DIZIONARIO DESUETI LETTERA L

249 vocaboli

labe. s.f. • Colpa [Z-26(319.I)] La carne lasciava su loro la sua labe.

laberinto. s.m. ● Labirinto [Z-3(5.I)] In quel laberinto d’infiniti viottoli, ronchi e stradelle

labiale. agg. • Che riguarda le labbra [Z-82(279 – Guida.245)] Poi i suoi muscoli labiali si contrassero storcendo la bocca da un lato.

labio. s.m. • Labbro Z-30(108.I)] Io raccoglierò dalle maledette labia la nefanda parola, e la trasmetterò affinché si soddisfi alla giustizia di Dio.

lacchè. s.m. • Valletto in livrea[ Z-25(129)] e di avere ai tuoi comandi lacchè camerieri e valletti,

lacciuolo. s.m. ● Laccio da scarpa, stringa [Z-La Domenica «Il commesso viaggiatore. 27 Luglio 1867»)] Errichetta si sedè passò la sua mano in un lacciuolo di capelli che le cingeva il collo, 

laconicamente. avv. In modo laconico, essenziale [Z- La Domenica «Lo Spoetato»10 febbraio 1855)] e io vi rispondo laconicamente soltanto per dirvi che che egli si è di tutto annoiato,

laconicità. s.f. • Concisione, essenzialità [Z-36(69.I)] Questa alcun poco scortese laconicità delle mie risposte 

laconico. agg. Poco loquace, essenziale [Z-23(156)] questo laconico ma espressivo viglietto

lacrimevole. Che induce a piangere [Z-80(D’Amico.210)] in cui altre scene non meno lacrimevoli abbiamo a descrivere. 

ladra. s.f. • Tasca della giacca [Z-81(77 – Guida.72)] e la consegnò a costui, il quale, cacciatasela nella ladra del suo giacchettone:

laddove. avv. ● Dove, nel luogo in cui [Z-12(184)] il giudizio degli uomini dee cessare laddove comincia quello di Dio,

ladroneccio. s.m. ● Ruberia, serie di furti [Z-19(86.III)] (Z) di cui la maggior parte ella si era appropriata con impudente ladroneccio. 

la finezza. s.f. • Saluto camorristico [TC-100(112 – Guida.91)] La finezza – esclamò Zerr-zerr. La finezza era il saluto dei tamurri verso i superiori.

lagnoso. agg. • Lamentoso, querulo [Z-38(74.III)] perocchè gli anziani d’Israele lagnosi della condotta de’Giudici

lagosta.  s.f. • Aragosta [GO-La Rondinella (9 e 14 dicembre 1855)] il capitone con la sua moglie anguilla e poi cernie calamaretti cefali lagoste merluzzi e tutta quanta la generazione degli abitanti del mare.

la grazia. s.f. • Saluto camorristico [TC-100(112.Guida.91)] La grazia – risposero i tre giocatori senza levare gli occhi dal gioco.

lai. s.m. ● Lamenti [Z-6(71)] sembrava al maestro di udire i lai di morte dell’infelice fanciullo

laico. agg. Che non fa parte del clero [Z-23(47)] come un laico che risponda amen a messa. 

laidezza. s.f. • Oscenità, sconcezza [Z-35(104.I)] L’altro Vatinio era la più sconcia laidezza dell’uomo bestia. 

laido. agg. • Sporco, lurido [Z-32(12.I)] visibile castigo di Dio inflitto a certi uomini di laidi costumi e pessimi vizi. 

lambente. agg. Da lambire, sfiorare appena [Z-40(32.I)] la cui fronte prostata a terra era bagnata dalle lembenti acque del Giordano.

lambiccare. verb. • Fare sforzi per capire [Z-La Domenica («Umorismo!!!» 25 Novembre 1866)] tutti ne lambiccano ed ecco perchè lo spirito va caro oggidì. 

lambiccato. verb. • Eccessivamente complicato [Z-18(43.II)] ne’cui lombi scorresse il sangue più lambiccato per lunga progenie di baroni e baroncini.

lamentazione. s.f. • Lamentela insistente [Z-30(42.I)] Erano gemiti giaculatorie scongiuri invocazioni sospiri lamentazioni… 

lammia. s.f. • Mostro con volto di donna e corpo di serpente [Z-49(126.II)] Gesù mio! Gesù mio! Esclamò suora Jannuaria , spalancandomi in fronte quei suoi occhi di lammia.

lampana. s.f. • Lampada [Z-34(50)] io non potrei neanco accendere le lampane alle cappellucce di San Giuseppe 

lampanuccia. s.f. • Piccolo apparecchio per l’illuminazione artificiale [Z-21(371)]  tra coltrinaggi di seta alla smorta luce di una lampanuccia d’argento,

lampino. s.m. • Lampana, lucerna [DO-91(Guida.53): Quella stanza era appena rischiarata da un lampino da notte,

lampione. s.m. • I lupanari fuori Porta Capuana [NdL-15(110.VIII)] In quanto al mangiare, non ci vado appresso, ché dal Lampione donde son venuta in questa casa non si tenea banchetto da principessa;

lampreda. s.f. • Sorta di pesce di lago e di fiume [Z-35(165.I)] Di ostriche del Lago di Lucrino, di lamprede del golfo di Miseno, e squisite frutte componesi l’asciolvere della dama,

languido. agg. Debole, privo di energia [Z-38(123.II)] Che sappiam noi languidi credenti deboli ed impazienti 

languire. verb. • Trovarsi in uno stato di debolezza, abbattimento [Z-34(225)] ma la fibra del corpo languiva sotto l’anemia morbosa; 

lanoso. agg. • Coperto di peluria, di barba [Z-93(160 – Guida.191)] Quando il gobbetto si appressò al Caffè questo vecchio lanoso e barbogio disse:

lancer. s.m. • Ballo ottocentesco [GO-33(45.I)] Il lancer era cominciato, il ballo più stupido che sia venuto dai nordici salotti,

langravio. s.m. • Titolo onorifico tedesco [Z-48(6.II)] Il principe langravio avea ricevuto dai sovrani di Napoli una splendida ospitalità.

languente. agg. •  Debole, fievole [DO-37(31.II)] alla quale nissun addolorato egro e languente ricorse invano, 

languidamente. avv.Debolmente, fiocamente [Z-40(33)] Gli occhi avea socchiusi languidamente come avviene ne’prodromi del sonno: 

lanschenetto. s.m. • Gioco d’azzardo [Z-33(40.I)] il conte di sant’Arnone e il banchiere von Reison sederono ad un tavolino di lanschenetto.

lanschetto. s.m. • Gioco d’azzardo [Z-75(142 – Guida.122)] le corse al Campo, i lanschetti in casa del balzar, la bella cagnolina della marchesa.

lansichenetto. s.m. • Gioco d’azzardo [TM-92(315 – Guida.277)] Quelli si occupano di cani, di cavalli, di lanzichenetto e di danzatrici;

lansquenet. s.m. Gioco d’azzardo [Z-9(143.III)] Ho tra quattro giorni a pagare al Baroncino del Mirto la somma di cinquantamila piastre che ho perduta al maledetto lansquenet.

lanternone. s.m. • Uomo lungo e allampanato [P-21(226)] Or che fai tu lì lanternone?

lanuto. agg. • Coperto di lana [Z-34(19): e qualche capraio  seguito dal suo piccolo esercito lanuto,

laonde. cong. ● Per la qual cosa, dunque [Z-4(30.I)] laonde ei comprendeva quale e quanto esser doveva il dolore dei figliuoli,

lapidazione. s.f.Uccisione di qualcuno mediante lancio pietre [Z-38(108.II)] secondo le leggi del Talmud la pena della lapidazione. 

lapis. s.m. • Matita [Z-34(230)] segnò col lapis su un pezzo di carta con caratteri a stento intelligibili 

lappola. s.f. • Palpebra [DO-Il Sibilo «La Villa Reale. 19 Giugno 1845»)] come una landa immensa spogliata  financo di una avida lappola…

lardaiolo. agg. • Nome di fico settembrino [P-21(83)] ad un altro erano certi scampo lini di ceste di fichi lardaioli e dottati,

lare. s.m. • Dei, numi familiari [P-96(271 – Guida.227)] Le coppie amorose che andavano a chiedere un temporaneo alloggio a’lari indulgenti della Mariangiola.

largire. verb. • Concedere con generosità [Z- La Domenica («Cronaca della Settimana. 17 marzo 1867»)] il Principe di Carigliano prima di lasciar Napoli largiva la somma di diecimila lire da distribuirsi a’poveri

largizione. s.f. • Elargizione, dono generoso [Z-32(55.III)] fosse stato lo stesso benefattore quello che di sì generosa elargizione le fu largo, 

laringi. s.m • Canali fonetici, il parlare (fig) [TM-29(91.II)] Togliete il laringi a Napoli e Napoli è Costantinopoli è Londra è Negropoli. 

larva. s.f. • Spettro, ombra, fantasma [Z-31(87.III)] La morte è sonno non altro che sonno senza larve senza sogni,

lasagnone. s.m. • Carabiniere [TC e NdL-93(Guida.44)] perché altrimenti potresti essere pizzicato come camminante da qualche lasagnone…

lasagnone. padreterno s.m. • Maresciallo dei carabinieri [TC e NdL-93(92 – Guida.113)] che la guangnanella non si squagli col capolasagna  o con qualche lasagnone padreterno. 

laschenetto. s.m • Gioco d’azzardo, lanzichenetto, lanzeletto [P-47(74.III)] Il laschenetto, il zecchinetto e la bassetta e lo aveano inghiottito un buon dato de’vecchi scudi del vecchio principe dei Casoli.,

lasciolla. verb. • La lasciò [TM-25 (33)] dopo di essersi trattenuto a conversare colla sua amante un altro spazio di tempo lasciolla a malincuore. 

lasciommi. verb. • Mi lasciò [TM-30(60.III)] quivi mio padre lasciommi  un campicello un bosco ceduo di roveri ed una casupola. 

lasciossi. verb. • Si lasciò [TM-32(41.II)] Quella mattina lasciossi cader di mano parecchi oggetti, 

lascivia. s.f. • Sensualità licenziosa e lussuriosa [Z-26(607.I)] affinchè questi possano trarre nell’ozio n’vizi nelle lascivie e nelle crapule i loro giorni. 

lascivo. agg. • Impudico, lussurioso [Z-26(469.I)] Egli era bassamente feroce. Aggiungi ch’era lascivo. 

lasco. agg. • Lento, pigro [Z-83(104)] Voi ballate troppo lasco, stringete, stringete!

lassitudine. s.f.Stanchezza, debolezza [Z-93(Guida.92)] Vi si lasciò cadere come affranta per lassitudine.

lasso. agg. • Infelice, stanco, affaticato [Z-10(31.II)] Non ci era dubbio! Ahi lassa me! io amava il giovin Gustavo, il figlio dell’altera signora Vittorina,

lata. agg. • Larga, ampia [Z-92(295 – Guida. 258)] Il principe di San Mattia era cattolico nella lata significazione del culto;

latebre. s.f. • Profondità [Z-3(103.I)] perocché confessiamo non avere ancora scandagliata l’anima di lui nelle sue latebre;

latente. agg. Che esiste ma non si manifesta [Z-34(187)] il giovine compositore avea la febbre ogni sera febbre latente ne’polsi,

latere. s.m. • Stare nascosto [Z-56(130)] Ed a latere di ciascuna di queste veneri avreste veduto un mastaccirone ovvero uno di questi bravacci da postribolo,

latere. a. loc. agg. Di fianco[(Z-28(44.I)] Il cavaliere a latere raccolse dalle mani dello Zingaro la lettera della regina e presentolla al principe. 

latibolo. s.m. • Nascondiglio, tana, caverna [Z-26(517.I)] le acciughe salate e il cacio vecchio che è nel fondo del nostro latibolo, 

latissima. agg. • Larghissima [DO-26(73.I)]  lasciamo pensare a’nostri lettori quale latissima vena di belli scudi si fosse questa industria 

latore. s.m. • Chi adempie all’incarico di portare qualcosa [Z-37(11.II)] Si annunziò latore di un messaggio di Francesco d’Assisi per la regina. 

latrare. verb. • Gridare forte, sbraitare [Z-26(386.I)] troviamo raffigurato questo ufficio nel Cerbero che latra sempre con tre gole 

lattime. s.m. • Velo, crosta lattea [Z-109(98)] noi dobbiamo ringraziare la provvidenza che di tempo in tempo scoppi una specie di risicola o lattime sul derme del nostro suolo,

laudano.  s.m. • Medicamento a base di oppio [Z-80(321 – D’Amico.266)] non sarebbe miglior consiglio il prendere una ventina di gocce di laudano su una pietruzza di zucchero, 

lauretano. agg. • Nativo di Loreto [DO-34(23)] udendo il primo Kyrie eleyson delle litanie lauretane cantato dal battistino. 

lauto. agg. • Abbondante, sontuoso [Z-40(62)] Dopo un lauto desinare i cuori si aprono più facilmente 

lavacro. s.m. • Fonte battesimale e battesimo stesso [Z-46(40.I)] imperocché essi ignoravano se la bambina avesse ricevuto o no il lavacro della colpa di Adamo.

lavorio. s.m. • Lavoro continuo e intenso [Z-37(29.II)] eterno lavorio della materia caosse intelligente sotto la mano dell’Increato. 

lazzaretto.  s.m. • Località apprestata per la quarantena  [Z-15(67.IV)] Ed allora si rivolsero gli occhi  Nisida sì perchè già ci era una specie di piccolo lazzaretto,

lazzeruola. s.f. • Piccola mela [Z-102(28)] ora di castagne e di noci, ora di lazzeruole ed altre frutte selvatiche, aggiungendovi qualche manata di fagioli o di ceci.

lazzo. s.m. ● Atto o motto spiritoso [Z-96(103 – Guida.90)] seguitavano ad allietare di loro lazzi il rispettabile pubblico del Largo delle Correggie.

leccamento. s.m. • Adulazione [Z-36(55.II)] le ipocrite schifiltosità ed i romanzeschi leccamenti alle passioni ed alle tendenze del secolo 

leccardo. agg. • Ghiottone, goloso [Z-80(324 – D’Amico.268)] ed egli il leccardo abatino avrebbe persa la cuccagna del mangiare e bere ogni sera 

leccasanti. s.f. • Bigotta [Z-85(41)] è una donna spregiudicata e non una pinzochera come queste mummie leccasanti.

leccazampe. s.m. • Leccapiedi, adulatore servile [Z-81(196 – Guida.174)] i quali non sono larghi di premii e di onorificenze se non ai convulsi ciurmatori ed ai leccazampe del potere.

leccese. agg. • Varietà di tabacco [(AC-34(139)] nella quale rimpinzava la maggior quantità di leccese che quella potesse contenere. 

leccio. s.m. • Pianta simile alla quercia [Z-58(9)] un lungo viale fiancheggiato da elitropie e da lecci menava al casino,

lecco. s.m. • Piattino scelto, ghiottoneria [Z-96(76 – Guida.67)] Avanti! avanti! – riprese la Mellone – Già antiveggo dove mira il lecco.

lecco. s.m. • Nei giochi boccino o pallino [Z-26(294.II)] Dicesi fare un sei quando il giocatore avvicina più degli altri la sua pallottola o la sua piastrella al lecco. 

lecconaccio. agg. • Ghiottone [Z-9(116.II)] Intendete parlare dell’affare di quel lecconaccio di Cafarelli?

leccone. agg. • Ghiottone, adulatore [Z-107(novella  Adolfo 114.I)] Di parecchi scioperati come voi, volete dire, che vivono a vostre spese da veri lecconi.

lecconeria. s.f. ● Leccornia, avidità [Z-6(41)] i quali erano occupati a ingollare un’infinità di lecconerie che si aveano per lo davanti:

legatario. s.m. ● Successore a causa di morte [Z-26(578.I)] avea giurato aspre guerra al nuovo legatario

legato. s.m. ● Disposizione testamentaria [Z-26(372.II)] dichiarò giudiziaramente voler rinunziare ad ogni dritto al legato. 

leggevansi. verb. ●Si leggevano [TM-37(23.I)] Altre sentenze di altri autori greci arabi etruschi leggevansi parimente su quella cornice: 

leggiadra. agg. Bella, aggraziata, gentile [Z-39(62.I)] comechè leggiadra assai non avanzava in bellezza la zia

leggiadria. s.f. • Avvenenza, gentilezza, eleganza [Z-40(102)] Fui insomma ammiratissimo dalla leggiadria di questa donna,

leggieri. avv. ● Facilmente [Z-27(9.II)] Di leggieri s’intende che come prima i cuori degli onesti cittadini si aprirono alle speranze di libertà che lor venivano di Francia,

legista. s.m. ● Giurista, legislatore [Z-9(129.I)] aveva arricchito nella sua professione di legista…

legittima. s.f. ● Parte di patrimonio ereditario [Z-84(44)] Non lasciò che qualche migliaio di ducati come legittima a ciascuno dei quattro suoi figliuoli;

legittimarios.m. •Erede necessario [Z-21(376)] il marito veniva considerato come legittimario in concorrenza degli altri eredi 

leguleio. s.m • Legale cavilloso [Z-47(9.1)] Leggendo le biografie di tutti i grandi poeti, troviamo che i loro babbi si ostinavano sempre a voler far di quei genii tanti legulei,

lembo. s.m • Parte estrema dell’abito, orlo margine [Z-21(8)] cucitrice di lembi e di frappe ne’ magazzini di madama G. a Chiaia. 

lemure. s.m. • Specie di scimmia [Z-31(116.I)] Dio avea posto una grande anima nel corpo di un lemure;

lendinoso. agg. • Straccione, pidocchioso [Z-21(139)] Sembra che un tale malnato consiglio non venisse lì per lì raccolto con favore da quelle lendinose,

lenificamento. s.m. • Sollievo, addolcimento [DO-( Trovato nel racconto Cronaca parigina, su Il Sibilio del 10 aprile 1845)] La contessa entra nel gabinetto del dottore e lo consulta sovra un reumatismo, il dottore fa preparare subitamente un lenificamento,

lenocinio. s.m. • Attività di chi induce o costringe alla prostituzione [Z-15(125.VIII)] I governi civili, che sono costretti a tollerare la prostituzione per le ragioni già addotte altrove, non tollerano il lenocinio.

lenone.  s.m • Ruffiano[Z-15(125.VIII)] Vogliam dire poche cose  in su la classe  de’lenoni o mezzani d’amore,

lente. s.f. • Pasta da minestre simile alle lenticchie [Z-82(210 – Guida.186)] tolta dal fornello una pentola in cui avea messo a bollire le lenti

lentisco. s.m. • Pianta mediterranea [Z-37(108.II)] Il mirto, il lentisco e la rosa coprono il suo territorio tra il Sele e il Battipaglia, che gli antichi dissero Tusciano.

lepidezza. s.f. • Arguzia, facezia [Z-22(53)] ei solea dire con gran sapore di lepidezza,

lepido. agg. • Spiritoso, arguto [Z-66(124 – Guida.106)] solita frase di convenzione, che vien sempre proferita da qualcuno che aspiri ad essere lepido.

lepore. s.m. • Lepidezza, facezia [Z-17(26.I)] Non voglia il cielo che i suoi compagni d’impiego che erano nella medesima stanza si fossero permesso di dire una parola con un senso di erotico lepore,

leppare. verb. • Scappare, Levar via, rubare [P-50(87.I)] Se avesse potuto leppare, l’avrebbe fatto prestamente.

leppo. s.m. ● Vapore puzzolente [Z-99(72)] dacchè il leppo di questa combustione era tale…

lepratto. s.m. •  Leprotto [DO-25(662.I)] schizzare innanzi come lepratti e divorarsi in rapina due chilometri. 

lerciata. agg. • Sporcata, insozzata [Z-27(15.I)] e che dal lascivo pretaccio non rimanesse lerciata. 

lerciume. s.m. ● Sudiciume, sporcizia [Z-34(33)] in tutto un lerciume che facea nausea, 

lerneo. agg. • Da Lerna o Idra, drago dalle sette teste [P-27(131.I)] perché alcun giovamento da loro sperasse; amare tra i suoi consiglieri i dragoni lernei, o i tigri ircano od i libici leoni;

lesina. s.f. • Avarizia [Z-50(27.II)] E la Duena che mettea l’orecchio dovunque ci fosse da fare colla lesina i più sordidi risparmi,

lesinare. verb. • Limitare al massimo [Z-33(83.II)] perché non si lesinasse sulla mercede attribuita al lavoro donnesco; 

letale. agg. • Mortale, che porta alla morte [Z-35(27.I)] spaventata dalle minacce dell’imperatore si adopera a cercare nuova sostanza letale: 

letificare. verb. • Consolare [Z-18(94.IV)] a poco a poco verrete a contrarre l’utile e salutare consuetudine del lavoro, che nobilita, santifica e letifica l’uomo.

letizia. s.f. • Esultanza, felicità, gioia [Z-35(92.I)] dicendogli che il popolo si abbandona alla letizia per la morte di Agrippina, 

lettiera. s.f. • Fusto del letto [Z-21(378)] avevano recato secoloro le lettiere mirabili per isplendore e per finezza di artifici,

lettiga. s.f. • Portantina coperta [Z-35(170.I)] Va e ti reca da lei e menala qui prendi la mia lettiga. 

lettore. s.m. • Docente, professore [Z e NdL-21(95)] Signor Lettore noi vogliamo la lezione sul cuore a qualunque costo ‒ 

levantino. agg. • Chi è nato nei Paesi del Levante [Z-29(73.III)] Un gran velo nero le copriva il volto e la persona, a mo’delle donne levantine.

levaronsi. verb. • Si levarono [TM-25(216)] In un momento ingenti fiamme levaronsi.

levata. s.f. • Alzata [Z-80(150 – D’Amico.133): E massime gli abiti di levata e le vesti per balli e veglioni. 

levita. s.m. • Nuovo sacerdote [Z-82(22– Guida.26)] non la vera vocazione, ma sibbene la superstizione, la costumanza, l’interesse od altro movente creava questo gran numero di leviti,

levità. s.f. • Leggerezza [Z-52(80.I)] Ora, come spiegare la follia di perdere in mezz’ora ventimila franchi con tanta levità?

levitico. s.m. • Terzo libro del Panteuco [Z-38(39.I)] Il Levitico la punisce con la morte. 

levossi. verb. • Si levò [TM-26(200.II)] Leopoldo levossi e seguì la donna. 

lezioso. agg. • Svenevolo, smanceroso [ Z-La Domenica («Le lettere in Napoli» 21 Luglio 1867)] ma non possiamo perdonar loro i leziosi incurvamenti a’loro cesarei padroni. 

lezzo. s.m. • cattivo odore [Z-81(99 – Guida.90)] era subitamente ritornata in cucina per non fare che sentisse di lezzo la minestra di fave nel tegamino.

libagione. s.f. • Abbondante bevuta di vino o liquore [Z-91(140-Guida.167)] tornava la sera a casa più tardi del solito e sempre brillo per abbondanti libagioni. 

libare. verb. • Gustare [Z-4(120.1)] egli avea libato a centellini le delizie della vita.

libazione. s.f. • Libagione, abbondante bevuta di vino o liquore [Z-38(56.II) alla conversazione tenuta in quel banchetto nel mezzo delle generose libazioni. 

libbra. s.f. ● Unità anglosassone di misura [Z-40(46)] Prendete una libbra di vanità mezza libbra di curiosità, 

libello. s.m. • Pubblicazione diffamatoria [Z-9(47.IV)] Io potrei portare innanzi alle autorità competenti questo infame libello,

liberalità. Larghezza nel dare nel beneficiare [Z-36(47.II)] ella aveva in lui oggimai una sterminata confidenza accresciuta dalla generosa liberalità di lui. 

libercolo. s.m. ● Libro di scarso valore [Z-9(41.I)] e accanto ad essa un mucchio di libercoli…

libertinaccio. agg. • Dispregiativo di libertino, licenzioso [Z-36(95.I)] che non ci era scapestrato libertinaccio  che avesse l’animo di volgere 

libertinaggio.  s.m. ● Sregolatezza e spregiudicatezza dei costumi [Z-26(11.II)] noi vedremo di quali deplorabili disordini sia causa il libertinaggio, 

libertino. agg. •  Licenzioso, sregolato [Z-35(22.I)] erano entrambi viziosi libertini crapuloni e dissoluti beoni

liberto. s.m. ● Schiavo liberato [Z-26(675.I)] il facea da un suo fidato liberto guidare su l’altezza della rupe che abbiamo descritta; 

libidine. s.f. • Voglia smodata di piaceri sessuali [Z-35(139.I)] Rotto il freno alle sue libidini e sempre più adescato da’vezzi 

libidinosa. agg. • Lussuriosa [Z-35(35.I)] sapendolo rotto ad ogni libidinosa voglia e ricercatore di sozzi godimenti. 

libito. s.m. ● Ciò che piace, voglia, capriccio  [Z-21(100)] esser debbono di quelli che con libito maggiore peccarono nel fallo comune. 

librare. verb. • Mantenere sospeso o in equilibrio [Z-21(108)] lo andava a deporre su la barella la quale ei librò sul proprio capo. 

licantropo. s.m. ● Chi è affetto da licantropia, un malato che si crede trasformato in lupo [Z-21(123)] si credettero trasformati in lupi e furon detti licantropi. 

licenziosa. agg. • Dissoluta, indisciplinata [Z-37(6.II)] e per dir più vero delle sfrenate lecinziose voglie del figliuolo di Arrigo. 

licere. verb. • Essere permesso dalla morale o dalla legge [Z-11(18)] i medici sono privilegiati come gli aruspici romani:lice ad essi quel che ad altri non lice.

licet.  s.m. ●  Si può? è permesso? Antica espressione per assentarsi  per andare in gabinetto [Z-La Domenica («Il mio barbiere. 7 Luglio 1867»)] facendoci sapere se i diplomatici vanno a licet e quante volte; 

lichene. s.m. • Parassita [Z-14(11.II)] e massime in Corte, dove già lo stuolo dei vigliacchi licheni delle regie pareti si apprestava ad inchinare di bel nuovo il vecchio Ferdinando.

licitazione. s.f. ● Vendita al miglior offerente [Z-15(43.II)] Giulia fu quasi venduta all’incanto, e la licitazione rimase al signor Leopoldo W.

lietificare. Rendere lieto, riempire di letizia (Diz. La Repubblica da Google-37(135.I)] A lietificare lo spirito ed  bandire da questo ogni fosco pensiero 

lievità. s.f. ● Leggerezza [Z-39(52.II)] alle leggi del pudore offese dalle lievità delle vesti che ella indossava nel letto. 

ligame. s.m. ● Legame [P-34(212)] l’umile e intemerata madre del divo Gesù e il ligame che congiugne per noi la terra e il cielo. 

ligare. verb. Attaccare, fermare a qualcosa [Z-39(37.I)] avesse fatto una stregoneria ovvero una malìa per ligare il matrimonio. 

ligio. agg. • Fedele, rispettoso [Z-37(131.I)] avrò a me ligio un agguerrito corpo di soldatesche, 

lignaggio. s.m. ● Discendenza, schiatta [Z-15(91.II)] il cui prestigio avea mantenuto intorno a lei non pochi giovani di nobile lignaggio e di onorati costumi.

ligolle. verb. • Le legò [TM-25 (122)] Riunite tutte queste carte e fattone un fascio ligolle con un capo di spago

lilliputto. agg. • Lillipuziano, persona bassissima [Z-97(282)] Sì signore – ei rispose a quel lilliputto – io sono il fratello della signorina Balbina. In che posso servirvi?

limaccio. s.m. ● Fanchiglia [Z-21(3180)] Affin di sciupare il limaccio che si genera nel letto delle acque 

limaccioso. agg. • Fangoso, melmoso [Z-27(61.II)] dove il fico e il melogranato allignavano a stento nel limaccioso terreno.

limitossi. verb. •Si limitò [TM-26(133.I)] limitossi ad alcuni tiri veramente ridevoli e giocosi. 

limo. s.m. • Fango [Z-21(165)] si tenea veramente impastata con altro limo che quello onde Adamo ed Eva furono plasmati.

limonea. s.f. ● Limonata [Z-70 – Guida.120)] Una limonea un po’più aromatica li spegne come luce di candela.

limosina. s.f. ● Elemosina [Z-30(27.I)] da che la cassetta delle limosine si empiva con somma prestezza, 

limosiniere. s.m. • Borsa per denaro [P-16(193)] Intanto, la regina, tratta dal suo limosiniere una coroncina di finissime perle, ne fe’dono alla ragazza,

limosiniera. s.f. ● Elemosiniera, nelle corti d’un tempo, dignitario incaricato di distribuire le elemosine [DO-19(61.I)] dama di corte e limosiniera segreta della regina era ancora bella e seducente  

linaiuolo. s.m. ● Chi lavora o vende il lino [Z-6(5)] eran figliuoli di linaiuoli, di parrucchieri, di merciai,

linceo. agg. • Acuto [Z-5(144.I)] Le tenebre non erano siffattamente dense da non lasciare una trasparenza all’occhio linceo della gelosia.

lingue di faggio. s.m. ●Specie di funghi prodotti dalla ceppa del faggio [NdL-21(52)]  Io debbo andare questa mattina a Polvica per raccogliere due lingue di faggio. 

linteamina. s.m. ● Pannilini, biancheria intima [NdL-35(11.1)] Tutte le più cospicue dame romane pigliavano modello da Licinia in quanto ai palliola ai linteamina ed ai sindones. 

lionato. agg. • Colore fulvo del leone [Z-96(211 – Guida.178)] Al converso, gli occhi lionati d’un turchino cupo erano larghi e lucenti come due topazi.        

lipotimia. s.f. • Breve perdita di coscienza [Z-83(295)] si ha da credere che il giovine medico non istimi molto leggieri quella lipotimia di che è stata colta la Sofia.

lippa. s.f. • Mandare al diavolo [P-66(205 – Guida.173)] e non sapesse aprire bocca senza mandare a lippa qualcheduno.

lippitudine. s.f. • Cisposità, ottusaggine [Z-107(novella Un matrimonio 63.II)] Tra il chiaro e il scuro del dì nascente, tra le lippitudini che annebbiano la vista di Leone,

lipposo. agg. • Cisposo [P-21(27)] Non ti affliggere per questo, Rituccia; non dar retta a quello scrignuto lipposo.

lisciatura.s.f. • Adulazione [Z-80(D’Amico.247)] non amava troppo le lisciature dell’abatino fiorentino

lissiva. agg. • Colore di liscivia, ranno? [AC-26(379.I)] faccia lunga color lissiva denti a scala semitonata 

litania. s.f. • Preghiera di supplica [Z-93(129 – Guida. 156)] Essa non fa da mane a sera che recitare litanie alla Madonna 

lito. s.m. ● Lido, territorio, luogo [Z-26(752.I)] Una decina di uomini l’un dopo l’altro si arrampicarono su quel lito alpestre, 

littorate. Littorale, litorale [Z-37(61.I)] per meglio affrontare le scorrerie de’Saraceni su i littorati d’Italia.

lividore. s.m. ● Livore, astio [Z-80(207)] su cui i baci cadeano come attirati da calamite hanno plumbeo lividore. 

livore. s.m. ● Astio, rancore [Z-39(33.II)] non sono capaci di accogliere il tossico dell’astio e del livore. 

lizza. s.f. • Campo di combattimento [Z-26(12.II)] La bisca e la donna ecco le due grandi risorse dell’ozio le due lizze in cui scavezzano questi briosi puledri. 

lobulo. s.m. ● Lobo, porzione di un organo [Z-35(168.I)] Se Valerio le avesse chiesto un lobulo del cuore, 

loculo. s.m. • Cassa sepolcrale scavata nel tufo [NdL-30(53.I)] Viene a rubare ne’loculi le ossa degli eretici. 

locusta. s.f. • Specie d’insetto [Z-38(123.II)] altro movimento che quello di cibarsi di locuste selvatiche 

locuzione. s.f. ● Modo di dire [Z-70 (Guida.186)] ed altre simili ridevoli locuzioni che non rammento.

locchè. agg. ● Il che [TM-10(82.III)] avrebbe cominciato come gli altri tentarono ad attirarmi con regalucci locchè egli non ha mai fatto

lodola. s.f. • Altro nome dell’allodola [Z-36(46.I]: io vedeva emigrare a stormi le famiglie delle lodole de’fringuelli dei frosoni… 

loglio.  s.m. • Pianta velenosa [Z-26(581.I)] Tutti sono galantuomini e a cernere trovi il loglio e l’ortica

logogrifo. s.m. • Enigma [Z-75(330 – Guida.274)] il marchese si offeriva nello anfiteatro leonino come un logogrifo vivente.

lombo. s.m. • Zona del corpo posteriiore all’addome [Z-29(33.I)] non dubitò minimamente che fosse prole di magnanimi lombi, 

longanime. s.m. • Indulgente [Z-100(396 – Guida.308)] sedesse al governo del Municipio un uomo prestantissimo per altezza di sentimenti, per civili virtù, per cuore longanine e ispirato alla evangelica carità

longanimità. s.f. • Indulgenza, tolleranza [Z-38(77.III)] si affidi alla mia clemenza e longanimità e venga a richiedermi quella libertà 

lonzo. agg. ● Floscio, debole, snervante [Z-26(469.I)] Effeminato e lonzo mandrillo portava anella d’oro agli orecchi e alle dita

loppo. s.m. • Acero, fico [Z-21(32)] alla operazione di ravviare ed educare i loppi per farli riuscire validi sostegni di una numerosa famiglia di piante di viti.

loquela. s.f. • Modo di parlar [Z-23(49.II)] Vi assicuro ch’io non sarei capace, colla forza della mia loquela, di farne andare libero e franco a casa sua il più matricolato assassino.

lordura. s.f. • Sporciza, sozzura [Z-29(57.I)] gli fu scaricata addosso una lordura. 

losco. agg. • Miope, guercio [Z-25(137)] quando Carolina gli era al fianco  il re dovea fingere di essere losco in fatto di belle donne;

loto. s.m. • Fango, mota [Z-35(37.II)] conciossiachè pel gran loto ch’era nella grotta gli fosse paruto di aver fatto

lubrico. agg. • Indecente, lascivo [Z-5(175.I)] Non fu l’ipocrito sorriso di amicizia o il bacio venduto di un lubrico amore,

luccia. s.f. • Lucciola, sorta d’erba [P-37(21.I)] Dall’erba columbina all’erba giudaica dall’erba luccia alla matricale,

lucco. s.m. • Lunga veste maschile [Z-81(76 – Guida.70)] gridò il mercante di cadaveri, gittando su una sedia una specie di rozzo lucco, che gli avea coperto la persona.

lucerna. s.f. • Berretta portata un tempo dai preti, lume portatile [Z-91(92-Guida.113)] si cacciò sul capo la lucerna e giù precipitosamente per le scale. 

lucerna. s.f. • Occhio [TC-52(57.I)] Ogni volta che gli toccavano questo tasto, rabbruscava la faccia e le lucerne gli si gonfiavano di lagrime;

lucernuola. s.f. • Piccolo lume portatile [Z-91(Guida.79): Una fioca lucernuola di creta rischiarava appena quel covo. 

luchera. s.f. • Modo di guardare [P-72(85)] Sono qua, capitano, disse quel ceffo, la cui luchera era proprio quella del lupo o della iena.

lucignata. agg. • Lucignolata, avvolta, ritorta a guisa di lucignolo [DO-21(116)] venivano fuori alcuni bioccoletti di capei bianchi lucignati, 

lucignoletto. s.m. • Piccolo stoppino [Z-21(155)] La stanza era appena rischiarata dalla fioca luce di un lucignoletto 

lucignolo. s.m. • Stoppino [Z-35(28.II)] Altro non si ode che i gemiti degli umani lucignoli. 

lucrare. verb. Guadagnare, ottenere [Z-80(17.D’Amico): non trovano di meglio a fare per lucrarsi un pane che ascriversi nella forza doganale. 

lucrativo. agg. • Che fa guadagnare, redditizio [Z-39(49.I)] su quelle coste era tanto più lucrativo e fruttifero 

lucroso. agg. • Redditizio, remunerativo [Z-39(72.I)] A quei tempi il mestiere de festaiuolo era tra i più lucrosi. 

lucubrazione. s.f. ● Studio fatto a forza di veglie e fatiche [F-3(18.I)] e quindi la sera fino a notte avanzata la lettura e le scientifiche elucubrazioni,

luculliano. agg.Detto di banchetto sontuoso [Z-23(83)] esclamava un parassito alla fine di un pranzo luculliano. 

ludibrio. s.m. • beffa, scherno [Z-21(124)] Volte azzurrine del firmamento messe colà a ludibrio de’nostri affanni e delle nostre miserie, 

ludibriosa. agg. • Beffarda, derisoria[AC-21(110)]  pria di chiudersi per sempre alla ludibriosa luce del mondo

ludo. s.m. • Spettacolo, gara [Z-51(22.II)] Delle feste e de’pubblici ludi pigliava diletto, perciocché erano mezzi di guadagni al popolo.

lue. s.f. • Corruzione [Z-80(44 – D’Amico.50)] e solo quando questa verminaia diventa un pericolo od una minaccia, accorrono per ricercarvi la venefica lue o le fila di un delitto.

lugubre. agg. •  Che esprime tristezza, lutto o morte [Z-40(148)] Udivo per le scale le lugubri preci di quelli che accompagnavano 

lumaio. s.m. • Lampionaio [Z-85(139)] dell’ottobre dell’anno 1846, quando non ancora aggiornava, un lumaio che andava spegnendo i lampioni ad olio nella strada di Toledo,

lumeggiava. verb.● brillava, illuminava [Z-6(260)] tutta la verità lumeggiava onnipossente sulla sua fronte,

luminarie. s.f. ● Illuminazione pubblica in occasione di feste [Z-34(76)] ci furono in Napoli feste pubbliche e luminarie;

lunaticheria. s.f. • Discorso o comportamento da lunatico, volubile [Z-24(84)] Ciò si dice in due parole, senza stramoggiare in lunaticherie.

lunatico. agg. ● Affetto da mania epilettica, capriccioso, volubile [Z-30(91.II)] cogli occhi smarriti e lunatici colle spanne aperte in modo convulsivo, 

lunediare. verb. • Far festa il lunedì [Z-75(14 – Guida.16)] non si vestiva da galantuomo che ne’dì festivi e talvolta anche quando lunediava, come sogliono i calzolai per onorare e festeggiare san Crispino, loro protettore.

lunghesso. prep. ● Lungo, accosto a [Z-4(126.I)] correva allegro e pazzognolo lunghesso i viottoli ombrosi della villa

lunge. s.m. • Lungi, lontano [Z-26(297.II)] Fatto è che Sciasciariello esercitava un imperio non solo tra le lupe dov’eu sputava lunge, 

lungi. avv. •  Lontano  [Z-21(352)] e che trasportava lungi da Napoli la carissima compagna della mia puerizia 

luogotenenziale. s.m. • Del luogotenente del re [Z-La Domenica («Gl’impiegati» 2 giugno i867)] il periodo luogotenenziale fu proprio l’epoca della cuccagna degl’impieghi.

lupanare. s.m. • Postribolo [Z-21(136)] Quali impressioni prendesse quella creatura nel lupanare della Sì-Agnese

lupercali. s.m. • Feste nell’antica Roma [Z-43(132)] Hai forse celebrato i lupercali facendo da baccante?

lupicante. s.m. • Astice [Z-93(36 – Guida.39)] A quest’ora tu ti troveresti in fondo al mare in compagnia de’pescicani e de’lupicanti che ti spilluzzicherebbero a loro bell’agio le tue carni,

lupo mannaro. s.m. • Uomo affetto da epilessia [DO-21(123)] e caacciavano un occhio giù in istrada per vedere il lupo mannaro.

lussureggiando. verb. •Darsi ad una vita dissoluta [Z-38(55.I)] per denari e gioielli guadagnati lussureggiando co’più potenti 

lussuria. s.f • Brama sfrenata di piaceri sessuali [Z-37(31.I)] La natura l’avea plasmata per la lussuria. 

lussurioso. agg. ● Lascivo, libidinoso [Z-37(114.II)] impetuoso e violento nell’amore come nell’odio lussurioso ricercatore del piacere nella donna, 

lustra. s.f • Lusinga [Z-9(94.II)] era pur d’uopo ch’gli avesse fatto le lustre di abbracciar volenteroso il novello ufficio d’insegnamento che gli venia dato da Madre Isabella.

lustrale. agg. ● Acqua benedetta [Z-96(Guida.120)] li andasti a dirupare nella piletta dell’ acqua lustrale di quella monaca del diavolo?

lustrastivali. s.m. • Lustrascarpe [Z-23(38)] E non troverete neppure un lustrastivali  che non sia cavaliere

lustrino. agg. ● Lucente, lucido, lucciolo, baco da seta [Z-92(195 – Guida.171]: che grosse lacrime pioveano da’suoi grandi occhi lustrini. 

lustro. s.m. • Bagliore, splendore, periodo di cinque anni [Z-30(98.I)] Sì rispose il monaco con voce alterata dalle spavento son due scarabei che fanno quel lustro.