Una dama rispettabile, essendo un giorno al capezzale del letto d’una delle sue figlie ch’era presso a morire, circondata da tutta la famiglia, esclamò rompendo in lagrima: ‒ Mio Dio! rendetemela e prendetevi, se volete, tutti gli altri miei figli miei. Un uomo che avea sposato una delle sue figlie le si avvicinò e, afferratala pel braccio, le disse ‒ Signora, i generi vi sono anche compresi? ‒ Il sangue freddo col quale egli pronunziò queste parole fece tale effetto sulla madre afflitta che scoppiò immediatamente a ridere. Tutti risero dopo di lei, e l’ammalata avendo saputo di che si trattava si mise a ridere più forte degli altri.
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Quando annunziarono a Luigi XVI l’arrivo dell’arciduchessa Maria Antonietta a Strasburgo, Bouret, Segretario del gabinetto che avea accompagnato l’ambasciatore, presentò al Monarca la scritta di nozze fatta su la frontiera. Sua Maestà, in confidenza col suo servitore, gli disse: Come avete trovata la Delfina? ‒ Sire, questa principessa è graziosa. Ella ha begli occhi, bella carnagione… ‒ Ha belle forme? ‒ Sire, non ho ardito di guardare fin là ‒ Siete uno stupido. È di là che dovevate cominciare.
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Un ecclesiastico, leggendo al suo uditorio un capitolo della Genesi, si trovò che la pagina finiva con queste parole: Il Signore die’ad Adamo una compagna ‒ E voltando alcuni fogli senza accorgersene, egli seguitò a leggere ad alta voce ‒ Ell’era impeciata da dentro e da fuori.
Egli era arrivato alla descrizione dell’arca di Noè.
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Nel 1776, i medici di Parigi raccomandarono come una precauzione utile contro il grippe, del quale molte persone erano state attaccate in quell’anno, di non uscire a digiuno. Un parroco delle vicinanze, istrutto della ricetta, credette suo dovere di raccomandarla ai suoi parrocchiani. Egli dunque disse loro, nella domenica seguente, alla predica, che egli credeva regolare di avvertirli di non uscire la mattina ed esporsi all’aria senza aver preso prima qualche cosa. Il domani egli trovò in casa 25 luigi di meno. Il domestico ch’era uscito la mattina non ritornò più. Alle prime ricerche non fu difficile scoprire ch’egli era stato il ladro dei 25 luigi. Arrestato, interrogato sul fatto, egli si accusò autore del furto, ma si scusò dicendo d’avere obbedito al suo padrone ed al suo parroco, i quali, dietro gli ordini della facoltà, aveano proibito di uscire il mattino senza aver preso qualche cosa, e che egli non avea preso i 25 luigi che per preservarsi dal grippe.
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Una signora di provincia scriveva a suo marito che era a Parigi da qualche mese; e, dopo avergli parlato d’affari, finiva così la lettera:
«Ti do notizia, mio caro, che la signora tale è incinta, che l’altra signora tale si vanta d’esserlo e che io solamente nol sono. Tu dovresti morirne di vergogna.
FRANCESCO MASTRIANI