AMENITÀ

   Florian avendo pubblicato il suo Numa Pompilio, un giorno si domandò ad una signora, che pretendeva essere una letterata, se avesse letto quella novella produzione. «Certamente – E come l’avete trovata? ‒ Come tutti i libri di simil genere: ne avea preveduto lo sviluppo fin dalla prima pagina – E qual è questo sviluppo? – Il matrimonio degli amanti – Quali amanti? – Oh! Dio mio! Pompilio che finisce con dar la mano di sposo a Numa».

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   Diceva un cappuccino che Dio aveva molto ben fatto di mettere la morte alla fine della vita; diversamente non si avrebbe avuto il tempo di prepararvisi.

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   Una signora, nell’intento di fare uno scherzo, domandò ad un giovine se egli avrebbe assistito a’suoi funerali nel caso che fosse morta prima di lui «Oh! certamente e con molto piacere» rispose quegli.

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   Un giovine Marchese scarso di appannaggio, avendo sposato una vecchia contessa molto ricca, non pensava che a divertirsi a spese di lei, e poco o niente si dava più pensiero di lei, anzi ne aspettava con impazienza la morte, poiché pensava che con la donazione da lei fattagli di tutti i suoi beni sarebbe stato in grado di scegliere una giovane consorte di tutto suo gusto. La vecchia si era ben avveduta del passo falso che avea commesso; ma il disprezzo di suo marito non l’allarmava tanto, quanto l’idea che egli volendosi disfare di lei, non l’avesse avvelenata. In effetti, sentendosi male un giorno, si mise a dare in alte grida, dicendo di essere avvelenata. ‒ Avvelenata! Esclamò il marchese alla presenza di qualche testimone, ciò potrebbe essere! Ma chi accusate voi di un tal delitto? – Voi, rispose la vecchia! – Ah! Signori, esclamò il marchese, è questa una nera calunnia, e per convincervene, voglio che all’istante si faccia l’autossia di questa donna.

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   Un pittore avea fatto, per commissione avuta da un principe estero, una collezione rappresentante i costumi di tutt’i popoli. All’ultimo vi aveva collocato il Francese nel suo costume naturale del nostro primo padre, avente però sotto le braccia il taglio di ogni specie di stoffe. «Che vuol dir ciò? Domandò il principe. L’artista rispose «Signore, quando ho dipinto il francese, io non ricordavo che la moda del giorno innanzi, ed ignoravo affatto quella concate. E perciò che l’ho fornito di tutte le stoffe, per abbigliarsene a suo talento».

                                                                                                                                                                             FRANCESCO MASTRIANI