario titolare di una cattedra (Z): aveva un fratello che era cattedratico della nostra Università ‒ p.68

casipola. Casupola, casa piccola e modesta (Z): Margherita era già presso l’usciolino della sua casipola, ‒ p.61

cattiveria. Azione cattiva (Z): Come rimanesse impietrita la povera Marcellina alla vista di quella cattiveria di fanciulle, ‒ p.140

cavriuolo. Capriolo (Z): aveva avuto vaghezza di seguire un cavriuolo selvatico ‒ p.33

ceduo. Bosco che si taglia periodicamente (Z): recarsi a Cutro per un bosco ceduo che aveasi a mozzare. – p.32

cellaio. Cantina, dispensa (Z): arrecasse una guastada da sei caraffe del più asciutto  pizzicante che fosse in sebo nel cellaio. – p.231

cenciaiuolo. Rivenditore di stracci (Z): era stato anni addietro un cenciaiuolo di cui non sappiamo il nome. – p.144

ceniglia. Cenere (Z): ora farò di ravvivare la ceniglia nel tegame che ci serve da caldano. – p.26

centellino. A poco a poco (Z): ma fu impossibile a Rita il tranguggiare un sol centellino. ‒ p.63

ceruleo. Di colore azzurro chiaro (Z): agli uomini privilegiati dal sangue ceruleo dalla cravatte bianche ‒ p.254

cerviero. Con occhio acuto (Z): per difendermi da’lupi cervieri nelle foreste e su le montagne. – p.35

cespite. Fonte di guadagno (Z): quello straordinario cespite non potesse essergli piovuto dal cielo ‒ p.335

chiausso. Specie d’usciere (P): Ne abbiamo cinque del mese e corre la terza mesata disse colla sua voce nasale il chiausso della proprietà. – p.356

chiavare. Serrare, chiudere a chiave (Z): Quando la Morta usciva per sue faccende chiavava la portella, ‒ p.82

chiassuolo. Strada stretta, meno che vicolo (P): La donna uccisa abitava in un chiassuolo di fianco alle carceri della Vicaria. – p.12

chieppina. Persona sciocca e balorda (Z): le passi una volta per sempre la voglia di venirsene qui a fare la piccola chieppina. – p.141

chilificazione. Trasformazione degli alimenti in chilo (Z): gioconda serenità che induce una piacevole e tranquilla chilificazione, ‒ p.162

ciacco. Porco (Z): e ingozzava come ciacco buoni tratti dell’asciutto da sei l’uno appresso dell’altro,  ‒ p.145

ciaramellata. Parlata per trarre in inganno (Z): Bisogna essere un allocco de’più inetti per credere a queste caramellate. – p.221

cicaleccio. Chiacchiericcio di più persone (Z): quando il cicaleccio delle comari ed al cozzare della cretaglia ‒ p.76

ciglione. Orlo di un precipizio (Z): ombreggiato da un pino altissimo cresciuto sovra un ciglione, ‒ p.206

cinereo. Grigio come la cenere (Z): Che cosa vi mena da me bel giovinotto chiese il bipede in berretto cinereo. – p.235

cinquina. Forma di pagamento (Z e NdL): Il guardiano de’panni non ricevea più d’una cinquina al giorno ‒ p.80

cioncare. Sbevazzare, trincare (Z): e ritornava la sera per cioncare di grossi boccali di vino; ‒ p.112

cisposo. Pieno di cispa, prodotto viscoso degli occhi (Z): e avvicinò gli occhi cisposi su la faccia della bimba. – p.120

ciuffare. Acciuffare (Z): La polizia ti ciufferebbe senz’altro e stanotte tu dormiresti in qualche Commessariato, ‒ p.171

cognita. Conosciuta (Z): L’usciuolo si aprì alla cognita voce e i due uomini e la donna s’intromisero ‒ p.185

colcare. Coricare (Z): Spogliati e colcati appiedi monacella. – p.175

collottola. Parte posteriore del collo (Z): le avvinchiò la collottola nella tenaglia delle sue dita. – p.133

comaratico. Comparatico, condizione di compare o di comare (Z): era di quelle che gittano il gomitolo col bigliettino dentro e sono di un comparatico da non finir mai. – p.53

comecchè. Comunque, sebbene (Z): Comecchè corressero voci poco lusinghevoli per la buona morale di questa giovane, ‒ p.53

cominciamento. Inizio, principio (Z): che si desse cominciamento al divertimento coll’inno di Garibaldi, ‒ p.287

comparenza. Evidenza, spicco (Z): ch’erano di loro proprietà o che s’erano fatti prestare per fare la loro comparenza, ‒ p.287

comperolla. La comprò (TM): e ciò fu quel giorno stesso in cui ella comperolla alla Morta. – p.125

compitare. Leggere stentatamente (Z): Peppino il barbiere riuscì piano piano a compitarla ‒ p.72

compra. Cosa comprata, acquisto (Z): antepongono le lascive e compre moine di queste innostrate piccole lupe. – p.321

compunzione. Dolore e detestazione dei peccati commessi (Z): ma se una sincera compunzione de’falli commessi ‒ p.267

conciossiachè. Poiché, qualora (Z): La Maria Francesca conciossiaché in sua giovinezza si fosse congiunta a parecchi uomini ‒ p.104

conquidere. Conquistare (Z): colle indicazioni della bellezza che si aveva a conquidere, ‒ p.79

consuolo. Conforto (AC): ne’ miei inestimabili patimenti mi avevo un consuolo la mia creatura; ‒ p.133

contadore. Ufficiale di antiche corti (AC): maggiordomi di settimana dame di corte e Consultori e Controlori e segretarii e Greffieri e Contadori, ‒ p.8

contezza. Conoscenza (Z): La nobil dama addimandommi di te ed io non seppi dare alcuna contezza, ‒ p.307

contr’ora. Controra, ore pomeridiane dedicate al riposo (Z): una domenica di contr’ora come suolsi domandare il tempo del pomeriggio, ‒ p.223

contumelia. Ingiuria, villania (Z): Come si dovesse sentire trafitta da queste aspre contumelie ‒ p.285

consuonare. Consonare, essere in accordo, armonia (Z): intrattenersi parecchie volte in conversazione colla bella Ezilda i cui principî consuonavano interamente co’suoi. – p.291

conventicola. Riunione di persone per fini disonesti (Z): E ben si prestava il detto luogo a somiglianti conventicole di mariuoli, ‒ p.334

converso. Contrario (Z): Altri novellieri al converso si divertono a rendere brutta questa fattura di Domineddio, ‒ p.259

corbelleria. Balordaggine, sciocchezza (Z): i legittimisti s’imbeccano di queste corbellerie con tanta buona fede ‒ p.377

corbezzola. Frutto simile alla ciliegia (Z): e più sotto diverse ciocche di sorbe e di corbezzole acerbe, ‒ p.83

cordellaia. Commerciante di cordelle (TL): e questa a una vecchia cordellaia su le colline di S. Pasquale, ‒ p.351

correggia. Cinghia di cuoio (Z): si cinse la correggia nera su la serra de’ calzoni, ‒ p.63

correggiato. Antico attrezzo per la battitura dei cereali (Z): e quindi li batte co’correggiati per farne saltar fuori i chicci: ‒ p.35

correvole. Scorrevole, disposta a… (F): di animo schietto espansivo correvole all’esaltamento, ‒ p.290

corroborare. Fortificare, rinvigorire (Z): e la sparizione di costui non fece che corroborare i sospetti dell’autorità. – p.135

coscrizione. Arruolamento (Z): Mia sorella mi scrisse che suo marito era stato allistato alla coscrizione, ‒ p.352

costa. Di fianco (TM): Chi di giorno si fosse trovato a passare di costa di qualcuna di queste caverne, ‒ p.102

costumanza. Usanza, consuetudine (Z): la costumanza religiosa di conservare de’difunti le sacre ceneri ‒ p.94

crestaia. Modista (Z): vestiva con un gusto non raro in queste giovani crestaie, ‒ p.53

cocchio. Carrozza signorile trainata da due o quattro cavalli (Z): la passeggiata della Riviera era accorsata di cocchi rilucenti, ‒ p.54

cosiffattamente. Così (P): e talvolta cosiffattamente si cacciavano dinanzi a’piedi di qualcuno ‒ p.139

costrutta. Costruita (Z): altre furono costrutte nella Fonderia ‒ p.187

costrutto. Risultato, profitto (Z): Sicchè io non potrò cavare nessun costrutto di tante pedate che avrò perse? – p.307

cote. Pianta di camomilla (Z): benchè io mi sia più povera della cote come suol dirsi, ‒ p.175

crapola. Crapula, mangiare e bere smoderatamente (Z): vieni a divertirci nelle nostre ore di ozio e di crapola. – p.260

croccare. Qualcosa che crocca, scricchiola,  sotto i denti (DO: sembrò croccarsi que’pezzettini di zucchero solo per non mancar di creanza alla sua dama. – p.161

crocchio. Gruppo di persone (Z): Vanno queste infelici creature a crocchi, ‒ p.247

cristijesu. Giaculatoria (TM): meglio che se fossimo iti a sentire due cristijesu alla parrocchia. – p.225

cubito. Antica unità di misura (Z): pensò di andare a vivere sopra una colonna ch’ei si costruì alta quaranta cubiti, ‒ p.157

cuna. Culla (Z): rimanea per qualche tempo sospesa e pensosa in su la cuna della bambina. – p.331

cuora. Strato di terreno molle (Z): Il letto o il fondo di questi lagni è per lo più formato da una melma o cuora semiliquida, ‒ p.180

curandaia. Operaia tessile (Z): e due o tre ore al giorno faticava allo esercizio del suo lungo mestiere di curandaia. – p.80

curricolo. Carretto (Z): ciascun di quei curriculi gremiti di tanta gente ‒ p.178

cutrettola. Piccolo uccello (Z): per cercare di uccidere due cutrettole ad un colpo, ‒ p.117

daddovero. Davvero, sul serio (Z): Buon vino daddovero. Dove lo compro Marcellina? – p.303

darottela. Te la darò (TM): Darottela quale ch’ella possa essere rispose il giovine stupefatto ‒ p.266

debile. Debole (Z): scoverto il lato debile dell’animo del novizio, ‒ p.248

decezione. Inganno (Z): egli vi trova decezioni sterilità di affetti insidie perenni alla rettitudine – p.101

derrata. Affare, negozio (Z): a cui non area vero di essersi liberata di quel gran pericolo a sì buona derrata, ‒ p.77

diaspro. Pietra dura (Z): e su i diaspri d’acconciatura tutt’i profumi gli oli le essenze da odalische, ‒ p.322

diciferare. Interpretare una scrittura (Z): il barbiere che è allo svolto del vicolo e che decifera così bene tutte le scritte. – p.72

diguazzare. Agitare (Z): le infinite imperfezioni dell’umana natura che si diguazza mai sempre nelle mondane piccolezze, ‒ p.359

diniegare. Da denegare, rifiutare (Z): Tu non vorrai almanco diniegarmi questa grazia che ti domando, ‒ p.60

dippiù. Grafia unita della locuzione avverbiale «di più» (DO): Dippiù essa ricordava le estreme raccomandazioni ‒ p.117

diretano. Deretano, il sedere, il posteriore (Z): colla coda al diretano e co’piedi biforcuti come quelli di un caprone. – p.151

diricciare. Togliere le castagne dal riccio (Z): esercitava il suo mestiero di smallare le noci e diricciare le castagne. – p.334

dirozzare. Affinare (Z): né l’istruzione dirozzarono lo spirito nettandolo di quella morchia ‒ p.59

discaro. Sgradito (Z): Non sarà discaro a’nostri lettori che noi diamo del grandioso opificio di Sarno ‒ p.187

discernere. Vedere distintamente, riconoscere (Z): in modo ch’ella non sapea discernere se fosse realtà quanto la circondava ‒ p.226

discosto. Separato (DO): e vi saranno contate a discosto dalle vostre peccate. – p.111

discresia. Discrasia, alterazione della composizione del sangue o di altri liquidi organici (Z): è morta di tisi, di mal di cuore, di epatite di discresia umorale, ‒ p.271

disiato. Cosa desiderata (Z): ella si risolvè di ottenere il disiato oggetto la mercè di un infame contratto ‒ p.202

disiosa. Desiderosa (Z): che non dicea niente ma che non sembrava meno diziosa. – p.26

dispnea. Difficoltà di respiro (Z): affetti da dolorosa dispnea difficoltà di respiro od altrimenti domandata asma, ‒ p.123

ditello. Ditella, ascella (Z): Ed ecco che ei sente la fredda lama di un coltello ficcarsegli di sotto al sinistro ditello. ‒ p.134

divertevole. Divertente (Z): i quali traevano a una divertevole colezione. – p.181

divezzare. Togliere un’abitudine (Z): Ei bisogna divezzare quella disgraziata a mai più ritornare a levarci il pane di bocca. – p.141

divisamento. Proposito (Z): Questo divisamento crudelissimo fu accolto on vero entusiasmo ‒ p.223

divisare. Immaginare, pensare (Z): Io diviso che ne sentirebbe tanta pietà che ogni opera bella farebbe ‒ p.268

dobletta. Tessuto di cotone (P): un bisunto di dobletta con istecche rosse ‒ p.175

doglianza. Lamento (Z): Erano fondate le doglianze della povera Marcellina, ‒ p.259

domandare. Denominare (Z): Portava uno di que’ lucchi che in quel tempo si domandavano purpi.– p.65

donchisciotte. Chi si erge a difensore di principi, paladino (Z): Erano costoro donchisciotti impresari di luride amasie. – p.365

donfichino. Damerino, bellimbusto (SN e NdL): E ben ci volle a quel don fichino ‒ p.113

dottato. Qualità di fico dal frutto grosso (Z): ad un altro lato erano certi scampo lini di ceste di fichi lardaioli e dottati, ‒ p.83

dovizia. Grande abbondanza, ricchezza (Z): ricusare l’offerta che il conte le facea della sua mano e delle sue dovizie ‒ p.253

ebbersi. Si ebbero (TM): ed ebbersi gli occhi suoi riscontrati con quelli di Ezilda, ‒ p.280

ebbra. Esaltata, eccitata (Z): E però tutta ebbra dalle carezze che riceveva dalla dama, ‒ p.238

egra. Inferma, debole (Z): dando all’egra donna un paio di cucchiaiate di minestra al giorno ‒ p.82

elasso. Trascorso, passato (AC): una compiuta trasformazione nelle umane sembianze per lo elasso di dieci anni. – p.238

elce. Leccio, simile alla quercia (Z): tornò il vento a rombare tra le antiche elci, ‒ p.34

elegia. Dolore morale (Z): nella triste elegia delle sue veglie notturne ‒ p.5

elegiaca. Triste, nostalgica (Z): Le corde di questa lira elegiaca furono accordate in modo da rendere più flebile l’armonia. – p.100

ellera. Edera (Z): ellere e tutta una famiglia di rovi e di sterpi.  ‒  p.132

epistola. Lettera prolissa e noiosa (Z): era non però men sincera meno espansiva nelle sue epistole. – p.360

epistolare. Redatto in forma di lettera (Z): Le due cugine mantenevano tra loro una corrispondenza epistolare, ‒ p.293

epperò. Però (Z): Chiaia è uno dei quartieri più aristocratici di Napoli epperò de’ più codini, ‒ p.8

epulone. Persona ricca ed egoista (Z): Gli epuloni che non conobbero mai i tormenti della fame, ‒ p.341

eresiarca. Chi dice o fa eresie (Z): e tengono al più poco come eresiarchi coloro che non  ammettono questi loro dommi politici. – p.378

ermellino. Alta carica gerarchica (Z): era un legittimista de’più ermellini ed un implacabile sostenitore de’privilegi della vecchia nobiltà. – p.254

esemplo. Esempio (Z): crediamo che i più schifiltosi possano tenersi paghi allo esemplo del sommo Alighieri. ‒ p.100

esiglio. Esilio (Z): ricevè i suoi passaporti per l’estero ma il suo esiglio non durò a lungo; ‒ p.326

està. Estate (Z): Nella està poi quei canavacci erano tolti via, ‒ p.11

estollere. Innalzare (Z): Carlotta non si saziava di estollere al cielo la bellezza del giovine operaio; ‒ p.229

estuante. Ribollente, ardente (Z): le quali treman tutte per acuti brividi nel mezzo de’più estauni calori? – p.179

ette. Niente, nulla (Z): e né sembrava che le calesse un ette de me e de’fatti miei. – p.43

eumenidi. Le mitiche Furie (P): figuratevi come quelle piccole eumenidi dovessero afferrarsi alle gambe de’viandanti, ‒ p.139

eziandio. Anche (Z): immagini di santi ed eziandio certi grossi numeri. – p.22

facciuola. Striscia di tela bianca (Z): e ciò era un paio di facciuole di camicia, ‒ p.44

face. Fiaccola (Z): pure gli occhi queste face dell’anima hanno conservato una febbrile vivacità. – p.4

faciente. Facente, che fa (Z): Attorno all’altra mensa sedettero i gentiluomini facienti corona al felicissimo sposo. – p.385

faldella. Pezzuola di calza o cotone usata per medicazioni (Z): Chi avrebbe rigovernato le faldelle che cingeano la tempia di Mariano? – p.195

fallacia. Falsità (Z): Quasi contemporaneamente alle fallacie ond’egli aggirava la povera Margherita, ‒ p.325

fantasmagoria. Insieme di illusioni o visioni (Z): parendole che tutto ciò che la circondava non fosse altro che una strana fantasmagoria. – p.367

farnetico. Che farnetica, che delira (Z): Proseguii a camminare rapidissimamente come farnetico. – p.48

fattizio. Non naturale (Z): La civiltà allargando sempre più la cerchia de’fattizi bisogni dell’uomo, ‒ p.3

fatuità. Leggerezza, frivolezza (Z): in lui pel converso l’ardimento e l’audacia scompagnate pertanto da fatuità e millanteria. – p.290

fauce. Apertura, bocca (Z): il modo quasi miracoloso ond’ella era stata sottratta  alle fauci della morte, ‒ p.227

fellonia. Slealtà, falsità, tradimento (Z): Sarebbe una malintesa generosità il lasciare impunita questa insigne fellonia. – p.227

femminacciuolo. Donnaiuolo (P): Vie più accesa la concupiscenza del lombardo che era femminacciuolo assai, ‒ p.202

ferale. Che porta morte (Z): migliaia di disgraziatissimi campagnuoli di lucrarsi il loro pane respirando ferali miasmi, ‒ p.179

feroce. Sgherro di polizia (Z): Eccoli eccoli i feroci! Ecco la guardia. – p.130

fiata. Circostanza (Z): in guisa che fu miracolo che più d’una fiata non stramazzasse. – p.59

fibrina. Fibretta, energia, vigore (Z): affettò il sentimento quando una gran massa di fibrina o linfa rendeva in lei superiore la vita organica ‒ p.100

fidanza. Fede, fiducia (Z): chi può avere fidanza di noi non fiatiamo neppure se ci mettono alla tenaglia ‒ p.53

figliata. Esito del parto (SN): io non torrei da voi neppure un tornese per la vostra figliata della scorsa notte ‒ p.91

fignolo. Foruncolo (Z): qualche cencio ripiegato alla fronte per fignoli od ammaccature ‒ p.197

filaccia. Fibra che si usava per medicare (Z): seduta al suo fianco si occupava a fare delle filacce per medicargli la ferita, ‒ p.195

flebotomista. Flebotomo, chi esercitava salassi (Z): era la moglie di una specie di barbisontore che all’uopo esercitava il mestiero di flebotomista. – p.149

folleggiare. Scatenarsi nei divertimenti (Z): l’effetto di una ridda di demoni che folleggiasse intorno a me per darmi le baie.

fomentare. Istigare, incoraggiare (Z): Il dottor Luciani fomentò queste antipatie; ‒ p.379

fomite. Stimolo (Z): si attizzano di fomite novello gli eterni fornelli degli abissi. – p.102

fondaco. Parte di una città dove abitano i segregati (Z): sendo entrata in un fondaco da vinaio per ristorarsi con un bicchiere di vino, ‒ p.26

forbire. Pulire (Z): Di simili visite per sant’Elmo gli sventurati si forbiscono i denti. – p.349

formentone. Frumentone (Z): in quella guisa che fanno i pulcini in su un chicco di formentone. – p.140

fornicazione. Illecita relazione sessuale, adulterio (Z): Taci impudica. È tempo questo di ricordare le tue fornificazioni? – p.133

fornito. Terminato (Z): bisognava che i lavori da campagna si fossero trovati forniti di tutto punto. – p.8

frappa. Rappresentazione della foglia nel paesaggio (P): cucitrice di lembi e di frappe nei magazzini di madama G. – p.8

frascheria. Frivolezza (Z): non istava bene che ella gittasse via i quattrini in tanti ninnoli e frascherie; ‒ p.38

frègola. Voglia, smania (DO): chè quando le pigliava la frègola alla lingua non ci era via da farle ristare ‒ p.61

furiare. Infuriare (Z): Aspetti forse che torni a casa furiando e nabissando quel briaco di tuo marito? – p.307

gabbanuccio. Specie di ampio mantello (Z): cavò dalla sua cassapanca una specie di gabbanuccio di rozzo panno; ‒ p.63

gabbo. Burla, beffa (Z): fargli suspicare non essere io uomo da prendere facilmente a gabbo ‒ p.43

galesse. Calesse (TM): Erano pochi minuti  che io avea preso posto in un galesse per far ritorno a S. Pietro a Patierno, ‒ p.45

ganimede. Bellimbusto (Z): per isventare ogni scellerato proposito e dare una severa lezione  al ganimede di cinquant’anni. – p.208

garbuglio. Confusione, disordine (Z): ch’io ti prometto di non farti trovare in nessun garbuglio. – p.335

gatto. Poliziotto (TC): ma sta avvisata che se i gatti ti pizzicano io non verrò di certo a pigliarti al Commessariato. – p.173

gaudeamus. Godimento spensierato (Z): per tema che il crudelissimo caso non avesse mandato in fumo il gaudeamus ‒ p.76

genetliaco. Attinente alla nascita di qualcuno (Z): Quel giorno era il genetliaco di re Ferdinando II. – p.7

gengia. Gengiva (Z): tre vetri ancora incarcerati nelle loro gengie di piombo filato; ‒ p.82

gentilizia. Relativa alla stirpe (Z): o alcuna carrozza gentilizia che recava gli assonanti padroni al teatro ‒ p.168

gerla. Cesta di forma troncoconica (Z): Colla gerla sospesa ad un braccio egli se ne andava razzolando ‒ p.144

gheroncino. Piccolo pezzo di lembo, di tessuto (Z): Ci erano gheroncini di set nastri di ogni colore, ‒ p.44

gherone. Lembo, pezzo di tessuto (Z): il pigliava or pei gheroni della giacca o del panciotto, ‒ 228

giaculatoria. Orazione breve o bestemmia (Z): E dopo molte altre brevi giaculatorie, ‒ p.15

ginnetto. Cavallo agile  snello (Z): Il cocchiere die’una vigorosa scudisciata al suo magro ginnetto, ‒ p.78

girmene. Andarmene (TM): e girmene tosto a S. Valentino dove ho lasciato la mia famigliola, ‒ p.176

giuleppato. Sciroppato (Z): senza contarvi i principi i trasmessi i pasticcetti le frutta le creme i giuleppati le croccantino gli annasprati ecc. – p.162

gire. Andare (Z): queste tre buone lane sen givano fuori Porta Nolana a giocare ‒ p.334

gleba. Privazione dei diritti civili (Z): La proletaria schiava condannata alla gleba del lavoro dalla civilissima Europa, ‒ p.395

glosa. Chiosa, postilla (Z): i comenti e le glose che queste lingue di vipere facevano intorno alla Luigia. – p.54

gnaffe. In fede mia (Z): Gnaffe! Ci era da mettere un cantuccio in bocca a questi pulcini; ‒ p.51

gocciolone. Ingenuo, sciocco (Z): Fu che quel grosso gocciolone nello andar via gittò di soppiatto un vigliettino alla bionda, ‒ p.53

gozzuta. Che ha il gozzo (Z): Fa a senno tuo gozzuta ma sta avvisata che se i gatti ti pizzicano ‒ p.173

granciporro. Errore, svista (Z): e che un barbassoro di medico avea accertato aver preso il collega un grosso granciporro ‒ p.67

gravezza. Gravità, difficoltà (Z): ma io sento il dovere di farti comprendere tutta la gravezza e la risponsibilità del tuo stato. – p.69

greffiere. Scrivano di Corte (AC): maggiordomi di settimana dame di corte e Consultori e Controlori e segretarii e Greffieri e Contadori, ‒ p.8

greppo. Inizio pianto bambino (Z): Ebbe appena facendo greppo e cogli occhi rossi la forza di dire ‒ p.76

gretola. Stecca che forma la gabbia (Z): ma a voler mordere la gretola ci vogliono buoni denti; ‒ p.82

grieve. Pesante, penoso (Z): e su le braccia piegate a croce lasciò cadere il capo grieve di torturanti pensieri ‒ p.60

grippe. Influenza (Z): lo svergognato bestione di mio marito che lo possa uccidere il grippe ‒ p.62

grommato. Incrostato (Z): onde furono tutti ingrommati que’brutti visacci da tregenda. – p.113

grossiere. Venditore all’ingrosso (Z): le quali nel carnevale si veggono appiccate agli usci de’ grossieri. ‒ p.85

gualchiera. Macchina che batte il tessuto lavato (P): Forse che i capi delle gualchiere o delle cartiere pensano ai danni ‒ p.180

gualercio. Lercio, sporco (Z): se le cose son seguite come ho inteso l’avrete a far con me gualerce. – p.221

guappismo. Guapperia (TM): comechè non goda più della stessa celebrità di guappismo ‒ p.334

guappo. Camorrista (Z): I mastacciruni son i guappi delle case infami di bassa mano. – p.116

guari. Molto, assai (Z): Non andò guari e lo sguardo della gelosia ritrovò l’odiato seduttore. – p.42

guarnellino. Sottoveste (Z): lasciando spettatrici del tafferuglio ch’era sorto la Sì-Mariantonia colle sue due piccine in guarnellini, ‒ p.70

guastadella. Piccola caraffa (Z): andò ad abbrancare una guastadella di quel da Gragnano, ‒ p.33

guastamestiere. Imbroglione (Z): Il non aver chiamato nessun medico guastamestieri ‒ p.347

guatare. Guardare (Z): la miserella guatava balordamente a quelle frequenti disgustevoli scene, – p.140

guisa. Modo, maniera (Z): in guisa che le gambe si rifiutavano di andare l’una avanti dell’altra. – p.23

hassi. Si ha (TM): Dinne su ciò che hassi a fare per cotesta bambina ‒ p.161

hommi. Mi sono, mi ho (TM): fa ch’ei venga prestissimo dacchè breve ora hommi a restare qui. – p.63

iliade. Lunga serie di guai, vicissitudini (Z): Era forza che si compisse l’iliade de’suoi dolori; ‒ p.354

illo tempore. In quel tempo (LL): era questo il pensiero d’ogni buon magistrato in illo tempore. – p.112

imbarrare. Sbarrare (P): e mi farebbero tenere imbarrato il locale per tutto questo termine. – p.173

immaginativa. Fantasia, inventiva (Z): Ma il differito piacere non faceva che sempre più accendere la erotica immaginativa del signor Giambattista, ‒ p.202

immarcescibile. Imperitura (Z): per concedere al travagliato spirito la corona immarcescibile degli eletti. – p.391

impagliatrice. Chi ricopre o riveste oggetti con paglia (AC): Per me ti consiglierei di riprendere il tuo mestiero di impagliatrice. – p.173

impannata. Infisso con vetro o panno o tela (Z): era dappresso una finestruola di cui l’una delle impanante era aperta, ‒ p.116

imperciocchè. In quanto (Z): imperciocchè quanti erano leccazampe in Napoli correvano a provvedersi di polizzini da palchi ‒ p.54

imperocchè. Poiché, giacchè (Z): imperocchè è ormai tempo che i nostri lettori sappiano ‒ p.52

imperò. Perciò, però (Z): e tu fa che io muoia di febbre in due giorni pur ch’io mi abbia imperò spazio di penitenza. – p.60

impetrare. Ottenere con preghiere umili (P): Per impetrare allo Spirito Santo la grazia d’una perfetta vocazione, ‒ p.154

impiedi. Grafia unita della locuzione avverbiale «in piedi» (DO): E ciò dicendo la fanciulla si era levata all’impiedi. – p.14

impietrita. Immobile, inerte (Z): Come rimanesse impietrita la povera Marcellina alla vista di quella cattiveria di fanciulle, ‒ p.140

importabile. Insopportabile (Z): che rimase come schiacciata dallo importabile peso degli affanni. P.228

impronta. Sfacciata (Z): Che mi vai tu ora contando impronta figlia di mala femmina! – p.155

improntitudine. Sfacciataggine (Z): Affè mia ch’io non ho visto ancora una improntitudine maggiore ‒ p.158

incappato. Innamorato (P): Si tratta già d’incappati… n’è vero? – p.13

inchiavare. Serrare (Z): e quivi inchiavatala trassero via senza più. – p.159

incingere. Diventar gravida (Z): Beata quella donna che di te s’incinse e più beata quella che teco si colcherà la notte! – p.276

inconcusso. Incrollabile (Z): Oramai sembra inconcusso per consentimento universale degli uomini dell’arte, ‒ p.85

incontanente. Subito (Z): da doversi incontanente spedire alla più vicina farmacia. – p.70

indarno. Invano (Z): in cui indarno ei cerca la infinita poesia che si era creato nella mente. – p.3

indragare. Diventare violento, furioso (Z): che cominciava ad indragare con quel crescendo d’ira che gli accendeva a gradi a gradi il petto ‒ p.285

infintantochè. Fintantoché (Z): infintantochè non cadano infrante sotto la luce del progresso le tirannidi ‒ p.142

infraciosato. Infranciosato, infrancesato (Z): Quanto più saremo infraciosati tanto di meglio verrà alla nostra civiltà! – p.160

infrascare. Nascondere (Z): acciocchè nissuna di loro potesse infrascarla d’un tornese. – p.140

ingiuleppare. Sciroppare, impregnare, dare da bere (TM): non essere io uomo da prendere facilmente a gabbo o da ingiuleppare con regalucci ‒ p.43

ingollare. Inghiottire (Z): una guastadella di quel da Gragnano e ingollò di un fiato un buon tratto; ‒ p.33

innalberare. Inalberare, fare adirare qualcuno (Z): e maggiormente s’innalberò di sdegno e si accese della brama di vendicare il fattogli oltraggio. – p.292

innanzitratto. Innanzitutto (Z): Innanzitratto è d’uopo che noi richiamiamo alla memoria una circostanza ‒ p.288

innostrare. Ornare, tingere di rosso (Z): antepongono le lascive e compre moine di queste innostrate piccole lupe. – p.321

inopia. Povertà assoluta (Z): e la fanciulla oramai non avea più a temere l’inopia assoluta, – p.222

insaldate. Stirate, inamidate (Z): Ora lascia che io vada a consegnare queste camice che ho insaldate ‒ p.332

insaldatrice. Insaldatora, striratrice (F): Luigia era figlia di Maria Rosa l’insaldatrice. – p.53

insevire. Diventare severo (P): e insevisce contro il povero se questi non toglie il boccone di pane dalla bocca de’figlioli per pagare il carbonio ‒ p.103

insigne. Eccellente (Z): Sarebbe una malintesa generosità il lasciare impunita questa insigne fellonia. – p.227

insintantochè. Insintanto, fino, sino (Z): insintantochè si fosse disdetta della sua ostinazione a non volersi confessare. – p.159

intentamente. Con grande attenzione, intensamente (DO): intentamente e con gioia ineffabile la guatava negli occhi, ‒ p.238

intromettere. Fare ammettere alla presenza di qualcuno (Z): e i due uomini e la donna s’intromisero in un lurido androne. – p.185

intutto. Completamente (TB): aveano potuto offuscare allo intutto lo splendore di quella bellezza di donna. – p.96

inusitate. Che non rientra nell’uso comune (Z): un picchio all’uscio nelle ore inusitate di notte tempo è sempre nunzio per loro di novella disgrazia. – p.27

invereconda. Sfacciata (Z): Ascanio colla sua invereconda innamorata sfilzò nel mezzo di quella canaglia, ‒ p.79

invescare. Sedurre (Z): io siami invescato in un laccio pericoloso per la mia salute dell’anima e del corpo ‒ p.268

investita. Chi è stato oggetto di un investimento (Z): a usura da un vinaio li cinque ducati ch’erale costata la investita della Marcellina. – p.141

inzavardato. Insudiciato (P): Così parlando la giovane studiava il passo su quel suolo sfossato e inzavardato. – p.174

inzibettato. Odoroso (P): Il giovinotto era tutto inzibettato di elette acque odorose, ‒ p.182

iosa. In grande quantità (Z): e quelle ne hanno a iosa che sono della specie della bionda ‒ p.53

iperbato. Trasposizione, adattamento di parola (Z): ma noi non faremo nessun iperbato col dire che il giovinetto mozzo, ‒ p.275

ircana. Dell’antica regione dell’Ircania (Z): che nissuna ircana belva pone in dimenticanza ‒ p.46

isceda. Sceda, burla, scherzo (Z): Neppure per isceda vi permetto di parlare di mia moglie, della mia Lina. – p.251

ispezialità. Variante arcaica di specialità (DO): ed in ispezialità gli abitanti de’colli del Vomero dell’Arenella e di Capodimonte. – p.125

istravizzo. Stravizzo, banchetto, bagordo (Z): si circondò di compagni degni di lui co’quali passava le notti in istravizzi e bagordi. – p.325

istrutto. Informato (Z): Sembra pertanto che il popolo istrutto di questo orribile sacrilegio ‒ p.148

ivasene. Se ne andava (TM): ma ivasene a ritrovare il babbo in una bettola di campagna, ‒ p.194

janarella. Strega, megera (N2): Quelle tristi aveano dato alla Marcellina  il soprannome di janarella ‒ p.140

kirschwasser. Acquavite di marasche (Z): si era fatta arrecare una bottiglia di kirschwasser, ‒ p.162

labe. Colpa (Z): Allo sbocco d’uno di que’vichi era una immagine della Madre di Dio senza labe concetta. – p.84

lampanuccia. Piccolo apparecchio per l’illuminazione artificiale (Z): tra coltrinaggi di seta alla smorta luce di una lampanuccia d’argento, ‒ p.371

lampione. I lupanari fuori Porta Capuana (NdL 15): protettori e ganimedi di scapigliate Veneri cavalieri del lampione. ‒ p.365

lanternone. Uomo lungo e allampanato, eccessivamente magro (P): Or che fai tu lanternone? ‒  226

laonde. Per la qual cosa, dunque (Z): laonde ad ogni ringhio di vento ad ogni muoversi di fronda, ‒ p.34

lardaiolo. Nome di fico settembrino (P): ad un altro erano certi scampo lini di ceste di fichi lardaioli e dottati, ‒ p.83

lasso. Infelice (Z): dove riposano forse milioni di spiriti lassi di peregrinare nella sterminata ampiezza dell’universo. ‒ p.275

lazzaretto. Località apprestata per la quarantena (Z): e sottoposto ai lavori del porto e del lazzaretto di quell’isola. – p.50

lazzeruola. Piccola mela (Z): e le concedè pure per pranzo e cena una manata di lazzeruole. – p.129

leccazampe. Leccapiedi, adulatore servile. (Z): Quanti erano leccazampe in Napoli correvano a provvedersi di polizzini da palchi o di platea ‒ p.54

leggieri. Facilmente (Z): si scorgea di leggieri quella donna esser venuta a quel termine della gravidanza, ‒ p.84

legittimario. Erede necessario (Z): il marito veniva considerato come legittimario in concorrenza degli altri eredi ‒ p.376

lembo. Parte estrema dell’abito (Z): cucitrice di lembi e di frappe ne’ magazzini di madama G. a Chiaia. – p.8

lendinosa. Stracciona, pidocchiosa (Z): venisse lì per lì accolto con favore da quelle lendinose, p.139

lepidezza. Arguzia, facezia (Z): Questa crudele ed empia lepidezza fe rintonare la sala collo scoppio d’una scellerata ilarità, ‒ p.95

lettiera. Fusto del letto (Z): aveano recato secoloro le lettiere mirabili per isplendore e per finezza di artifici, ‒ p.378

lettore. Docente, professore (Z e NdL): Signor Lettore noi vogliamo la lezione sul cuore a qualunque costo ‒ p.95

levita. Nuovo sacerdote (Z): a’leviti del tempio tennero dietro i repubblicani sgherri del dispotismo, ‒ p.112

lezzo. Cattivo odore (Z): avvegna che vivano nel lezzo e nel letame ‒ p.277

libare. Gustare (Z): doveva primamente libare tutte le umiliazioni e i rossori immaginabili; ‒ p.164

libito. Ciò che piace, voglia, capriccio (Z): esser debbono di quelli che con libito maggiore peccarono nel fallo comune. ‒ p.100

librare. Mantenere sospeso o in equilibrio (Z): lo andava a deporre su la barella la quale ei librò sul proprio capo. – p.108

licantropo. Chi è affetto da licantropia, un malato che si crede trasformato in lupo(Z): si credettero trasformati in lupi e furon detti licantropi. – p.123

lignaggio. Discendenza, schiatta (Z): la convenienza d’imparentarsi  con un discendente di un lignaggio assai noto ‒ p.377

limaccio. Fanghiglia (Z): Affin di sciupare il limaccio che si genera nel letto delle acque ‒ p.180

limo. Fango (Z): e si tenea veramente impastata con altro limo con quello onde Adamo ed Eva vennero plasmati. – p.165

lingue di faggio. Specie di funghi prodotti dalla ceppa del faggio (NdL): Io debbo andare questa mattina a Polvica per raccogliere due lingue di faggio. – p.52

lipposo. Cisposo (P): Non ti affliggere per questo Rituccia mia; non dar retta a quello scrignuto lipposo. – p.27

loppo. Acero, fico. (Z): alla operazione di ravviare ed educare i loppi ‒ p.32

lubrico. Indecente, lascivo (Z): parvero a colui occhi lubrici e provocanti; ‒ p.366

lucco. Lunga veste maschile (Z): Portava uno di que’ lucchi che in quel tempo si domandavano purpi. – p.65

lucignata. Lucignolata, avvolta, ritorta a guisa di lucignolo (DO: venivano fuori alcuni bioccoletti di capei bianchi lucignati, ‒ p.116

lucignoletto. Stoppino (Z): La stanza era appena rischiarata dalla fioca luce di un lucignoletto ‒ p155

ludibrio. Beffa, scherno (Z): Volte azzurrine del firmamento messe colà a ludibrio de’nostri affanni e delle nostre miserie, ‒ p.124

ludibriosa. Beffarda, derisoria (AC): pria di chiudersi per sempre alla ludibriosa luce del mondo. – p.110

lungi. Lontano (Z): e che trasportava lungi da Napoli la carissima compagna della mia puerizia ‒ p.352

lupanare. Postribolo (Z): Quali impressioni prendesse quella creatura nel lupanare della Sì-Agnese ‒ p.136

lupercali. Feste nell’antica Roma (Z): che avea quella particolare acconcezza che distingue questa bava di lupercali, ‒ p.365

lupo mannaro. Uomo affetto da epilessia (DO): e cacciavano un occhio giù in istrada per vedere il lupo mannaro. – p.123

lustra. Lusinga (Z): una ragione che si perde nelle lustre della follia tacer debbe ogni altra considerazione. – p.309

maccaturo. Fazzoletto di seta (TD): quel tale fazzoletto di seta da esse domandato maccaturo che lor copre solo i capelli, ‒ p.190

macolata. Pesta, avariata (Z): una scodella di minestra di cavoli cappucci e due pesche delle più macolate. – p.129

magione. Casa, abitazione (Z): metteano in pericolo le annose anche delle abitatrici della lurida magione. – p.82

magnatizio. Nobile, signorile (Z): è uno de’più magnatizi che sieno nell’ampia strada Costantinopoli. – p.160

maisì. Sì certo (Z): Maisì ch’io verrò dalla bella Margherita. Voglio sollazzarmi un poco. – p.250

maleficio. Delitto, misfatto, crimine (Z): perché egli non corresse a disfogare la sua collera contro le autrici del maleficio. – p.229

mallevadrice. Colei che garantisce (Z): offerendosi mallevadrice alla buona morale e della onestà delle giovanette. – p.68

mallevare. Garantire, assicurare (Z): darò conto della vostra lontananza della mia casa alla Signora Emilia che mi vi propose e mallevò. – p.58

mallevadore. Colui che garantisce (Z): Quell’avaraccio di don Pietrantonio chiedeva per forza un mallevadore. – p.237

malleveria. Garanzia (Z): A guardia di questa biancheria era un monello che erale stato dato con malleveria. – p.116

mammana. Levatrice, donna che pratica aborti clandestini (Z): in cui la celeberrima mammana coltivava le sue erbe infanticide. – p.83

mandrillo. Uomo che ha un’intensa attività sessuale (Z): Questo discorso del mandrillo non era privo di un certo criterio ‒ p.235

mantacare. Soffiare, ansimare (Z): Ma noi sappiamo chi ha mantacato in vostro danno; ‒ p.71

margherita. Donna galante (P): propone alla compagnia di andare a trovare Margherita nome che per antonomasia vien dato a tutte le donne di mala vita. – p.249

maritaggio. Dote femminile (Z): cinquanta ducati che il parroco regalò alla Filomena per maritaggio. – p.112

mariuolo. Furfante (Z): E ben si prestava il detto luogo a somiglianti conventicole di mariuoli, ‒ p.334

martingana. Specie di imbarcazione (AC): Egli è mozzo di una martingana mercantile rispose sospirando Monica. – p.274

mastacciressa. Femminile di mastaccirune. (TC): e domandate colà della mastacciressa come la domandano. – p.116

mastaccirune. Nome che le prostitute sogliono dare al guappo (TC e NdL): I mastacciruni sono i guappi della case infami  di bassa mano. – p.116

mastietto. Neonato (Z): Quella notte stessa questa giovanetta die’alla luce un bel mastietto di cinque mesi, ‒ p.288

matinèe. Giacca in tessuto leggero (Z): Tasca del matinèe a forma di ventaglio. – p.186

mattezza. Pazzia, follia (Z): ed era un miracolo se in quello stato di mattezza ei ricordasse di essere padre. – p.297

mazzocchiaia. Pettinatrice (Z): una sua vicina mazzocchiaia le avea ricomposte le belle trecce, ‒ p.287

meato. Passaggio, apertura (Z): e il veleno passò pe’quei meati e il cuore ne fu attossicato. – p.274

medela. Medicina (Z): ch’è sì buona ed efficace medela valsero più che le polveri e i siroppi della farmacia, ‒ p.66

mediconzolo. Peggiorativo di medico (Z): Che ci è disse il mediconzolo entrando in quel sottoscala e guardandone la volta in aria distratta. – p.65

mefitica. Fetida, infetta (Z): e che si appoggia ricurvo ad un bastone lungo quelle mefitiche sponde? – p.179

mela. Guancia carnosa e rubiconda (fig,) (Z): chi la festeggiava a modo suo battendola su le mele, ‒ p.125

melangola. Arancio amaro (Z): che avea sospesa ai piedi una grossa melangola, ‒ p.83

melata. Insinuante, melliflua (Z): le quali serbano per altri i loro vezzi i loro dolci sorrisi le gentilezze e le parole melate. – p.285

mendacio. Bugia, menzogna (Z): il primo passo alla perdizione alla perfidia al tradimento è il mendacio. – p.256

menerolla. La porterò (TM): Se tu puoi dunque disporre d’un cinque o sei grani per lo viaggio di questa bimba ben volentieri menerolla con me. – p.176

mentecatta. Squilibrata, sciocca (Z): è d’uopo qui notare che quella specie di mentecatta serviva di trastullo alle donne di quella casa. – p.251

mentrechè. Invece che (AC): Mentrechè costei era smunta in viso e nera di capelli affinata sottile: ‒ p.53

mera. Pura, limpida (Z): che sembravano così fatti a bella posta  per mera sceda di scavezzacollo. – p.250

mercatante. Mercadante, mercante (Z): la maggior parte delle botteghe di quelli mercatanti ‒ p.8

mercè. Aiuto altrui (Z): la mercè della virtù di certi farmachi che mo ti scrivo; ‒ p.69

mercuriante. Chi fa la cura del mercuriale (DO): e vi si scendeva transitando per la corsia de’mercurianti, ‒ p.94

meriggio. Mezzogiorno e le ore intorno al mezzodì (Z): tenebre che in quel grottone duravano ancora in pieno meriggio, ‒ p.128

merino. Tessuto di lana (Z): Le avea posto addosso vesti di merino e gentili scialletti: ‒ p.183

mesenterica. Del sistema nervoso (Z): di ambascia di tabe mesenterica di ostruzioni di cachessia di epilassia ‒ p.271

messale. Libro liturgico per la celebrazione della messa (Z): e tutta rosa dal vaiuolo usciva dalla sagrestia col messale sul braccio; ‒ p.59

messere. Esser fatto messere, essere abbindolato (Z): gaudenti per la facilità con cui faceano messere quel cafone ‒ p.337

mestieri. Compito, incombenza (Z): era mestieri postergare la nostra terra nativa e trarre a vivere altrove. – p.33

mezza. Frutto vicino ad infradiciare (Z): più che mature o mezze fradice addirittura. – p.83

mezzado. Mezzanino (C): erano stati ricacciati in su uno scuro mezzado ‒ p.287

mezzaiuolo. Mezzadro (Z): il cui uscio da scala era stato aperto da una specie di mezzaiuolo o di fattore. – p.21

mezzolla. Mezolla, mezza caraffa (SN): e si fece arrecare tre grani di trippa un grano di pane e una mezzolla da sei. – p.122

micco. Sciocco, stupido (Z): disse quegli conficcando i suoi occhi di micco sul volto dell’orfanella. – p.203

mico. Micco, persona destinata ad essere rubata (TC): ti è riuscito di beccarti il bianchetto nel ventaglio del mico che tieni d’occhio da qualche giorno? – p.186

milenso. Insulso (Z): davano certe tali scossacce a quel milenso lumicino, ‒ p.27

millanteria. Smargiassata, spacconata (Z): ): in lui pel converso l’ardimento e l’audacia scompagnate pertanto da fatuità e millanteria. – p.290

minchion minchione. Con aria indifferente (dai promessi sposi cap.XVI): per non attaccar briga con quella specie di donne arbitrò benissimo di smucciarsela minchion minchione, ‒ p.171

ministrare. Versare, servire (Z): alcuni rimedi che lesi dovevano ministrare nel corso della serata e della nottata. – p.308

minuzzolo. Pezzettino (Z): ben sappiendo come a sera non le sarebbe toccato né pure un minuzzolo di pane. – p.140

miotis. Myotis, specie di pipistrello (W): gli occhi avevano il colore di quelli del miotis e sembravano adombrati da un nasaccio da pulcinella. – p.14

moccichino. Fazzoletto per soffiare il naso (Z): quando una stizza di tosse la misera giovane bagnò di vivo sangue il moccichino. – p.86

moccicone. Moccioso (Z): chè quella donnina vale dieci di questi mocciconi. – p.250

moccolaia. Colatura di cera (Z): soffiando su la moccolaia si che il puzzo ammorbò tosto quella camera, ‒ p.175

moccoletto. Piccolo residuo di candela (Z): un moccoletto di cera attorcigliato un pacchettino di solfanelli di legno ‒ p.131

moggia. Moggio, antica misura di superficie (Z): dove sono trecento moggia di risaie e gran parte di acque stagnanti; ‒ p.180

mogliera. Moglie (Z): e quando l’infame mogliera gli andò a gittare sul mezzodì il tozzo di pane  ‒ p.127

molcere. Placare (Z): quelle possenti seduzioni che molcevano il più imperioso de’suoi gusti, ‒ p.247

monachetto. Elemento saliscendi porte (Z): tirò la corda che sollevava il monachetto della invetriata, ‒ p.67

mongibello. Di persona furiosa o testa calda (P): era quel mostro dalle cui fauci escono mongibelli di fuoco e di fumo. – p.194

morchia. Sedimento untuoso (Z): né l’istruzione dirozzarono lo spirito nettandolo di quella morchia ‒ p.59

mortella. Mirto, ghirlanda (Z): Le civette appiattate nei macchioni di mortelle facevano intendere le loro note malaugurate. – p.109

morzillo. Giovedì morzillo, giovedì grasso (N1): ch’erano state invitate a quella gozzovigliuccia da giovedì morzillo ‒ p.75

mostrerotti. Ti mostrerò (TM): e mostrerotti che non ho il cuore di un ingrato. – p.196

motto. Parola (Z): senza rispondere motto alle richieste di quelle creature, ‒ p.24

mucia. Gatta (Z): E si ch’io credo che quell’altra mucia non debba poi essere quella santarella da accendervi i ceri davanti. – p.53

mugolare. Lamentare, borbottare (Z): veniva a squarciare la tetra bufera che mugalava dentro di me. – p.48

muliebre. Femminile (Z):  che le era valuta più d’una volta una non aggradevole villeggiatura nelle carceri muliebri ‒ p.80

muschio. Fazzoletto di seta (TC): operazioni che sa fare il meno desto cacciatore di palombi o di muschi! – p.186

muta. Turno (Z): riforniva a muta una settimana per cadauna l’olio nel nicchietto ‒ p.126

mutolo. Muto (Z): onde stava sene mutolo ritto all’impiedi di rincontro alla dama, ‒ p.267

nabisso. Quantità immensa (Z): un nabisso d’imprecazioni lanciate contro le donne di sua casa, ‒ p.216

nabissare. Rovinare (P): Aspetti forse che torni a casa furiando e nabissando quel briaco di tuo marito? p.307

nanchino. Tessuto estivo (Z): non era coperto che dalla camicia e da un paio di calzoni di nanchino, ‒ p.235

nappicella. Piccolo ornamento fatto  di fili di seta (Z): si erano poste le federe di bucato con quattro nappi celle a’canti. – p.287

nascimento. Nascita (Z): di cui fece aperto il nascimento le inesprimibili sventure e il presente dolorosissimo stato. – p.394

naspo. Aspo, asticella di legno (Z): que’naspi che si avvolgono con incredibile celerità; ‒ p.188

natali. Nel linguaggio ordinario de’forzati si adopera questa espressione per dinotare gli anni di pena  (TC e NdL): Sinchè io ero laggiù a scontare i miei natali si potea capire perché tu ti ammazzassi di fatica ‒ p.51

ned. Né (Z): più dappoi nol rivide ned ebbe di lui novelle che a rarissimi spazii di tempo, ‒ p.29

nembo. Nube bassa e scura (Z): ma io desiderava ogni giorno i nembi e le bufere. – p.19

nequizia. Azione malvagia (Z): quell’anima ingenua ancora ad onta che la nequizia d’un tristo le avesse di agguato divelto il candore dell’innocenza, ‒ p.59

nennella. Ragazza, fanciulla (N1): Adagio adagio nennella borbottava la strana fantasma sul limitare dell’uscio ‒ p.85

neve. Invoglia di biancheria (TC): Domani avremo uopo di lei per la bisogna della neve. – p.186

niffaccio. Dispregiativo di viso umano, muso broncio (Z): io gli assesto sotto a quel brutto niffaccio da gufo un sergozzone. – p.27

niquitosa. Iniqua, malvagia (Z): mi gittasti a dormire su la nuda pietra nel fondo della niquitosa caverna. – p.133

nodrire. Nutrire (Z): Come nodrire la speranza che agli orecchi di Rocco Damiani non saria giunta l’amara novella? ‒ p.59

novellamente. Di nuoco (F): mettere novellamente in opera la scure di Pier Damiani, ‒ p.42

novello. Nuovo (Z): non presentano mai il bene in qualsivoglia novello avvenimento ‒ p.27

noverare. Rievocare, ricordare (Z): noverandosi ben dieci di questi nomi i quali sono contrassegnati colle cifre romane. ‒ p.80

nugolaccio. Dispregiativo di nuvola, nuvolaccio (Z): neri pensieri che discesero su l’anima mia come quei nugolacci che ‒ p.21

nunzio. Messaggero, ambasciatore (Z): raccapriccio di quel che il fu la misera donna al nunzio orroroso. – p.380

obbietto. Oggetto (Z): trattavano di affari e quello il cui obbietto era il chiedere una sovvenzione. – p.164

occhione. Da occhio di bue, finestrino circolare (Z): a stento penetrava un po’di luce da un occhione accerchiato di barre ingraticolate. – p.50

oggimai. Oramai, infine (Z): Ecco la tua dimora oggimai fanciulla mia ‒ p.154

ogivo. Arco, spazio (Z): Le tenebre ricoprivano già la faccia della terra e gli ogivi di quella selva: ‒ p.34

ognorachè. Sempre, ogni volta (Z): ognorach’ella piagnea per fame le toccavano busse e ceffate invece di pane. – p.135

olezzo. Profumo (Z): odorosi fiati di vergini aurette e dagli olezzi balsamici degli arbusti, ‒ p.88

oltracciò. Oltre a ciò, inoltre (Z): Oltracciò è questo il buono io non torrei da voi neppure un tornese ‒ p.91

omnibus. Carrozza pubblica a cavalli (Z): E quivi ella aspettò che passasse il primo carrettone-omnibus ‒ p.87

omoplata. Scapola, spalla (Z): Con tutto ciò egli scrollò un pochettino gli omoplati, ‒ p.236

onninamente. Totalmente (Z): che il primo sembra onninamente  di altra natura di quella del secondo; ‒ p.194

oppugnacolo. Fortificazione (GO): così gagliardamente  munì la rocca di validi oppugnacoli, ‒ p.186

orciuoletto. Brocca, boccale (Z): ricevè sulle ventiquattr’ore un quarto di pane e un orciuoletto d’acqua; ‒ p.154

orditura. Trama, macchinazione (Z): che sembrano costruite a bella posta per orditure malefiche o per fatti criminosi. ‒ p.334

orroroso. Che desta orrore (Z): raccapriccio di quel che il fu la misera donna al nunzio orroroso. – p.380

ottenebrare. Oscurare, offuscare (Z): sentiva ottenebrarsele il cuore per la solitudine in cui ella rimanea. – p.330

pabolo. Godimento (N2): benchè avessi cercato ne’vezzi di altre donne un pabolo all’ardenza del mio temperamento, ‒ p.40

palombo. Fazzoletto bianco (TC e NdL): ci è proprio da farsi onore in simili operazioni che sa fare il meno destro cacciatore di palombi ‒ p.186

palmento. Mangiar molto (P): dove divorava a due palmenti un mezzo pane con accompagnamento di bacato cacio vecchio ‒ p.145

pannilino. Biancheria intima (Z): e colà spaccia vasi de’pannilini che le si davano a lavare ‒ p.80

pappolata. Discorso lungo e sciocco (Z): Sei pure il gran gaglioffo da prestar fede a simili pappolate! – p.221

paterino. Eretico in generale (Z): e dubbia virtù dell’amica di Rita. E così fece il paterino. – p.79

parimente. Ugualmente (Z) i tribunali erano stati chiusi e parimente la maggior parte delle botteghe ‒ p.8

parterri. Aiuole da giardino (Z): è rallegrata da un vasto spiazzato dove sono parterri aiuole di fiori e arbusti gentili. – p.188

paruta. Sembrata (Z): e d’una complessione che sarebbe paruta ben nudrita ‒ p.11

pastoia. Impedimento (Z): quando riuscivano ad isbrogliarsi dalle pastoie di un gran numero di sozze caccole ‒ p.80

pastorina. Parte di arredamento, poltrona (TM): La signora Eleonora era seduta su una soffice pastrorina di raso: ‒ p.161

patacca. Moneta di scarsissimo valore (Z): tutto sommato vi fa un risparmio di circa quattro patacche; ‒ p.91

patella. Piatto, vassoio (Z): ed alle stoppiniere eransi conficcati i moccoli stearici colle patelle di cristallo, ‒ p.287

paterino. Manicheo, eretico in generale (Z): far chiudere l’uscio della sua casa sul volto del paterino gentiluomo, ‒ p.291

pauperismo. Condizione sociale di povertà (Z): Ognuno ha voluto dire la sua parola sul pauperismo; ‒ p.354

pelo, fatto. Crepa nel muro (Z): mura scalcinate e succide che in più parte aveano fatto pelo, ‒ p.82

pelvica. Relativo alla pelvi, bacino (Z): l’opera fatale della natura in quelle organizzazioni che per pelvica viziatura ‒ p.85

penna. Moneta, carlino (TD e NdL): Per te maestra mi darai una penna e per la bambina mezza penna. – p.178

pensigliante. Penzolone, sospeso (GO): con larga fascia a tracollo da cui pensigliava lo spadone di rito. – p.160

peranco. Ancora, finora (Z): era uscito fin dal mattino e non era peranco rientrato in casa. – p.308

perciocchè. Perché (Z): perciocchè anche quelli che riconoscono capitali difetti ‒ p.5

perdonanza. Remissione dei peccati (Z): e non ci era perdonanza a chi verbigrazia mangiasse di carne il venerdì ‒ p.58

peregrino. Singolare, particolare, armonioso (Z): è il talamo nuziale delle anime peregrine su questo punto impercettibile della creazione. – p.278

pericolata. Andata a precipizio (F): l’industria di salvare le pericolate dalla pubblica infamia o dalla privata vendetta. – p.81

peristilio. Cortile con portici (Z): si trovò senza conoscimento nel peristilio di S. Carlo, ‒ p.86

peritante. Esitante, vergognosa (Z): Marcellina rimanea peritante a questo comando della ipocrita femmina. – p.155

perniciosa. Febbre malarica, nociva (Z): dove frequenti sono le morti per perniciose o per febbri periodiche ‒ p.180

perocchè. Poiché, sebbene (Z): perocchè alla donna furono moltiplicati i dolori. – p.2

pervicace. Ostinata (Z): la colpa esser dovè maggiore o più pervicace l’intenzione; ‒ p.100

perpetuamente. Perenne (Z): della zacchera che vi lasciavano delle donne che salivano e scendevano perpetuamente. – p.171

peste. Pista (Z): tutta alteruccia di poter mettere il babbo su la peste di un gran segreto ‒ p.52

pezza, lunga. Un poco (Z): e rimase lunga pezza col capo abbandonato sul petto. – p.13

piattonata. Colpo di sciabola dato col piatto della lama (Z): e menando piattonate di daga su la canaglia per farsi strada in quella folla. ‒ p.130

picca. Arma in asta munita di punta (Z): Ogni minuto che passava era una picca arroventata che mi si conficcava nella carne ‒ p.48

picchiapetto. Bigotto (Z): ruffiani sotto le sembianze di cappellisti picchiapetti, ‒ p.7

picciola. Di piccola entità (Z): Benchè picciola d’età Filomenuccia è savia abbastanza ‒ p.63

picciolezza. Piccolezza, pochezza (Z): le infinite imperfezioni dell’umana natura che si diguazza mai sempre nelle mondane piccolezze, ‒ p.359

pingere. Raffigurare (Z): od almeno ci si pinga dilettoso alla mente di tutto ciò che da Dio o dagli uomini ci vien proibito ‒ p.247

pinta. Spinta (Z): dava anzi la pinta al mangiare ad al bere, ‒ p.75

pintogli. Dipintogli (Z): dove tutto si raggomicellò e restrinse col terrore pintogli in viso. – p.143

pìpite. Pellicola di carne vicina alle unghie (Z): abbellite alle falange estreme da pìpite e da unghie succide ‒ – p.14

piscialletto. Marmocchio (Z): i maschi con altri piscialletti invece di andare a bottega ‒ p.138

pizzicagnolo. Salumiere, droghiere (Z): che il pizzicagnolo era creditore di non pochi carlini; ‒ p.45

pizzicheruolo. Piccicagnolo, droghiere (P): Avea questo cenciaiuolo un suo compare che era un pizzicheruolo ‒ p.144

pocolino. Diminutivo di poco (Z): fece sì che si spetrasse un pocolino e sbizzarrisse il cuore della megera ‒ p.129

poggiuolo. Poggiolo, piccola altura (Z): Il tronco d’albero su cui era seduta la giovane mietitrice guardava di su un poggiuolo, ‒ p.181

polluto. Contaminato (Z): su la casa ch’egli avea contaminata e sul letto ch’egli avea polluto, ‒ p.48

pondo. Peso (Z): il capo grieve di torturanti pensieri e quasi stanco di sopportare il pondo gravissimo. – p.60

porco. Marito (TD): ma ho da dare ora al mio porco che mo sen viene a prendere un boccone, ‒ p.60

possanza. Potenza, potere (Z): Ed ecco che le carte mi si rivoltarono in mano da non so quale possanza malefica ‒ p.38

possidenza. Il fatto di possedere qualcosa (Z): Meravigliata io chiesi a Luigi se tutta quella roba fosse di sua possidenza; ‒ p.20

prava. Cattiva (Z): conforme era il solito di quella prava e lercissima donna. ‒ p.138

precipua. Principale (Z): L’inflessibilità era la precipua qualità di questo uomo di bronzo. – p.163

precipuamente. Principalmente (Z): E questo è precipuamente lo scoglio contro il quale vanno a frangersi i buoni e generosi sentimenti ‒ p.248

preclarissimo. Splendido, illustrissimo (Z): auspicata da nomi precarissimi potrebbe dischiudere un Asilo di pace, ‒ p.395

predella. Sgabello comodo (Z): messa a giacere in su la predella mise alla luce una bambina, p.85

pregolla. La pregò (TM): e pregolla perché non le avesse più ritolto l’amore del giovine sposo. – p.263

preservativo. Rimedio preventivo (Z): vedeano che inefficace riuscisse la virtù di simile preservativo ‒ p.86

prestanza. Prestito (Z): né unquemai ho chiesto loro denaro a prestanza. – p.148

prevaricazione. Abuso, sopruso (Z): incontra ben sovente che gli altrui esempli e prevaricazioni siano possenti incentivi – p.248

primamente. Prima (P): è d’uopo dir primamente che le acque destinate a sciogliersi in vapore ‒ p.189

prisca. Antica (Z): tale che gittarono giù l’edificio delle prische teorie fondate su ipotesi meramente razionali; ‒ p.94

pristino. Originario (Z): niente possa richiamarle a mente l’onta del suo pristino stato. ‒ p.268

privativa. Monopolio (Z): e di cui la Società Industriale Partenopea ottenne la privativa. – p.189

procaccio. Corriere (Z): con quella prima lettera avea mandato sei ducati pel procaccio, ‒ p.72

procastinare. Differire, rimandare (Z): Questo sinistro avvenimento procastrinò l’iniquo disegno della Michela. – p.202

profittevole. Utile, fruttuoso (Z): a che son stati profittevoli tanti fortissimi discorsi di elonquentissimi oratori d’ogni favella, ‒ p.354

proietto. Trovatello (TM): e questi conducendo a passare le infauste ruote de’ proietti. ‒ p.81

promiscuamente. Ambigenere (Z): Sono colà promiscuamente stivati su duri sedili di legno ‒ p.178

propendere. Essere favorevole a qualcosa (Z): Il conte di Saint-Marc propendeva in parte a’principi di sua moglie; ‒ p.254

propinquo. Prossimo (Z): perciocché si propinquo trovavasi questo alla bocca del fosso ‒ p.134

prosapia. Stirpe (Z): come ei conveniva a’due rampolli un po’stagionati di così illustri prosapie. – p.378

prosieguo. In seguito, poi (Z): Come in prosieguo di tempo Maddalena si trovasse spinta nella bassa prostituzione, ‒ p.186

protasi. Parte introduttiva (Z): noi lo seguiremo dalla sua protasi fino alla catastrofe, ‒ p.5

protervo. Arrogante superbo (Z): che non avesse un padre così protervo e cocciuto. – p.163

pubblica. Un grano e mezzo dell’antica moneta napoletana: circa sette centesimi (TD): se tu non le dii una pubblica al giorno. – p.114

puerizia. Fanciullezza (Z): lungi da Napoli la carissima compagna della mia puerizia e della mia prima giovinezza. – p.352

pugnare. Combattere (Z): l’antica fede pugnano contro le enormi ingiustizie ed oppressioni che tiranneggiano il povero, ‒ p.367

pula. Buccia di grano battuta (Z): mondare i granelli dalle bucce o dalla così detta pula, ‒ p.35

puossi. Si può (TM): Ma puossi dir madre colei che spinge alla prostituzione la propria figlia? – p.321

purdianzi. Proprio, poco fa (DO): non avea fatto purdianzi quella dolorosa impressione che facea Rita, ‒ p.76

purpo. Gabbano (N1): Portava uno di que’ lucchi che in quel tempo si domandavano purpi. – p.65

qualsivoglia. Qualsiasi, qualunque (Z): non presentono mai il bene in qualsivoglia novello avvenimento ‒ p.27

quindinnanzi. D’allora in poi (P): e ti giuro che quindinnanzi io vivrò in penitenza ‒ p.148

rabbruscare. Offuscare, adombrare (Z): e rabbruscossi in viso e appena rispose una fredda parola a’congratulamenti ‒ p.288

racconciare. Rassegnare, accomodare (Z): Furono ben presto racconce le partite a gran soddisfazione della Morta e della comarella, ‒ p.91

raccorrere. Raccogliere (Z): mentre faremo di raccorre qua e colà le fila di diversi episodi ‒ p.245

raffazzonare. Adornare, acconciare (Z): Solevano quelle selvagge vegliarde raffazzonare con istracci e cenci una grossa bambola, ‒ p.83

raggiare. Emanare (Z): una certa aria di benessere raggiava in tutta la sua persona, ‒ p.302

raggomicellare. Raggruppare (P): dove tutto si raggomicellò e restrinse col terrore pintogli in viso. – p.142

ragunare. Radunare (Z): spacciavali a’monelli che la mattina si radunavano su la piazza della Carriera Grande. – p.83

rapè. Detto di tabacco da fiuto (Z): e a malincuore s’indusse a quest’altra sottrazione della sua provvistella di polvere di rapè. – p.115

rapineria. Ruberia (P): allorché la lontananza della sconosciuta le assicurò l’impunità di questa rapineria. – p.118

rappattumata. Riconciliata (Z): le cose eransi rappattumate alla meglio, ‒ p.334

raschie. Sorta di latticini (NdL): una specie di biroccio tratto da bovi e sul quale era un carico enorme delle così dette raschie, ‒ p.31

raspato. Vino fatto con uva passita e acqua (Z): se ci vogliamo divertire un tantinello a bere del raspato. – p.251

rassembrare. Sembrare, somigliare (Z): pel colore brunissimo della pelle che la faceva rassembrare ad una africana, ‒ p.120

rattrappare. Rattrappire, irrigidimento delle membra (Z): e rattrapando le membra per conciliarsi un po’di calore. – p.361

razzente. Vino frizzante (Z): per la buona qualità del razzente ch’ei si erano mandato giù nello stomaco, ‒ p.24

razzolare. Rovistare, frugare (Z): egli se ne andava razzolando con una sua stecchetta nelle spazzature ‒ p.144

recipe. Ricetta, rimedio (Z): sul dorso della cui sopraccarta egli scrisse colla matita il recipe. – p.69

recossela. Se la recò (TM): tolse dalle braccia della giovane la piccola Maria e recossela in collo e la tormentò di baci ‒ p.302

referendario. Spia (Z): che di questi referendari zelanti non mancano mai. – p.58

reietto. Chi è respinto come indegno di aiuto (Z): comechè nato da oscurissimo appetito di carne e reietto da’suoi genitori, ‒ p.277

restituire. Ritornare (Z): soggiungendo che egli accingevasi a restituirsi in Napoli per ottenere il congedo di lui ‒ p.394

retaggio. Eredità (Z): il fatto del 30 settembre avea lasciato uno strano retaggio ne’nervi di lei; ‒ p.28

rezzo. Soffio d’aria fresca (Z): negli estivi tempi cercheresti un palmo di rezzo. – p.35

ricettare. Dare ricetto, ricovero (Z): se voi potete per amore della Madonna ricettarmi per questa notte in un cantuccio della vostra casa, ‒ p.170

ricogliersi. Concentrarsi (fig.) (Z): i quali invece di ricogliersi al riposo quando ritornano a casa dopo la fatica, ‒ p.285

ricolta. Raccolta (Z): avesse ricolta una sera in mezzo alla via e ricettata una fanciulla a nome Marcellina, ‒ p.307

ridda. Tumulto, turbine (Z): Quella parola facea sul mio cervello l’effetto di una ridda di demoni ‒ p.47

riedere. Ritornare (Z): A poco a poco che risensava le cominciava a riedere in confuso alla mente ‒ p.66

rifinare. Cessare (Z): diè la stura alle lacrime e parve non volesse più rifinare. – p.92

rifiziare. Refiziare, reficiare, ristorare, rinvigorire (Z): tu credi che io beva di questi spiriti per rifiziarmi o per riconfortarmi lo stomaco? – p.277

rinfocolare. Attizzare, riaccendere (Z): E la mamma a rinfocolare la gelosia e l’invidia dell’una contro dell’altra. – p.322

rilucere. Risplendere, brillare (Z): vedea di tempo in tempo rilucere la baionetta dello schioppo della sentinella, ‒ p.170

rimpedulare. Rifare i peduli alle calze (P): ella chiese a una donna che era a rimpedulare una calza su la soglia di quel basso. – p.116

rimpetto. Di fronte, di faccia (Z): L’operaio rimpetto alla macchina è sempre un raggio dell’intelligenza divina, ‒ p.272

rimproccio. Rimprovero (Z): senza muovere nessun lamento o volgere nessun rimproccio ‒ p.184

rinfocolato. Attizzato, riacceso (Z): il quale fu rinfocolato dalla Maria Francesca tosto che il muratore perdè moglie. – p.104

rintuzzare. Respingere, ribattere (Z): non sentendosi capace di rintuzzare quel furioso o di attaccar briga con lui, ‒ p.297

ripa. Sponda, riva (Z): Tosto il brav’uomo accorre alla ripa e guata sulle acque, ‒ p.223

ripostiere. Da riposto, locale dove si ripongono generi alimentari (Z): e più che tutto abbacinato da tante botteghe di vinai e da ripostieri. – p.247

ritrovossi. Si ritrovò (TM): abbiam detto ch’essa ritrovassi in su la sconcia via di S. Maria la Fede, ‒ p.366

rivoltura. Rivoluzione, rivolta (Z): mette un grido di rivoltura contro l’istinto del bene, ‒ p.355

romanella. Ricambio, pezzo di rispetto (Z): debbe salpare per l’Adriatico per portare sul mercato di Trieste un carico di romanelle. – p.280

ronco. Strada cieca (Z): non circolassero per le piazze per le strade pei viottoli pei ronchi ‒ p.8

rovaio. Borea, tramontana (Z): Un agghiacciato rovaio sbuffava con impeto selvaggio nelle crocivie; ‒ p.7

rovello. Tormento (Z): E da quel dì ella si pose attorno a quell’uomo dandogli ogni maniera di rovello ‒ p.104

rutilante. Splendente (Z): La contemplai un tratto…I suoi occhi erano rutilanti. – p.49

ruzzare. Scherzare, giocare (Z): ha appena la forza di ruzzare un bambino di tre anni gracilissimo per fame e mal’aria. – p.4

sala. Erba per impagliare le sedie (DO): trovare qualche coppia di seggiole da rinnovarci la sala. – p.184

sanpietro. Portinaio, fig. (TM): era il sanpietro di quel piccolo paradiso il re assoluto di quella entrata, ‒ p.160

santacroce. Abbecedario, sillabario (P): comperò una Santacroce per la fanciulletta e pregò un suo vicino che insegnasse le lettere alla piccina. – p.150

sappiendo. Sapendo (Z): ben sappiendo come a sera non le sarebbe toccato né pure un minuzzolo di pane. – p.140

sarchiatura. Lavoro del sarchiare, smuovere il terreno (Z): sia per la prima sarchiatura che è d’uopo si faccia in un tempo asciutto, ‒ p.218

sbarbicare. Estirpare (Z): Qualunque si guarda dal mal di fuori né sbarbica la radice, ‒ p.268

sboccato. Che si esprime in modo volgare (Z): E poi chi? Il più sboccato bestemmiatore che ci sia su la faccia della terra. – p.131

sbramare. Togliere la brama o un desiderio smodato (Z): acciocchè io possa con una boccata di cibo sbramarmi di questa fame che tengo. – p.140

sbrancare. Sciogliere, sparpagliare (Z): la si sbranca dalla sua vite e si condanna ad appassire tralcio spezzato, ‒ p.340

scaglione. Gradino (Z): il selciato delle pubbliche piazze nel giorno e li scaglioni delle chiese nelle sere. – p.7

scalzagatti. Persona miserabile (Z): rilevare i suoi segreti all’orecchio di uno scalzagatti o d’una pinzochera. – p.15

scapata. Che non ha la testa a posto (Z): e lasciava in balia d’una fanticella scapata le mie creature; ‒ p.38

scamuzzolo. Piccola parte (Z): e quegli mi dava un piattello dov’erano scamuzzoli d’ogni sorta ‒ p.121

scardassare. Maltrattare (Z): chi spinge chi tira calci chi morsi e lo accapigliarsi e lo scardassarsi; ‒ p.126

scarpa. Appoggio, sostegno (Z): Quel tratto di strada era allora così ingombro di sfabbricine di barbacani e di scarpe, ‒ p.174

scaturiggine. Sorgente (Z): è formato di tre scaturigini ad egual distanza nella lunghezza di 4 miglia. – p.186

scavezzacollo. Precipizio, discesa ripida (Z): strarupatissimi scalini che sembravano così fatti a bella posta per mera sceda di scavezzacollo. – p.250

sceda. Burla (Z): strarupatissimi scalini che sembravano così fatti a bella posta per mera sceda di scavezzacollo.

scempiato. Con poco senno (Z): che altri non abbia a tenerli fanciulli scempiati e di poco animo ‒ p.248

scernere. Distinguere (Z): una donna tutta ravvolta in un ampio sciallo della quale io non potetti scernere le sembianze. – p.282

scerpellato. Scerpellino, che ha le palpebre rovesciate e arrossate (Z): ch’era una pasqua a vedere tranne che gli occhi n’erano scerpellati, ‒ p.287

schiusa. Lo schiudersi delle uova (Z): Questi fanciulli erano per così dire la schiusa delle ovaie degl’immondi grottoni. – p.102

sciammanata. Alla buona, senza eleganza (Z): vestiva alla sciammanata con sandali ai piedi; ‒ p.61

sciammerea. Specie di vino (TM): Quando si bevea lo sciamarrea da un grano la mezza ­‒ p.364

scigrignata. Colpo da taglio (Z): che su una delle guance aveva la margine d’una scigrignata di sciabola, ‒ p.116

sciopero. Ozio, riposo, cessazione dal lavoro (Z): Per quest’uomo le macchine rappresentano sempre lo sciopero della braccia, ‒ p.194

scipitezza. Affermazione e comportamento sciocco (Z): Maddalena voltò loro le spalle e non rispose alle scostumate scipitezze. – p.182

scoccolare. Spifferare, riferire (P): Una scoccolata bugia ella avea imbeccata alla Morta ‒ p.141

scommiatare. Accomiatare, congedare (Z): sembrò volersi prendere la scommiatata poi fu rassicurato ‒ p.104

scompagnata. Disunita (Z): in lui pel converso l’ardimento e l’audacia scompagnate pertanto da fatuità e millanteria. – p.290

scontorcere. Travisare (Z): Su dunque è inutile lo contorcersi parla e di’ il vero, per tutti i santi del cielo; ‒ p.300

scotolato. Scuotere con la scotola, stecca di ferro (Z): ma rimase scotolato nella cassetta del cranio e addivenne quel che dicesi un idiota. – p.104

scrignuto. Persona gobba (Z): Non ti affliggere per questo Rituccia non dar retta a quello scrignuto lipposo. – p.27

scrofolosa. Affetta da scrofolosi, ingrossamento ghiandole del collo (Z): ma quelle bambine sono tutte scrofolose rachitiche infistolite, ‒ p.115

scrollare. Sconvolgere, squassare dalle fondamenta (DO)  Quando si scrollano le basi scrolla e precipita l’edificio. ‒ p.101

scuonceco. Attaccabrighe (N1): per la frequenza delli scuoncechi che ivi traevano la sera a giuocare al tocco, ‒p.334

scurrilità. Gesto volgare, sguaiato (Z): pigliava somma vaghezza a imitare le scurrilità del nostro volgo. – p.324

sdrucciolare. Scivolare (Z): Ella si sdrucciola lungo le mura; ‒ p.4

secoloro. Seco loro presso loro (Z): avendo recato secoloro le lettiere mirabili per splendore ‒ p.378

senocratico. Da Senocrate, molto continente (P): su certi punti di morale egli non si vantava di senocratica probità; ‒ p.201

sensitiva. Sensitività, eccentuata sensibilità ed emotività (TR): La natura ossequente ad un altissimo decreto dette alla donna una sensitiva squisita.

sergozzone. Colpo dato col pugno (Z): io gli assesto sotto a quel brutto niffaccio da gufo un sergozzone. – p.27

serico. Che si riferisce alla seta (Z): dormire su le voluttuose e calde piume difese da serici coltrinaggi, ‒ p.150

serotina. Serale (Z): il mondo di ieri era l’aere i fiori dei campi i canti serotini il mistero dell’ignoto, ‒ p.245

serpere. Serpeggiare, procedere con movimento tortuoso (Z): un fuoco soavissimo che serpeva nelle loro fibre accese i loro volti. – p.196

servigiuolo. Diminutivo di servigio, negozio, faccenda (Z): tenea talvolta compagnia alla moglie di Mariano una fanciulla che faceale i servigiuoli di fuori casa. – p.298

sezzo. Ultimo (Z): e sia da sezzo per consentirgli a star solo le ore con l’innamorata, ‒ p.261

sfabbricina. Calcinacci (N1): Quel tratto di strada era allora così ingombro di sfabbricine di barbacani e di scarpe, ‒ p.174

sfègato. Con zelo eccessivo (Z): se non fosse per me che mi sfègato in sul telaio da mane a sera, ‒ p.61

sfogliata. Piccolo dolce di pasta sfoglia (Z): comperare otto di quelle fine paste rimpinzate di crema che si dicono sfogliate. – p.75

sghembo. Obliquamente, a sghimbescio (Z): fumavano a sghembo lo zigaretto da un soldo guardavano a sghembo e camminavano a sghembo. – p.365

sgonfio. Rigonfia tura di veste (Z): questa cuciva le vite a maraviglia quest’altra le balzane e gli sgonfi. – p.10

siami. Mi sia (TM): io siami invescato in un laccio pericoloso per la mia salute dell’anima e del corpo ‒ p.268

siccito. Siccitoso, soggetto a siccità (Z): Queste misere donne nella estiva stagione e nelle siccite protratte, ‒ p.125

siffatta. Così fatta, tale (Z): che vai urlando per queste salite in siffatta maniera come un lupaccio o un toro. – p.128

siffattamente. In tal modo (Z): intorno al quale si aggirava di continuo siffattamente ‒ p.26

significare. Voler dire (Z): e da parte del suo signore mi significò che il conte desidererebbe parlarmi, ‒ p.299

silfide. Donna graziosa (Z): ammogliati con prole cascano nelle reti di queste silfidi insaziabili, ‒ p.320

sillogismo. Ragionamento deduttivo (Z): Ecco l’ultima e terribile conseguenza del sillogismo che si forma negl’infelici ‒ p.368

simigliante. Cosa della simile sorta (F): Mangiai con appetito di quella roba di cui non avevo mai gustato la simigliante in mia vita. – p.21

sirte. Bassifondo di sabbie mobili (Z): e molti gonnellini dell’opificio aveano patito naufragio nelle sirti del lombardo, ‒ p.201

smaniglia. Braccialetto, monile (Z): la viva luce delle carcelle rifletteasi negli ori delle smaniglie, ‒ p.161

smallare. Privare le noci del mallo (Z): esercitava il suo mestiero di smallare le noci e diricciare le castagne. – p.334

smucciare. Svignare, sgusciare (Z): a tal termine che nello smucciare da quel fondaco ‒ p.144

soccorsale. In aiuto (AC): esercitava come soccorsale al suo mestiero di lavandaia l’industria di salvare le pericolate ‒ p.81

sodo. Argomento solido (Z): Fu posto in sodo che Brigida sarebbe partita quel dì medesimo, ‒ p.178

soffondere. Colorire (Z): diranno forse che noi vogliamo troppo soffondere di poesia il nostro personaggio, ‒ p.277

sofismo. Ragionamento falso e capzioso (Z): non mancano i sofismi del cattivo genio che soffia nell’anima ‒ p.356

soggolo. Velo da monaca (Z): se un soggolo da monaca non avesse interamente nascosto ‒ p.14

soia. Adulazione, lusinga (Z): o che il vento volesse darmi la soia contraffacendo gli umani lai; ‒ p.34

solfanello. Zolfanello, fiammifero di legno (Z): un paccottino di solfanelli di legno e qualche altro arnesuccio ‒ p.131.

sollazzevole. Spassoso, divertente (Z): dov’è sempre un gran numero di bevitori allegri e sollazzevoli. – p.247

somigliante. Simigliante, cosa della simile sorta (F): da gran lunga avvezza a sentire di somiglianti propositi, ‒ p.202

somigliere. Personaggio di antiche Corti (AC): maggiordomi di settimana dame di corte e Consultori e Controlori e segretarii e Greffieri e Contadori, ‒ p.8

sopore. Stato di rilassamento fisico e psichico (Z): la contessa cadde in una specie di sopore interrotto da convulsivi sussulti. – p.308

sopragrande. Sopraggrande, più grande della norma (Z): Quelle fanciulline avevano un sopragrande paura del fico; ‒ p.105

soprappiù. Sovrappiù, ciò che è in più (Z): e che per soprappiù le dava una fistola di fanciulla da alimentare, ‒ – p.104

soprassello. In aggiunta (Z): e che per soprassella aveva anche perduta l’occupazione che egli aveva nella cartiera ‒ p.237

sorba. Frutto simile alla pera (Z): e più sotto diverse ciocche di sorbe e corbezzole acerbe, ‒ p.83

sordaggine. Sordità (Z): e della sordaggine che con l’andar del tempo non può mancare di colpirle, ‒ p.230

sordidezza. Grettezza, spilorceria (Z): un’anima educata al culto dell’onesto si deturpi e imbestialisca nelle sordidezze. – p.380

sornacchio. Sputo catarroso (Z): a sputare certi sornacchi che ci è da tapparsi gli orecchi; ‒ p.60

sossopra. Sottosopra (Z): che il più delle volte il piattello ne andava sossopra, ‒ p.121

sovvenire. Venire in mente (Z): né più mi sovviene di quella notte tranne che un gran vocio e un gran suono di pianti ‒ p.312

smungere. Inaridire, togliere floridezza (Z): E s’egli ama un’altra donna fa che costei si smunga e scoli come candela di sevo, ‒ p.60

sossopra. Sottosopra (Z): e a singhiozzare in modo che me ne sentii il cuore sossopra dalla pietà. – p.306

spaccacantone. Bravaccio (N1): i due spaccacantoni le si posero appresso offrendosi a compagnia ‒ p.24

spacciare. Sbrigare, spicciare (Z): Rita si spacciò a vestire comunque per l’estrema fiacchezza smarrisse la vista, ‒ p.91

spacciatamente. Subito, presto (Z): Margherita spacciatamente si vestì d’una gentil vesticciuola nuova che si era fatta. – p.76

spagaro. A Napoli: chi filava e torceva le canape per farne spago (DO): È d’uopo che le infelici spagare lavorino ciascheduna diciotto ore al giorno ‒ p.102.
spallatissima. Sballata, insensata, che conduce una vita disordinata (Z): pur lasciando in casa un’ arrembata e spallatissima vecchia a uscio e bottega colla morte. ‒ p.82

sparpagliare. Spargere senza ordine (Z): Le altre donne erano sparpagliate a uccellare i passanti in piazza S. Anna a Capuana, ‒ p.380

spartanismo. Da spartano, è la qualità di essere molto severi, austeri (Z): per affettare uno spartanismo di severa virtù o un ingiustificabile disprezzo degli uomini; ‒ p.291

sparte. Sparse (Z): Servi o facchini dell’Ospedale incaricati di raccogliere le sparte membra e mandarle al seppellimento. – p.94

sparuta. Piccola e magra, gracile, smunta (Z): dove trovai una giovane assai bella ma pallida e sparuta, ‒ p.303

spassatiempo. Semi di nocciola e ceci arrostiti (N1): va e te ne compra spassatiempo i tuoi nove tornesi. – p.178

speco. Grotta, caverna (Z): da lui sottratta dalle mani de’briganti nel fondo di uno speco su le montagne calabre: ‒ p.269

speme. Speranza (Z): fargliela altrove ritrovare soletta e senza speme di aiuto. – p.214

spetrare. Intenerire (Z): fece sì che si spetrasse un pocolino e sbizzarrisse il cuore della megera ‒ p.129

spiattellare. Dire apertamente (Z): La Giovannina spiattellò francamente com’ella era innamorata di un vecchio signore. – p.272

spicciare. Sbrigare, sgorgare (Z): bisogna straziare le proprie carni fino a farne spicciare il sangue vivo: ‒ p.151

spicco. Importante, significativo (Z): che avesse dato uno spicco luminoso alla innocenza ed alla virtù di Marcellina ‒ p.232

spiganardo. Radice del nardo (P): con lenzuola di bucato odorose di spiganardo, ­‒ p.149

spigolistra. Bacchettone (Z): e ciò bastava perché gli spigolistri d’ogni maniera fossero inesorabili in materia di morale. – p.58

spigolatore. Raccoglitore (Z): Ben sappiamo pertanto come questo spigolatore di cenci ‒ p.144

spilluzzicare. Raggranellare (Z): tenerle tutto il giorno a ruzzare o a spilluzzicare appo la Cappelletta delle grotte ‒ p.114

spira. Giro, vortice (P): non tanto per averla il buon villico tratta dalle spire del fiume, ‒ p.227

spiumacciare. Spellare, sprimacciare (Z): facessero di spiumacciarlo il più che lor venisse bello, ‒ p.261

sprangare. Spingere, tirare calci (Z): e quale di loro sprangavale un calcio a’ lombi come ad una bestia ritrosa, ‒ p.251

squaraquattando. ? (TM): che arrivava con due altri feroci e quattro gendarmi squaraquattando di qua e di là, ‒ p.130

squarquoiaccia. Vecchia decrepita (Z): ricomperava di sottomano e che rivendeva a una squarquoiaccia, ‒ p.83 

stame. Ipotetico filo a cui è legata la vita di ognuno (Z): Lo stame della sua esistenza era ligato a quello della diletta bambina, ‒ p.357

stantechè. Poiché, dal momento che (Z): non mi andava gran fatto a garbo stantechè la famiglia ne soffriva. – p.38

stearico. Acido usato per fabbricare candele (Z): ed alle stoppiniere eransi conficcati i moccoli stearici colle patelle di cristallo, ‒ p.287

stiacciataio. Venditore di focaccia appiattita, da stiacciata (Z): come in quella stagione dell’anno  i bruciatai gli stiacciatai, ‒ p.8

stimmatizzare. Stgmatizzare, criticare vivamente (Z) stimmatizzando l’avarizia sociale che gitta una ironia di mercede su i sudori della misera operaia. ‒ p.8

stomacare. Disgustare, dare nausea (Z): a cui tanta malvagia ipocrisia cominciava a stomacare. – p.358

stoppiniere. Arnese per accendere lumi (P): ed alle stoppiniere eransi conficcati i moccoli stearici colle patelle di cristallo, ‒ p.287

storcicollo. Torcicollo (Z): Che ti possa afferrare uno storcicollo Signore perdonami! – p.126

storno. Biglietto del lotto (Z): Disse di aver guadagnato un terno di 40 piastre a uno storno. ‒ p.141

strabuzzare. Spalancare, storcere (Z): Soltanto Margherita si fe’ pallidissima e strabuzzò gli occhi ‒ p.72

stracca. Stanca (Z): dovesse in qualche modo sentirsi stracca e noiata di quel lungo interrogatorio ‒ p.17

straccale. Bretella (Z): pendea dalla serra de’calzoni uno degli straccali per essere caduto il bottone a cui era ligato. – p.331

straccata. Stancata (F): maravigliavami che l’avversità del mio destino si fosse straccata di perseguitarmi! – p.256

strafalcioneria. Errore grossolano (AC): i legittimisti incontrandosi per la via si pongano a ridere di queste strafalcionerie, ‒ p.377

stralunare. Stravolgere gli occhi (Z): non tornò a casa che dopo la mezzanotte egli era stralunato dal vino; ‒ p.256

stramazzo. Saccone di tela rozza, pagliericcio (Z): Ridotta quasi a non potersi più muovere dal suo stramazzo, ‒ p.82

strame. Paglia, fieno (Z): non riposavano più che sovra uno strame di paglia gittato in un canto del tugurio. – p.359

strangolapreti. Strozzapreti, tipo di pasta (Z): quella specie di appetitosa vivanda che in Napoli si domanda strangolapreti ‒ p.68

stranguglione. Senso di soffocamento (Z): l’una col vaiuolo maligno e l’altra colli stranguglioni. – p.149

strarupatissimo. Straripevole, dirupato, scosceso (Z): strarupatissimi scalini  che sembravano così fatti a bella posta per mera sceda di scavezzacollo. – p.250

stregoneccio. Lo stregare (P): diceano che la vecchia avesse fatto una specie di stregoneccio alla Pasquarella, ‒ p.104

struggere. Consumarsi, logorarsi di passione (Z): quelle mogli si struggano maggiormente di amore pe’loro mariti. – p.340

strutta. Magra, smunta (Z): E quando tu ti sarai strutta a vista quando ti sarai allettata ‒ p.51

studiante. Studente (Z): ciascuno studiante di medicina potea con un piccol danaro pagato a qualcuno de’bacilieri, ‒ p.94

stura. Dare libero sfogo ai propri sentimenti e simile (Z): die’ la stura alle lacrime e parve non volesse più rifinare. – p.92

subbietto. Soggetto (Z): Per la natura del subbietto che avevamo tra le mani, – p.3

subisso. Grande rovina (Z): per la somma delle mie sventure non mi vedrai in un subisso. – p.74

subitamente. In modo improvviso (Z): e subitamente io ricascava nella crudele certezza della perdita ‒ p.41

suspicare. Sospettare (P): da fargli suspicare non essere io uomo da prendere facilmente a gabbo ‒ p.43

superfetazione. Aggiunta senza necessità (Z): milioni per una massa enorme di superfetazioni amministrative; ‒ p.30

supplicazione. Supplica, preghiera (Z): Sbuffò la trecca a questa supplicazione della fanciulletta. – p.139

surto. Nato (Z): Sarebbe surto un vero inferno se Mariano non ne avesse trovato ad ogni richiesta. – p.303

suso. Su (Z): cercando la misera di levarsi suso per ritrovare alimento vitale alla respirazione, ‒ p.223

sveglia. Svoglia, far perdere il desiderio (Z)] Una faccia di donna che annunzii l’assenza del dolore ci sveglia ad amarla ci allontana da lei,   p.100

svellere. Strappare (Z): pur non ebbe la forza di svellere quell’affamata dal seno ch’ella straziava. – p.362

svellimento. Lo svellere, sradicamento (Z): il cui svellimento ha luogo dal 20 settembre fino alla fine di ottobre. – p.218

tambussato. Bastonato, picchiato (Z): e con tutto ciò ognuno di que’tambussati cervellacci non trovava l’equilibrio ‒ p.250

tabe. Consunzione (Z): di ambascia di tabe mesenterica di ostruzioni di cachessia di epilassia ‒ p.271

tampoco. Nemmeno (P): non è fatica non diremo da donna ma né tampoco da uomo. – p.181

tardanza. Ritardo, indugio (Z): Questa tardanza non faceva al mio caso. – p.47

tarì. Antica moneta (Z e NdL): La lavoratrice de’campi lucra un tarì al giorno e lavora otto ore ‒ p.27

tasta. Rotoletto di fila per tenere aperta una ferita (P): peggio che il riconficcare una tasta tra le labbra di una ferita per non farla troppo rimarginare. – p.66

taurino. Pieno di forza e di vigore (Z): e gli urli taurini che accompagnano le loro tappe dettero a questi asmatici, ‒ p.123

tecnicismo. Predominio del fattore tecnico (Z): furono fatti venire dalla Francia uomini esperti nel tecnicismo della fabbricazione, ‒ p.187

testificare. Testimoniare (Z): il brav’uomo non sapea più come testificare la sua gioia ‒ p.231

tenebrio. Fitte tenebre (Z): e che è tenebrio profondo appetto di quelli celesti e puri splendori, ‒ p.93

tenzonare. Combattere (Z): Tenzonava l’animo mio tra un alterco terribile: ‒ p.45

testè. Ora, adesso (Z): lasciarono nel silenzio quell’abituro testè sì pieno  di vocii e di rumori; ‒ p.76

testimonio. Testimonianza (Z): e col buon testimonio ch’ei sentivasi dentro la coscienza di fare opera accetta a Dio, ‒ p.283

tetragona. Resistente (Z): La legge tetragona della fatica pel viro ricevè la sua estesissima applicazione  ‒ p.100

tianella. Piccola teglia (N2): gridavano allummate allummate nu turnese a tianella! – p.8

tilburi. Calesse leggero (Z): e ravvisare negli eleganti zerbini che guidavano qualche tilburi ‒ p.54

timonella. Carrozza da nolo (Z): un gran numero di calessi di birocci di carrette di timonelle e di altri rozzi veicoli di tal sorta, ‒ p.178

tocco. Gioco di bevuta di vino (TD): l’operaio ha l’abito della gozzoviglia della cànova del tocco la domenica; ‒ p.4

torcere. Distogliere, volgere (Z): lavorino ciascheduna diciotto ore al giorno per arrivare a torcere cinquanta matasse di spago ‒ p.102

torchione. Grossissimo cero (Z): si erano accesi quattro o sei torchioni come avanti a Gesù e alla Madonna. – p.7

tosto. Subito (Z): soffiando su la moccolaia sì che il puzzo ammorbò tosto quella camera, ‒ p.175

tofa. Sirena navale (N2): si procedeva a segare la vecchia tra urli fischi clamori sberleffi e tofe, ‒ p.83

trabalzare. Mandare, sbalzare da un luogo all’altro (Z): pria che ella si fosse trovata trabalzata nel fiume. – p.226

trabiccolo. Aggeggio in cui si poneva lo scaldino (Z): un caldano di rame col trabiccolo sopra, ‒ p.154

traboccante. Ricolmo (Z): A grandissima pena si arrivò a calmare la traboccante gelosia di mariano, ‒ p.300

traliccio. Tela robusta (Z): Un unico lenzuolo di traliccio era lavato ogni otto giorni da Marcellina, ‒ p.342

tralignare. Allontanare, degenerare (Z): dove noi fossimo tralignate dal sentiero dell’onore, ‒ p.350

tralunata. Stralunata, meravigliata (Z): mentre Marcellina guatavala come tralunata parendole tutto strano quando le accadeva. – p.175

trangosciare. Soffrire (Z): a seconda che io le venivo toccando de’casi miei la vedevo impallidire agitarsi trangosciare: ‒ p.299

tranguggiare. Inghiottire ingordamente (Z): e taceva e tranguggiava le sue lacrime. – p.127

trasandare. Omettere (Z): la suora grande che trasandava nella espansione del suo affetto per loro. – p.75

traslato. Metafora, tropo (Z) diseredate di quei beni che con assurdo traslato si dicono beni di fortuna. – p.3

trastullare. Baloccarsi, gingillarsi (Z): se Dio benedirà il mio nodo si trastullerebbero insieme. – p.298

trastulleria. Da trastullare, abbandonarsi ai piaceri amorosi (Z): e l’altra persona che neppure s’era mischiata in quella disonesta trastullerai era una giovane donna ‒ p.251

trastullo. Giocattolo, svago (Z): quella specie di mentecatta serviva da trastullo alle donne di quella casa. – p.251

trecca. Venditrice ambulante (Z): Sbuffò la trecca a questa supplicazione della fanciulletta; – p.139

tregenda. Notte cupa di avvenimenti (Z): E qui ebbe luogo un’oscena tregenda. – p.79

tre setti. Gioco di carte (Z): Fu tosto deliberato di far la partita al tre setti. – p.336

tripode. Sgabello di metallo a tre piedi (Z): le mensole dorate lavorate all’ultima goggia i tripodi meravigliosi, ‒ p.378

tristizia. Malvagità (Z): mostrerebbe un uomo a garbo che non abbia alle costole nessuna tristizia. – p.28

troia. Persona spudorata e spregevole (Z): Questa troia di Adelina mi nabissa ho speso per lei in men di un mese la favolosa somma di tremila lira. – p.323

tropo. Metafora (P): la vita del beato Alfonso come qui dicesi con empio tropo. – p.112

tumultuare. Fare tumulto, agitarsi (Z): Tutto ciò tumultuava nel mio spirito come qualche cosa di un modo ‒ p.48

tuttochè. Benché, quantunque (Z): tuttochè mi si fosse renduta abituale non era meno atroce e straziante. – p.121

ubero. Poppa, mammella (Z): sforzava negli uberi materni l’antico dolcissimo alimento, ‒ p.330

ubertosissima. Fertilissima (Z): nel cuore di una città ubertosissima in naturali prodotti, ‒ p.102

uggia. Antipatia, noia (Z): presi in uggia quest’uomo e non volli più andare a pitoccare dal suo governo ‒ p.373

ugna. Unghia (Z): ove tu la mi facci ricascare nelle ugne senza sospetto ‒ p.213

unqua. Mai (Z): Possa la loro memoria disperdersi come se unqua egli non fossero stati in su la terra, ‒ p.42

unquemai. Giammai (Z): non ho mai dato molestia veruna agli amici né unquemai ho chiesto loro denaro a prestanza. – p.148

uopo. Bisogno, necessità (Z): come pure esser d’uopo che la piccina Filomena si mandasse  a scuola ‒ p.42

usciale. Grande porta a vetro (Z): in quella stanza segregata di cui trasse l’usciale addietro a sé. – p.387

ussoricidio. Uxoricidio, omicidio commesso contro il coniuge (Z): per espiazione del suo ussoricidio non dovesse veder rallietata la sua vecchiezza ‒ p.374

vagramma. Specie di tessuto (TM): Che cosa mi avete portato per pegno? Questa veste di vagramma. – p.357

ventaglio. Tasca del matinè a forma di ventaglio (TC e NdL): ti è riuscito di beccarti il bianchetto nel ventaglio del mico ‒ p.186

valsente. Valore in denaro (Z): ciò non di meno egli avea recato seco considerabili valsenti. – p.163

vandeista. Vandeano, reazionario accanito (Z): applicando al matrimonio di sua figlia  il motto dei vandeisti Dieu le veut! – p.378

venia. Scusa, compiacenza (Z): la sera innanzi quando già l’offensora ne avea chiesto venia; ‒ p.204

venustà. Bellezza (Z):Marcellina non avea nulla perduto della sua venustà dolcissima ‒ p.287

verbigrazia. Per esempio (Z): verbigrazia ad una giovanetta ella si asserragliasse meglio nella sua intansività, ‒ p.16

vermine. Verme, baco da seta (Z): non ci è miserabile che strascini nel fango e ne’vermini  la sua maledetta esistenza, ‒ p.277

vermocane. Malattia del cavallo (P): scellerato compare che il vermocane ti nasca. – p.148

verno. Inverno (Z): La rigidezza del verno del 1844 aveva screpolato quelle labbra ‒ p.11

versiera. Diavolessa (Z): colà seppero che la versiera Maria Francesca avea avuto mozzo il capo dal lupo mannaro; ‒ p.306

verziere. Giardino, orto (Z): Negli anni addietro questo verziere era chiuso da un cancello di legno, ‒ p.132

vezzo. Collana di corallo o di perle (Z): comechè amasse gli adornamenti i vezzi e le frascherie, ‒ p.42

vieto. Molto vecchio (Z): spettacolo che per quanto vieto gli giunge sempre novello e terribile: ‒ p.94

viluppo. Groviglio, intreccio (Z): massime nelle forti organizzazioni a sprigionare il feto da’suoi saldi viluppi. – p.83

viro. Uomo (Z): Nessun nato di donna può sfuggire alla legge universale imposta colla vita: la fattiva pel viro il dolore per la donna. – p.100

vieppiù. Sempre più (Z): il vederti così andare giù della persona ogni dì vieppiù? – p.51

viticcio. Candelabro (Z): e a’telai maestri degli usci si erano inchiodati i viticci con tre cerogeni per cadauno; ‒ p.287

vittovaglie. Vittuaglie, viveri (Z): Attesochè i prezzi delle vettovaglie erano saliti e specialmente il pane e l’olio: ‒ p.45

vizzo. Flaccido, cascante (Z) L’uragano è passato  su que’gigli e su quelle rose. Tutto è vizzo languente scolorato! ‒ p.4

volante. Ladro specializzato (TC e NdL): teneano la seguente conversazione coi due volanti ch’erano già colà seduti. – p.186

volterriana. Seguace di Voltaire (Z): professore bolognese di somma abilità nell’arte sua e filosofo si scuola volterriana. – p.287

zacchera. Schizzi di fango (Z): erano colmi di ogni lordura e della zacchera che vi lasciavano le scarpe ‒ p.171

zaffo. Cosa che impiccia, tappo (P): pensandomi che mi sarei tolto quello zaffo dalla bocca dello stomaco. – p.114

zerbino. Giovane galante (Z): e ravvisare negli eleganti zerbini che guidavano qualche tilburi ‒ p.54

zibaldone. Quaderno (Z): Certo è che erano in quello zibaldone di molte figurine, ‒ p.22

zigaretto. Piccolo sigaro (DO): Ines non avea levato gli occhi dal suo libro né lo zigaretto dalle sue labbra: ‒ p.162

zitella del lampione. Il lampione era il lupanare fuori Porta Capuana, per cui zitella del lampione dovrebbe essere una frase che sta ad indicare una giovane prostituta (NdL): È una zitella del lampione disse il bargello con ghignaccio osceno, ‒ p.77

zombiare. Percuotere, picchiare con forza (Z): Concianla bene e zombianla in forma ch’ella non possa tornare a riferire de’fatti nostri. – p.139