Luigi Mastriani è con Rosario Mastriani.

Caro Rosario

   Ti faccio i miei complimenti per aver saputo lasciare una testimonianza molto intensa di uno spazio-tempo (siamo negli anni ’70) trascorso su una nave mercantile (una petroliera), valicando oceani e descrivendo luoghi incantevoli e culture e modi di vivere diversi da noi nel bene e nel male. Dall’Africa agli Stati Uniti, e tanto mare, e tanto sudore e fatica. Ma anche tante belle cose da ricordare, come l’incontro con nostra Zia Elvira e i suoi figli a Brooklyn, le tue avventure amorose, le sbornie ecc. ecc.

   Capisco i tuoi malumori e le tue imprecazioni verso queste persone che ti hanno reso la vita difficile sulla nave durante le lunghissime giornate passate in mare. Ma capisco anche loro, nel senso che queste persone stanno in mare per anni e anni lontano dagli affetti familiari e dalle comodità terrene. Certo tu lo sai meglio di me, questo influisce molto sul loro carattere, sul loro stato d’animo, e sul loro modo di trattare le persone, che sono solo di passaggio; loro, credo, che vi vedono come estranei, il loro atteggiamento verso di voi sarà sempre ostile, come se voi foste degli intrusi.

   Invidia, parola che hai citato anche tu nell’ultima parte del diario, “invidia”, questa è la parola più appropriata, loro continueranno a fare questa vita dura, fatta di sacrifici e solitudine. Tu stesso hai scritto che i momenti più belli che ricordi di questa avventura trimestrale marinaresca sono stati quelli trascorsi fuori dalla nave quando sei stato a New York a Lake Charles, quando hai avuto delle avventure amorose ecc, ecc. Loro continueranno questa vita di sacrifici, loro saranno sempre uomini di mare.

   Alla fine di questa avventura dovrai essere fiero e soddisfatto di aver avuto la fortuna di fare questa esperienza, che non tutti possono fare. Nel bene e nel male per te sarà un ricordo indelebile e una lezione di vita.

                                                               LUIGI MASTRIANI