DIZIONARIO DESUETI LETTERA C

920 vocaboli

cabala. s.f. • Intrigo, imbroglio [Z-34(166)] vuoi per cabale ordite  vuoi per cattivo o falsato gusto del pubblico

cabaletta. Breve aria d’opera [Z-34(110)] colà era una cabaletta storpiata su motivi tolti dalla Carlotta di Pietro Auletta. 

cabotaggio. s.m • Navigazione sotto costa [Z-88(11)] padrone di due vaporetti pel servizio del commercio e di due brigantini per uso di cabotaggio ne’nostri mari.

cacaiuola. s.f. • Calze non allacciate [Z-79(40)] dovesse pure vergognare di menare a spasso una sorella ricoperta di meschini cenci e con le calze a cacaiuola.

caccavella. s.f. • Strumento musicale popolare [Z-61(34] e poi di là partivano compagnie di sfaccendati fannulloni che formavano un’orchestra di tofe, caccavelle e triccaballacche…

cacchione. s.m. • Cazzone [N2-51(88.V)] Io non merito tanto, signor Gabriele. Io sono peggior di tutti; io sono, con riverenza, un cacchione qualunque.

cacciatoia.  s.f. • Conio per serrare le forme nel torchio da stampatori [F-77(10 ‒ Guida.15)] un vecchio e slombato torchio di legno con le sue cacciatoie per serrare le forme,

cacciatora. s.m. •  Giacca da caccia in velluto  [Z-77(184 ‒ Guida.172)] era uscito quella notte in abito civile senza la cacciatora, senza lo schioppo, senza lo zaino:

cacciatore. s.m. •  Servo in livrea che sedeva vicino al cocchiere  [Z-15(59.II)] avea la sua carrozza, il suo palco al S.carlo il suo casino al Vomero, il cacciatore, il cocchiere,

cacciavino. s.m. • Garzone di vinaio [N1-100(96 ‒ Guida.79)] I cacciavini erano sempre in moto per la folla degli avventori.

caccola. s.f. • Cispa degli occhi [Z-21(80)]  un gran numero di sozze caccole che gl’invischiavano tutto

cacheria. s.f. • Leziosaggine, minchioneria [F-59(12)] Ecco le solite cartuscelle del ’48, le solite cacherie dei cari fratelli!

cachessia. s.f. •  Stato di grave deperimento organico  [Z-21(271] di ambascia di tabe mesenterica di ostruzioni di cachessia di epilassia 

cachetico. s.m. • Affetto da deperimento organico [Z-79(42)] Pigliatemi una fanciulla clerotica o cachetica, la quale non abbia la forza si sostenersi in piedi:

cachinno. s.m. • Sghignazzata beffarda [Z-92(79 – Guida.87)] Oh!oh! esclamò con un cachinno il Montesarpi.

cacio. s.m. • Formaggio [Z-32(94.II)] una innamorata giovanetta si occupi a grattare il cacio mentre pensa all’oggetto amato

caciolaio. s.m •  Caciolio, venditore di caciola, caciotta  [DO-77(35 ‒ Guida.37)] che si è pel momento tappata la bocca d’un panettiere insolente d’un caciolaio impoertuno;

cacogamia. s.f. • Cattivo matrimonio[TM-40(44)] la società che a poco a poco si avvezza allo spettacolo rattristante della cacogamia e della bigamia.

cadauno. pron.ind. Ciascuno, ognuno [Z-23(D’Amico.58)] aveano bisogno di mille lire cadauno.

caduceo. s.m. • Bastone di Esculapio [Z-13(60)] Voi vorreste che impennassi per voi le ali e impugnassi il caduceo, n’è vero?

caducità.  s.f. • Fragilità, transitorietà [Z-29(34.I)] esempio mirabile della vanità e della caducità delle umane cose, 

caduco. agg. ● Deciduo, che è destinato a cadere [Z-82(136 ‒ Guida. p.121)] una somma di denari ch’egli si recava addosso per lo disboscamento di una selva caduca.

caffettuzzo. s.m •  Diminutivo di caffè [Z-93(159 – Guida-191)] Quando Tobia arrivò in questo caffettuzzo le due sedie erano occupate

cafone. s.m. • Contadino [Z-26(155.I)] Era un uomo della campagna uno di quelli che in Napoli son domandati cafoni. 

caggiono. verb. • Cadono [Z-26(205.I)] I frutti che caggiono dagli alberi le erbe parassite i racimoli acerbi delle viti. 

cagionare. verb. • Causare, provocare [Z-29(105.I)] dalla sorpresa e dal rapimento che la beltà di Diana gli avea cagionato, 

cagione. s.f. ● Occasione, motivo [Z-4(145.I)] ordinando a’servi che per qualsivoglia cagione non avessero ardito di venire a sturbare

cagliare. verb. • Perdersi d’animo, allibire [Z-26(358.I)] Ebbe a cagliare il pervertito veggendomi al suo fianco

cagnacavallo. s.m. • Cambia monete [N1-61(145)] avrebbe esercitato l’industria di cambiatora, che allora dal volgo di Napoli si dicea cagnacavalli,

cagnesco. agg. • Guardare torvo, ostile [Z-91(Guida.98)] E non si muovono guardandosi l’un l’altro in cagnesco. 

cagnotto. s.m. • Sicario, persona prezzolata [Z-27(31.I)] sguinzagliò in questa occasione i suoi mille cagnotti per sorprendere le clandestine stampe 

calabozzo. s.m. • Era una cella di punizione della fortezza di Civitella del Tronto [W-16(66)] Ma chi non si contenterebbe di passare una notte in calabozzo e ricevere il calcio che tu riceverai?

calabrone.  s.m. • (fig.) Persona importuna [ Z-La Domenica («Gl’impiegati e gl’impieghi» 21 Aprile 1867)] nelle anticamere de’ministri e confondersi nelal folal de’calabroni che assediano quelle sale.0

calamistro. s.m. • Ferro per arricciare i capelli [Z-12(17)] Quei suoi ricci perfezionati dal calamistro scendeano con tanta grazia sulle nude sue spalle del più puro alabastro.

calamitoso. agg. • Pieno di sventure, disastri [Z-23(D’Amico-49)] Non posso servirvi i tempi sono calamitosi.

calamo. s.m. • Cannuccia o penna usata per scrivere [Z-77(25 ‒ Guida.27)] Bagnate, bagnate i vostri calami nei tenebrosi inchiostri dei vostri calamai, o uscieri di tribunali,

calamo. s.m. • Stelo d’erba [DO-21(330)] sforzava negli uberi materni l’antico dolcissimo alimento, che la provvida natura serbava ancora in quegli esausti calami lattiferi

calandrino. s.m. • Imbrogliare una persona [Z-91(117 – Guida.141)] non ci era al mondo chi meglio di lui sapesse far calandrino altrui e cucullare i gonzi.

calata. s.f. ●Spinta in giù data ad un uomo in acqua [N2-96(110 – Guida.95)] e di là si rituffa a cofaniello nel mare e da la calata a qualche suo compagno.

calato. verb. • Disceso [N2-21(70) aspettavano con ansietà che il signor medico fosse calato per sapere ciò che aveano a sperare 

calca. s.f. ● Folla, ressa [Z-39(13.I)] la calca andò scemando insino a che nelle ore avanzate dileguossi del tutto

calcese. s.m. • Cima dell’albero delle navi [P-107(novella Lucia 104.II)] il lugubre canto di qualche uccello di mare appiattato nel calcese degli alberi,

calcinato. agg. • Sottoposto ad un processo di calcinazione, riscaldamento ad alta temperatura [DO-91(Guida.71)] non si han da dare ai cani gli ossi che calcinati danno il sevo per farne candele. – Pag.71

caldaico. s.m. • Caldeo, l’alamaico dei testi biblici [Z-27(19.I)] parlava l’arabo  il siriaco il caldaico il latino il greco il tedesco e il siciliano come allora addimandavasi l’idioma italiano; 

caldanino. s.m. • Piccolo scaldino di rame [Z-80(19610 ‒ D’Amico.168)] rattizzò il fuoco di un caldanino al quale riscaldava le antiche membra,

caldano. s.m. • Recipiente di rame, ferro o terracotta [Z-26(181.I)] non abbandonarsi al sonno in su le braci del caldano;  

caldeggiare. verb. • Zostenere decisamente [Z-La Domenica («La storia de’Borboni di Napoli» 7 Luglio 1867)] Alessandro Dumas è uno de’pubblicisti francesi che più caldeggiarono la causa italiana, 

calderaio. s.m. • Chi fabbrica paiuoli, casseruole e simili [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana. 26 Giugno 1867»)] il perpetuo e assordante rumore che quivi fanno i calderai. 

caleffare. verb. • Schernire, burlare [Z-23(52.II D’Amico.135)] Insomma, quale credete voi che sia il più avventurato su questa terra? Quegli che sa meglio caleffare il buon prossimo cristiano.

caleffatore. s.m. Burlatore, schernitore [P-21(251)] sapete che vi voglio dire a voi altri caleffatori? eh! per la madonna, lasciate stare mia moglie, la mia Marcellina.

calende. s.f. • Primo giorno del mese secondo calendario romano [Z-35(50.I)] solita a cominciare il dì sedicesimo delle calende di aprile, 

calende. greche s.f. • Rimandare a tempo indeterminato [Z-83(268)] senza impegnare il proprio cuore, pigliando tempo per le nozze alle calende greche.

calere. verb. • Interessare, stare a cuore [Z-39(4.I)] Se bella o brutta fosse la donna dai cinquant’anni non dee calere un gran che.

calessina. s.f. • Calesse piccolo a quattro posti [Z-91(Guida.72): Per la calessina non ne parlo. Per un servigio che si rende ad un amico,

caligine. s.f. • Fuliggine, fumo [Z-37(40.I] da’quali area che non del tutto ancora si fosse dileguata  la caligine del sonno, 

caliginosa. agg. • Tenebrosa, oscura [Z-103(87)] Come a dire? Domandò l’altro, increspando sempre più le caliginose ciglia.

calmeria. s.f. • Costante stato di calma del mare [Z-26(20.II)] Dal 1816 al 1820 fu calmeria nell’oceano politico. 

calmucco. agg. • Popolo mongolo [Z-109(30)] Napoli la briosa, la spensierata, pensava tanto al Vesuvio e se ne occupava tanto, quanto se ne davano pensiero e se ne occupavano i calmucchi e gli indostani.

calvario.s.m. ● (fig.) Patimento e dolore prolungato [Z-39(86.I)] non penoso all’uomo il calvario della vita. 

calzare. s.m. • Calzatura [Z-37(72.II)] ti ho fatto qui venire perché tu  mi facci le gambiere e i calzari da caccia,

calzuolo. s.m. ● Puntale metallico di bastone o ombrello [Z-96(Guida.25)] i quali questa volta non aveano fiori o ghirlande ai calzuoli.

camangiare. s.m. • Viveri, companatico [Z-10(155.II)]  funghi, ostriche, salami ed altri molti camangiari di famiglia di cui un solo sarebbe stato bastevole per un desinare.

camarilla. s.f. • Consorteria [Z-85(332)] uno de’più accaniti avversari della parte liberale del paese, e capo della camarilla di Corte.

camerario. s.m. • Amministratore di un sovrano [Z-50(23.III)] Sedevano a tavola con lui la sera i principi e le principesse reali co’rispettivi governanti, il gran camerario, in gran-maestro di Castel Nuovo.

camerella.  s.f. • Spazio delimitato tra le cortine di un letto a baldacchino [Z-26(674.I)] Le camerelle, le Sellaria  sedem arcana rum libidinum siccome le chiamò Svetonio. 

camerlengo. s.m. • Il cardinale più anziano che amministra il patrimonio del collegio cardinalizio [DO-La Domenica («Un buon colpo di martello» 1 settembre 1867] La carica di camerlengo si Santa Chiesa vaga per la seconda volta sotto Pio IX;

camerone. s.m. • Sala grande senza ornamenti [P-15(57.III)] se ne andava dunque a dormire nel camerone con la sua druda e coi due figliuoli di costei

camminante. s.f • Donna di malavita che di notte tempo si aggira per le vie della città [TD e NdL-81(159 – Guida.142)] che l’avrebbe certamente arrestata, credendola una camminante.

camminante.  s.m. ● Vagabondo [TC e NdL-93(34 – Guida.44)]  perché altrimenti potresti essere pizzicato come camminante, 

cammino. s.m. ● Camino, impianto domestico dove si accende il fuoco [Z-22(312)] che attizzi i ceppi del cammino e che arrossisca di santo pudore 

camorra. s.f •Associazione della malavita napoletana [Z-21(355)] quella schifosa piaga della camorra che contrassegnò gli ultimi anni della passata signoria non è stata ancora del tutto sbarbicata.

camorrista. s.m. ● Persona prepotente e rissosa [Z-26(XIII.I): Ci nausea la vista perpetua di eleganti camorristi accolti e festeggiati nelle case patrizie 

campaiuola. s.f. • Che appartiene a campo [P-93(232 – Guida.210)] tu dovresti ormai occuparti in cose un poco più serie e più utili che non sono le oche e i polli della campaiuola.

campale. agg. • Faticosa, impegnativa [Z-30(23.III)] Insomma, fu proprio una giornata campale pel povero Mangone,

campana della Gancia. s.f • Campana della rivolta di Palermo del 1860 [GO-93(Guida.215 )] Questo sostenitore della campana della Gancia di Palermo, 

campanella. s.f. ● Specie di gabbanella che le donne usano per la casa [N2-36(48.II)] Quel muliebre vestito che in Napoli si addimanda campanella, disegnava le leggiadre forme del seno.

campanellina. s.f. • Tipo di pasta [TD-51(74.IV)] ora per interrogare il fratello se nel brodo volea che si ponesse i semini, le campanelline o la grandinina;

campanile. Sezione camorristica [TC-26(300.II)] Oltre delle sezioni o paranze la gran famiglia è divisa in campanili. I campanili abbracciano le categorie degli associati in altri paese. –  Pag.300.II

campare. verb. • Sfuggire, scampare, provvedere alla propria esistenza [Z-15(83.III)] come se avessero voluto campare da quella vista orrorosa.

campata. s.f. • guadagno per vivere [N1-96(19 – Guida.21)] Secondo che Gesù Cristo mi manda la campata.

campeggiare. verb. ● Avere un particolare risalto [Z-6(110)] sulla quale un’aria fiera e altera campeggiava,

campeggio. s.m. ● Tinta violetta ricavata dalla pianta [F-100(99 – Guida.81)] secondo la maggiore o minore quantità di alcool e di campeggio per le tinte nere violetto.

campestre. s.f. ● Dei campi, della campagna [Z-39(54.II)] l’alto cuspide del campanile d’una chiesuola che chiudea quella campestre via; 

camuso. s.m. • Schiacciato [Z-13(17)] viso spelato e giallognolo, occhi da bietolone, naso camuso bocca stupida pancia crescente.

canaglia. agg. • Persona spregevole [Z-34(90)] pregiudizio contro gli artisti lirici cui solea darsi la qualificazione di virtuosa canaglia. 

canalone. s.m. • Forma di capelli [TD-96(91 – Guida.80)] Potrebbe trinciarla da madamina e mettere guardinfante e canalone.

canavaccio. s.m. • Canovaccio, straccio di tela [Z-21(11)] Nella està poi quei canavacci erano tolti via; 

cancaro. s.m. ● Persona noiosa e cattiva [F-6(11)] l’apologhetto di Esopo che quel cancaro di D.Ignazio faceva imparare a mente

canchero. s.m. • Persona molesta e importuna [P-36(41.I)] e lasciava noi altri cancheri a casa a battagliare, ad accapellarci, a morderci.

cancianti. s.m. ●  Indumento femminile [TD e NdL-22(196)] Ella avea una di quelle vesti che in Sicilia si chiamano cangianti, 

candelara. s.f. • Candelora, festa delle purificazione della madonna che ricorre il 2 febbraio [Z-28(73.I)] Ho appena compito i sessanta alla Candelora. 

canestra. s.f. • Carrozza leggera [Z-88(102)] il che fatto, pattuì con un vetturale della Torre per la corsa fino a Castellammare. Era una vecchia canestra a tre cavalli.

cangiante. agg. • Che cambia colore a secondo dell’angolo di osservazione [Z-92(286 – Guida.250)] Una mantellina polka come domandavasi allora in taffettà cangiante copriva il grazioso busto della ragazza.

cangiarro. s.m. • Angiarro, grosso coltello [P-71(136)] Il sì-Andrea portava in una mano il lume e nell’altra il suo cangiarro.

cangrù. s.m. • Specie di animale [TM-18(15.III)] ella si acconciasse a soffrire i modi bestiali di quel cangrù che si dicea il segretario della Contessa.

canicidio. s.m. • Strage di cani [P-11(66)] se ne avesse avuto la forza e il coraggio, Don Pasqualino avrebbe commesso un canicidio.

canicola. s.f. ● Periodo più caldo dell’estate [Z-32(47.I)] E non più la canicola mi abbrucerà il cervello su i lastrici infuocati! 

canizie.  s.f. • Vecchiaia, chioma bianca [Z-31(21.I)] chiedere soddisfazione dei vituperi lanciati contro la mia canizie; 

cannuccia. s.f. ● Attrezzo per stendere i panni [TD-80(199‒ D’Amico.170)] pigliava la invoglia dei panni di bucato le cannuccie e le cordelline e se ne andava a sciorinare la biancheria 

canocchio. s.m. • Cannocchio, crostaceo marino [Z-26(164.I)] Io porto a vendere in Napoli questi canocchi. 

canolato. Aggettivo per attrezzo medico [TM-19(116.I)] Il dottor Fulvi cavò dall’astuccio d’oro l’ago canolato e la siringa di Pravas, indi una lancetta da flebotomista.

canonica. agg. • Conforme alle leggi della chiesa [Z-91(Guida.62): Le vostre leggi canoniche sono talvolta in opposiziione delle leggi di natura. 

canonichessa. s.f. ● Ecclesiastica che vive in comunità [Z-39(14.II)] Le smorfie che si disegnarono sulla faccia della canonichessa

canonico. s.m. • Chierico, ecclesiastico [Z-36(30.I):]I gatti amano le comodità della vita come i canonici. 

canòva. s.f. ● Cantina [Z-81(160 – Guida.143)] Due ceffi che uscivano da una canòva ivi presso,

cansare. verb. • Evitare [Z-101(172)] per cansare lo sdegno del padre che quivi era andato a colpirla, fuggì negli alti mesi della gravidanza.

cantaia. s.m. • Antica unità di misura di peso del Regno delle Due Sicilie [W-12(21)] e che al di fuori accusava uno di quei pezzi di piombo da cento cantaia che si chiamano diplomatici.

cantare. a figliola verb. • Specie di gioco di canzoni [TD-26(458.II)] Cantare a figliola significa il ritrovare una specie di motivo monotono, a lunghe cadenze, sul quale quegli che canta improvvisa le parole.

cantaride. s.f. • Sostanza vescicatoria [Z-21(37)] se pure non di uccidersi colle cantaridi o coll’arsenico, dove non me lo si fosse dato a marito.

cantaride. s.f. • Sostanza afrodisiaca [Z-85(288)] prima di andare a cena egli aveva trangugiato imprudentemente alcune pillole formate di pasta di cantaride.

cantarinolo. s.m. • Artista di canto [N1-34(56)] giacché io non voglio assolutamente che mio figlio riesca un musico od un cantarinolo:

cantatore. s.m. ● Chi canta, cantante [Z-28))] Un terzo battello contenea i cantatori e i musicanti. 

cantera. s.f. • Cassetto del cassettone [Z-3(32.I)] Il vecchio avaro aperta avea la seconda cantera del suo cassettone,

canterano. s.m. • Cassettone a più cassetti [Z-93( Guida.240)] e nel terzo cassetto del mio canterano, 

cantere. s.m. ● Vaso da notte, pitale [N2-96(84 – Guida.74)] va pure a vomitarlo da quella cantera di donna Luisella

cantica. s.f. • Componimento in più canti in terza rima [Z-34(122)] ha un’armonia ineffabile che non ha riscontro nelle cantiche più sublimi. 

cantilena. s.f. • Discorso lungo e noioso [Z-34(88)] l’accompagnamento strumentale si era del tutto scostato  dalla cantilena dell’attore. 

cantinerella. s.f. • Addetta di cantina [TM- La Domenica («Cronaca della Settimana. 14 aprile 1867»)] risposero assicurando il fidanzato della bella cantinerella che quindinnanzi ei sarebbero iti altrov a pranzare.

canto. s.m. ● Parte, lato, banda [Z-34(7)] è per lui che ho messo da canto quella piccola merenduola, 

cantone. s.m. ● Angolo, parte, lato [Z- La Domenica («La disgrazia di avere un oriuolo. 13 ottobre 1867»)] si arriva stanco a casa si mette l’oriuolo in un cantone; 

cantonata.  s.f. • Angolo o spigolo di una strada [Z- La Domenica («Cronaca della Settimana. 14 aprile 1867»)] la scritta che porta il detto nome è posta nel mezzo del vico e non alla cantonata come dovrebbe.

cantoncello. s.m. ● Cantoncino, sasso grande [F-10(71.I)] In tutta quella mattinata quella donna non mi diede neppure un cantoncello di pane;

cantore. s.m. ● Cantante, corista [Z-34(85)] si era creato un mondo soprannaturale popolato di celesti cantori

cantuccio. s.m. • Piccolo biscotto, pezzetto di pane [Z-83(50)] per comperare le ciambellette e i cantucci inzuccherati per i complimenti della sera.

canucciaccio. s.m. • Termine dispregiativo, cagnaccio (?) [TM-26(9.I)] Scalciamo presto canucciacci – disse Tomamsoe tirate mogi per la vostra via senza destar sospetti.

canuto. agg. • Che ha barba e baffi bianchi [Z-30(74.II)] Era di cenci coperto questo canuto e appoggiava le tarde membra ad un bastone. 

canzonare. verb. ● Burlare, prendere in giro [Z-93(66 – Guida.82)] Gesù Cristo non vuole che si mettano in canzone i gobbi e gli storpi. 

canzonatore. s.m. ● Chi ha l’abitudine di prendere in giro [Z-23(D’Amico.79)] Non ci è canzonatore più solenne di lui.

canzonatoria. agg. Beffarda, derisoria [Z-93(Guida.186)] Con una inflessione di voce abbastanza canzonatoria. 

canzonatura. s.f. ● Presa in giro, scherzo, burla [Z-40(10)] i quali sono vere canzonature della cosa che rappresentano

canzone. s.f. • Discorso o azione noiosa [DO-23(D’Amico.140)] col mettere in canzone tutti quelli che formavano parte del pranzo, 

caosse. s.m. ● Caos, gran disordine, confusione [Z-39(21.II)] la collera di Dio il trabalzasse nel caosse e nel niente.

capa di pezza. s.f. • Monaca, suora [N2-81(271 – Guida.238)] Né intendo affidarla alle cape de pezze (monaca) che di lei mi farebbero una graffiasanti,

capannello. s.m. ● Gruppo di persone, crocchio [Z-30(14.II)] non li seguissero insino alla porta dell’Episcopio e formassero quivi parecchi capannelli. 

capanniscondere. s.f. ● Sorta di gioco fanciullesco [F-87(196)] al gioco della mosca cieca od a quello del capanniscondere, proprio come fanno i fanciulli,

capa o croce. s.m • Gioco [N1-26(132.I)] Era un terribile giuoco il capo o croce a cui si divertiva il sifone.

capata. s.f. • Colpo dato con la testa [Z-29(106.II)] Gran motivo d’ilarità era per gli spettatori il vedere la gran paura onde veniva preso il corillo ad ogni capata che il toro veniva a dare nella pertica,

capecchio. s.m. ● Materiale ruvido per imbottitura [Z-84(163)] ed essa avea dormito su lo strapuntino di capecchio.

capedoto. s.m. • Boia, mozzatore di capo [TM-82(1 ‒ Guida. p.5)] Il capetodo (Titolo del I.cap.)

capeglio. s.m. ● Capello [AC-21(75)] disse Margherita rassettandosi i capegli poco dianzi ravviati da Mariangela

capegliatura. s.f. ● Capigliatura [TM-32(79.I)] per ricchezza di bruna capigliatura per nobiltà di espressione. 

capei. s.m. ● Capelli [TM-38(52.I)] avea la testa d’angiolo coperta di capei d’oro. 

capellatura. s.f. • Capigliatura [Z-21(253)] perciocché bionde erane ancora la capellatura e la barba, 

capellino. s.f. ● Sorta di colore castagno [F-27(34.II)] Gli occhi di lei capellini aveano una vibrazione sì malinconica,

capera. s.f. • Pettinatrice [N1-96(50 – Guida.46)] Prima di ogni altra cosa facciamo fare a’nostri lettori più intima conoscenza con la capera del Pendino,

capere. verb. • Entrare, stare [N1-107(novella Il padre di una bella figliuola 27.1)] Anatolio e Federico non capono in loro per l’allegrezza;

capereccio. s.m. • Caparbietà [Z-26(168.I)] Quando al mulo in andando pigliava improvvisamente il capereccio in modo che neppure l’argano l’avria smosso…

capestreria. s.f. ●  Bizzarria, capriccio [Z-26(15.I)] Non sappiamo quali capestrerie ravvolgesse pel capo il coeco di un occhio: 

capezzale. s.m. • Letto, specie di malato o moribondo [Z-29(16.IV)]  suo cavallerizzo maggiore il quale non si partì un istante dal capezzale dell’egro suo signore, 

capezzone. s.m. ● Pezzo grosso, uomo d’autorità [N2-27(26.II)] assistere al pranzo che oggi ci danno i capezzoni della repubblica.

capigliatura. s.f. ● Massa dei capelli, chioma [Z-39(99.I)] di ricca e bionda capigliatura con lunga barba 

capire. verb. ● Contenere, accogliere [Z-70(Guida.13)] il numero cresce tale che tutte non possono capire in una stanza,

capitalissimo. agg. Mortalissimo [Z-40(200)] ma è un delitto capitalissimo quando uno lascia addietro a sé un dolore inconsolabile. 

capitanare. verb. ● Comandare un esercito [Z-37(128.I)] mentre io mi accingevo a capitanare l’esercito de’ Crociati. 

capitolare. agg. • Relativo ad un capitolo di canonici o religiosi [Z-30(52.III)] Sua Eminenza vestito con le insigne archiepiscopali e seguito dal Vicario Capitolare, 

capitoli. s.m. ● Patti stabiliti in un trattato [(Z-23(D’Amico.84)] Tutto bella mia ho anche firmato i capitoli.

caprifoglio. s.m. ● Arbusto rampicante [Z-70(Guida.110)] Alle finestre erano vasi di balsamici fiori e larghi rami di caprifoglio,

capo o croce. s.m. ● Testa o croce. gioco con una moneta [SN-15(61.III)] Il guaglione passa la sua giornata a giocare co’suoi compagni alle pallottole, alle nocciuole, a capo o croce.

capodieci. s.m. ● Capo di bottega, caporione [SN e NdL-9(72.I)] avea nel suo vestimento qualche cosa del guappo e qualche cosa del capodieci.

capolasagna. s.m. • Commissario [TC-93(122 – Guida.113)] perché la Società si trova esposta all’altro pericolo che la guagnanella non si squagli col capolasagna o col trelasagne o con qualche lasagnone padreterno.

capoleato. s.m. ● Così domandasi in Sicilia la carne lardellata  [TD e NdL-22(176)] un placidissimo sonno dopo che io avea fatto dopo aver preso la mia zuppa e il mio capoleato. 

cappa. s.f. ● Mantello corto con cappuccio [Z-9(5.II)] si gittò la cappa addosso e il cappello sulla testa;

cappellania. s.f. • Donazione testamentaria per preti [Z-82(36 ‒ Guida. p.38)] E poi ci sono i beneficii delle messe, delle cappellanie e via discorrendo.

cappietto. s.m. ● Piccolo nastro ornamentale annodato [Z-24(64.III)] Natalia volle fargli il cappietto alla cravattina di seta nera; 

cappuccia.  agg. • Buona e innocente fanciulla [TD-80(93‒ D’Amico.87)] Mi accorgo che sei una cappuccia cioè una buona e innocente fanciulla,

capriuolo. s.m. ● Capriolo [Z-35(119.I)] al quale i capriuoli invidiavano l’elasticità delle gambe. 

carabattola. s.f. • Garabattola, masserizia, oggetto di poco pregio [Z-25(47)] forse nello intento di ripiegare le carabattole e trasferirsi altrove. 

caracollare. verb • Trotterellare [Z-4(10.II)] A’suoi fianchi caracollava con grazia estrema e con superba andatura il visconte di Boisrouge, abile maneggiatore di cavalli.

caraffa. s.f. • Antica misura napoletana per liquidi [Z-26(240.II)] Una guastadella da quattro caraffe passava in giro per le otto bocche.

caraffone. s.m. ● Grosso recipiente per liquidi [Z-P3(39): I caraffoni si empivano e si votavano con una invidiabile prestezza. 

caramella. s.f. • Monocolo [Z-16(151)] si sdraiò sovra una sedia, e sospese all’occhio la sua caramella, come si chiama in Napoli il piccolo cristallo ovale ad uso di lente ad un occhio.

caramogio. s.m. • Persona piccola e deforme [Z-92(5 – Guida.8)] quello smorto viso da donna sembrava messo quasi a dileggio sul tronco di quel caramogio.

carbonigia. s.f. • carbonella, polvere di carbone [Z-21(116)] ed avea distese ad una certa altezza dalla carbonigia accesa le mani, le cui dita erano tutte coperte di grossi anellacci d’oro di Francia,

carche. agg. • Cariche [Z-27(26.I)] Le dita avea carche  di anella di squisiti brillanti. 

carcame. s.m. ● Carcassa [Z-26(178.I)] un corpo pesante che vi era gittato il carcame d’un cane e d’un gatto. 

carcella. lampada a s.f. • Lampada ad olio da Carcel, suo inventore [DA-83(27)] comprando due mensole co’marmi, parecchi quadri e due lampade a carcella.

cardatrice. s.f. • Operaia addetta alla cardatura [Z-21(174)] La Brigida era una cardatrice di lana giovane membruta e grossa, 

cardo. s.m. • Pianta spinosa [Z-28(105.I)] ma fu come se invece delle materasse, avesse trovato cardi e spine su le assi.

careggiare. verb. • Trattare con eccessiva condiscendenza [Z-40(79)] mio padre non ebbe la forza di combattere i malvagi istinti del figliuolo, careggiato e protetto dalle sorelle,

carello. s.m. • Coperchio di latrina [Z-43(21)] Pensate mo al gran contentone del pretoriano di aver pescato un Cesare là dove non era da trovarsi altri che un carello!

carezzante. verb. • Accarezzante, vagheggiante [Z-35(204.I)] con voce che ormai si studiava indarno di parer carezzante. 

carfagno. agg. • Scuro, opaco [P-37(45.I)] alle gambe aveano borzacchini di carfagno.

cariatide. s.f. • Persona immobile e silenziosa [Z-77(173 ‒ Guida.162)] quelle cariatidi camuffate da marescialli che sono in su le soglie dei portoni aristocratici

carico. s.m. • Aggravio, onere [Z-93(36 – Guida.48)] e ricevette il carico di riprendere il suo antico mestiere di fabbricante di capelli. 

caritevole. agg. • Caritatevole, chi dimostra amore per gli altri [Z-Usi e costumi di Napoli e dintorni (« La messa votiva »] La mattina si trovò appo una famiglia onesta e caritevole che l’avea soccorsa, 

carito. agg. • Prediletto [N1-86(413)] ma egli era il carito di mammà e papà, che lo tenevano in concetto di un San Luigi Gonzaga.

carlona. agg. • Alla buona [Z-85(109)] era vestito con lo stesso soprabito alla carlona che solea indossare ogni giorno.

carme. s.m. • Componimento lirico [Z-26(519.II)] L’essere mostrato a dito per le vie d’una gran città come l’autore di quella poesia di quel carme, 

carmentali. s.f. • Festività romana antica [NdL-35(11)] Licinia era stata tra le prime dame che celebravano in Roma le feste Carmentali.

carminio. s.m. • Sostanza rossa [Z-26(288.I): su quel pallido viso colorato da una tinta finissima di carminio, 

carmosina. agg. • Carmusina, di color cremisi [N1-9(130.II)] e quella sua faccia era una mela Carmosina che era un piacere a vederla e a baciarla.

carola. s.f. • Antica danza eseguita da più persone in cerchio [Z-La Domenica («Cronaca della settimana. 14 Luglio 1867»)] L’autore fece che con le noie, rappresentate da sette alunne, s’intrecciassero i piaceri e menassero carole insieme.

càrolo. s.m. • Moneta [TM-28(53.I)] Colantonio era un brav’uomo e sopra tutto un eccellente  pittore a cui la tavolozza facea guadagnare di bei càroli d’oro.   

carolone. s.m. • Moneta [TM-28(99.II)] Questi sono due caroloni d’argento… aggiugni alla zuppa ed all’arrosto. 

carosello. s.m. • Torneo spettacolare di cavalieri [Z-29(9.I)] edificò il tempio di questo nome si tenevano giostre e caroselli. 

carpecato. agg. • Butterato dal vaiuolo [N1 e NdL-15(31.III)] Questo giovine era conosciuto nel quartiere col nome di Carminiello u carpecato.

carpire. verb. • Ottenere con l’astuzia o la forza [Z-32(61.III)] bisognava dunque secondarlo  e veder di carpire con artifizì qualche cosa. 

carra. s.f. ● Antica unità di misura piemontese [DO-26(87.I)] e dava ogni anno non già una botte ma un sei carra di ottimo vino; 

carradore. s.m. • Artigiano che costruisce o ripara carri [Z-102(183)] ed anche la moglie del carradore avea fatto umido il ciglio come quella che avea tenero cuore e visceri di madre.

carrettella. s.f. • Piccolo carro a due ruote [Z-71(159)] e fu a stento che la carrettella poté introdursi in quel vicolo angusto e sfossato.

carruba. s.f. • Frutto simile alla fava [F-105(78)] movea per quelle lontane regioni per caricarvi il cotone, le carrube, il guado di cui fanno uso i tintori per tingere in azzurro,

carruccio. s.f. ● Strumento di legno dove si mettevano i bambini per imparare a camminare [Z-5(167.I)] e correva nel cestino o nel carruccio per l’angusto spazio della materna cameretta,

carsella. s.f. • Scarsella, borsa di cuoio per il denaro [ P-La Domenica («Lo chignon e la parrucca» 7 Aprile 1867)] fa della notte giorno il suo sole è il cammino e le carselle; 

cartaceo. agg. Di carta, simile alla carta [Z-39(77.II)] basta a demolire il cartaceo edificio delle accuse 

carteggiare. verb. • Corrispondere con qualcuno mediante lettere [Z-17(104.I)] Quando i due amanti non poteano vedersi per qualche circostanza si carteggiavano.

carteggio. s.m. • Corrispondenza epistolare [Z-88(22)] Corbezzoli! esclamò il capitano, c’è un carteggio per lo mezzo.

cartella. s.f. ● Progetto didattico per l’istruzione musicale [GO-34(80)] tutto assorto nello studio di quegli elementi del comporre musica i quali si addimandano cartelle. 

cartuscella. s.f. • Valuta cartacea [N1-83(118)] Don Federico restò sospeso; fece ballare nel cavo della sua mano le tre cartuscelle; accarezzò la barba e con santa pazienza intascò le tre lirette.

caruncula. s.f. ● Caruncola, escrescenza carnosa [Z-13(127)] chi arruffa le penne chi spiega le grinze della caruncola,

casadduoglio. s.m. • Venditore di olio o di formaggi [N1-18(113.II)] facendo voti al cielo che crepasse al più presto il rispettabile casadduoglio che avea l’onore di essergli padre.

casatiello. s.m. ● Torta rustica [N1-81(49 – Guida.47)] uno di quei pani di granone che volgarmente si addimandano casatielli,

cascaggine. s.f. ● Fiacchezza, sonnolenza [Z-28(100.I)] non sai stare cinque minuto senza che ti piglino le cascaggini del sonno. 

cascante. agg. • Languido, svenevole [Z-91(205 – Guida.181)] è il cascante della Dolorinda rispose tosto l’Antonina

cascimirro.  s.m. • Adammamento a cachemire [Z-15()] con nappe d’oro covre i calzoni di cascimirro bianco e le luidissime bottaglie,

casereccio. agg. • Grezzo, rozzo, non raffinato [Z-31(53.I)] qualche cosa di un destino volgare comune casereccio e noioso. 

casigliano. s.m. • Coinquilino [Z-85(323)] opponeva la più viva resistenza a’due giovani calabresi suoi pigionali e casigliani.

casipola. s.f. ● Casupola, casa piccola e modesta [Z-1(14)] Poco discosto dalla porta Erculea di Pompei è una casipola che forma isola, di rustica e misera apparenza:

casolana. agg. • Sorta di mela [P-93(87 – Guida.107)] erasi fatta così vermiglia da digradarne i colori della mela casolana. 

cassia. s.f. ● Pianta con frutti con polpa scura [Z-12(55)] prodotti naturali di quelle terre come zolfo riso pepe canfora cassia ed altro.

castagno. agg.Castano [Z-40(24)] Era un bel giovine alto bruno di ricchi capelli castagni 

castaldo. s.m. • Fattore [Z-93(176 – Guida.159)] Poi pensò che al signor Tobia, castaldo di sua eccellenza il principe…

castigata. verb. ● Corretta [Z-34(69)] i quali fecero rappresentare parecchie loro commedie graziose e castigate

castigazione. s.f. ● Castigo, correzione [Z-26(19.I)] anzi avanzano tutte le altre pene e castigazioni… 

castraporcelli.  s.m. ● Castraporci, castratore di maiali [Z-26(468.I)] non fo per dire faccio paura a’ castraporcelli  del mio villaggio. 

castrino. s.m. ● Coltello per castagne [Z-81(48 – Guida.46)] Sul tavolo era il castrino, ovvero il coltello corto e adunco ad uso di castrare le bruciatelle;

castroneria. s.f. ● Balordaggine, sciocchezza [Z-23(D’Amico.149)] non dire più castronerie Celeste osservò la signora Angelica, 

casupola. s.f. ● Casa piccola e modesta [Z-30(64.I)] la casupola del Mangone avea ricevuto un sgagliardissimo scrollo. 

catacresi. s.f. • Dare a una parola un senso diverso [Z-26(476.I)] Allorché avvengono di queste mirabili catacresi o trasformazioni, uno rimane nel dubbio se quell’io di ieri è lo stesso dell’io di oggi.

catadriottica. s.f. ● Luce riflessa e rifratta [Z-82(60 – Guida.58)] Dai finestroni del palazzo oartivano sprazzi di catadriottica luce che accecavano.

catafalco. s.m. ● Palco di legno [Z-27(109.II)] Una sedia di velluto scarlatto era sul catafalco, su la quale fu fatta sedere l’acclamata donna. 

catalessia. s.f. ● Stato patologico di irrigidità dei muscoli [Z-36(5.I)] Era un caso di malattia rarissima un caso di catalessia

catalessi. s.f. ● Morbo che forma quasi un parentesi della vita [NdL-36(3.II)] Una sorpresa di quella terribile malattia che è la catalessi. 

catalettica. agg. • Che presenta catalessia [DO-36(86.I)] recavasi ogni giorno a Capri per visitare una giovane catalettica a nome Raffaella.

cataletto. s.m. ● Barella per trasportare malati o feriti [Z-80(227 ‒ D’Amico.191)] il cupo rimbombo del martello su i chiodi che fermavano le assi degl’improvvisati cataletti. 

cataplasmo. s.m. ● Persona noiosa e molesta [Z-82(321 – Guida.280)] era sempre stato uno di quei mariti che riescono veri cataplasmi per le loro giovani consorti.

cataroscio. s.m. • Scataroscio, scroscio improvviso di pioggia [Z-77(102 ‒ Guida.94)] per dare addosso al leprotto non sì tosto gli sfuriosi catarosci  ed i gagliairdi aquiloni lo spingevano un pollice fuori

catecumeno. s.m. • Chi sta ricevendo la dottrina cristiana [Z-30(86.III)] La conversione al cristianesimo dei due catecumeni riuscì commoventissima.

catellone. s.m. • Di soppiatto [Z-27(117.I)] non ebbe di meglio da fare che metter giù il muso e andarsene catellone pe’fatti suoi,

catena. s.f. ● Antica misura di lunghezza [Z-26(160.I)] in un suo podere di non sappiamo quante carra, quante versure e quante catene. 

cateratta. s.f. ● Saracinesca, botola, pioggia a dirotto [Z-27(131.II)] Il monaco sentì un certo sordo rumore come di una cateratta che si apra; 

catilinaria. s.f. • Filippica [Z-102(86)] Dopo la oltraggiosa catilinaria del pubblico ministero, la Corte si ritrasse in altra stanza per deliberare la sorte del delinquente.

catilinata. s.f. • Catilinaria, filippica [TM-22(164)] si è spinto ad ampollose catalinate contro lo stato coniugale, nel quale ha visto la schiavitù della donna.

catrafosso. s.m. ●Fosso profondissimo [Z-26(86.I)] Tutto il terreno era pieno di catrafossi e di precipizi. 

catriosso. s.m. • Carcassa di uccello [Z-26(85.I)] Ognuna di esse piglia da lungi una forma strana, bizzarra, fantastica. Palmarola è un catriosso rabberciato,

cattedratico. s.m. •Professore universitario titolare di una cattedra  [Z-21(68] aveva un fratello che era cattedratico della nostra Università 

cattivare. verb. ● Prendere prigioniero, acquistare l’amicizia altrui ([Z-22(290)] Era impossibile avvicinarsi a questo angelo senza sentirsi da lei cattivato e affascinato. 

cattiveria. s.f. •  Azione cattiva [Z-21(140] Come rimanesse impietrita la povera Marcellina alla vista di quella cattiveria di fanciulle,

cattività. s.f. • Schiavitù, prigionia  [Z-16(249)] avesse scagliato a bella posta la bomba-carta tra i piedi per eludere la cattività che li aspettava

cattivo. agg. • Prigioniero, schiavo [Z-29(77.I)] ed involò quanto di valore era in quella casa, menando cattivi non pochi famigliari;

caustica. agg. • Aspra, mordace [Z-91(245 – Guida.212)] Antonina, questa sera voi siete più caustica del solito verso vostra sorella e me.

cauterizzare. verb. ● Distruggere tessuti viventi [Z-26(82.I)] né la qualità degli uomini nuovi bastano a cauterizzare e distruggere. 

cavadenti. s.m. • Ambulante, girovago [Z-44(48.I)] e qualche pagliacciata di cavadenti improvvisata nelle piazze, non si sarebbe potuto indovinare che in Napoli ci fosse il carnevale.

cavafondo. s.m. • Luogo dove si lavora il legno per le navi [P-105(62)] Stabilitosi in Napoli, egli avea preso a lavorare su i cavafondi nelle acque di Castellammare.

cavalvante. s.m. • Calzone [TC e NdL-26(437.II)+ dee tenere sempre le mani nelle tasche de’cavalcanti. 

cavalierato. s.m. • Grado iniziale di ordini cavallereschi [Z-23(D’Amico.140)] dove si conculcano le più sante leggi del cavalierato e della galanteria. 

cavaliere. s.m. • Elemento dell’antica fortificazione [Z-1(17)] era a pie’ del monticello,a cavalier del quale giacea la casupola di Giorgio.

cavaliere. s.m. • A cavallo [TM-25(171)] Era l’ora in cui le streghe si recano a cavaliere delle mazze di granate alle maledette assemblee.

cavalier servente.  s.m. • Bracciere,  cavalier servente, quello al cui braccio si appoggiava la sposa nel primi giorni del matrimonio [Z-82(26 ‒ Guida. p.29)] il fratello prete dello sposo dovesse adempiere appo la sposa all’ufficio di cavalier servente  e ciò per lo spazio di sei mesi dal dì delle nozze.

cavallona. agg. • Donna robusta [Z-88(79)] che già sono rimaste tanto scandalizzate dalla condotta di cotesta cavallona di vostra figlia.

cavamacchia. s.m. • Smacchiatore [DO-La Domenica («Escursione. Ne’ quartieri suburbani di Napoli. 13 gennaio 1867»)]: Sul fronte della bottega di un cavamacchie si leggeva semplicemente Qui si smacchia.

cavare. verb. ● Togliere [Z-37(37.I)] Ma la testolina del gorillo andava almanaccando il modo di cavarsi la curiosità. 

cavatina. s.f. • Sorta d’aria corta della lirica [P-68(84)] Quella sera la prima donna era indisposta ed omise una cavatina, ch’era forse la più bella di tutto lo spartito.

cavazione. s.f. • Azione da schermitore [Z-La Domenica («Cento di questi giorni»)] mentre vi difendete con una cavazione siete assalito a tergo;

cavea. s.f. • Gradinata per spettatori [Z-58(190)] La brigatuccia visitò da prima il teatro, discendendovi con l’aiuto delle fiaccole; ed osservò la cavea dove sedeano gli spettatori;

cavezza. s.f. • Finimento per la testa degli equini [Z-33(24.II)] La stalla di marmo la greppia d’avorio e la cavezza di perle onde quell’imperatore ornò il suo cavallo

cavicchia. s.f. • Chiavarda, grosso perno metallico [DO-35(189.I)] era un anello di ferro che batteva su una cavicchia dello stesso metallo. 

cavriuolo. s.m. • capriolo [Z-25(102)] E snella e leggera come un cavriuolo, raccogliendo la lunga coda della sua veste di seta color perla, avviossi verso il boschetto,

cavurretto. s.m. • Tipo di sigaro [Z-97(41)] tirando l’anima da un mozzicone di cavurretto che gli avea già bruciato in parte i mustacchi rossicci.

cazune. s.m. • Calzoni (N2-32(75.I)] Femmine allummate i lumi levateve i gonnelle e mettiteve i cazune. – Pag.75.I

cecagnuolo. agg. • Miope, losco [N1-26(438.I)] È la banda di Angelantonio Rinaldi soprannominato il cecagnuolo, l’eroe della Macchia della Fajola.

cedrangolo. s.m. • Arancio amaro [Z-66(113 – Guida.98)] ed io non vorrei arrischiare la mia pelle; ché quando uno mette il capo su le fronde del cetrangolo non lo rialza più;

ceduo. agg. • Bosco che si taglia periodicamente [Z-15(113.VI)] Il taglio di un bosco ceduo a S.Paolo presso Nola.

cefalagia. s.f. • Cefalgia, cefalalgia, mal di testa [Z-58(190)] si assopiva talvolta di un sonno febbrile che potea dirsi piuttosto una cefelagia:

ceffo. s.m. • Grugno, muso [Z-39(15.II)] osservò levando il ceffo in aria il mandrillo. 

celare.. verb. ● Nascondere, occultare [Z-32(27.II)] Avrebbe dato a credere alla fanciulla aver lui motivi di tener celato il proprio nome. 

celata. s.f. • Parte dell’armatura che protegge il capo [Z-50(25.I)] due uomini d’arme, vestiti a bruno e con le celate che lor nascondevano il viso, si fermarono sospettosi e guardinghi allo sbocco del vico…

celeberrimo. agg. • Superlativo di celebre [Z-36(47.I)] divenuto un celeberrimo dottore in medicina, 

celeremente. avv. ● Rapido, svelto [Z-32(57.I)] Aniello non disse motto intascò il denaro e trasse via celeremente. 

celeste. s.m. ● Spirito che abita il cielo [Z-96(152 – Guida.130)] i paternostri e i gloriapatri recitati di là del telone non poteano arrivare fino a’ celesti.

celia. s.f. • Scherzo, specie verbale [Z-31(33.I)] se la cosa non fosse da prendere come una celia epigrammatica, 

celiare. verb. ● Scherzare con parole (Z-92(56.I)] Il calzolaio credè dapprima che sua altezza celiasse

cellaio. s.m. ● Cantina, dispensa [Z-21(231)] arrecasse una guastada da sei caraffe del più asciutto  pizzicante che fosse in sebo nel cellaio. 

cellecata. verb. ● Solleticata [SN-26(536.I)] veder morire fattiziamente nelle agonie delle convulsioni la donna cellecata.

cellecatoria. agg. • Prodotta dal solletico [DN-26(536.I)] per molto tempo l’atrice invenzione della mortte cellecatoria formò il subbietto delle conversazioni in Napoli 

cellulare. s.m. ● Di carcere diviso in celle [P-40(119)] e come ebbi colto un conoscimento della prigione cellulare in cui era stata rinchiusa,

celone. s.f. • Coperta [P-96(73 – Guida.64)] il letticciuolo della pinzochera abbastanza pulito, ricoperto da celone e cortine di bianchi lini.

cembalo. s.m • Strumento a tasti [Z-96(13 – Guida.15)] Assai conosciuto è il cembalo o tamburino sonato dalle femminelle:

cenacolo. s.m • Stanza in cui si svolse l’ultima cena di Gesù [Z-28(49.II)] Alla sinistra è effigiata la Vergine Santissima nel cenacolo co’dodici apostoli. 

cenciaiuolo. s.m. • Rivenditore di stracci [Z-54(2)] un gobbo che esercitava l’ufficio di cenciaiuolo nel quartiere, e che si chiamava per soprannome Fenucchiello.

cencioso. agg. • Persone miserabili e lacera [Z-30(13.I)] fu visto muovere a piedi per la via della Marina seguito da una gran calca di cenciosi. 

cenerentola. s.f. ● Persona a torto trascurata [Z-39(38.II)] Non voleva assolutamente che il forestiero vedesse la Cenerentola, 

cenericcio. agg. ● Che ha un colore cenerino smorto [Z-6(53)] la sua faccia e di una pallidezza mista di cenericcio.

cenigia. s.f. • Ceniglia, cenere [Z-15(34.V] Una faccia scarna, livida, del colore della cenigia, si disegnava nell’ombra come sinistra apparizione.

ceniglia s.f. • ? Carbonigia, carbonella [TM-21(26)] Ora farò di ravvivare la ceniglia nel tegame che ci serve da caldano,

cennamella. s.f. • Strumento simile ad oboe [Z-80(115 ‒ D’Amico.104)] un sonatore di cennamella venuto da alquanti giorni in Napoli col suo compagno zampognaro per le novene della Madonna e del Natale.

cennamellaro. s.m. ● Suonatore di cennamella [TM-100(222 – Guida.176)] e il cennamellaro della Basilicata si rizzò in piedi dopo la fucilazione,

cennare. verb. ● Accennare [ Z-La Domenica («L’Albergo de’Poveri» 21 Luglio 1867)] pone in aperta luce i fatti che abbiamo cennati e le radicali riforme arrecate nell’ amministrazione

cenobio. s.m • Convento di monaci [Z-47(61.IV)] Ebbi vaghezza di visitare quel cenobio, dove mi sembrava impossibile che v’inerpicassero le capre e i cavriuoli.

cenobita. agg. • Chi fa vita ritirata, austera [Z-83(218)] E, dica pure quel che si voglia l’austera filosofia cenobita, un buon pranzo, quando è accompagnato da un buon appetito, è uno de’più positivi piaceri della vita.

censo. s.m. • Canone in denaro [Z-50(93.III)] I re di Napoli soleano pagare un censo al papa per antica consuetudine;

censore. s.m. • Critico abituale e severo [Z-38(77.III)] Stette alcun spazio di tempo Erodiade a riguardare il suo severo censore. 

centauro. s.m. • Mostro mitologico [Z-35(167.I)] vi sono ghirlande di gramigna capelluta di veronica e di rosso centauro. 

centellino. s.m. • A poco a poco [Z-49(92.II)] Quindi si riscendeva e si pigliava il caffè. Suora Giuditta ne sorbiva un centellino.

centerbe. s.f. ● Bevanda spiritosa a base di erbe [NdL-9(23.III)] mi darete il piacere di provare un poco della mia centerbe,

centina. s.f. • Ossatura di legno [Z-93(85 – Guida.82)] Come Tobia si appressò alle nere muraglie a cui si appoggiava la centina di quello antico arco di ponte,

centinare. verb. ● Armare o sostenere con centine [Z-96 ‒ Guida.7)] Di fianco alla fontana dell’Atlante si era eretto un palco centinato,

centuplo. agg. • Che è cento volte maggiore [Z-37(93.II)] E la sua fiducia nello astrologo italo-greco si accrebbe al centuplo. 

centurione. s.m. • Comandante di una centuria [Z-35(77.I)] e dietro a questo Erculeo trierarco e Olarito centurione. 

ceppo. s.m. • Grosso pezzo di legno da ardere, blocco di legno per immobilizzare i prigionieri, base della croce [Z-26(483.II)] grandi uomini di tutt’i paesi e di tutt’i secoli vissero poveri e perseguitati e morirono tra i ceppi e gli stenti. 

cerasta. s.f. ● Rettile africano simile alla vipera [Z-66(Guida.211)] Ci ha un colore verdastro come quello della cerasta di cui ha tutto il veleno in cuore.

cerbero. s.m. • Custode, guardiano arcigno [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana» del 25 novemb. 1866)] Restava un ultimo portoncino al cui cerbero domandare del signor U…

 cercina. s.f. • Involto di panno a forma di cerchio [Z-79(33)] esclamava la donnina menando il ferro da stiro su un cencio a cercine per non fare abbronzare la biancheria da stirare.

cereo. agg. • Pallido come la cera [Z-91(Guida.243)] parve che un raggio di celeste consolazione rischiarasse il suo cereo viso. 

cerfoglio. s.m. • Pianta aromatica [Z-30(58.I)] da pini di mezzana statura e da certe erbacce di sinistri colori, specie di pastricciani o cerfogli selvaggi.

cerino. s.m. • Fiammifero con lo stelo intriso di cera [Z-26(124.II)] avrebbe veduto agghiacciarsi tutto quanto l’universo creato da Dio senza voler mettere fuora un cerino fiammifero

cernecchio. s.m. • Ciocca di capelli posticci [Z-85(33)] e del modo di comporre acconciamente i capelli a ricciolini ed a cernecchi,

cernere. verb ● Discernere, scegliere [Z-26(581.I)] Tutti sono galantuomini e a cernere trovi il loglio e l’ortica. 

cerogene. s.f. • Sorta di cera stearica [P-92(35 – Guida.33)] tratto un cerino dalla scatoletta che ne aveva in saccoccia lo accese e con questo accese un cerogeno.

cerretaneria.  s.f. • Ciarlataneria, azione discorso da ciarlatano [AC-23(105.II – D’Amico.174)] te di cui la frode e la cerretaneria si valgono come vento pe’loro palloni.

cerretanismo. s.m.  • Atteggiamento da ciarlatani [AC-26(493.II)] il vero merito scompagnato dal cerretanismo dal favoritismo dalla cabala e da altre simili soccorsali, 

cerretano .agg. • Impostore, ciarlatano [Z-26(483.II)] Gli istrioni, i cerretani, i funamboli, i vinaiuoli, i bettolieri, i musici e le meretrici fanno buoni affari, come dicono i trafficanti e i parrucchieri di Francia.

cerro. s.m. • Legno di quercia [Z-22(13)] così Lorenzo avea fatto porre due o tre cerri nel cammino per mantenere vie più calda la stanza,

certame. s.m. • Duello, contesa [Z-5(209.I)] Egli possedeva que’pregi che gli assicuravano piena vittoria in quel certame di opposti,

ceruleo. agg. •  Di colore azzurro chiaro  [Z-21(254)] agli uomini privilegiati dal sangue ceruleo dalla cravatte bianche

cerusico. s.m.  • Chirurgo da poco [Z-92(107 – Guida.94)] medico cerusico militare  inviato per assistere da parte del conte di Villamare alla cavalleresca tenzone.

cervelloticheria. s.f. • Idea, trovata cervellotica [DO-26(333.I)] mi sbizzarrii in mille cervelloticherie che ora non saprei ridire, 

cervice. s.f. • Parte posteriore [Z-3(78.I)] il precipizio di Scutolo, che spinge dal lido alle nubi la gigantesca sua cervice;

cerviero. agg. • Con occhio acuto [Z-6(61)] e mugolava nella stesa guisa che fa il lupo quando ha il sospetto de’cani cervieri.

cervogia. s.f. • Specie di birra [Z-54(50)] a divorare bistecche, ostriche e tartufi, e tracannare ricolmi bicchieri di cervogia, coll’immancabile avana tra le labbra,

cervone. agg. • Colori degli occhi caratterizzato da sfumature gialle e marroni [W-77(12)] Avea capelli ricciuti e neri, baffi e pizzo, occhi cervoni e lucenti estremamente movibili

cesa. s.f. • Muso, viso (?) [TM55(12)] E la contessa fece una cesa lunga lunga.

cesare. s.m. • Imperatore, sovrano [Z-35(174.I)] Ella potrebbe riferire a Cesare le tue audaci parole e tu ne andresti a morte straziante. 

cesareo. agg. • Dell’imperatore, imperiale [Z-La Domenica («Le lettere in Napoli. 21 Luglio 1867»)] ma non possiamo perdonar loro  i leziosi incurvamenti a’loro cesarei padroni. 

cespite. s.m. • Fonte di guadagno [Z-81(121 – Guida.110)] ma sembrava che questo non fosse più l’unico cespite dei suoi guadagni,

cesso. s.m. • Gabinetto, latrina [Z-40(114)] io ti torrò di questa cameretta, e ti chiuderò nel cesso, dove nessuno potrà mai udirti,

cesso della camuscia. s.m. • Camera degli interrogatori [TC e NdL-93(Guida.44)] ed entrare nel cesso della camuscia per essere interrogato dal curioso.

ceuza. s.f. • Male venereo [N1-73(49)] E chesta ceuza è capace di far ridere la gente? esclamò sua maestà siciliana, volgendo la parola a’ministri che aveva addietro,

chaleco. s.m. ● Sottoveste [TS-96(7  ‒  Guida.10)] brandelli di stoffa arlecchina che simulavano un chaleco, sottoveste o corpetto alla spagnuola.

charistia. s.f. • Festività romana antica [NdL-34(11)] I conviti che ella dava nella festa della Charistia vinceano in fasto 

checchè.  pron.rel. ● Qualunque cosa [Z-25 (143)] Checchè sia il capriccio che gli venga nel capo tu l’appagherai senza badare a risparmio.

cherico. s.m. ● Intellettuale, uomo di cultura [Z-27(15.II)] già chèrico dell’ordine degli Scolopii,

chermisi. s.m. • Cremisi, rosso acceso [Z-34(203)]le cui sponde eran fregiate di drappi di seta color giallo e chermisi, secondo lo stemma della città.

cherubino. s.m. ● Persona di delicata bellezza [Z-29(73.III)] Zenobia aveva un cuore di cherubino

cherubo. s.m. ● Cherubino, persona di delivata bellezza [Z-38(101.III)] le affocate aure della sala contendano il piacere di baciare que’capelli da cherubo. 

chetina. agg. • Che non fa rumore [P-50(27.IV)] Che vostra maestà dorma tranquillo. I ribelli partiranno alla chetina non si farà romore.

cheto. agg. • Silenzioso, quieto [Z-22(92)] tra il cheto scroscio delle acque delle fonti pareati sentire  i replicati baci dei due amanti. 

chiacchiera. s.f. • Processo [TC-93(121 – Guida.113)] se tu abbi sconcertato qualche cosa intorno a Testa di spiga ed alla chiacchera del curioso.

chiacchieressa. s.f. • Lingua [N1-96(94 – Guida.82)] Dove sta lu core ci ha da stare la chiaccheressa, e dov’è la chiaccheressa ci ha da stare lu core.

chiachiello. s.m. • Uomo di poco animo [N1-96(27 – Guida.27)] Sbùzzalo sbùzzalo Ciccì quel chiachiello di Totonno.

chicchessia. pr. ind. •  Chiunque, qualunque [Z-26(420.II)] Noi non avemmo giammai la flemma o condiscendenza di aspettare chicchessia più di dieci minuti. 

chiamolla. verb ● La chiamò [TM-28(56.II)] come dicemmo era al Seggio di Porto e un uomo chiamolla a nome. 

chiamossi. verb ● Si chiamò [TM-26(601.I)] Così chiamossi l’indebita appropriazione degli uomini, 

chiappare. verb ● Carpire, rubare [Z-14(19.II)] chiappandoli per la gola e gittandoli nelle bolge del suo inferno.

chiappola. s.f. • Bagattella, inezia   [Z-La Domenica (14 luglio 1867)] Un medico è un uomo che si paga per fargli raccontare chiappole nella camera dell’ammalato, 

chiarissimo. agg. ●Superlativo di illustre, insigne [Z-40(59)] Ossequiamo con ogni riguardo il chiarissimo signor Francesco Mastriani;

chiaroscuro. s.m. ● Alternanza di luci e di ombre [Z-28(48.II)] benché di lui lodatissima è una nostra Donan in chiaroscuro nella chiesa di Santa Chiara. 

chiaroveggenza. s.f. • Capacità di prevedere il futuro [Z-31(20.I)] come se dieci minuti bastassero alla vostra precarissima  chiaroveggenza 

chiasso. s.m. ● Viuzza stretta, postribolo [Z-96(Guida.162)] si teneano paghi di qualificare chiasso la caserella di donna Graziella.

chiassolino. s.m. • Diminutivo di strada stretta, meno che vicolo [P-La Domenica («Cronaca della settimana. 27 Ottobre 1867»)] Cecco era caro a tutto il chiassolino ov’era la bottega d’Andrea; 

chiassuolo. s.m. • Strada stretta, meno che vicolo [P-3(5)] in quella rete insomma di popolati chiassuoli antichi, onde compongosi i quartieri del Mercato, del Pendino e del Mandracchio,

chiausso. s.m. • Specie d’usciere [P-21(356)] Ne abbiamo cinque del mese, e corre la terza mesata, disse con la sua voce nasale il chiausso della proprietà.

chiavare. verb ● Serrare, chiudere a chiave [Z-21(82)] Quando la Morta usciva per sue faccende chiavava la portella, 

chiave. s.f. • Gherone triangolare che s’allarga verso l’anche e verso il seno [P-26(134)] Come la povera fanciulla si sentisse impacciata tra le chiavi e li spallacci del busto

chiave mascolina. s.f. • Rimedio popolare contro le convulsioni [N1-79(4)] Portate una chiave mascolina – disse la Sì-Gaetana ch’era venuta fuori in istrada – la scema ha il mal di luna.

chiavonesca. agg. ● Azione da  briganti, derivata dal brigante Luigi Alonzi detto Chiavone [GO – La Domenica («Cronaca della settimana del 18 novembre 1867» Non sembrava che gli alunni della scuola chiavonesca volessero sentir ragioni.

chiazziere. s.m. • Basso agente dell’appalto del grascio [N1-96(24 – Guida.24)] il consesso che avea scelto la spigaiola a danzare la tarantella al cospetto della regina era stato composto appunto di questi otto chiazzieri.

chicca. s.f. • Confetto, caramella [Z-108(18)] Le mensole sono gremite di candelabri, scatolette di chicche e di diavoletti, tutto indorato,

chicchera. s.f. • Piccola tazza [Z-66(49 – Guida.45)] un tondo con quattro chicchere sopra,

chicchessia. pron. ind. ● Chiunque, qualunque [Z-37(99.I)] e non era più permesso l’accesso al castello a chicchessia. 

chiegga.  verb ● Chieda [TM-92(69 – Guida.63)] le disse con acento supplichevole come un fanciullo che chiegga una grazia.

chieppa. s.f. • Persona sciocca e balorda [Z-21(141)] la vorremo conciare per forma che le passi una volta per sempre la voglia di venirsene a fare la piccola chieppina.

chierca. s.f. • Chierica, inizio di calvizie [Z-34(195)] Oh arcibestia che sono salvando il battesimo e la chierca!

chiercuto. s.m. • Prete, frate [Z-82(22 – Guida.26))] in tempi  non molto da noi discosti massime nelle province il numero dei chiercuti.

chierico. s.m. • Sacerdote [Z-27(136.II)] Ogni complice a qualunque ceto fosse appartenuto secolare o chierico, 

chiesastico. agg. ● Di chiesa [Z-34(36)] consacrare un figliuolo al canto chiesastico era uno accaparrarsi il paradiso. 

chiesuola. s.f. • Diminutivo di chiesa [Z-30(29.II)] su cui sorge un modesta chiesuola intitolata a Santa Maria del Pianto. 

chifello. s.m. • Panino a mezza luna [P-81(254 – Guida.224)] ordinò che si recasse la cioccolata co’chifelli e co’tortellini inzuccherati.

chignon.  s.m. • Crocchia di capelli raccolti e variamente annodati sul capo [Z-La Domenica («Cronaca della settimana. 30 dicembre 1866» )] I chignons pigliano proporzioni così spropositate che sono venuti in sospetto.

chilificazione. s.m. •  Trasformazione degli alimenti in chilo [Z-21(69.II – D’Amico)] gioconda serenità che induce una piacevole e tranquilla chilificazione, 

chilo. s.m. •  Fluido lattiginoso della digestione [Z-26(452.II)] Pel volgo napolitano ed anco pe’signori ogni solennità di qualunque specie si riduce in chilo

chimenea. s.f. ● Camino [term. spag.-29(62.I)] accosto alla dorata chimenea in cui crepitavano fiammeggianti ceppi. 

chimera. s.f. • Sogno vano, illusione [Z-29(43.III)] corre dietro alle chimere o si bene anche alle donne

chimerica. agg. ● Fantastica, illusoria [Z-34(228)] E quanto di queste chimeriche illusioni dovessero essere trafitti i cuori amorosi 

chimo. s.m. Alimento nello stomaco durante la digestione [Z-23(83)] pregno di tutte le esalazioni del suo chimo.

china. s.f. ●Terreno scosceso, pendio [Z-30(102.II)] di notte tempo attraverso i greppi e le chine della Masseria. 

china-china. s.f. ● Chinachina, sostanza medicamentosa [Z-34(14)] che a stempiarle ci vuole poscia una buona dose di china-china. 

chinaceo. s.m. • Da chinachina, sostanza medicinale (?) [TM-31(22.I)] i chinacei da voi prescritti, se altrove forse hanno prodotto buoni effetti, qui invece non farebbero che affrettare la catastrofe.

chinè. s.m. • tessuto screziato, marezzato [Z-La Domenica («Fisiologia dell’Innamorato». 8 settembre 1867)] Una beltà con una veste rosa di lanetta chinè e con un cappellino bianco alla Pamela

chinossi. verb. • Si chinò [TM-31(53.III)] scostò i guanciali e chinossi a guardare dal foro della toppa; 

chioccia. s.f. ● Vecchia malandata [F-12(155)] Infame chioccia da prostibolo sclamò il vecchio;

chiocciola. s.f. ● Mollusco commestibile [Z-6(42)] bolliva chiocciole, vendea semi secchi di poponi, ceci e nocciuolo infornate;

chiocciolino. s.m. • Il rannicchiarsi [P-86(398  ‒ Guida.335)] e purché il vostro soggiorno qui non si abbia a protrarre di là di qualche giorno, ci faremo qui alla meglio un chiocciolino.

chiodo. s.m. • Soldo [Z-82(363 ‒ Guida. p.316)] da mastro Peppe, il sarto, per portargli il mio lavoro e farmi dare i chiodi.

chiosa. s.f. • Commento critico [Z-83(124)] non avrebbero mancato di leggere in segreto il canto proibito, e ci avrebbero fatto anzi le loro chiose e comenti.

chiosare. verb. • Commentare [Z-50(13.I)] Questo fatto si era sparso in un baleno per tutta la città; ed era stato in mille guise commentato e chiosato.

chiostra. s.f. • Chiostro, luogo chiuso e recintato [Z-100(5 – Guida.8)] una finestra dischiusa che rispondea su una chiostra forniva un grammo d’ossigeno a’respiranti.

chiotto. agg. ● Quiete, prudente [Z-26(440.I)] Poscia ne andarono chiotti al molino a ritrovare Onesimo; 

chiozzo. s.m. • Ghiozzo, uomo stupido [Z-49(43.II)] Le madri in generale pescano questi ghiozzi per le loro figliuole;

chirota. s.m. • Rettili con testa lunga [P-102(2)] que’tenebrosi recessi, covi di lupi o di lugubri e sinistri chiroti;

chirottero. s.m. • Mammifero alato [Z-31(116.I)] Chirottero dell’umana creazione, non gli era permesso di volare nelle cerulee regioni dove il sole dell’amore diffonde i suoi raggi divini.

chito. verb. • Chino, chinato, piegato [Z-28(94.I)] Maria avea chito il capo sì che la faccia era tutta dileguata in sul seno. 

chiurlo. s.m. • Uccello marino [Z-88(118)] Il chiurlo del mare faceva udire sotto il balcone di quella stanza il suo stridulo canto;

cià. s.f. • Bevanda come il tè [P-12(14)] che non sapea vivere in altro elemento fuora del rumore dei bicchieri e della fragranza del cià.

ciaccherino. agg. ● Diminutivo di birbante, figuro [Z-26(101.I)] dominava tutta quell’onda si scalzi e cenciosi ciaccherini, 

ciacco. s.m • Porco [Z-9(99.II)] Tu sei uno stupido ciacco! sclamò la donna infuriata dando una spalmata sul tavolo che si avea dinanzi.

cialda. s.f. ● Involucro di ostia [Z-40(92)] più valore del corpo di Gesù nella cialda eucaristica

ciambellotto. s.m. ● Cammellotto, tessuto di pelo di capra o di cammello [Z-1(161)] e la veste di questo falso profeta; di ciambellotto bianco, tessuto di pelo di capra,

ciamberlano.  s.m. ● Ufficiale di corte [Z-25(88)]) Arrogi che il vecchio ciamberlano amava il suo unico figliuolo 

ciancia. s.f. • Chiacchiera, ciarla [Z-28(98.II)] sentendosi l’animo tutto sossopra avesse prestato ascolto alle ciance della fante.

cianciafruscola. s.f. • Inezia di poco conto [Z-83(431)] e non sapea dire che due cianciafruscole alla signora e alle signorine.

cianciare. verb. •Chiacchierare, ciarlare  [Z-29(17.II)] dov’erano a cianciare parecchi domestici in gran livrea. 

cianciatore. s.m. ● Chiacchierone [Z-9(115.III)] e i cianciatori da salotti, gli eleganti calunniatori

cianciosa. agg. ● Vezzosa, leggiadra [Z-15(92.V.III)] Le vesti! oh questa è cianciosa davvero!

ciandella. s.f. • Pettegola [N1-23(38.II – D’Amico125)] la superba Penelope e l’altera Lucrezia non sono a petto vostro che due equivoche ciandelle,

cianghellino. s.m. ● Persona di cattivi e disonesti costumi [AC-26(640.I)] Sozze ciarpe coperte di pillacchere ricoprivano le nudità di que’cianghellini. 

ciannamellaro. s.m. ● Suonatore di cennamella [TM-100(222 – Guida.176)] e il ciannamellaro della Basilicata sii rizzò in piedi dopo la fucilazione,

cianito. agg. ● Colore tendente al blu[W-14(27.V)] Nel mezzo di quegli azzurri cianiti vedeasi una apertura,

cianosi. s.f. • Colorazione bluastra della cute [Z-80(237 ‒ D’Amico.199)] e quello sfiguramento che la cianosi arreca agli umani sembianti: 

ciantella. s.f. ● Ciabatta, donna volgare [Z-81(251 – Guida.222)] tutto faccio perché ti voglio bene, ma non per questa ciantella, che il diavolo porti via.

ciaramellare. verb. • Parlare per trarre in inganno [Z-28(104.I)] da che egli la vantaggiava d’assai in merito  di caramellare,

ciaramellata. s.f. • Parlata per trarre in inganno [Z-21(221): bisogna essere un allocco de’più inetti per credere a queste ciaramellate.

ciarlatanesco. agg. ● Proprio del ciarlatano [ Z-La Domenica («Un disinganno» 16 Giugno 1867)] Noi paragoniamo questo motto agli annunzi ciarlataneschi che covrono le quarte pagine dei gornali.

ciarlatanismo. s.m. • Il fare da ciarlatano [P-18(90.II)] a’cappelli semoventi e ad altre cotali equivoche manifestazioni, in cui il ciarlatanismo entrava per nove decimi.

ciarliero. agg. ● Chiacchierone [Z(79.II)] Di’su ciarliero del diavolo esclamò Federigo, 

ciarpa. s.f. • Specie di cravatta [P-68(121)] Anna Shillon, la celebre modista di Parigi, aveva inventato le vesti e le ciarpe alla Lucia

ciborio. s.m. • Tabernacolo per ostie [Z-83(364)] Andate un poco a farvi i fatti vostri! È proprio il diavolo che ci ficca il ciborio!

cibucco. s.m. ● Pipa [TM-1(162)] si raccolgono sdraiati intorno alle vasche di tabacco, applicandovi le punte dei loro eterni cibucchi,

cicalamento. s.m. ● Lungo discorso frivolo [Z-25(111)] spiacevole per entrambi e che non sia da appicco ai cicalamenti del mondo

cicalare. verb. • Chiacchierare, blaterare [Z-83(307)] avea per altro il difetto, che hanno quasi tutte le portinaie, di cicalare senza proposito e soventemente senza costrutto.

cicalata. s.f. • Discorso lungo, frivolo e inutile [Z-34(147)] disse tosto il medico per troncare di trincio la cicalata della donna.

cicaleccio. s.m ● Chiacchiericcio di più persone [Z-1(74)] E dopo due ore di cicaleccio da far benir le convulsioni

cicero. s.m. • Riga tipografica [Z-77(43 ‒ Guida.44)] pagando 12 grani per ogni cento righe di filosofia ed un carlino per cento righe di cicero.

cicerovacchio. s.m. • Tribuno popolare incline ad atteggiamenti populistici e demagogici (da Angelo Brunetti detto Ciceruacchio [DO-49(173.III)] Si mandi pel sagrestano; altrimenti, le apriremo a cannonate –  rispose un cicerovacchio di quella turba.

cicisbeare. verb. • Comportarsi da vagheggino [Z-75(253 – Guida.212)] balestrando gli occhi a dritta e a manca su tutt’i balconi per cicisbeare con le ragazze del paese.

cicisbeo. s.m. • Damerino, vagheggino [Z-83(255)] Che cosa dunque la bella Teresina, adorata e incensata da cento cicisbei, avea a fare di quel pezzo di stucco, buono soltanto per scarabocchiare una ricetta?

cifrone. s.m. • Cefrone, striscia che i militari hanno al braccio per indicare anzianità di servizio [GO-26(662.I)] servitori coi cifroni alla livrea;

cigaretta. s.f. ● Sigaretta [TM-36(68.I)] e fumava con in spensieratezza una cigaretta di carta.

ciglione. s.m. • Orlo d’un precipizio [Z-29(22.II)] CarloV amava gli eremitaggi, le solitudini, le cupe valli e i tetri ciglioni dei monti.

cignale. s.m. ● Cinghiale [Z-8(130)] per cui l’olezzo del cignale alla sua mensa già compensava

cignere. verb. • Cingere, circondare [Z-32(61.II)] La cigneremo assai bella al muratore… 

cilestre. agg. ● Celeste [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana. 7 Aprile 1867»)] non credere alla purezza del sangue cilestre che scorre nelle sue vene,

cilestrino. agg. ● Celeste pallido [Z-92(22 – Guida.22)] i suoi begli occhi cilestrini grandi e loquaci s’inumidivano al racconto di ogni sventura, 

cilizio. s.m. • Cilicio, panno ruvido e grossolano, cintura molto ruvida [Z-38(14.I)] non ha altro vestimento addosso che una specie di cilizio di peli di cammello fermato a mezzo il corpo da una cintura di cuoio.

ciloma. s.m. • Sciloma, ragionamento lungo e vacuo [P-32(62.II)] Questo ciloma del barone andò perduto chè il giovine aveva l’animo tutto sossopra 

cimbelasia. s.f. • Forse è l’attuale Tasmania [TM-34(31)] Napoli non era certamente la Terra di Diemen o una regione della selvaggia Cimbelasi. 

cimbottolare. verb. • Capitombolare [Z-79(4)] qualche cosa era giacente a terra a pie’della scaletta di legno, per che poco mancò non vi cimbottolassero su,

cimento. s.m ● verifica, prova [Z-12(67)] Arduo e spaventevole era il cimento;

cimosa. s.f. • Bordura laterale di stoffa [Z-38(72.I)] purnondimeno ci era sempre, per così dire, un po’di cimosa da tagliare, sendo cosa dalla esperienza comprovatissima che chiunque amministra il denaro altrui rade anche sul guscio dell’uovo, e non ci è verso che le mani restano pulite.

cinabro. s.m. • Color rosso brillante [Z-79(97)] Vittorina sorrise, e il suo bel volto si colorò di finissima tinta cinabro.

cincinno. s.m. • Ricciolo [Z-46(96,III)] e quei capelli a cincinni!

cincischiare. verb. • Tagliuzzare in modo irregolare [Z-61(145)] che avea schiaffeggiato il marito la prima notte del matrimonio e che gli avea cincischiata a sangue la faccia,

cincorenza. s.f. • Forcone. Intendi qui la mano [NdL e N1-44(73.IV)] Andate a chiudervi in cucina, la femmina, e non ne uscite, se non volete che io vi mollifichi la faccia con la mia cincorenza.

cinedo. s.m. • Giovane effeminato [Z-50(69.IV)] due cinedi vestiti anche alla foggia pompeiana cantavano su que’motivi musicali alcune canzone napolitane e catalane,

cinereo. agg. • Grigio come la cenere [Z-21(235)] Che cosa vi mena da me bel giovinotto chiese il bipede in berretto cinereo.

cingallegra. s.f. • Uccellino [Z-58(135)] e qualche cingallegra di ritorno al suo nido faceva udire un grido di allegrezza.

cingolo. s.m. • Cordiglio di prete [Z-102(42)] le vesti per la celebrazione della messa come l’amitto, il camice, il cingolo, la pianeta e gli altri paramenti.

cinguettare. verb. • Chiacchierare di futili motivi [Z-36(77.I)] il francese la lingua appunto che ogni buon italiano dovrebbesi vergognare di cinguettare, 

ciniglia. s.f. • Tessuto filato [Z-71(91)] Le donnine un poco più agiate si facevano comporre la chioma in una reticella di seta o di ciniglia.

cinnamomo. s.m. • Pianta come la cannella [Z-38(12.I)] dalle incorruttibili rose di Gerico, dal cinnamomo che spande il più soave degli odori, dalla mirra, primo incenso del creato.

cinque. s.m. • Dita [TC-26(50.I)] Ne ho ammaccati e rigonfi i cinque disse poi –

cinquina. s.f. • Forma di pagamento [Z-86(97 – Guida.87)] e mettea nelle mani di lei una cinquina o una pubblica;

ciocca. s.f. • Ciuffo di fiori o di frutta [Z-40(60)] dove pompeggiava eziandio una ciocca di odorosissimi fiori, 

ciocco. s.m. • Uomo balordo, stupido [Z-16(139)] Mi troverei come un ciocco e farei più maroni che non darei di passi. 

ciompelleria. s.f. • Cosa fatta da ciompo, grullo  [Z-15(62.X)] Ma ci dicono quelli che prestano fede a queste ciompellerie, che egli è Dio,

ciomperia. s.f. • Atti o maniere da ciompo [NT-16(451)] egli non lasciava le sue male pratiche le sue ciomperie e le campagne col lupomannaro, 

ciompo. s.m. • Individuo di umile condizione, grullo [Z-71(25)] Presi tra loro questi accordi i due ciompi, Pasquale chiamò Chiapparello per il conto;

cioncare. verb. • Sbevazzare, trincare [Z-84(88)] cioncò per conto suo due buoni fiaschi dello arzente di recente svinatura.

cioncola. agg. • Sporche, sudicie [P-106(132)] quelle aggraziate parole che essa attingea dalle trecche e dalle cioncole della strada.

ciondolare. verb. • Perdere tempo [Z-92(39 – Guida.36)] il gobbetto ciondolava per quella stanza, senza sapere dove mettere le mani per rassettare gli arnesucci, conformemente usava ogni giorno.

cionno. agg. • Sciatto, dappoco [P-32(65.II)] Dunque all’opera Arlecchino non farmi il cionno fammi ridere. 

cionnondimeno.  cong. ● Cionondimeno, ciononostante [Z-1(3)] cionnondimeno vedo la necessità di dire quattro parole di passaporto a questo mio libro,

cionullamanco. s.m. • Tuttavia [TM-68(17)] Cionullamanco, poca premura potrebbero prendere i lettori a’casi della tempestosa mia vita,

cioppa. s.f. • Lunga veste a forma di gonnella [Z-6(71)] e un brivido gli correva sotto le coppe siffattamente che il fuoco del braciere gli ardeva le carni…

cipai. s.m. • Fanteria d’indiani che gli europei formano in India [P-11(32)] come i cipai delle Indie, osservò don Filomeno.

cipiglio. s.m. • Espressione adirata, torva, arrogante [Z-38(58.III)] e che non sa guardarti altrimenti che con fiero cipiglio? 

ciprigna. s.f. • Afrodite [Z-66(13 – Guida.15)] Que’diafani veli indiscreti che lasciano trottare la imaginazione ne’campi della dea ciprigna;

circoncisione. s.f. • Intervento chirurgico per scoprire il glande [Z-38(19.I)] il pargoletto dove a essere circonciso l’ottavo giorno dalla sua nascita. 

circospezione. s.f.Cautela, prudenza [Z-93(Guida.235)] E con molta circospezione procedendo sotto i muri, 

circostanza. s.f.Prossimità, vicinanza [Z-23(D’Amico.128)] Abbiamo in queste circostanze alcune nostre proprietà

cirro. s.m. • Ricciolo [Z-26(516.I)] il ravviso a bianchi cirri de’capelli alla magrezza del viso alla serenità dello aspetto. 

cischero. s.m • Chi ci vede poco, losco [P-49(63.II)] e non era brutta, avvegnaché fosse pallida assai e un po’cischera, onde le era forza il ravvicinare le palpebre per ben raffigurare gli oggetti.

ciscranna. s.f. • Seggiola con o senza braccioli [Z-76(201)] Il conte si alzò dalla sua ciscranna di pittore; e disse secco secco:

cispa. s.f. • Prodotto viscoso di esecrezione  dell’occhio [Z-21(25.I)] dalla faccia squallida dagli occhi perduti tra immonde cispe… 

cisposo. agg. • Pieno di cispa, prodotto viscoso degli occhi [Z-21(120)] e avvicinò gli occhi cisposi su la faccia della bimba. 

citaredo. s.m. • Citareto, cantore che accompagnava il suo canto col suono di una cetra [Z-35(35.II)] i due buffoni Vatinio e Menecrate e Trepno il citaredo. 

citarista. s.m. • Suonatore di cetra [Z-35(14.I)] Era il tempo in cui gl’istrioni d’ogni sorta, i citaristi, i cantatori, i mimi ed altra gente di questa qualità venivano su in fortuna,

cittadina. s.f. • Carrozza da nolo [Z-79(23)] ogni giorno prima di uscire per mettere in ordine la sua cittadina e rigovernare il suo pagliuzza.

ciuffare. verb. • Acciuffare [Z-21(171)] La polizia ti ciufferebbe senz’altro e stanotte tu dormiresti in qualche Commessariato,

ciurma. s.f. • Insieme dei rematori di una galea [Z-35(223.I)]  Alloggiò Paolo con Valerio con altri della ciurma in casa del governatore dell’isola, 

ciurmatore. s.m. • Ciarlatano, impostore [F-83(181)] Imperciocché di questi gonfi ciurmatori che il volgo ha in conto di primarii non ho fiducia veruna;

ciurmeria.  s.f. • Inganno, raggiro [Z-16(151)] con balorda ciurmeria di uccellarci in un perfido agguato.

ciuschero. s.m. • Brillo [P-71(11)] che, se tu non fossi ciuschero o cotto addirittura, non verresti ad insultare la miseria.

civaia. s.f. • Legume secco [Z-102(196)] non avendo altro da offrir loro a dimostrazione di gradimento per quella visita che le avevano fatta, li presentò erbaggi e civaie del suo orto.

civanza. s.f. • Civanzo, risparmio, guadagno [Z-26(528.I)] Questa civanza di mille ducati chi sa che non abbia a guadagnarmela io? 

civanzare. verb. • Trarre profitto da qualcosa [Z-26(518.I)]  Noi altri non possiamo altramenti civanzarci  che facendo qua e colà qualche botta… 

civettare. verb. • Cercare di accattivare qualcuno [Z-36(79.I)] intento com’era a corteggiare le impudiche che gli civettavano attorno. 

clamide. s.m. • Corto mantello, manto [Z-38(173.IV)] gli misero addosso un clamide del colore del cocco a foggia di mantello regale. 

clangore. s.m. • Strepito [Z-6(142)] il clangore delle trombe che non aveano cessato di far udire le loro voci stridenti.

claque. s.f. • Gruppo di spettatori che applaudono a comando [Z-35(36.II)] erano ordinati a formare quello che a’dì nostri con vocabolo di Francia dicesi la claque, 

claustrale.  agg. • Del chiostro [Z-92(37.I)] Dopo un anno Carlo V. vestiva la lana claustrale. 

claustro. s.m. • Chiostro [Z-66(13 – Guida.15)] pigliatemi la dama più scollacciata ad una festa da ballo e, pel converso, la vergine più pudica de’sacri claustri;

clausura. s.f. • Isolamento, solitudine [Z-39(75.II)] condannando alla clausura una giovanetta

clavicario. s.m. • Fabbro, fabbricante di chievi [GO-35(118.I)] Alla lotta avea scavezzato il clavicario Dione il siculo, 

clavicola. s.f. • Osso a forma di esse (fig.) [Z-30(39.II)] Chi le avesse tenuto dietro cogli occhi avrebbela seguita insino ad una clavicola del monte, 

clinchè. s.m. • Clinchetto, lume [TM75(18 – Guida.19)] alla luce di un clinchetto che pigliava più vivezza da una stella di latta alla quale il clinché era sospeso, e sul quale si rifrangeva.

clivo. s.m. • Piccolo colle, pendio [Z-1(112)] i ciceroni li guidavano su per lo clivo che sta tra il Fosso Grande ed il Rivo di Quaglia,

cloaca. s.f. • Grande fogna [Z-40(81)] la cloaca del cuore gli sbolliva sul viso.

clorosi. s.f. • Forma di anemia  [Z-22(248)] di gastro-enterite o di sclorosi o di discresia umorale o di altro somigliante malore, 

clorotica. agg.● Affetta da clorosi, particolare anemia [Z-92(192 – Guida.168)] Vedetele pallide smunte clorotiche etiche o matte.

clubo. s.m. • Club, circolo [TM-La Domenica («Cronaca della Settimana. 10 febbraio 1867»)] Vi sono in Napoli cinque Clubi di cui ognuno ha un considerabile numero di membri.

coattare. verb. • Forzare [Z-28(20.II)] non intendiamo minimamente coattare la libera volontà della sua figliuola Maria

coatto. Domicilio s.m. • Obbligo di risiedere in un certo luogo [Z-93(170 – Guida.204)] Costui fu condannato al domicilio coatto su l’isola di Ponza. 

coazione. s.f. • Violenza sulla volontà altrui [Z-39(75.II)] queste pratiche aveano preso il carattere di una coazione 

coccagna. s.f. • Prodotto fluviale [TM-105(190)] Navigando un giorno su quel fiume per raccogliere il guadane e la coccagna vidi galleggiare su quelle acque una cesta formata a guisa di culla.

coccare. verb. • Accoccare, attaccare, ficcare [P-37(39.I)] Elmaut scosse due o tre volte le lunghe mani portandole in alto e quindi abbassandole; di poi coccò colla mano dritta;

coccia. s.f. • Parte di carrozzino [TM-26(246.I)] Il carrozzino portava agli svelti fianchi della sua coccia a due sedili uno scudo ­

cocchio. s.f. • Carrozza signorile trainata da due o quattro cavalli  [Z-21(54)] la passeggiata della Riviera era accorsata di cocchi rilucenti, 

cocchiume. s.m. • Foro, apertura di botte [Z-26(296.II)] Sciasciariello non era più alto né più grosso di un cocchiume di botte: era storto come una ciabatta scalcagnata;

coccioniglia. s.f. ● Cocciniglia, color rosso intenso [Z-6(46)] eravi della coccioniglia, del bianchetto, del verde.

coccolino. s.m. ●Bambino che ama farsi coccolare [Z-40(200)] intorno alle sue ginocchia tre o quattro ricciutelli e leggiadri coccolini. 

cocere. verb. • Struggere [Z-83(318)] Mi coceva il sapere come stava la signorina, e se abbia bisogno di me o della mia figliuola.

cocolla. s.m. • Sopravveste con cappuccio usata dai frati, monaco [Z-49(113.III)] Non era ipocrita suora Paolina; non era astiosa, invida, maligna e infinta come la maggior parte di quelle muffate cocolle.

cocollato. s.m. • Chi porta la cocolla, frate [P-15(61.VI)] Allora il cocollato questuante è fatto segno agli assedi più tenaci,alle supplicazioni ad anco alle minacce di tutte le donnicciuole de’rioni circostanti…

cocuzzolo. s.m. • Parte più alta del capo [Z-34(194)] se la felice memoria di Padre Ilario non si fosse fitto nel cocuzzolo 

codazzo.  s.m. • Seguito [Z-27(60.II)] uno stralcio più o meno lungo d’infinite miserie che si appiccano al regio codazzo. 

codiare. verb. • Pedinare, inseguire [Z-57(154)] Mi veggo codiato da qualcuno che mi spia i passi. Tutto ciò m’impone di essere più guardingo e di uscire il meno che sia possibile.

codicillo. s.m. • Commento, postilla, aggiunta a un documento legale [Z-26(364.II] si presentò come erede della somma di trentamila ducati lasciati in un codicillo, 

codinesco. agg. ● Codino, chi si dimostra reazionario, retrogrado [Z e GO – La Domenica («Cronaca della Settimana. 17 marzo 1867»] Il quartiere di Chiaia dove abita la così detta nobiltà mopstrò in ogni tempo tendenze retrive e codinesche, 

codinismo. s.m. • Atteggiamento da retrogrado [Z-La Domenica («Guerra al pianoforte. 24 Febbraio 1867»)] rappresentano la barbarie in piena civiltà il codinismo in piena libertà il regresso in pieno progresso.

codino. agg. ● Chi si dimostra reazionario, retrogrado [Z-26(20.II)] I paurosi capitali sempre codini avevano ricominciato a respirare più liberamente.

codinuto. agg. ● Chi ha il codino [TM-26(315.II)] Erano colà chiostri alla cinese co’loro mandarini a cui i codinuti schiavi soffiano via le mosche, 

coduto. agg.● Chi ha la coda [F-81(156 – Guida.139)] od altro cibo di che sono ghiotti questi coduti quadrupedi.

cofaniello. s.m. • Specie di tuffo [Z-81(190 – Guida.167)] si divertiva a vedere i cofanelli che i monelli ignudi facevano lasciandosi cadere dall’alto nelle acque.

cogente. agg. • Inderogabile [Z-70(4 ‒ Guida.8)] La infedeltà coniugale che ne’paesi civili e cristiani è sì cogente da parte degli uomini,

cogitabondo. agg. • Pensieroso [Z-92(389 – Guida.312)] Il principe rimase tristemente cogitabondo.

cognito. agg. • Conosciuto [Z-23(39.II – D’Amico.126)] i nostri profanissimi piedi nel santuario vostro forse senza esser a voi personalmente cogniti.

cognominare. verb. ● Soprannominare [Z-12(123)] del marinaio com’essi cognominavano Adriano.

cògoma. s.f. • Vaso da scaldare bevande [C-34(138)] correva a levare il bollore al brodo od a scostare un po’dal fornello la cògoma del caffè;

colà. avv. ● In quel luogo, laggiù [Z-26(732.I)] Oggi la cristiana carità presiede colà dove un tempo era la sterile e nequitosa clausura. 

colassù. avv. ● Lassù [Z-12(67)] Avrebbe voluto chiedere a Dio le ali per montare colassù.

colcare. verb. • Coricare  [Z-21(175)] Spogliati e colcati appiedi monacella.

colendissimo. s.m. ● Onorabilissimo [Z-81(180 – Guida.158)] nell’Ospedale degl’Incurabili dove ebbe primamente veduto e conosciuto il nostro colendissimo uomo,

còlere. verb. • Ossequiare, onorare [Z-26(379.I)] non ci potea essere un paterfamilia più da còlere e celebrare

collaterale. s.m. ● Giudice comunale [Z-30(87.I)] Natale Palmi ricorse al viceré, che ne parlò al Collaterale;

collazione.  s.f. • Conferimento di ordine sacro [Z-34(199)] egli lasciava in me in retaggio il suo organo e le collazioni della chiesuola. 

colleganza. s.f. • Connessione tra due o più cose [DO-82(159 – Guida.141)] ed in Salerno ebbe la occasione di stringere colleganza con l’abate Nicola Diodati

collegato. s.m. • Alleato [Z-29(17.I)] Le sorti delle armi pendeano incerte tra i collegati e gli ottomani, 

collegazione. s.f. ● Relazione [Z-9(27.III)] rotta ogni collegazione cogli uomini,

collegiata. s.f. • Chiesa cattolica [Z-30(23.II)] e la collegiata degli Eddomadari affinchè io senta il loro parere e provvegga all’uopo! 

colletta. s.f. ● Aggravio, imposizione [Z-37(15.I)] A riscuotere le collette che la città di Napoli pagava erano addetti vari collettori od esattori. 

collettore. s.m. • Chi riceve o riscuote denaro [Z-37(15.I)] A riscuotere le collette che la città di Napoli pagava erano addetti vari collettori od esattori. 

collottola. s.f. • Parte posteriore del collo [Z-83(426)] Ogni uomo è padrone della sua collottola.

colluvie. s.f. • Miscuglio [Z-26(VIII.I)] Tra tutta questa colluvie di Misteri non si parlò per qualche tempo che solo de’Misteri di Parigi del Sue e un po’di quelli di Londra del Feval.

colonna. s.f. ● Gamba [(TC e NdL-26(560.I)] se dessimo gusto al rosso di farci ballare sotto le sue colonne. 

colpabilità. s.f. ● Colpevolezza [Z-33(84.I)] perocchè battendomi avrei accettato una colpabilità od almeno un’accusa 

coltellaccio. s.m. • Mollusco, cannolicchio [TD-27(21)] e una ventinella di coltellacci, crostaceo più noto nel nostro paese col nome di cannolicchio. Non trovato

coltre. s.f. ● Coperta da letto [Z-26(570.II)] fa che quei miseri gustino le dolcezze del sonno nel tiepido abbraccio d’una coltre. 

coltrice. s.m. • Materasso, giaciglio [Z-21(24.I)] una forma umana tutta rivolta nella lurida coltrice, 

coltrinaggio.s.m. • Coltrina, tendaggio [TM-92(135 – Guida.118)] La luce del giorno penetrava appena in queste aristocratiche stanze  pe’larghi coltrinaggi e per le persiane che chiudeano i balconi, 

coltrone. s.m. • Coperta imbottita [Z-80(99 ‒ D’Amico.92)] La moriente cacciò di sotto il coltrone una mano rattrappita, e fece atto di afferrare la mano dell’uomo di Dio.

coltura. s.f. • Cultura, coltivazione del terreno agrario [Z-18(33.III)] siccome alla povertà vanno congiunte per lo più la coltura dello spirito e la bontà del cuore.

colubre. s.m. ● colubro, serpente [Z-14(88)] la testa di un colubre che si affacciasse ad un nido di colombe.

columbina. s.f. ● Da columbo, radice aromatica [P-37(21.I)] Dall’erba columbina all’erba giudaica dall’erba luccia alla matricale, 

comaratico. s.m. • Comparatico, parentela per via di battesimo o cresima [Z-21(53)] al converso era di quelle che gittano il gomitolo col vigliettino entro, e sono di un comparatico da non finir mai.

comarca. s.f. • Territorio intorno alla città principale specie nella zona di Roma [DO-La Domenica (Cronaca della settimana. 18 Agosto 1867»)] la nuova dello scoppio del colera a Frosinone e in quasi tutta la Comarca.

comare. s.f. ● Essere fantastico o soprannaturale [TM-6(29)] E ti ha mai il babbo o la mamma parlato della Comarella?

comarella. s.f. • Donna pettegola e chiacchierona [Z-83(1)] gli arnesucci e talvolta qualche bigliettino amoroso di due comarelle che abitavano l’una rimpetto all’altra.

comarellismo. s.f. Comportamento da chiacchierona [TM-15(25.I)] la simpatia sensuale delle napolitane senza il comarellismo delle mie compaesane,

comatico. agg. ● Da coma [TM-36(38.II)] Il morbo si annunziò sotto la forma di un sonno comatico,

combibbia. s.f. • Bevuta fatta all’osteria [P-15(72.VI)] si ritrovavano in su l’ora del mezzodì per trarre a far combibbia in qualche cànova e concertar quivi qualche novella sottigliezza da cavar succo alle selci.

combriccola. s.f. ● Unione di persone per scopi spesso illeciti [Z-31(76.I)] I membri di questa combriccola aveano l’incarico di penetrare ne’più riposti segreti delle alcove, 

comechè. cong. ●  Comecchè, comunque, sebbene [Z-3(53.I)] comechè di frequente visitasse la baronessa di Saintanges,

cominciamento. s.m. ● Inizio, principio [Z-12(8)] Sul cominciamento del viaggio del falcone, 

commà setella. s.m. • Cummà damm’a setella, gioco per lo più di fanciulle [N2- La Domenica («Gl’impiegati» 14 Aprile 1867)] La necessità di applicare agl’impiegati dello Stato ramo civile e giudiziario il giuoco napolitano addimandato Commà setella.

commenda. s.f. •  Titolo ed insegna di commendatore [Z-38(7.I)] a cui gli autori abbruciano bugiardi incensi per carpirne un siondolo od una comemnda,

commendatizia. s.f. • Raccomandazione [Z-92(220 – Guida.191)] la quale mi fornì di una gentile raccomendatizia per la signoria vostra.

commendazione. s.f. • Lode, onore [Z-27(14.II)] voi risponderete con la eccellenza delle vostre opere alle commendazioni pubbliche,

commendevole. agg. • Degno di lode [Z-4(40.1)] Questa tendenza che in sul principio pareva tanto innocente e commendevole,

commensale. s.m.● Chi siede alla medesima tavola [Z-40(67)] debba avere un numero di commensali che non sia

commiato. s.m. ● Permesso di allontanarsi, partire [Z-34(220)] Quando il dottor Bruni tolse commiato dall’amico infermo, 

comminare. verb. • Infliggere una pena [Z-93(Guida.204)] Costui non può sfuggire alla pena che gli è stata comminata

comminatoria. agg. • Minacciosa, ingiuntiva [Z-87(75)] Ed era sempre il Palucchiello che scrivea le lettere comminatorie per riscatti alle famiglie, di cui si era catturati qualche individuo.

commiserazione. s.f. • Compatimento, pietà [Z-91(Guida.78)] prese il carattere della commiserazione; 

commista. agg. • Mista, mescolata insieme [Z-30(104.I)] commiste ad alte grida a sberleffi ed a vituperi di ogni sorta, 

commovimento. s.m. ● Movimento violento, commozione, turbamento [Z-30(13.I)] Poco mancò che, mossa di repente la terra pel commovimento del vulcano,

commozione. s.f. • Turbamento emotivo [Z-34(114)] Qui qui tra le mie braccia gli disse cogli occhi lagrimosi per commozione. 

comodo. s.m.● Veicolo [Z-84(301)] e se questa sera non troviamo un comodo per tornare a Napoli?

compaginare. verb. • Concatenare strettamente più parti [Z-25 (86)] Non la cancello io per non obbligare lo stampatore a scompaginare il scompaginato

comparatico. s.m. • Vincolo tra compare e comare [Z-99(96)] Non sappiamo per quale cerimonia religiosa o civile fosse nato questo comparatico tra il barcaiuolo di Pozzuoli e il retaiuolo di Miliscola.

comparenza. s.f. • Evidenza, spicco [Z-21(287)] ch’erano di loro proprietà o che s’erano fatti prestare per fare la loro comparenza,

compartecipare. verb. • Partecipare insieme con altri [P-3(9.II)] compartendogli lo stato della sua presente esistenza, avrebbelo pregato di far recapitare a’suoi figliuoli in Calabria la metà del tesoro…

compartire. verb. • Concedere [Z-83(415)] ella fu sollecita di comunicare a suo padre il novello favore che le avea compartito la signora Ida

compendiare. verb. • Esporre succintamente [Z-26(435.I)] Questa cifra compendiava oramai per lui una esistenza di piaceri, 

comperolla. verb. •La comprò [TM-21(125)] e ciò fu quel giorno stesso in cui ella comperolla alla Morta.

compieta. s.f. • Ultima delle ore canoniche [Z-39(5.I)] Avete bensì a pazientare un momentino, poiché suora Genoveffa è a compieta.

compire. verb. •  Portare a termine, eseguire [Z-La Domenica («La vocazione dei giovanetti» 15 Settembre 1867»)] da quella falsa missione cui certuni si credono nati a compire nella società!

compitare. verb. • Leggere stentatamente [Z-101(46)] Nella mia fanciullezza avevo imparato di me stessa a compitare un poco;

compitezza. s.f. • Cortesia, urbanità di modi [Z-93(Guida.231)] Ma egli è di una compitezza veramente squisita! 

compito. agg.Pieno di garbo, ben educato [Z-93(Guida.224)] Oh lei è troppo compito signor cavaliere! 

complimento. s.m. • Rinfresco, regalo, omaggio [Z-83(50)] per comperare le ciambellette e i cantucci inzuccherati per i complimenti della sera.

complire. verb. • Adempiere [Z-51(42.V)] Ella capì di botto che questa visita del vaccaro non era per prendere conto della salute di lei o per complire con lei alcuna ricorrenza di onomastico,

compra. verb. • Cosa comprata, acquisto [Z-21(321)] antepongono le lascive e compre moine di queste innostrate piccole lupe. 

comprovare. verb. • Provare, confermare [Z-34(205)] quasi a comprovare che raramente o quasi mai la fortuna favorisce gli uomini, 

compunzione. s.m. • Dolore e detestazione dei peccati commessi [Z-21(267)] ma se una sincera compunzione de’ falli commessi 

computare. verb. • Far di conto [Z-La Domenica («Cecco l’idiota» 27 ottobre 1867»)] sapea leggere scrivere e computare ed era per l’età sua veramente esperto nel mestiero di calzolaio.

computo. s.m. • Calcolo [Z-3(33.I)] Abbiate la bontà di far voi pure un piccolo computo, come l’ho fatto io, per vedere se mai mi fossi ingannato.

comunanza. s.f. ● Comunità, familiarità [Z-23(D’Amico.106)] è un vasto subbietto che tocca al vivo la civile comunanza

comunardo. s.m. • Rivoluzionario [Z-83(292)] quantunque propendessero al socialismo, spoglio delle aberrazioni anarchiche di comunardi.

comunella. s.f. • Far gruppo, riunirsi [Z-26(30.II)] co’camerati non s’accontava  né facea comunella. Nelle ore di riposo leggeva. 

comunismo. s.m. • Dottrina politica [Z-26(661.II)] Il comunismo è l’espressione disperata e violenta della quistione sociale non risoluta. 

conasse. s.f. • Giovane onesta [TS e NdL-15(40.II) Che cosa avremmo fatto se avessimo dovuto limitarci a tenere in casa quella conesse di Blandina?

conato. s.m. ● Tentativo, sforzo [Z-87(105)] I briganti, viepiù inferociti alla vista dei morti e dei feriti tra le loro file, fanno anch’essi disperati conati;

conca. s.f. • Vaso di terracotta [Z-54(10)3 La povera Marianna mentre un giorno si sfiaccava i reni su la pietra del lavatoio, ebbe un urto di tosse, sputò nella conca, e scorse a galla una gromma di sangue.

concento. s.m. • Armonia, accordo musicale [P-92(2) – Guida.6] Le due giovani godevano delle fresche brezze del mare e de’concenti musicali della banda nella Villa.

conceputa. verb. • Concepita, accolta [AC-80(14 ‒ D’Amico.27)] lieti augurii per le sorti del reame aveano i napoletani conceputo dalle nozze del giovine re –  Pag.11

concerto. s.m. • Accordo [Z-83(416)] ed approvò pienamente il concerto che la sua figliuola avea preso con la sorella di Gerardo…

concetta. agg. • Concepita ( [Z-22(242)] di vedere di abbracciare e di baciare la creatura concetta nel mistero,  

concettosi. s.m. ● Difficili da comprendere [Z-27(21.II)] Con queste parole i nostri concettosi monelli si burlavano delle piccole pattuglie,

conchiudere. verb. • Concludere [Z-22(277)]  Tutto fu subitamente conchiuso pel mio matrimonio.

conchiusione. s.f. • Conclusione [Z-16(136)] Farò quindi di essere breve in questa conchiusione della mia storia, di cui spetta a te lo scrivere l’ultima pagina.

conciategame. s.m. • Conciatiane, aggiustatore di stoviglie [N1-28(39.I)] i congiategami sono in Napoli addimandati Zingari, sia perché hanno il volto abbronzato dal fuoco, sia perché menano vita da nomadi.

conciliabolo. s.m. ● Riunione [Z-81(350 – Guida.308)] per avere una notte assistito al conciliabolo dei ladri in una casa del vico San Petrillo.

concio. s.m. ●  Opportuno, vantaggio [Z-21(22.I)]: chè a veruno tornava in concio ove soltanto avesse dato cenno a a saper qualcosa 

concionare.  verb. • Fare discorsi ampollosi e retorici [Z-27(272)] invece del cappello di colonnello che egli usava porsi in sul capo quando concionava nel mezzo della piazze, 

concionatore.  s.m. ● Chi tiene concione, adunanza o discorso pubblico [Z-16(319)] nel quale un quel tempo si riunivano i più arditi concionatori e i giornalisti più rossi.

concione. s.f. • Discorso pubblico [Z-15(78.X)] ed i suoi occhi lerci guardavano sulla finestra di Pasquale, a cui sembrava che accennasse frequentemente nella sua concione.

conciossiaché. cong. ●  Poiché, qualora [Z-1(165)] conciossiaché questi perito non sarebbe, se mai ella non si fosse abbandonata ad una cieca passione.

concistoro. s.m. • Riunione [Z-42(93.I)] Intanto, come fu andato via il creduto conte, un gran concistoro fu tenuto tra la Caterina e la Bettina.

concitare. verb. ● Incitare, provocare [Z-82(350 – Guida.120)] Ed ecco che il papato moribondo concita a sua difesa le coscienze dei popoli cattolici;

concitato. agg. • Frenetico, febbrile [Z-34(191)] seguiva a stento i passi concitati del giovine,

concitazione. s.f. • Intensa agitazione dell’animo [Z-32(70.I)] e il baciò più volte con una specie di rabbiosa concitazione: 

conclamazione.  s.f. • Acclamazione universale [Z-26(189.II)] viene altresì vietato in simiglianti casi ogni accorrer per curiosità ogni affollamento e conclamazione: 

concorrenza. s.f. • Convergenza [Z-27(115.II)] sino alla concorrenza di dicannove milioni di ducati 

concretazione. s.f. • Stretto collegamento con qualcosa [DO-26(381.II)] era una miscellanea di concretazioni terraquee saturate di tutto il lusso della putredine. 

concubina. s.f. • Convivente, amante [Z-35(4.I)] La conversione al cristianesimo d’una concubina di Nerone, 

conculcare. verb. • Opprimere, vilipendere [Z-85(350)] a spargere fino all’ultima goccia il loro sangue in difesa della conculcata libertà,

conculcatore. s.m. • Chi conculca, vilipendia [Z-29(73.II)] lo scellerato conculcatore d’ogni legge umana e divina. 

concupiscenza. s.f. • Desiderio bramoso di piaceri sessuali [Z-93(Guida.202)] E perocchè Asmodeo il demone della concupiscenza si studia di far nascere le occasioni peccaminose,

condilo. s.m. • Articolazione ossea [Z-44(39.III)] il che significava che questo arnese avea sortito quei tali condili che sono i più bei regali della natura possa fare ad un galantuomo.

condiscendenza. s.f. ● Arrendevolezza, compiacenza [Z-40(116)] ma certe straordinarie condiscendenze che dianzi

confabulare. verb. • Conversare a bassa voce [Z-16(269)] confabulava con gesti animati con varie altre streghe appo la portiera della chiesa.

confacente. agg. • Adatto, appropriato [Z-23(D’Amico.98)] un esordio confacente alla sua posizione.

confarsi.  part.pass. Essere adatto, appropriato [Z-39(64.I)] ed a’gusti sembrava oggi meglio confarsi. 

confessommi. verb. • Mi confessò [TM-35(229.I)] confessommi essser lui cristiano e deliberato a confessare la novella sua fede 

confidente. s.f. • Lettera [TC e NdL-93(54 – Guida.68)] Questa mattina testa di spiga deve andare a recare la confidente al crocifisso

conforme. s.m. • Simile per forma [Z-36(91.I)] conforme allo stile dei novellieri noi ricamiamo un poco il quadretto; 

confortatrice.  s.f. • Chi o che conforta [P-34(82)]  che fu sempre la mia confortatrice quaggiù in terra ed è ora la mia intercessora 

confrateria.  s.f. ● Associazione religiosa [TM-12(189)] una confrateria regolare era giunta con modesta bara

confutazione. s.f. • Il ribattere un argomento [Z-22(164)] Così fatte assurdità non meritano neppure l’onore di una confutazione.

congerie. s.f. • Insieme di cose confuse [Z-27(145.I)] gli editti di sangue, le condanne, le confische e tutta quella congerie di ordini feroci che partivano dagli appartamenti della regina.

congettura. s.f. ● Ipotesi [Z-31(11.III)] e queste parole aveano formato per lungo tempo un vilippo di congetture nel cervello di Carolina 

conghiettura. s.f. • Congettura, ipotesi [Z-84(32)] Mentre si aspettava il signor giudice e si facevano dagli astanti i comenti e le conghietture sul tristo fatto,

conghietturare. verb. • Congetturare, ipotizzare, fare congetture [Z-31(53.II)] ma conghietturò che eglino parlassero di lui 

congratulamento. s.m. • Congratulazioni [P-26(X) mi pioveano da ogni parte d’Italia lettere di congratulamento 

congregavare. verb. ● Riunire [Z-27(93.III)] Il terribile collegio, ad incutere spavento maggiore, congrgavansi nelle ore notturne.

congrève. s.f. ● Congregazione [TS-La Domenica («Fisiologia dell’innamorato». 11 Agosto 1867)] i sorrisi balenano e incendiano come razza alla congrève.

conjussi. s.m. ● Cujussi, sentenze latine [Z-9(21.I)] Non mi stare a frangere i visceri co’tuoi conjussi di cui non spicciolo una sillaba.

connivente. agg. ●Consentiente all’azione illegale [Z-93(64 – Guida.78)] i quali per maggior parte si mostrarono conniventi al parere di Tammuriello.

connubiare. verb. • Unire (AC-91(152 – Guida.181)] se non avete qualche cascante o pretendente potremmo facilmente intenderci per connubiarci insieme

connubio. s.m. ● Matrimonio [Z-96(182 – Guida.154)] con essolei si rallegravano del fausto connubio.

conoscimento. s.m. ● Coscienza, uso di ragione [Z-30(102.II)] La misera avea smarrito il conoscimento. 

conquibus. s.m. • Denari [Z-23(32.I – D’Amico.52)] E così? che hai fatto? Avremo i conquibus?

conquidere. verb. • Conquistare [Z-45(14.I)] di quella bocca di paradiso, ogni cuore rimanea conquiso; e quelle sembianze non si poteano più dimenticare.

consanguinea. agg. ● Che è dello stesso sangue, della stessa stirpe [Z-40(78)] perché spesso battuta dalle mie sorelle consanguinee.

conscio. s.m. ● Che ha conoscenza di qualcosa [Z-31(64.I)] della quale il più delle volte eglino stessi  non sono consci; 

consegnolla. verb. • La consegnò [TM-31(9.II)] Gaetano cavò tosto la sua borsa e consegnolla a quell’uomo, 

consentaneo. s.m. ● Conforme [Z-100(324 – Guida.254)] e potrai contrarre un novello matrimonio più consentaneo al tuo cuore.

consentimento. s.m. ● Consenso, adesione [Z-91(Guida.145)] disse al prete il custode dopo di aver chiesto il consentimento del direttore.

consesso. s.m. ● Assemblea di persone autorevoli [Z-29(78.III)] Don Giovani avea stabilito su queste due isole un consesso sanitario de’migliori medici di Napoli. 

consociare. verb. • Unire in soocietà, associare [Z-La Domenica («La natura non fa i salti». 3 Febbraio 1867)] E se a questa vrità si consocierà l’altra non meno evidente  che l’abuso

consolidato. s.m. ● Debito a scadenza lunga [Z-91(110 – Guida.133)] e i consolidati erano per una rendita complessiva annuale di ducati tremila. 

consorteria. s.f. ● Camarilla, camorra [Z-26(549.II)] nelle scienze e nelle lettere si è formata in Italia una scellerata consorteria, 

consobrino. s.m. • Cugino da parte di madre [Z-8(34)] perché un consobrino, per affari d’interessi, non volle tenermi più in sua casa, dove io stava, e fui costretto…

consuonare. verb. • Consonare, essere in accordo, armonia ([Z-21(281)] intrattenersi parecchie volte in conversazione colla bella Ezilda i cui principî consuonavano interamente co’suoi. 

consuetamente. avv. ● Secondo un uso costante [Z-9(9.I)] la taverna era più spesso anzi consuetamente bazzicata dai suggeghi

consuolo. s.m. ● Conforto [AC-3(50(I)] Il vostro duolo è giusto né umano consuolo tentar potrebbe giammai di scemarne l’intensità

consuzione.  s.f. ● Consunzione, lento deperimento [Z-36(82.I)] e che minacciano sordamente la esistenza di questo corpo che vive di consuzione perpetua. 

conta. s.f. ● Conosciuta, nota [TM-26(48.I)] Cecatiello cui la strada era conta incamminossi a sinistra 

contado. s.m. ● Campagna circostante la città [Z-30(52.II)] vestiva in un modo che non l’avresti detto mai un uomo del contado. 

contadore. s.m. ● Ufficiale  di antiche corti [AC-21(8)] maggiordomi di settimana dame di corte e Consultori e Controlori e segretarii e Greffieri e Contadori,

conte. s.f. ● Note, conosciute [Z-5(157.II)] chè troppa conte le erano le crudeltà del sordido fratello,

contentamento. s.m. • Consenso [Z-104(104)] Le cose procedevano a tal modo a grande soddisfazione e contentamento della Concettina, che vedeva approssimarsi il giorno della sua felicità.

contentezza. s.f. ● Felicità, gioia [Z-40(161)] non poteva essere per me apportatrice di qualche contentezza.

contento. s.m. ● Soddisfazione, contentezza [Z-40(149)] La baciai su la fronte per attestarle il contento ch’io provava

conterminare. verb. • Essere contiguo [Z.26(138.I)] sono conterminati da sepolcri in cui i cadaveri conservati  infatti si polverizzano al contatto dell’aria. 

contestabile. s.m. • Conestabile, gran scudiero di Corte [Z-26(332.II)] sorgeano due palchi scoperti l’uno dove sedevano i Giudici della giostra e l’altro dov’era il Contestabile maestro del campo. 

contezza. s.f. ● Notizia, conoscenza, essere informati [Z-12(23)] per aver contezza de’natali del giovine Belgrado

contigia. s.f. • Calzatura medievale [Z-28(53.I)] zoppicava da vero per certi scarpini troppo stretti ch’egli poneva per dissimulare su i tappeti della reggia due piedi a cui sarebbero state meglio attagliate le contigie.

contiguo. agg. Attiguo, confinante [Z-34(73)] nome chequesta chiesa avea preso appunto dal contiguo ospizio, 

contorconi. s.m. • Contorsioni, da contorcere [Z- La Domenica «Fisiologia dell’innamorato. 15 settembre 1867»)] egli canticchiava facendo mille contorconi pel barbaro callo.

contrada. s.f. ● Strada cittadina lunga e spaziosa [DO-40(10)] Come tanti nomi delle nostre contrade, 

contraggenio. s.m. • Malvolentieri, di malavoglia [Z-37(119.I)] La giovanetta si ritrasse a contraggenio, 

contribuzione. s.f. ● Contributo, quota [Z-23(D’Amico.171)] si mette a contribuzione la parentela, 

contristare. verb. • Rendere triste, affliggere [Z-91(138 – Guida.33)] l’ispettore che non avea visceri disumane restò profondamente conturbato. 

controloro. s.m. • Controllore, riscontriere [N1-108(24)] Osserva com’è vestita quella civettuola della moglie del controloro; che immodestia!

controminare. verb. • Tentare di sventare piani [Z-26(90.II)] Ci erano le spie del re quelle del Medici quelle del marchese Pietracatella che controminava il potere del Medici. 

contropunto. s.m. • Contrappunto, alternanza di motivi diversi [Z-34(84)] fu il suo primo maestro nella composizione musicale ovvero nel cosiddetto contropunto. 

controra. s.f. • Ore pomeridiane dedicate al riposo [Z-80(226 ‒ D’Amico.191)] nessuno di quei lieti canti popolari che allietano la nostra città nelle controre d’està:

contumelia. s.f. • Ingiuria, villania [Z-9(165.I)] La cagione ignorando di quelle contumelie, e pur da’detti di quella gentaccia insatanassata qualche cosa arguendo che vergogna porgesse al superbo maestro.

contrarre. verb.Prendere, assumere [Z-37(36.I)] avea contratto quest’abito di cui ormai non sapea più svezzarsi 

conturbare. verb. • Turbare, alterare profondamente [Z-30(106.II)] Che se voglia addursi che lo spirito può solo modificare o conturbare quel corpo in cui dimora 

conturbazione. s.f. ● Turbamento profondo [Z-91(152 – Guida.182)] Le sembianze di Dolorinda esprimevano una profonda  conurbazione. 

contuttoché. cong. ● Benchè, sebbene [Z-4(32.I)] contuttochè la sua respirazione fosse talmente cocitata da udirsi una maniera di rantolo nel cavo del suo petto,

convalle.  s.f. ● Valle spaziosa, vallata  [Z-19(97.II)] come il soffio dell’uragano passa sul debil fiore della convalle; 

convellere. verb. • Torcere [Z-12(120)]  facea le più strane contorsioni, si convellava tutto, e pareva che fosse stato colto da una convulsione epilettica.

convellimento. s.m. • Spasmo [TM-22(53)] e il dottore gli prescrivea non già i purganti, i salassi, gli oli e le polveri per mettere in convellimento lo stomaco e le budella;

convenevole. s.m. ● Atto di cortesia o di ossequio [Z-91(Guida.177)] Con un fratello non è necessario mettersi in su i convenevoli. 

convenevolezza.  s.f. ● Utilità, convenienza [Z-23(D’Amico.125)] mostrò la convenevolezza di bene accogliere que’signori

convenio. s.m. ● Convenire per adunarsi [F-27(46.I)] egli tenea sul capo al teatro ed in altri luoghi di pubblico convenio,

conventicola. s.f. • Riunione di persone per fini disonesti [Z-100(413 – Guida.321)] Questo reato di sangue avea desto i torpori della polizia su le infami conventicole della paranza della Vicaria.

converso. agg. ● Contrario [Z-11(123)] siccome al converso non si può dire ch’egli fosse il fior de’birbanti;

conviensi. verb. ● Si conviene [TM-28(118.I)] è meglio che il lavoro si faccia come conviensi. 

convincimento. s.m. ● Persuasione, convinzione [Z-33(50.II)] e sonomi acquistato il convincimento che la felicità non è che l’ombra dell’uomo: 

convitato. s.m. ●  Chi è invitato e interviene a un convito [Z-35(70.II)] vennero appresso tre giovanetti schiavi che recarono dell’acqua per l’abluzione delle mani de’convitati, 

convito. s.m. • Pranzo solenne [Z-82(36 – Guida.38)] per la festa e pei conviti da farsi in questo giorno della prima messa.

convitolla. verb. • La chiamò a convito [TM-26(500.I)] fu menata nella tenda di lui che convitolla a sedere a banchetto con lui; 

convociare. verb. ● Parlare, chiacchierare [TM-11(124)] Li avreste veduti convociar tra loro andar su e giù smaniosi ed impazienti. 

convulso. agg. ● Scosso, agitato [Z-34(77)] Niccolò Capasso era convulso di ammirazione e come l’assolo di violino fu finito,

coorte. s.f. • Insieme di persone e di cose [Z-15(99.III)] il caldo il freddo  e ttta la infinita coorte  delle privazioni che si pativano in quell’ospizio,

copertoio. s.m.● Coperta pesante [Z-81(142 – Guida.128)] si andava restringendo nella persona e nel copertoio che essa si era gittato addosso.

copista. s.m.● Chi copia documenti [Z-91(50 – Guida.67)] collocarlo cappo un valentuomo avvocato civile in qualità di amanuense o copista; 

coppatone. s.m. • Berretto (?) [TM85(248)] i cappelli alla calabrese, le berrette degli operai e i coppatoni rossi alla Masaniello.

coppiere. s.m. ● Chi aveva il compito di servire il vino [Z-37(66.I)] avea nome Ben-Alì. Adempiva all’ufficio di regio coppiere: 

coram populo. ● Apertamente, alla presenza di tutti [Loc.Lat-29(90.I)] La storia registra i fatti che avvengono coram populo,

corbellare. verb. ● Canzonare, schernire [Z-6(7)] non dandosi altra seria occupazione di quella di corbellare il rispettabile maestro,

corbellatura. s.f. • Derisione, canzonatura [Z-16(240)] Pensate che una corbellatura qualunque vi costerebbe la vita.

corbelleria.  s.f. • Balordaggine, sciocchezza  [Z-21(377)] i legittimisti s’imbeccano di queste corbellerie con tanta buona fede 

corbello. s.m. • Grossa cesta [Z-99(16)] le alicette ed altri pesciolini, i quali essa gittava in un suo corbellino di vimini.

corbezzola. s.f. • Frutto simile alla ciliegia [Z-11(44)] Che ve ne sembra di quella faccia di corbezzola?

corbezzoli. int. ● Esprime meraviglia, stupore [Z-23(D’Amico.52)] ma corbezzoli rifiutare quella dell’avvocato…

cordellaio. s.m. • Commerciante di cordelle ed altri generi di mercerie [TL-15(32.V)] Dimorava colà la famiglia di un cordellaio.

cordellina.  s.f. • Attrezzo per stendere i panni [TD-80(199 ‒ D’Amico.170)] pigliava la invoglia dei panni di bucato le cannuccie e le cordelline e se ne andava a sciorinare la biancheria

cordiglio. s.m. ●  Cordone per monaci [Z-26(486.I)] pe’monaci di sui baciava con umiltà le mani e il cordiglio. 

corifea. s.f. • Ballerina [P-92(24 – Guida.24)] avea ereditato una cospicua fortuna la quale in gran parte era stata divorata dalle corifee 

corillo. s.m. • Gorilla [TM-29(104.II)] Una grossa scimmia o meglio un corillo africano, vestito alla foggia de’buffoni di corte, affacciavasi alla torretta del palo,

còrilo. s.m. • Nocciolo [Z-53(21.II)] Giù pel collo si aggiravano in varie svoltate coroncine di còrili di asiatiche perle.

corimbo.. Infiorescenza in cui i vari fiori, portati da assi fiorali di diversa lunghezza, vengono a trovarsi a uno stesso livello [DO-26(93.I)] La vite, ospite benigna di questi anfratti copriva i derivieni coi suoi palmiti e colle sue pannocchie di corimbi

corizza. s.f. • Raffreddore, rinite [Z-10(65.I)] con voce sì sgradevole e nasale qual s’ella avesse sofferto la più feroce corizza.

cornare. verb. • Fischiare [Z-85(171)] Si sentiva girare il capo cornare le orecchie, e battere tumultuosamente il cuore.

cornucopia. s.f. • vaso a forma di anfora [Z-96(3 – Guida.7)] I pilastri laterali erano forniti di cornucopie che sostenevano doppieri con ceri,

coreggia. s.f. • Correggia, cinghia di cuoio [Z-76(200)] un camiciotto di velluto color zucca stretto alla vita da una correggia nera

coronata. agg. ● Premiata [Z-40(28)] Le arti come le lettere in Italia sono coronate di eterna miseria. 

correggiato. s.m. • Antico attrezzo per la battitura dei cereali  [Z-21(35)] e quindi li batte co’correggiati per farne saltar fuori i chicci:

correggimento. s.m. • Correzione, castigo [Z-34(154)] ed al cospetto de’suoi vizi le ponemmo perché di tal vista si giovasse a proprio correggimento. 

correggivolo. s.m. • Attrezzo da calzolaio [TM-La Domenica («Cronaca della settimana. 27 Ottobre 1867»)] Oh se l’aveste veduto a sedere inannzi alla sua bottega  refilando correggivoli racconciando borzacchini aggiustando tomai,

corrente. s.m. ● Elemento del tetto [Z-12(54)] dai correnti fradici e sconnessi venia giù l’acqua piovana

correvole. agg. ● Scorrevole, labile, disposto a… [F-27(12.I)] era in sostanza un brav’uomo e molto correvole a perdonare,

corrivo. agg. • Condiscendente [Z-3(93.I)] ma…chiamami anche troppo corrivo alle illusioni, spenta non è nel mio cuore la speranza che un giorno tu debba riacquistare la luce degli occhi.

corroborare. verb. • Fortificare, rinvigorire [Z-21(135)] e la sparizione di costui non fece che corroborare i sospetti dell’autorità.

corrotto. Essere in lutto [Z-20(27.I)] e questa vispa e briosa città di Napoli rassembrava ad una vedova in corrotto

corruccio. s.m. • Sdegno, afflizione, lutto [Z-30(27.I)] chiedendo perdono a Dio delle loro peccata, per le quali sì fieramente accendevasi il celeste corruccio.

corrugossi. verb. • Si corrugò [TM-37(128.I)] Corrugossi il ciglio di Federigo a tali procaci parole, 

corruscare. verb. • Risplendere [Z-76(320)] si tolse dal dito un anello sul quale coruscava un rubino di gran costo;

corruttela. s.f. • Corruzione, corrompimento [Z-37(89.I)] Cadde la Chiesa nella più turpe corruttela mercanteggiandosi le più sante cose. 

corsale. s.m. • Corsaro [Z-30(34.I)] in quel sito indicato dalla profetessa più non venissero queste terre infestate dai corsali algerini e da’ legni turchi.

corsaletto. s.m. • Alta cintura a bustino [Z-26(590.I] Il corsaletto formava in quel tempo l’oggetto del maggior studio  nella femminea eleganza. 

corseggiare. verb. • Fare scorrerie, predare [Z-29(94.I)] Né solo su le coste del Mediterraneo corseggiavano le turchesche galee, 

corsemi. verb. • Mi corse [TM-35(228.I)] un fremito dilettosissimo corsemi per le vene, 

corsiere. s.m. • Cavallo da corsa o da battaglia [Z-18(8.I)] Come sembrano imbizzarriti que’corsieri tocchi dalla frusta gentilesca di quegli alteri signorotti!

corte. s.f. •  Corteggiate [Z-18(53.II)](Z): Come il principino fosse l’oggetto delle mire della maggior parte delle zitelle che erano in corte non è mestieri che si dica. 

corteggio. s.m. • Seguito di persone che accompagnano qualcuno [Z-6(8)] e nelle cui passerelle aveano il loro fisso domicilio un migliaretto di quegl’insetti che sono il corteggio del sudiciume e della miseria.

cortigiana. s.f. • Donna di corte, prostituta [Z-39(10.I)] Gli occhi di una cortigiana non esercitano quel fascino 

cortigianeria. s.f. • Adulazione, piaggeria [Z-26(548.II)] prosuntuose mezzanità che si spinsero avanti a furia di cortigianerie, 

cortigiania. s.f. • Adulazione, prostituzione [Z-36(84.II)] Ingenue mie lettrici e quando dico ingenue è per mera cortigiania letteraria, 

cortina. s.f. • Tenda che separa due ambienti [Z-33(55.I)] Un ombra si vede sdrucciolare tra quelle cortine.

cortinato. agg. • Munito di cortine, tende [P-92(289 – Guida.252)] Il letticciuolo cortinato aveva un sopraccielo di rosei veli 

corvettare. verb. • Saltare [Z-12(52)] davano a tutto il suo corpo la precisa rassomiglianza a quello dell’Orso che corvetta per sollazzo del suo padrone.

cosciale. s.m. • Indumento che copre le cosce [Z-31(97.III)] scuoiano gli uomini per diletto e per farsi della pelle umana pelle calzari e cosciali, 

coscrizione. s.f. • Arruolamento  [Z-21(352)] Mia sorella mi scrisse che suo marito era stato allistato alla coscrizione, 

cosiffatta. agg. • Tale,  simile [Z-93(175 – Guida.211)] ha avuta la pazienza di istruirmi in cosiffatte contrattazioni, 

cosiffattamente. avv. ● Così, nel modo già indicato [P e DO-21(139)] e talvolta cosiffattamente si cacciavano dinanzi a’piedi di qualcuno 

cosmomensore. s.m. • Da mensore, colui che nella Legione Romana misurava i campi per gli alloggi dei soldati e cosmo, mondo; quindi s’intende come misuratore del mondo ([TM-18(43.III)] Ah! gnorsì dice Luigi che non si vanta  di essere un sì scrupoloso cosmomensore

cospetto. s.m. • Esprime meraviglia, sorpresa, disappunto, impazienza. Presenza, vista  [Z-20(18)] Cospetto! Se non fosse stato per un capitano dello imperiale impero esercito 

cospettone. s.m. • Specie di bravaccio [P-14(55.I)] Ecco i calcoli che, a malgrado dello annebbiamento del vino, aveano fatto que’tre cospettoni,

costa. s.f. ● Genio, voglia, di lato, di fianco, fianco di montagna [Z-27(8.I)] certe facce eminentissime  che non vanno loro troppo a costa.

costà. avv. ● In codesto luogo [Z-92(394 – Guida.347)] oggetti che lasciai costà nella stanza che mi fu assegnata. 

costassù. avv. • In codesto luogo  [Z-25(11)] Dirò ben io tutte ccoteste cose sol che tu ti dii il fastidio di scendere di costassù.

costereccio. s.m. • Carne e costole del maiale [Z-32(31.I)] in cui era il costereccio di maiale e con una guastadella da due caraffe. 

costernato. agg. • Avvilito, afflitto [Z-33(61.II)] Credete pure fratello che questa vostra disgrazia ha costernato tutto il paese.

costernazione. s.f. ● Disperazione, dolore [Z-91(Guida.234)] Ciò ch’egli aveva udito lo avea gittato in una profonda costernazione. 

costola. s.f. • Diramazione di catena montuosa  [Z-82(47– Guida.47)] il placido mormorio delle tante cascatelle d’acqua formate su le costole dei colli

costì. avv. In codesto luogo [Z-17(12)] Ehi nenna ci è Biasiello costì da voi disse una voce dalla strada.

costipazione. s.f. • Forte raffreddore [Z-70(30 ‒ Guida.30)] Per noi altri napolitani significa accaparrarci una indigestione o per lo meno una costipazione in tutte le regole dell’arte.

costretto. agg. • Stretto, compresso [Z-30(8.II)] E con uno sforzo violento il piombò a terra tenendolo sempre costretto alla gola. 

costrurre. verb • Costruire [Z-3(57.I)] Varie maniere di vetture furono appositamente costrutte, e tra le altre un grazioso char-a-banc a balestra alla Polignac siccome era allora la gran moda in Parigi.

costrutta. verb • Costruita [Z-26(354.II)] Altre barricate furono costrutte con sistema americano. 

costrutto. s.m. • Risultato, profitto, formato [Z-21(307)] Sicchè io non potrò cavare nessun costrutto di tante pedate che avrò perse?

costumandosi. verb • Usandosi [Z-91(106 – Guida.129)] costumandosi allora di seppellire i cadaveri nell’ipogei delle chiese. 

costumanza. s.f. ● Usanza, consuetudine [Z-99(123)] avea preso anch’egli la costumanza di chiamare zia la tessitrice,

costumatezza. s.f. • Compostezza, cortesia [Z-34(68)] a richiamarla alla semplicità ed alla costumatezza,

costumato. agg. Cortese, ben educato [Z-36(48.I)] La fortuna dipende dall’ardimento, essa come femmine non ama i timidi, i modesti i costumati. 

costura. s.f. • Cucitura posteriore delle calze [Z-14(8.I)] egli pareva uscito di sé nel sentir quella donna parlar di ebraico come delle cazzeruole della sua cucina o parlare delle costure della sua calzetta.

cota. s.f. • Cote, pianta di camomilla [Z-83(307)] Siamo povera gente, signorino Gerardo; siamo più poveri della cota; ma ci abbiamo cuore, sa lei!

cotale. agg. ind. Tale, siffatto [Z-91(56 – Guida.15)] Per venire in chiaro della cosa e per isbandire dall’animo cotali suspicazioni 

cotanta. agg. ind. Così tanto [Z-91(58 – Guida.12)] non facea che piangere da mane a sera per cotanta sua iattura. 

cote. s.f. •. Cosa che cresce la forza altrui [F-24(14.III] come suole spesso accadere a quelli che affilarono la sensitività su la cote de’libri. 

cotidiano. s.m. • Quotidiano [Z-49(80.I)] agli ammalati in generale ed a quelli segnatamente che sono travagliati da lente e cotidiane febbri.

cotonoso. agg. Che ha l’aspetto del cotone [P-La Domenica («Fatti diversi. 9 giugno 1867»] striata dalle impronte lineari della forma e cotonosa nei biglietti falsi.

cotta. s.f. ● Tonaca da frate [Z-86(87 – Guida.78)] in cui le sembrava che le cotte nere venissero a strappargli  il diletto figliuolo.

coturno. s.m. • Calzatura dalla suola alta [Z-104(110)] Era la prima volta che il giovine artista calzava il coturno e nella difficile parte di Paolo.

covare. verb. ● Nutrire un segreto, un pensiero dentro di se [Z-40(181)] Stetti tutto quel dì nella immobilità della stupefazione. Covai il suicidio.

coverchio.  s.m. • Coperchio [Z-15(43.VI)] è meglio che gli affari della pentola non li sappia che il coverchio.

covertamente. avv. • Copertamente, di nascosto [Z-29(86.I)] assai covertamente fatto intendere al principe l’incumbenza che il re avea data loro, 

covile. s.m. • Stanza da letto miserabile [Z-40(177)] e aperte una notte le sue cateratte fe’piovere nel mio covile

covrire. verb. ● Coprire [Z-35(164.II)] Un gran velo covriva parte della sua ricca capellatura.

cozzo. s.m. ● Litigio con violenza [Z-96(Guida.91)] per non frammettersi in quel cozzo di femminei pettegolezzi,

cozzone. s.m. ● [Z-La Domenica (« Amenità», 14 aprile 1867] Non ha guari un signore domandava ad un cozzone un cavallo di tale perfezione che era impossibile rinvenirlo in alcuna scuderia.

crapula. s.f. • Mangiare e bere smodatamente [Z-43(25)] ma la stupidità, figlia delle sue giovanili infermità, e la crapula aveano spento ogni germe del bene in lui.

crapulone. s.m. • Chi mangia troppo [Z-15(48.V)] La ricchezza, rapace, dissoluta, crapulona e accidiosa trovò comodissimo il salvarsi dall’inferno con pochi baiocchi di elemosina gittati dai cocchi rilucenti.

crasso. agg. • Grossolano [Z-101(59)] Pare che certi lumi gli schiarissero la crassa mente.

credenzone. agg. • Chi crede a tutto quanto gli dicono [P-La Domenica («Fatti diversi. 9 giugno 1867»] In paese le donnicciuole e i credenzoni facevano correre la voce che era il defunto esattore, 

credula. agg. • Ingenua [Z-96(160 – Guida.136)] tra il monaco domenicano, censore severo d’ogni vizio, e la monaca furba, avara e ingannatrice delle credule menti.

crederia. verb. ● Crederebbe [TM-25(187)] se io lo svegliassi ora ei crederia che alcuna novità  fosse sopraggiunta allo ammalato; 

crederieno. verb. ●  Crederebbero [TM-22(28)] la più parte de’lettori crederieno immaginosa favoletta creata dal capo del romanziero. 

credulità. s.f. • Dabbenaggine, ingenuità [Z-26(343.II)] Questa dappochezza non è solo di Napoli. Parigi e Londra le contendono il primato in fatto di credulità. 

credulo. agg. ● Ingenuo, sempliciotto [Z-37(95.II)] era superstizioso e credulo per quanto di alto ingeno e viva immaginazione.

cremisi. agg. ● Di colore rosso vivo [Z-12(220)] seduta su un divanetto di velluto cremisi.

creolla. verb. ● La creò [TM-30(43.I)] che dal dì che Iddio creolla si diverte a fare una rivoluzione ogni anno. 

creosoto. s.m. • Liquido oleoso [Z-17(43.I)] Bastarono dieci minuti al giovane Adolfo per gittare nel cuore della Checchina una fiamma d’amore corrosivo come il creosoto.

creossi. verb. ● Si creò [TM-34(211)] Pergolesi creossi un’altra madre  a cui egli consacrò se medesimo, 

crepapancia.  s.f. • In maniera smodata, moltissimo [Z-26(29.II)] e seguitò a mangiare a crepapancia in tutte le feste religiose dell’anno: 

crepolio. s.m. ● Suono da screpolio [F-12(79)] sotto le agili forme della mulatta avea dato appena un lieve crepolio.

crescione. s.f. • Pianta erbacea [Z-95(190)] io penso che possa giovare molto alla giovane la cura del crescione come esclusivo alimento per qualche mese.

crespa. s.f. Grinza, piega del tessuto [F-6(39)] Aveva certuni in ispecial modo i quali portavano dei mustaccioni pensiglianti che arrivavano loro sino alle crespe del collaretto.

crespo. s.m. ● Tessuto di seta [Z-92(286 – Guida.250)] cappello. Questo era di crespo bianco ornato di merletto ricadente in lunghe barbe da ciascun lato,

cresta. s.f. • Congiungimento di due versanti montuosi [Z-33(73.II)] il castello di sant’Arnone su la cresta di un monte. 

crestaia. s.f. • Modista [Z-83(301)] si occupano a consultare tranquillamente la crestaia intorno al modo più grazioso di montare a lutto il cappellino di paglia,

cretaglia. agg. ●Dispregiativo di creta [TM-26(475.II)] Un po’d’olio messo in un piattino di cretaglia alimentava un lumicino 

criato.  s.m. ● Servitore, servo [N2-26(642.I)] A voi compagni accoppate primamente il criato (il domestico); 

criccare. verb. ● Fendere, trafiggere [Z-6(39)] a scrosciar in gran risate quando criccava il colpo a qualcuno degli alguaziles

crimene. s.m. • Crime, crimine, azione delittuosa  [Z – La Domenica («Cronaca della Settimana. 6 gennaio 1867»)] La Questura di Napoli ha formato una statistica  de’crimeni commessi in tutte le classi nella città di Napoli.

criminato. verb. ●  Incriminato [Z-99(255)] Il fatto che il retaiuolo Tommaso avea criminato suo compare Giosuè era verissimo.

crinolino. s.m. ● Tessuto di cotone [Z-15(77.VI)] Una veste di mussolo bianco corta e rigonfia da uno spropositato crinolino;

cripta. s.f. • Piccola cavità [Z-29(104.I)] spiegare il significato  di quella cara cripta insensibile che nascea tra la fine del labbro superiore ed il cominciare dello inferiore. 

crisolito. agg. • Colore verdigno [Z-88(115)] Sotto quel balcone si spiegava il largo manto crisolito increspato del Golfo di Napoli.

cristijesù. s.m. ● Giaculatoria, orazione breve [TM-96(49 – Guida.44)] Rivolto poi alle male femmine che a bassa voce recitavano cristijesù e giaculatorie, disse loro:

critta. s.f. • Cavità sotterranea, cripta [Z-64(157)] ch’era il rompersi della spuma tra le critte e li scogli del Capo d’Orso.

crittogama. s.m. ● Parassita delle piante [Z-23(D’Amico.105)] la crittogama ha divorato le mie uve;

croccandella. s.f. • Diminutico di croccanda, cruccanda, mandorlata [SN-La Domenica («Cronaca della settimana. 18 Agosto 1867»)] mettendo quasi su la punta rialzata del nasino una croccandella che fingeva di essere un cappellino.

croccare. verb. ● Qualcosa che crocca, scricchiola,  sotto i denti [DO-21(162)]  sembrò croccarsi que’pezzettini di zucchero solo per non mancar di creanza alla sua dama.

crocchiare.  verb. ● Verso di gallina [Z-64(Racconto Il venditore di polli)] si astiene e crocchia e chiama le galline perchè fruiscano del bene che ha trovato;

crocchio. s.m. ● Gruppo di persone [Z-27(30.II)] Dappresso ad un crocchio dove si ballava dalle popolane la tarantella,

crocifero. s.m. ● Chi porta la croce nelle processioni [Z-26(510.I)] un Nicola De Meo padre crocifero,

crocifisso. s.m. ● Nobile, titolato [TCe NdL-93(Guida.68)] Questa mattina testa di spiga deve andare a recare la confidente al crocifisso

crogiuolo. s.m. ● Recipiente dove si fondono i metalli [ Z-La Domenica («Le lettere in Napoli» 21 Luglio 1867)] Allorchè Dio vuole far passare un’anima per tutt’i crogiuoli delle più dure prove 

crollare. verb. ● Scuotere, muovere dimenando in qua e in là [Z-31(59.III)] Riposare esclamò Gaetano con un tristo sorriso e crollando il capo.

crosco. s.m. • Carrozza ad un cavallo [TM-45(45.I)] in un suo piccolo crosco guidato da lui stesso, come in quel tempo si chiamava una forma particolare di carrozza ad un cavallo,

cruna. s.f.Piccolo foro all’estremità dell’ago [Z-38(140.IV)] è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel suo regno.

crusca. s.f. ● residuo macerazione cereali [Z-12(54)] le quali aperte furono ripiene di crusca,

cruschello. s.m. ● Crusca più minuta  [F-36(43.I)] Avete visto quando in pollaio vien posto a terra lo scodellino del cruschello?

cubicolo. s.m. • Vano, stanza [Z-92(32) – Guida.30] indi, riaccostata la bussoletta di quella stanza, rientrava nel suo cubicolo;

cubito. s.m. • Antica unità di misura [Z-66(10 – Guida.12)] E mi pare che i tacchi delle mie scarpe si rialzino di mezzo cubito e ch’io sia divenuta una cavallerizza.

cuccuvaja. s.f. • Civetta [N1-9(35.I]  nel tempo della nostra istoria, colle parole Cuccuvaja di Porto non s’intendea mica la fontana del gufo, bensì una persona, la cui faccia, somigliava a quella del barbagianni.

cucullare. verb. • Beffare, canzonare [Z-91(163 – Guida.141)] Non ci era al mondo chi meglio di lui sapesse far calandrino altrui e cucullare i gonzi.

cuffià. verb. • Burlare [NdL e N2-32(140)] E tu a che sei nato? a cuffià.

cuffiatore. s.m. • Soprannome [TC e NdL-93(32 – Guida.43)] Sappi dunque che noi chiamiamo cuffiatore un soprannome per ciascuno dei novelli bollati 

cuffione. s.m. • Accrescitivo di cuffia [Z-80(65): come per chiedergli scusa di quel cuffione che egli era stato costretto a metetrgli sul capo; 

cujusso. s.m. • Sentenza latina [P-80(5 ‒ D’Amico.20)] e se lo era levato di bocca per fargli appagare la santa croce e i cujussi della lingua latina.

culatta. s.f. • Rigonfio dei calzoni [Z-26(361.II] occupa vasi a rattoppare i calzoni dei reali principini od a farci le culatte nuove.

cullare . verb. Illudere Z-34(228)] Così cullavasi nelle speranze di guarigione il nostro povero infermo, 

culto. s.m. • Colto [Z-18(26.III)] Ne’ precedenti capitoli abbiamo parlato de’casi dell’onesto e culto giovine Ippolito Foschi.

cuna. s.f. • Culla   [Z-21(331)] rimanea per qualche tempo sospesa e pensosa in su la cuna della bambina.

cuoiame. s.m. • Assortimento di oggetti di cuoio [Z-26(581.II)] tutto perduto tutto sotto il cuoiame del soldato! 

cuora. s.f. • Strato di terreno molle  [Z-21(180)] Il letto o il fondo di questi lagni è per lo più formato da una melma o cuora semiliquida,

cupa. s.f. •  Viottolo o stradicciola stretta e scura [DO-30(60.I)] Altri asseriva che in quella cupa ascondesse di notte una comitiva di facinorosi ladri e falsari. 

cupidamente. avv.  Con cupidigia, in modo cupido, con cupidità [DO-37(133.I)] sempre cogli occhi cupidamente fissi su la fanciulla, 

cupidigia. s.f. • Bramosa avidità [Z-32(15.III)] Tra parenti non ci debbe essere angaria né cupidigia.

cupido. agg.  Bramoso, avido   [Z-16(75)] erano cupidi di suggere il bacio dell’anima dalle pupille del suo vago:

curagione. s.f. • Cura [P-4(155.I)] onde trasse lieto augurio pel tentativo di curagione che gli era stato consigliato dal Dottor Weiss.

curandaia. s.f. • Operaia tessile [Z-84(115)] Vivevano nell’isola di Ustica l’avola e la nipote, lavorando quella nel mestiere di lavandaia e curandaia, e la giovanetta col cucire la biancheria;

curatore. s.m. • Amministratore di patrimonio [Z-34(45)] il quale era stato dianzi curatore del Monte de’ maritaggi 

curia. s.f. • Dicasteri papali [Z-39(62.I)] che tenea carteggio in lingua latina colla Curia romana, 

curiale. agg.  Tipico degli avvocati, formale  [Z-(Novella  Misteri di Foria)] E mi preferisce un curiale un uomo delle Pandette!

curioso. s.m. • Giudice [TC e NdL-93( Guida.44)] ed entrare nel cesso della camuscia per essere interrogato dal curioso. 

curricolo. s.m. • Carretto [Z-84(263)] Il conduttore si era dovuto accomodare in una stanga del curricolo.

curule. agg. • Sedia per magistrati maggiori [Z-20(103)] Il Conte vi si era fatto trasportare su la sua sedia curule, non permettendogli le sue infermità di muoversi da sé stesso da un sito all’altro.

cuspide. s.m. • Vertice, punta [Z-39(54.II)] l’alto cuspide del campanile d’una chiesuola che chiudea quella campestre via; 

cute. s.f. • Pelle d’uomo [Z-27(19.I)] ma l’età spariva nella plumbea tinta della sua cute facciale e nella fosforica vivezza delle pupille. 

cutrettola. s.f. • Piccolo uccello [Z-82(9) ‒ Guida. p.12) Che importa che la ribelle porti nel seno un piccolo giacobino? Tanto meglio! Uccideremo due cutrettole ad un sol colpo.