CRONACA DELLA SETTIMANA. 27 GENNAIO 1867

   Venerdì alle 9/30 le artiglierie del porto salutarono l’arrivo in Napoli del Principe di Carigliano.

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   Il 14 del corrente mese, nel 1° Educandato Principessa Clotilde ebbe luogo la solenne distribuzione dei premi pe’due anni scolastici 1864-65 colla esposizione de’lavori e de’disegni eseguiti da quelle giovanette alunne.

   Intervennero alla solenne distribuzione il ministro della Pubblica Istruzione, che trovavasi tra noi, col suo segretario; il Prefetto marchese Gualtiero con sua moglie; il console di Spagna colla sua consorte; il Presidente del Consiglio direttivo commi. Fiorelli, non meno che i signori Consiglieri Gallotti, Avellino, Baldacchin e Dentici. Mancavano solo i signori Marvasi e de Santis.

   Prima che giungessero le Autorità, fu cantato un terzetto dalle signorine Mori Errichetta, Spanò Giovannina e Piacentini. Ma non sì tosto arrivate le Autorità, venne intuonato a coro un Saluto al Re del maestro Pistilli; a cui seguì la declamazione di un sonetto scritto per la circostanza dal prof. Luigi Capone.

   Ecco in che modo ebbe luogo la premiazione per Classi:

CLASSI GINNASIALI

5 ͣ  Ginnasiale

  1. Cercone Giovannina, 2 medaglie d’oro: una per l’anno scolastico 64-65; l’altra pel 65-66.
  2. Sanseverino Maria id. id.
  3. Lettieri Elena id.

4 ͣ  Ginnasiale

  1. Sichera Clotilde, medaglia d’argento 64-65, medaglia d’oro 65-66
  2. Brocchetti Errichetta id. d’argento, id. d’argento
  3. Vitagliano Elena id.
  4. Maresca Flora, una medaglia d’argento 65-66
  5. Marulli Matilde id.
  6. Spanò Giovannina id.
  7. Pironti Errichetta id.

3 ͣ  Ginnasiale

  1. Vollaro Giovannina, due medaglie d’argento 64-65, 65-66
  2. Bordò Clementina, un libro in premio pel 65-66

2 ͣ  Ginnasiale

  1. Coda Giovannina, pel 64-65, piazza franca e cinta tricolore, pel 65-66, medaglia d’argento.
  2. Longhi Anna, medaglia d’argento 65-66
  3. Berlingieri Eleonora, premio un libro.
  4. D’Ajello Clementina id.

1 ͣ  Ginnasiale

 

  1. Mendia Matilde, due medaglie d’argento 64-65. 65-66
  2. Piacenti Matilde, medaglia d’argento 64-65
  3. Sichera Fiorenza, premio, un libro l5-66

CLASSI ELEMENTARI

4 ͣ  Elementare

  1. Sacchi Carolina, medaglia d’argento 65-66
  2. Orlandi Giulia, id. 64-65 e un libro 65-66
  3. Jovene Emilia, id.

5 ͣ  Elementare

  1. Bussola Carmela, un libro 65-66
  2. Gaudiosi Adele, id.
  3. Guccione Maria, id.
  4. Zirr Maria, id.
  5. Mosca Rosa, id.

2 ͣ  Elementare

  1. Dattia Giovannina, un libro 65-66
  2. Pessina Annina, id.
  3. Guardavoglia Paolina, id.

1 ͣ  Elementare

  1. Magrini Luisa, un libro
  2. Mascitelli Elisa, id.

Classe preparatoria

  1. Lacqueniti Clotilde, un libro
  2. Caracciolo, id.

   Durante la distribuzione delle cinte e de’premi, la signorina Spanò Giovannina cantò un’aria sulla Medea, accompagnata sull’arpa dalla sig. ͣ   Brocchetti Enrichetta e sul piano dal maestro Bonomo; la sig. ͣ di Sanseverino una variazione  su i Vespri Siciliani del Coop; poscia ebbe luogo un duetto d’arpa e pianoforte, eseguito dalla Brocchetti e dalla Spanò, la Rimembranza di Donizetti; e appresso, una poesia francese declamata dalla sig. ͣ  Bordò L’existence de Dieu; quindi sull’arpa un pezzo del Rigoletto dalla Berlingieri; e dalla Piacenti un’aria sulla Lucrezia; e sul piano la Piedigrotta di Coop, eseguita dalla Brocchetti; e, pria di chiudersi l’accademia, la piccola alunna della classe preparatoria Cecilia Guccione declamò in inglese una poesia intitolata My Mother (mia Madre). Erano invitati il sig. Forti, allievo di Thalberg, che sull’armonium suonò un pezzo sulla Sonnambula, e la valorosa suonatrice sig. ͣ   Pignatari, che regalò un pezzo dei Puritani.

   Tra le giovani alunne che più si distinsero per lavori donneschi dobbiamo porre la signorina Giovannina Cercone, della 5 ͣ  Classe Ginnasiale.

   Sugli Educandati di Napoli ci riserbiamo scrivere qualche cosa in uno de’prossimi numeri.

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   Quelle care gioie che si chiamano padroni di casa hanno inventato un altro specifico per burlare il governo e scorticare sempre più i loro agnelli; questo specifico è di farsi pagare nell’atto dell’affitto non già una o due mesate anticipate, ma una somma, la quale non vien computata nella polizza di affitto. E ciò per mostrare ai percettori delle tasse i prezzi delle pigioni più tenui di quelli che sono in realtà, e così frodare il governo d’una parte delle tasse che gli dovrebbero pagare.

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   In quei tempi travagliati del caro de’viveri debbe più che mai la carità cristiana supplire alla deficienza del pane nelle basse regioni della nostra società. invitiamo i ricchi a ricordarsi di quelli che hanno dritto a vivere, e che si contentano de’residui delle loro laute mense. Un divertimento di meno per loro sarà la gioia di una famiglia senza pane. Additeremo alla pubblica stima i piccoli sacrificii che faranno a pro delle povere famiglie, e i nomi di quelli che mostreranno visceri umane nelle presenti angustie. Perora ci gode l’animo di segnalare alla stima de’buoni una gentil signora dimorante all’Arco Mirella a Chiaia, la quale fa preparare ogni giorno a sue spese una zuppa per 150 persone.

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   Vicoli che la sera rimangono nel buio perfetto, e che per conseguenza possono essere altrettanti nidi di ladri:

   Vico Paradiso (Sezione Avvocata).

   Vico Nocelle, dalle gradine in su, dove tra un fanale e l’altro corre un mezzo miglio di distanza (Sez. idem).

   Vicolo S. Pietro e Paolo (Sezione Porto).

   Vico Rosariello Porta Medina (Sezione Montecalvario).

   A proposito del Vico Paradiso su la Salute, chiamiamo l’attenzione  del Vice-Sindaco della Sezione Avvocata su l’abbandono in cui è tenuto un vicoletto che si apre nel detto vico, e nel quale vengono a deporre gli avanzi delle loro digestioni tutt’ i monelli della Sezione, lasciando colà, a sollievo de’nervi olfattorii de’vicini abitanti, certi profumi capaci di far morire di morte asfissiaca.

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   Nel Vico Tofa, martedì, uno de’cosiddetti mastacciruni tagliò la faccia alla sua bella colla solita arma di questa specie di vermi, il rasoio. Se io fossi un sultano, farei subito impalare chiunque si serve di quest’arma per altro uso che quello di farsi la barba.

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   Abbiamo in più di una occasione riprovato, come poco consentanei alla civiltà de’ tempi, quegli spettacoli e que’giuochi di forza in cui la vita di uno o più uomini è messa in pericolo. Che si voglia far mostra di forza, di destrezza e di coraggio ne’così detti Circhi Olimpici, è cosa naturale per somiglianti spettacolo; ma non comprendiamo che possa recar piacere all’altrui vista il sospendersi di un uomo in su una corda tra il cielo e la terra. Se almeno questi funamboli fossero de’condannati a morte o degli schiavi, come appo alcune barbare nazioni erano i pugillatori o i gladiatori! Ma no; si tratta di uomini e il più delle volte con moglie e prole, i quali espongono così miseramente i loro giorni per una inetta mercede.

   Ritorniamo su questo argomento a proposito d’uno de’noti fratelli Cottrely, morto a Verona per effetto di una caduta riportata in uno esperimento pericoloso domandato il salto di Niagara.

   I fratelli Cottrely erano noti appo noi come clowns inglesi della Compagnia Ciniselli. Il pubblico del Giardino d’inverno li amava moltissimo.

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      Un duello alla spada ebbe luogo giorni sono tra due nostri giornalisti. Entrambi rimasero feriti, benché non gravemente. La madre di uno de’due combattenti trovavasi in punto di morte nel momento che il figliuolo traeva ad esporre i suoi giorni.

      Un altro duello ebbe luogo a Posillipo tra due uffiziali  del 27.° Fanteria, nel momento che l’orribile temporale flagellava quelle spiagge. Dicesi che uno de’due fratelli venne ferito alla mano dritta.

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      Un nostro amico si è compiaciuto farci tenere la lista di quei biglietti della nostra Banca Nazionale che sono stati riconosciuti per falsi, e che noi ci affrettiamo a pubblicare per far cosa grata e utile nel tempo stesso ai nostri cortesi lettori.

   FA 12 luglio 1859.

   GB 21 id.       id.

   F    23 gennaio 1866.

   GA 23 giugno   id.

   Gm da 50 lire.

                                        FRANCESCO MASTRIANI