AMENITÀ (DAL FRANCESE)

 

   Un magistrato, osservando un giorno su un cammino la Giustizia e la Pace in iscoltura, che si abbracciavano, disse ad un amico che gli era vicino: Vedete, esse si abbracciano, si baciano e si dicono addio, per non rivedersi mai più.

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   Si conoscono facilmente le donne galanti dal modo di vestire, dalle persone che ricevono in casa, da’ loro domestici, dai loro discorsi, ma più dal numero delle copie, che si fanno fare de’ loro ritratti. Una di questa donne, essendosi fatta ritrarre in fotografia, chiese all’artista trenta copie «Eh! – disse un cavaliere – perché questa donna desidera tante copie? Perché? – rispose il fotografo – Quoniam multiplicatoe sunt iniquitates ejus (In tal modo vengono moltiplicati le sue iniquità).»

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   Un monaco di S…, chiamato ad assistere negli ultimi momenti di sua vita un famoso milionario, ebbe tosto l’idea d’indurre costui a fare un considerevole dono al monastero. Quindi lo assediava nella sua agonia; e, sotto il manto della religione, adoperava tutt’i scaltri mezzi per riuscire nell’intento. Il vecchio, che, comunque travagliato e ridotto all’estremo, nondimeno aveva conservata tutta la sua tranquillità d’animo, girando con pena la testa dalla parte del monaco, gli disse: «Padre, nascondete le carte, giacchè io vedo tutto il vostro giuoco.»

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   Un medico è un uomo che si paga per fargli raccontare chiappole nella camera dell’ammalato, fino a che questi sia guarito dalla natura ovvero ammazzato da’ rimedi.

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   Calpurnia fu quella che fece proibire il foro alle donne, perché costei, avendo perduto una causa, che con calore aveva difeso, ne fu talmente irritata, che si scoprì impudentemente il deretano, e lo mostrò a’giudici per far loro oltraggio. Allora fu che si vietò seriamente alle donne di difendere nel foro le loro cause.

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   La più parte degli autori parlando delle loro opere dicono sempre il mio libro, il mio comento, la mia storia ecc. ecc. Pascal assomigliava costoro a quei proprietarii, che hanno sempre in bocca – la mia casa – e soggiungeva che farebbero meglio i primi se dicessero – il nostro libro, il nostro comento, la nostra istoria ecc., poiché nelle loro opere si osserva ordinariamente più bene altrui che bene loro.

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   Il dottor Gall faceva il suo corso di frenologia al cospetto di una numerosa udienza; e, tenendo un giorno nelle mani un cranio, diceva agli astanti: «Io aveva un amico che possedeva in eminente grado tutte le facoltà che si traducono nelle parole attaccamento, tenerezza, affetto. Egli sventuratamente è morto; ma io ho avuto il piacere di procurarmi il suo cranio, ch’è questo che vi mostro; e non ho avuto mai una più preziosa occasione di verificare la mia teoria.»

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