ESCURSIONI. NELLE SEZIONI SUBURBANE DI NAPOLI

   La maggior parte de’Napolitani non conoscono Napoli. Gli abitanti di Toledo, di Chiaia, di Montecalvario non conoscono di Napoli che lo aspetto verniciato, ripulito, e quella porzione di una popolazione d’una gran città che ha costumi presso a poco eguali con gli abitanti delle più colte e civili città.

   Noi vogliamo far conoscere la vecchia Napoli a quelli de’nostri lettori che non mai ebbero o raramente a porre il piede in que’quartieri di eterno fango. Altri costumi, altri usi, altri principî, altra educazione. Vogliamo che il nostro governo e più particolarmente il nostro municipio conoscano in quale stato d’ignoranza e di barbarie si trovano que’quartieri, vale a dire, circa 300 mila abitanti di questa città che chiamasi Napoli, mentre per quelli si dovrebbe ancor chiamar Palepoli.

   Nelle nostre opere I Vermi ed I Lazzari ci occupammo distesamente di questi luridi quartieri; e ponemmo sotto gli occhi de’nostri lettori le tristi scene, figlie della miseria, della ignoranza e della superstizione, toccando di quanto ci è da fare per comunicare i lumi della civiltà e del progresso a que’centri di barbarie e di corruzione.

   In queste pagine, destinate a più effimera vita, abbozzeremo i quadri principali a grosse pennellate, contentandoci di far conoscere a’nostri lettori quella parte de’costumi di quelle popolazioni, in cui il lato curioso e ridevole soverchia sul serio e deplorabile. Ci studieremo di serbare in questi Schizzi la riservatezza impostaci dalla indole di un’effemeride che debbe essere letta da ogni classe di persone.

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    Una delle cose più originali e più curiose che è da notare in questi quartieri sono le iscrizioni e le insegne che si leggono appiccate a varie botteghe. Se ne potrebbe fare un album svariatissimo. Noi ne abbiamo raccolto un gran numero che conserviamo nel nostro taccuino. Non potendo qui riportarle tutte, ci limiteremo a citarne le più bizzarre e spropositate.

   Lungo la strada Arenaccia leggesi a grandi lettere dipinte sul muro d’una casaccia:

   Pasta per topi e scarafaggi di ottima qualità.

   L’ottima qualità si riferisce alla pasta od a’topi ed agli scarafaggi, a’quali è più dappresso?

   Nella Sezione Pendino leggevamo in fronte di un fondaco da pizzicagnolo:

   Formaggi, ogli, Salami ed altri COMBUSTIBILI.

   Forse volea dirsi commestibili.

   Nella Sezione Vicaria leggevamo su la porta d’una specie di trattoria a terreno:

   Qui si pranza dentro e fuori.

   Forse il trattore intendeva dire nella sua mente:

   Si danno pranzi in questo luogo, e si ricevono incarichi per pranzi anche al di fuori.

   Nella stessa Sezione, su la porta di un barbiere leggevamo:

   Barbe a pelo e contropelo con palla e senza palla a grani 3 con salassi e mignatte.

   E, venendo ad un più alto ramo di industria, nella quale si suppone una certa coltura nello industrioso, leggevamo sospeso a’bastoncelli di un balcone nel Borgo di Loreto:

   Scuola per li fangiulli col debito permesso.

                                                                           FRANCESCO MASTRIANI