AL BEL SESSO

«Per quanto possa parere esagerato, è non pertanto più che vero che mio padre, nella tristissima disposizione d’animo in cui si trovava, non perdeva mai la sua vena allegra, giovanile e gioviale.

Ne giudichino i lettori dai seguenti versi da lui scritti a certe signorine che spesse volte il richiedevano di palchetti per qualche teatro.

Questi versi furono scritti nell’anno 1860» (1)

 

  • Filippo Mastriani, Cenni sulla vita e sugli scritti di Francesco Mastriani, Napoli, L.Gargiulo, 1891

 

 

Ecco il palco che ho promesso:

Ve lo mando pel mio messo;

Perdonate se con esso

Non vengo io, ma già è lo stesso.

Questa sera, con permesso,

Non verrò chè compromesso

Sono altrove, e proprio adesso

Mi si manda un foglio espresso;

Ma del resto, io mai non cesso

Di portar nell’alma impresso

Un amor che per voi spesso,

Schiettamente vel confesso,

Mi fa amar tutto il bel sesso.

Ah perché non mi è concesso

Di mostrarvi ad un dipresso

Del mio amor tutto l’eccesso

Spero di dirvelo in appresso.