DIZIONARIO DESUETI LETTERA  U V Z W

325 vocaboli

ubbia. s.f. • Pregiudizio, dubbio, timore infondato[Z-40(123)] Speriamo che la progredente istruzione distrugga queste ubbie sciocche,

ubbiosa. agg. • Piena di timori [Z-14(55.II)] e, dove un fenomeno imprevisto si presentava a sconcertare le antiveggenze della scienza, egli tosto accorreva a correggere la ubbiosa natura;

uberifera. s.f. • Abbondante, eloquente [P-84(26)] Ma tra i giovani dissipati che frequentavano il magazzino della uberifera donna Mariannina,

ubero. s.m • Poppa, mammella  [Z-21(330)] sforzava negli uberi materni l’antico dolcissimo alimento, 

ubertosa. s.f. • Fertile [Z-70(62 – Guida.58)] fiumi dalle ubertose rive su le cui acque battono le ali vaghi vaghissimi uccelli perseguitati dai sciacalli, dai nibbii e dalli sparvieri.

ubiquità.  s.f. • Facoltà di essere presente in più luoghi [Z-109(63)] Si direbbe che sia suo privilegio l’ubiquità perocchè egli si trova quasi contemporaneamente su diversi punti del teatro divampante.

uccellare. verb. ● Allettare, sedurre [Z-25(505.I)] uccellava gli studenti di medicina che di là transitavano… 

uditore. s.m • Chi ode, chi ascolta [DO-37(77.II)] raduna presso Vicenza duecentomila uditori per predicare la guerra contro di me;

uditorio. s.m • Complesso di persone che ascoltano [DO-La Domenica («Lo scopo morale nelle produzioni teatrali» 30 Giugno 1867)] l’autore non può conseguire l’intento di dilettare il suo uditorio, 

ufanità. s.f. • Vanità, boria [N1-24(90.I)] e, con quella stessa ventosa ufanità onde avrebbe dato un migliaretto di scudi.

uffa. s.f. • Noia [Z-3(112.I)] Ti dico, nonna, che la nostra miseria è finita; or potremo anche noi gozzovigliare a uffa; ormai godremo anche noi d’un poco di ben di Dio.

ufizio. s.m. • Ufficio [Z-26(296.I)] che in qualche modo tenea l’ufizio di guardaporta. 

uggia. s.f. • Antipatia, noia [Z-66(82 – Guida.72)] Facciamo osservare ai nostri lettori che tutto il corpo danzante femmineo avea in uggia la messinese per ragioni che facilmente s’intenderanno,

uggiosa. agg. ● Ombrosa, fastidiosa [Z-38(32.II])] dipingendola agli occhi del fratello come uggiosa capricciosa e affatto intollerabile.

ugna. s.f. • Unghia [Z-70(1 – Guida.5)] e si faceano voti che l’ardimentosa Nasik Misak, com’era il suo nome turco, non ricadesse nelle ugne del Mussulmano.

ugnuto. agg. ●  Chi ha le unghie (?) [TM-26(361.II)] Non si trovano che tra la gente che si rispetta tra li ugnuti signori dalle mezze barbe. 

ulema. s.m. • Esperto di scienza coranica [Z-20(122)] Il buon cristiano cattolico bestemmiava come un buon ulema;

ultrice. agg. ● Vendicatrice [W-84 p.(10)]: La tremenda ultrice spada del Bellini,

umettere. verb. ● Inumidire, bagnare un poco [Z-5(173.I)] si esalavano dalla terra umettata dalla bruna serotina,

unitamente. avv. ● Insieme, procedere unito [P-93(6 – Guida.13)]  I cadaveri erano stati sottratti unitamente alle rispettive casse di cristallo in cui erano stati rinchiusi. 

unqua. avv. • Mai [Z-43(66)] Debbo confessarti, o Messalina, che dapprima quest’uomo ispirommi una ripugnanza ch’io credea non fosse unqua possibile il superare;

unquemai. avv. • Giammai [Z-26(534.II)] Né io unquemai ti avrei potuto riconoscere sotto coteste sontuose vesti e così venuta su bellissima e grande come una regina.

untume. s.m • Sudiciume, grasso [Z-93(74 – Guida.92)] che da gran tempo il pettine non avea più spiccicati né untume qualunque rammolliti. 

untuosa. agg. ● Lusinghiera, mellifua [Z-40(32)] la parola semplice e untuosa i modi garbatissimi. 

unzione. s.f. • Applicazione unguenti o pomate, ipocrisia, servilismo [Z-35(113.I) l’Eleotesio dove avean luogo le unzioni; 

uopo. s.m. • Bisogno, necessità [Z-99(13)] Il brigadiere prese nota di questa deposizione; e promise di provvedere all’uopo.

uosa. s.f. • Ghetta, tipo di stivale [Z-26(466.I)] con lunghe uose di cuoio alle gambe. 

urì. s.f. • Creatura angelica [Z-47(17.III)] e poi comincia il ballo, ed escono in iscena le ballerine, queste urì del paradiso di Maometto.

usbergo. s.m • Protezione [Z-88(97)] Penseranno che io sia venuto a pormi sotto l’usbego del mio amante.

uscìa.  s.m • Vostra Signoria  [TC e NdL-15(117.III)] Schiavo di Uscìa rispose il giovinotto; avrei da supplicarvi una piròla,

usciale. s.m • Grande porta di vetro [Z-98(49)] La padrona di casa picchiò all’usciale della stanza del barone Isacco Gaspari.

usciolo. s.m • Diminutivo di uscio, porta [Z-91(29)] La dama picchiò a quell’usciolo che le fu aperto da Macrina, 

usitata. agg. • Ciò che è solita, abituale  [Z-15(5)] Specie di frittura molto usitata in Napoli di paste imbottite di uova.

usello. s.m. • Recipiente [TM-102(18)] un coltello senza manico e un usello di terracotta in cui era del sale e del pepe promiscuamente confusi, completavano gli utensili da tavola.

usnea. s.f. • Genere di licheni [DO-37(20.I)] erano una ventina di teschi umani su i quali era cresciuta l’usnea specie di muschio verde. 

usoliera. s.f. • Stringa, legaccio [Z-40(60)] Una specie di usoliera orlata di merletto era disposta sul dinanzi del corsaletto dal lato destro.

ussoricidio. s.m. • Uxoricidio, omicidio commesso contro il coniuge  [Z-21(374)] per espiazione del suo ussoricidio non dovesse veder rallietata la sua vecchiezza

usta. s.f. • Odore, passata lasciata da un selvatico [Z-1(24)] Ti confesso fratello, disse Giovanni, che io sentomi propriamente tentato di non lasciarne al prete neanche l’usta e la tortiera.

ustorio. agg. •  Che brucia o serve a far bruciare [Z-18(76.I)]  alla cui luce ustoria noi abbiamo aceso i nostri sigari… 

utello.  s.m. • Vasetto di terracotta invetriata per tenervi l’olio  [Z-Usi e costumi di Napoli e dintorni («L’oliandolo»)] Allora la sua missione è compiuta; ha rifornito d’olio l’utello del povero e lo stagnuolo del modeste borghese.

 

utopia. s.f. ● Cosa illusoria, chimerica, irrealizzabile [Z-44(III)] O dai più creduto utopia da visionario o soverchia fede nel soprannaturale 

    V

vacante. agg. • Taglio di carne macellata [N1-83(5)] essa comanda alla serva che le comperasse una costoletta di vaccina grossa, vacante, sensosa, saporita e ben grascia,

vacare. verb. • Essere o rimanere privo del titolare [Z-37(128.II)] vacò per qualche tempo la sedia di S. Pietro pria che venisse eletto Innocenzio IV; 

vacazione. s.m. • Periodo di lavoro [Z-77(3 – Guida.9)] E gl’interessi? e le spese del giudizio? e le vacazioni dell’avvvocato? interruppe il creditore.

vacillare. verb. • Ondeggiare, minacciare di cadere [Z-40(187)] La fiacchezza delle gambe era estrema sì che più volte vacillai e caddi al suolo

vacuità. s.f. • Inconsistenza, povertà di contenuti [Z-39(67.I)] La vacuità del suo spirito non le facea trovar diletto 

vacuo. agg. • Vano, inutile, vuoto  [Z-22(169)] Sentivo un gran vacuo nel cervello. 

vagare. Vagolare, andare qua e la senza meta [DO-39(8.II)] ne’suoi begli occhi vagava una lagrima. 

vagellare. verb. • Vaneggiare [Z-84(170)] perché costei, sonnecchiando e vagellando come solea in quasi tutta la giornata, non badava a’passi della piccola Bernardina,

vaggone. s.m. ● Vagone [TM-13(35)] I regolamenti delle nostre ferrovie vogliono che in un vaggone di seconda classe non entrino più di otto persone;

vagheggiare. verb. • Desiderare [Z-83(187)] Bensì, bramando io di accertarmi che il passato non fosse del tutto cancellato da quella povera anima, mi risolsi a tentare l’esperimento che avevo vagheggiato.

vagheggiatrice. s.f. Vagheggiatore, chi vagheggia, corteggiatore [Z-27(71.III)] vagheggiatrice delle novelle democratiche dottrine che la rivoluzione dell’89 

vagheggino. s.m. • Giovane galante [Z-12(24)] Già nei crocchi delle signore circolavano i più mordaci comenti su i novelli amori del vagheggino Belgrado colla simpatica vedovetta,

vaghezza. s.f. • Piacere, desiderio [Z-28(26.II)] se ne abbiano vaghezza in quei libri che della storia di Napoli se ne occupano, 

vaghissima. agg. • Accrescitivo di bella, graziosa [Z-34(204)] sull’arco di ciascheduna delle quali pendea vaghissima lumiera di tersi cristalli. 

vagina. s.f.  Guaina, fodero [Z-27(74.II)] in quella che il Paggio tirava fuori dalla vagina il suo coltello.

vagire. verb. • Emettere vagiti, frignare [Z-37(55.II)] sendo morta costei quando ella vagiva ancora, 

vaglia. s.f. • Pregio, merito [Z-6(13)] menava la penna su e giù per la carta con tanta sveltezza e disinvoltura che meglio e con più facilità non si potea da un pittore di vaglia.

vaglio. s.m. ●  Crivello, setaccio [Z-26(297.II)] Da questo vaglio veniva fuori lo stillicidio de’mocci, vale a dire il trabocco di tutte le impurità dell’anima.

vago. agg. • Incerto, poco chiaro [Z-34(76)] I quali aveano collocato sotto vago baldacchino e nel mezzo di una coppia di ceri 

vagolare. verb. • Vagare [Z-3(128.II)] Beatrice guardava l’amica con occhi in cui vagolavano le lagrime; accennava di voler dire qualche cosa.

vagramma. agg. • Specie di tessuto [TM-21(357)] Che cosa avete portato in pegno? Questa veste di vagramma.

vajassa. s.f. • Fantesca dell’intima classe[N1 e NdL-15(32.VII)] La parola che le Clementina avea, nella sua catilinata, proferito più di cento volte era stata vajassa.

vale. s.m.  Estremo saluto [Z-9(66.II] Mercè le quali dare un eterno vale alle pettegolerie di questo brutto mondo;

valentuomo. agg. Uomo di grandi meriti e pregi [Z-La Domenica («L’economia politica. 16 Decembre 1866»)] E noi conosciamo di molti valentuomini colla barba sul muso e con non poco sale in zucca.

valetudinario. agg. • Infermiccio, malaticcio [Z-13(76)] o almeno e certo aver lei accolta e vagheggiata la speranza che il dabebnuomo, valetudinario già presso alla vecchiezza,

valletto. s.m. • Paggio, garzone [Z-37(9.I)] I quattro valletti che aveano schiarato colle loro torce il cammino della lettiga 

vallo. s.m.  Baluardo, trincea [Z-8(112)] con tre torri altissime e con fossi e vallo che ne custodivano l’ingresso.

valsare. verb. • Ballare il valzer [AC-La Domenica («Fatti Diversi. 21 Luglio 1867»)] Una giovanetta che valsava  sente ad un tratto  la mano che le stringe la vita divetar glaciale; 

valsente. s.m. • Valore in denaro [Z-18(112.II)] Ho dato per ogni lezione un cartoncino da visita al professore; sicché le lezioni mi costano il valsente del cartoncino.

valuto. verb. • Valere, essere utile [Z-22(152)] Se i miei prieghi non fossero valuti a strappare dalle labbra del dottor Cattanei il segreto 

valvassore. s.m. • Vassallo inferiore [Z-87(54)] Era la magione di uno di quei potenti valvassori, che ricevevano la loro giurisdizione da’conti e da’vescovi.

vammana. s.f. • Levatrice [N1-13(12)] Parla, figlia della verdura, che il diavolo ti porti, per chi servì la vammana?

vampa. s.f. • Fiammata forte e intensa [Z-35(19.II)]  Una gran quantità di edifizii era stata atterrata per non dare alle vampe novello appicco. 

vampirico. agg.  Con le qualità del vampiro [TM-9(105.IV)] fu discoperto come usuraio de’più raffinati e vampirici,

vanagoria. s.f. • Eccessiva stima di se stesso [Z-30(103.I)] e a dritta e a manca balestrava gli occhi con una certa vanagloria di sedere così alto 

vanarella agg.   Vanerella,vanitosa [Z-La Domenica («Il mio barbiere. 7 Luglio 1867»)] A che servirebbe l’invenzione di Guttemberg se non di desse l’agio di cavarci  qualche voglia vanarella, 

vandeista. agg.  Vandeano, reazionario accanito [Z-21(378)] applicando al matrimonio di sua figlia  il motto dei vandeisti Dieu le veut! 

vaneggiamento. s.m. • Il vaneggiare, il delirare [DO-93(Guida.66)] Dicea quello insensato nel suo amoroso vaneggiamento.

vaneggiare. s.m. • Delirare, farneticare [Z-34(86)] Spesso il giovinetto Pergolesi vaneggiava nelle sue ore di solitudine sovra un ideale, 

vaniloquio. s.m. • Discorso sconclusionato [Z-51(46.IV)] Nella notte, la febbre si aggravò: ci fu vaniloquio.

vanni. s.m. • Le penne delle ali [DO-26(323.I)] che debbono sciorre in giovane età i loro vanni al cielo, 

vantaggiare.  verb. • Migliorare, perfezionare [Z-28(104.I)] da che egli la vantaggiava d’assai in merito  di caramellare, 

vantaggio. avv. ● Di più, beneficio [F-1(21)]  Questa giusta severità di mio padre non fece che aizzar di vantaggio la donna.

vasinicola. s.m. ● Basilico [N1-La Domenica («Fisiologia dell’inanmorato» 13 Ottobre 1867)] tenete dice all’amante eccovi della basinicola e del cetro; 

vatel. s.m. ● Cuoco e pasticciere francese [GO-80( 309 – D’Amico.257)] è la governante della casa rispose il Vatel della principessa. 

vaticinare. verb. • Profetizzare [Z-83(227)] in quella sua unica visita il mio maestro vaticinò che quella fanciulla non sarebbe potuta sfuggire al suo fato.

vaticinio. s.m. ● Profezia, predizione solenne [Z-84(14)] Terribile vaticinio!

vavone. s.m. • Nonno, avolo [N1-77(174 – Guida.162)] Ma io caro vavone vi ho detto he ho ricevuto da lui l’ordine di non recargli ambasciate,

vecchiezza. s.f. • Condizione di chi è vecchio [Z-22(101)] quando non ancora ei toccava la soglia della vecchiezza. 

vecchione. s.f. • Castagna [Z-100(365 – Guida.284)] Sì bene, rispose il garzone, mettendo fuori dalla tasca un pugno di vecchioni.

veccia. s.f. • Foraggio [Z-86(146 – Guida.129)] La idiota gittava su lo spiazzo i granelli e la veccia; e subitamente accorrevano le palombe.

vedeansi. verb. ● Si vedevano [TM-35(188.I)] o di quelle che vedeansi al tempo di Augusto 

vedonsi. verb. • Che si vedono [TM-26(576.II)] La facce che vedonsi per quei siti di Porta Capuana hanno caratteri particolari 

vedovanza. s.f. • Condizione di chi è vedovo [Z-34(138)] rallegrano il focolaio domestico racconsolano le tristi vedovnze, – Pag.138

vedovato. agg• Rimasto privo di qualcosa [Z-26(600.II)] Maria fu creata pe’miseri pe’sofferenti pe’tribolati pe’vedovati d’ogni umano conforto, 

vedrassi. verb.  Si vedrà [TM-27(25.III)] a cui furono apposti come vedrassi le firme de’rappresentanti di quelle nazioni 

veggasi. verb. • Si veda  [TM-22(189)] veggasi la figura a pagina duecentoventicinque. 

veggere. verb. ● Vedere [TM-84(23)] Figlia figlia mia esclamò la Tonia veggendo ridesta la nipote.

vegghiante. s.m. ● sentinella [Z-26(86.I)] che agghiacciavano di spavento i vegghianti su lo scoglio. 

vegghiare. verb.  Vegliare [Z-4(125)] Due uomini vegghiavano al capezzale del suo letto: Padre Ambrogio e Maurizio.

veggio. s.m. • Scaldino di terracotta [Z-100(29 – Guida.27)] Chi è, dimandò Delfina, che in quel momento era intesa a riscaldarsi le mani su un veggio di creta, stante la rigidezza del tempo.

veggonsi. verb.  Si vedono [TM-35(44.II)] dietro alla sua sedia veggonsi Seneca Tigellino Menecrate e Vatinio,

vegliardo. s.m. ● Vecchio autorevole, di aspetto venerando [Z-34(198)] trassero fin da Napoli ragguardevoli signori per visitare il venerando vegliardo; 

vegliare. verb.  Stare vigile, attenti [Z-37(124.I)] Non sai che le torri di questo castello  sono vegliate dalle guardie del mio sposo e re: 

veglio. agg Vecchio [Z-12(165)] i denti del veglio batterono gli uni contro gli altri…

vegnente. agg• Seguente [Z-53(21.I)] aveva invitato le signore e gli amici per la sera vegnente ad oggetto di sentire la relazione della sua visita alla Signora della Morte.

velame. s.m. ● Ciò che vela, impedisce la vista [Z-35(2014.I)] velami di quella luce soave ed ineffabile che scaturiva dall’anima tutta casta. 

velamento. s.m. ● Condizione di chi porta il velo [Z-35(184.I)] non le ingentilisca col prestigio del suo divino velamento. 

velare. verb.  Appannare, offuscare [Z-92(124 – Guida.109)] non avendo potuto velare gli occhi al sonno in quelle poche ore che erano avanzate della notte

velata. agg• Attenuata, offuscata [Z-34(96)] i particolari più minuti le allusioni le velate apostrofi i puntini sospensivi, 

velìa. s.f. • Veliero [TM-29(10.II)] molte volte i legni del Falanga aveano dato la caccia alle velìe de’pirati. 

velina. agg• Tipo di carta molto sottile [Z-37(27.II)] cadea la sera come una foglia di carta velina su la figura di un paesaggio.

velite. s.m. • Soldato, milite [Z-25(206)] Ben presto, attraverso i folti rami di questi alberi ella vide appressarsi una specie di pattuglia di veliti.

vellicavare. verb. ● Solleticare in modo leggero [Z-8(226)] toglieva al marchese ogni speranza d’impossessarsi di quei beni che vellicavano  la gola a lui Montero.

vello.  s.m. • Pellame di animale da pelliccia, mantello [Z-77(175 – Guida.163)]  avea di presente una lunga e folta barba bianca come il vello dello ermellino.

velocipede. agg• Rapido nella corsa [Z-26(378.II] Al vostro posto coccodrilli disse il ladro menando il bastone su que’velocipedi. 

venale. s.m. ● Roba da mercati [Z-86(160 – Guida.140)] avea già messo sulla macina un mezzo bracciatello di pane bigio venale,

venalità. s.f. • Caratteristica di chi è venale, avido [Z-26(576.I)] mandata all’estrema rovina dall’avarizia del duca Tobia e dalla venalità del giudice don Diego 

veneficio. s.m. • Avvelenamento criminoso [Z-35(27.I)] Per mandare ad effetto il divisato veneficio Nerone consulta una rinomata avvelenatrice 

venerando. agg• Degno di venerazione, rispetto, stima [Z-37(88.I)] Era questi un vecchio venerando:

venere. s.f. • Grazia, bellezza [Z-80(278 – D’Amico.232)] Le veneri del volto erano sparite con l’età ma la bontà del cuore era rimasta

venganmi. verb. Mi vengono [TM-34(199)] senza che copiose lacrime venganmi alle ciglia

venghiate. verb. Veniate [Z-40(67)] Ceniza vuole che ogni giorno venghiate a partecipare 

venia. s.f. • Scusa, compiacenza [Z-83(372)] e senza chiedere la venia della direttrice, sono prestamente discesa. Avvenga che può!

venissegli. verb.  Gli venisse [TM-34(97)] ci è da scommettere che in sogno venissegli la cara immagine della donzella, 

vennemi. verb. ● Mi venne  [TM-22(50)] un uomo vennemi all’incontro e sberrettandosi senza profferire una sola parola 

venosino. s.m. ● Abitante o nativo di Venosa [Z-La Domenica («Gli sconci che si commettono in una festa da ballo. 10 Marzo 1867»)] perchè il poeta venosino così canzonasse i dilettanti nella sua terza Satira:

ventaglio. s.m. ● Tasca del matinè a forma di ventaglio  [TC e NdL-21(186)] ti è riuscito di beccarti il bianchetto nel ventaglio del mico 

ventilabro. s.m. • Ventola per lasciar passare l’aria [Z-45(64.III)] che sfiorava dottrine da spargere pel mondo col ventilabro, tanto erano stupende e saporose!

ventilare. verb. ● Esporre ad altre persone ciò che si pensa [Z-36(65.I)] A che scopo avrei ventilata la cosa? 

ventolare. verb. ● Ventilare, esporre ad altre persone ciò che si pensa [Z-44(68.I)] che si ventolano ne’salotti di questi giudei. 

ventosa. agg• Ampolloso a e vuota [Z-33(21.II)] il quale davasi la ventosa importanza d’un emigrato, 

ventricolo. s.m.Stomaco [Z-35(75.II)] Due o tre volte i convitati si alzavano per andare a vomitare affine di sgravare il ventricolo 

ventulana. s.f. • Pianta graminacea [GO-26(486.II)] amo la ventulana e il trifoglio che crescono sotto le tue siepi; 

venturo. agg• Che verrà, prossimo [Z-La Domenica («Il debito. 12 Maggio 1867»)] Ebbene l’anno venturo non è più venturo per voi  ma è un presente come tutti i presenti.

venusta. agg• Che è di una bellezza  ideale [Z-35(89.I)] e deplorò che si venusta opera di natura fosse stata disfatta. 

venustà. s.f. • Bellezza [Z-80(296 – D’Amico.246)] La veste nera onde si copriva la sua persona dava risalto maggiore alla venustà di quella bianca e leggiadra figura.

vepraio. s.m. • Ginepraio, imbroglio, intrigo [Z-2(55)] Gaetanino si abbandonò su i suoi cuscini che per lui erano divenuti altrettanti veprai.

vepre. s.m.  Arbusto spinoso [Z-30(10.II)] ponetelo disteso in sopra un vepre, e battetelo con un virgulto di verbena,

verace. gg. ● Che è vera [Z-10(140.II)] Qualunque favola di donnicciola io me l’ingoiava come storia verace;

veracità. s.f. • Caratteristica di chi è sincero [Z-93(70 – Guida.87)] ed egli lo avea raccontato in tutta la sua veracità nell’adunanza tenuta quella notte 

verbena.  s.f. • Erba perenne [Z-6(132)] Empie ed oscene canzoni risuonavano per quell’aere incendiato da’torchetti di verbena.

verbosità.  s.f. • Prolissità [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana del 9 dicembre 1866»)] dove questi non sieno tali da elevarsi su le comuni verbosità, 

verbigrazia. avv. • Per esempio [Z-83(106)] Costei non si scomoda e dice: Siete arrivata, verbigrazia, troppo tardi, donna Sofia!

verdummaro. s.m. • Ortolano [N1-56(17)] Ma Filomena la Guappa, Filomena, la figlia della verdummara della piazzetta Tentella, era quella che più di ogni altra aveagli ferito il cuore.

vereconda. agg. • Pudica [Z-3(34.II)] Parea che Dio volesse colmare d’una luce vereconda e pura il giorno in cui le tenebre si sarebbero dissipate dagli occhi di una carissima creatura.

verecondia. s.f. • Pudore [Z-1(69)] Ella si sciolse tosto dalle mie braccia per istinto di cara verecondia;

vergare. verb. • Scrivere di proprio pugno [Z-92(227 – Guida.198)] Vergate queste poche righe la giovanetta piegò in due il fogliettino; 

vergata. agg. • Listata, rigata; colpo di verga, di bastone [Z-92(289 – Guida.252)] Un telone di damasco tessuto a vergate copriva ancora il letticciuolo abballinato, 

vergella. s.f. • Vergello, piccola parte di gabbia d’uccello [Z-26(445.I)] infarciva le vergelle con pastette o foglioline di lattuga. 

vergheggiare. verb. • Percuotere con verga [Z-38(214.IV)] Giovanni fu vergheggiato da’giudei, 

veridicamente. avv. • Caratteristica di chi è veridico, che dice il vero [Z-33(18.II)] il duello narrato più o meno veridicamente ne’suoi particolari; 

veridico. agg. • Che dice il vero [Z-29(53.I)+ giovandoci degli elementi più veridici che troviamo negli autori contemporanei. ‒  Pag.53.I

verificossi. verb. • Si verificò [TM-26(438.II)] Ma l’ostacolo che Cecatiello avea temuto alla sua partenza verificossi. 

vermicello. s.m. • Tipo di pasta, spaghetto [Z-1(15)] I vermicelli formano tutto il pranzo di questa famiglia: e notate che questo cibo non s’imbandisce ogni giorno alla mensa di Giorgio.

vermiglio. agg. • Colore rosso intenso [Z-28(117.I)] portava un giubbettino vermiglio nel quale si disegnava il suo corpo assai ben fatto.

vermine. s.m. • Verme, baco da seta [Z-21(277)] non ci è miserabile che strascini nel fango e ne’vermini  la sua maledetta esistenza, 

vermocane. s.m. • Malattia del cavallo [P-21(148)] Io non so chi mi tiene ch’io non ti strizzi la gola, scellerato compare, che il vermocane ti nasca.

vermutto. s.m. • Vermouth [Z-97(108)] e Balbina mangiò con buon appetito; e non risparmiò il marsala e il vermutto.

vernacolo. s.m. • Dialetto [Z-96(151 – Guida.129)] e vi si costruivano eziandio baracconi per rappresentazioni di commedie in vernacolo.

vernereccia. agg.  Invernale [Z-3(69.II)] trofei di fragole miste a festoni di uve vernerecce

vernia. s.f. • Abuso [N1-44(5.IV)] Bisogna che questa vernia finisca. Ho già in mente quel che ho da fare.

verniciato. agg.  Da copertura [TC-93(34 – Guida.44)] Bisogna impertanto che tu ti trovi subito un’abitazione e un mestiere verniciato,

verno. s.m. • Inverno [Z-96(137 – Guida.117)] giacché, come sai, i maestri muratori poco o niente lavorano nel verno.

veroncello. s.m. • Terrazzino [Z-11(44)] e che è quella appunto la cui vista fe’sparir dal veroncello la damina del castello.

verone. s.m. • Terrazzino [Z-50(56.IV)] La duchessa di Calabria era quasi colcata su un ampio seggiolone presso la soglia d’un verone,

veronica. s.f. • Pianta erbacea [Z-35(167.I)] vi sono ghirlande di gramigna capelluta di veronica e di rosso centauro.

verosimile. agg.  Che sembra vero [Z-40(105)] Dicono che nell’arte il vero non è verosimile; 

verosomiglianza. agg.  Ciò che è verosimile [Z-10(15.I)] Con ogni verosimiglianza quell’uomo non si era accorto,

verro. s.m. • Maiale maschio atto alla riproduzione [Z-13(69)] Non abbiamo studiato abbastanza gli usi e i costumi di verri e maiali…

versatile. agg. Incostante, mutevole [Z-83(132)] perché il giovine non era un frinfrino, ciarliero e versatile. – Prima bozza cap.XI

versatissimo. agg.  Che ha una speciale attitudine per qualcosa [Z-36(31.II)] ed egli era versatissimo nella storia della medicina, 

versiera. s.f. • Diavolessa [Z-96(270 – Guida.227)] La Mariangiola era brutta come la versiera: aveva un occhio chiazzato di sangue e un gozzo ch’era un sacchetto.

versipelle. agg.  Abile e astuto nel simulare [Z-Nell’articolo Acattonaggio e scrocconeria su La Domenica (30 giugno 1867)] e per tal cagione lo trovavate bugiardo, pessima lingua e versipelle.

versura. s.f. • Misura agraria [Z-26)]  in un suo podere di non sappiamo quante carra, quante versure e quante catene. 

veruno. agg. ind.  Nessuno, alcuno [Z-25(154)] La polvere deve tornare polvere: è questa la legge universale  a cui non può sfuggire verun mortale.

verziere. s.m• Giardino, orto [Z-1(157)] ed in particolare quella del verziere, dove insieme ad Alamiro quasi ogni giorno, al tramonto del sole, scendevano a diporto.

verzierotto. s.m• Diminutivo di verziere, orto [TM-19(11.II)] Dopo di essersi aggirata intorno a tutte le piante ed i fiori del verzierotto, 

verzura. s.f. • Vegetazione [Z-27(98.I)] ombrosi recinti colmi di muschio e di tenera verzura; 

vespaio. s.m. Provocare vivaci proteste, critiche [Z-37(34.II)] perciocché avrebbe desto un vespaio in cui egli stesso forse sarebbe stato avvolto 

vespero. s.m. • Vespro, tramonto [Z-5(108.I)] Noi spesso siamo maravigliati e atterriti d’un colpo improvviso che abbatte a vespero un’esistenza sfolgorante di giovinezza il mattino;

vespertina. agg. ●  Del vespro, della sera  [Z-22(18)] Passai il resto di quelle ore vespertine nel rovistare nella scelta libreria del mio ex-allievo.

vespone. agg. (fig.) Essere fastidioso [Z-31(78.I)] La Clique du Chantage circondò coi suoi mille vesponi la bella e riservata contessa di Montès, 

vespro. s.m. • Ufficio divino cantato nella messa [Z-34(100)] scrisse il Pergolesi la solenne messa a dieci voci con cori e due vespri; 

vessatorio. agg. ●  Oppressivo  [Z-24(10.I)] E questa terribile soggezione è un po’vessatoria per un mante di ventun anno,

vessare. verb. • Angariare, tartassare [Z-30(104.II):] Dio permise allo spirito delle tenebre di vessare colla sua immonda presenza il corpo di un uomo vivente. 

vessazione. s.f. • Molestia [Z-86(399 – Guida.336)] Ti avverto che, se per domattina non mi togli di casa queste vessazioni, non ci tornerò a dormire insino a tanto che non sia partita la comitiva.

vessillifero. s.m.  Chi porta il vessillo, alfiere [Z-26(332.II)] Intanto si avanzano quattro trombetti il re delle armi e dodici vessilliferi. 

vestigia. s.f. • Traccia, impronta, rudere [Z-3(1.I)] In quel laberinto d’infiniti viottoli, ronchi e stradelle non più larghe d’un distender di braccia, da’cento barbari nomi vestigia funeste di straniera gente,

vestitura. s.f. • Abito, vestito [Z-37(45.I)] bensì era una strana foggia di vestitura la loro, 

vettovaglie.  s.f. • Insieme di viveri [Z-93(196 – Guida.234)] ma quando sono uscita stamane per la compera delle vettovaglie, 

vetusta. s.f. • Antica [Z-3(80.I)] O Sorrento, vetusta figlia di Venere, tu più non additi ora al commosso viaggiatore che l’annosa quercia,

vetustà.  s.f. • Condizione di degrado [Z-15(116.VI)] La vetustà della cassa, le monete di conio straniero, l’effige del re;

vezzeggiamento. s.m.  Il venire vezzeggiato, adulato [Z-28(28.II)] Ci erano stati vezzeggiamenti tra Giovanna e Martino V.

vezzeggiare. verb. • Adulare, colmare di favori [Z-83(146)] si vezzeggerà forse anche con quella gatta della Bettina e con quella salacca di donna Cecca. – Prima bozza cap.XII

vezzo. s.m. • Abitudine, parola che dimostra affetto [Z-29(13.I)] Per la qual cosa, noi non vorremmo che si credesse noi benanco presi da cotal pessimo vezzo,

vezzo. s.m.  Collana di corallo o di perle [Z-27(89.III)] in cui essa e la sua amica Luigia Sanfelice aveano regalato de’vezzi di corallo ad alcune popolane.

vezzosa. agg. ● Graziosa, leggiadra [Z-36(9.II)] Nefasto stette su l’orlo di scervellarsi per questo favore della sua vezzosa fioraia. 

viandante. s.m. ●  Chi compie lungo viaggio a piedi [Z-30(59.I)] certi strilli che mettevano lo spavento nelle ossa dei viandanti. 

viatico. s.m. ●  Sacerdote che accompagna corteo moribondo [Z-26(182.II)] le piccole processioni che con fascine accese accompagnavano il viatico, 

vicenda. s.f. • Turno, volta [Z-34(174)] seduti l’uno rimpetto all’altra senza aver l’animo d’interrogarsi a vicenda, 

vicendevole. agg. ● Scambievole, reciproco [Z-44(44.I)] al vicendevole affetto dei cuori che Dio e la società 

viemmaggiormente. avv.  Viemaggiormente, sempre più [P-1(154)]Un fato avverso condannavala a perire consumata d’un amore le cui fiamme si sarebbero ogni dì viemmaggiormente ingigantite

vieppiù. avv. • Sempre più [Z-3(51.I)] Rionero si tacque, temendo configger vieppiù lo strale nel cuore della giovinetta.

viete. s.f. • Privo di validità, di interesse [Z-91(72)] nel regno di Napoli era ancora un incongruo ammasso di viete e assurde prammatiche. 

vigesimo. agg. ● Ventesimo [Z-15(174.VIII)] corrispondente ad un vigesimo della somma totale versata,

viggianese. s.m• Suonatore di Viggiano, suonatore itinerante [Z-16(261)] cominciò con voce nasale e stridente accompagnata dagli strumenti de’ Viggianesi.

viglietto. s.m• Biglietto [Z-31(54.I)] avea lasciato il suo viglietto da visita al portinaio del casino della contessa Franconi… 

vignuola. s.f. • Piccola vigna [Z-26(518.I)] Non manca il boccon saporito e la vignuola

vigogna. s.f. • Piccolo animale famiglia lama [Z-18(75.I)] (Z): Io non sentiva di tempo in tempo che il piccolo grido della vigogna, 

vilacchione. agg. • Vigliaccone [N1-96(39 – Guida.36)] Quel vilacchione ha avuto l’ardimento di darmi uno schiaffo!

vile. agg. ● Di poco valore [Z-84(175)] disobbedire alla mamma o di tenerla a vile.

vilipendere. verb. • Offendere, ingiuriare [Z-27(156.I)] porsi al servizio del suo paese e non già d’un re che vilipendeva la sua stessa nazione. 

vilipendio. s.m• Disprezzo palese e offensivo [Z-32(65.II)] quell’anima d’uomo si contorse sotto il vilipendio della schiavitù.

vilipeso. agg. ● Oltraggiato, disprezzato [Z-33(100.II)] questo vil traditore ricusa di dare una debita soddisfazione al vilipeso mio onore

villanella. s.f. • Contadina giovane e graziosa [Z-30(39.II)] e di giorno a mala pena le vicine villanelle gittavano un’occhiata apapurata verso quel luogo, – Pag.39.II

villano. s.m• Contadino, nativo della campagna [Z-26(363.II] Credete voi che io mi sia dato il pensiero d’informarmi se il vilalno sia bello o brutto? 

villanzone. agg. ● Chi è oltremodo villano [Z-93(Guida.179)] Ma quell’ometto è un vero villanzone malcreato. 

villereccio. agg. ● Campestre, rurale [Z-9(17.I)] la quale sentiva un poco del villereccio e del campestre.

villico. s.m. • Contadino [Z-30(42.II)] Da ultimo eraci che sosteneva che il demonio non fosse propriamente entrato nel corpo del giovine villico, 

viluppo. s.m. • Groviglio, intreccio [Z-21(195)] ma un viluppo di gente si era messo nel mezzo; e le cose per quella sera erano ite a terminare a quel modo.

vinato. agg.  Che ha il colore del vino [Z-84(258)] Gli occhi di quella donna brillavano di un fuoco vinato come i tizzi del cratere.

vindice. s.m. • Vendicatore [Z-101(159)] che fu trafitta per mano del vindice fratello Luigi, del quale egli aveva sostenuto con tanto successo la difesa nella Corte Criminale di Potenza?

vinella. s.f. • Piccola cantina [N1-100(6 – Guida.8)] Ma, santi martiri! che olezzi esalavano da quella sottoposta vinella!

vinesco. pane agg.  Pane di farina grossa [GO-40(134)] il quarto di pane vinesco e il bicchiere d’acqua tepida.

vinsemi. verb. • Mi vinse [TM-37(15.II)] e di me stesso fui scontento e doglioso e di te vinsemi sterminata pietà. 

violare. verb. • Violentare, profanare [Z-37(57.I)] E la casa del mio genitore fu saccheggiata ed arsa da’barbari mia madre e mia sorella furono violate; 

virago. s.f. • Donna d’aspetto virile [Z-87(138)] Una donna del contado, robusta virago, fa la guardia di fuori la grotta.

virgulto. s.m. • Ramoscello [Z-102(33)] E come la fanciulla scorge nelle ombre la figura del babbo, del quale ha già udito i passi pesanti che stritolano gli sterpi e i virgulti della via, gli corre incontro;

viro. s.m. • Uomo [Z-103(12)] Le due donne, Letizia e Bettina sorseggiarono il rosolio, i tre viri preferirono il rum.

vis-a-vis. avv. ● Di fronte, dirimpetto [Z-83(62)] don Celestino richiese a ciascun cavaliere se ci avesse il vis-a-vis; – Prima bozza cap.VI

visciola. s.f. • Piccola ciliegia acidula [Z-26(556.I)] prendere da un’anforetta di vetro alquanto visciole conservate nell’alcool. 

vispezza. s.f. • Caratteristica di chi è vispo [Z-32(3.II)]  era un bel giovinotto con certi occhi neri pieni di vispezza d’intelligenza di furberia. 

vitalizia. s.f. • Rendita per tutta la vita [Z-32(106.I)] la edulcherò con una pensione vitalizia di annui ducati trecento che le assegnò. 

vitate. agg. ● Piantate a vigneto [Z-26(404.II)] Erano in parte terre seminatorie arbustate in parte vitate, 

viticcio. s.m. • Candelabro [Z-70(22 – Guida.23)] Invece quel salottino era illuminato da due vivacissime lampade a viticci sospese alle pareti e da una lumiera da sei becchi co’rispettivi globi opachi.

vittitazione. s.m. • Alimentazione con un certo tipo di vitto [DO-98(73)] In quanto a vittitazione, il dottore non si atteneva né al vecchio sistema che lasciava morir d’inedia gl’infermi, né all’odierno che li fa crepare per il soverchio alimento.

vittovaglie. s.f. • Vettovaglie, insieme di viveri [Z-30(33.II): Napoli era stretta dalla fame imperciocchè le vettovaglie non potevano entrarvi per terra dalle vicine provincie. 

vittrice. s.f. • Chi vince [P-29(15.II)] Ritornarono i Confederati, menando su le vittrici galee ben diecimila prigioni dell’armata ottomana.

vittuaglie. s.f.  Vettovaglie, viveri [Z-86(135 – Guida.121)] Così si addimandavano in Napoli le guardie doganali che erano addette a riscuotere i balzelli sulle frutte e sulle altre vittuaglie

vituperare. verb. • Denigrare, insultare [Z-9(165.1)] si vide il maestro libero di quella marmaglia che per un buon tratto di via avea seguitato a vituperarlo con alte voce e ingiurie.

vituperosa. agg. ● Infame, abietta [Z-33(113.II)] Il nome di bastarda l’onta di una nascita vituperosa e la povertà per retaggio. 

vituperevole. agg. ● Spregevole, abbietto [Z-92(356 – Guida.313)] Non è questa la più vergognosa e vituperevole codardia

vituperio. s.m  Insulto, ingiuria [Z-6(222)] quanto del vituperio in cui il suo nome sarebbe caduto,

vivaddio. inter. ● Si usa per rafforzare un’affermazione [Z-39(70.II)] Vivaddio che due gocce d’acqua non si possono rassomigliare con tanta precisione! 

vivandiera. s.f. •  Contenitore per cibi [TM-93(Guida.106)] I maccheroni al sugo di stracotto di maiale fummicavano nella vivandiera,

vivezza. s.f. • Somiglianza con la realtà [Z-31(86.I)] Non mai forse l’immagine della sua sposa gli si era ripresentata con tanta vivezza. 

vivuta. s.f. • Vissuta [Z-80(150 – D’Amico.132)] Era vivuta più o meno onestamente colla vecchia mamma, a cui col suo lavoro procacciava il sostentamento.

vizzo. agg. ● Flaccido, cascante [Z-21(4)] L’uragano è passato  su que’gigli e su quelle rose. Tutto è vizzo languente scolorato!

vociacciona.  s.f. • Peggiorativo accrescitivo di voce [Z-28(103.I)] Verbigrazia  sentire quella sua vociacciona e rimbombante e scordata come un contrabbasso fenduto, 

vociferare. verb. • Spargere voce, propalare una notizia [Z-83(249)] vociferata dalle comarelle di tutto il quartiere San Lorenzo – Prima bozza cap.XVIII

vogliosamente. avv. ● Con voglia, volentieri [Z-30(118.I)] in modo ch’egli avrebbe assai vogliosamente abbandonata quella arrischiata impresa 

volano. s.m. • Sorta di giuoco, strumento che si adopera in tal giuoco [C-50(21.III)] e gli altri tre gli furono addosso con certe nodose mazze, menando colpi alla volàno.

volante. s.m. • Ladro specializzato [TC e NdL-21(186)] teneano la seguente conversazione coi due volanti ch’erano già colà seduti. 

volatina. s.f. ●  In musica passaggio grazioso sciolto [Z-35(158.II)]  cantò per oltre un’ora sforzandosi alle più arrischiate volatine a’ gorgheggi più astrusi.

vol d’uccello. Ricorderemo a.   In modo veloce [Modo di dire-La Domenica («I filodramamtici napoletani» 10 Marzo 1867)] Ricorderemo a vol d’uccello la compagnia dello strenuo Carlo Gaetani,

volentierosa. agg. ● Volenterosa [Z-40(140)] e ciò faceva quindi volentierosa e con tanto piacere, 

volgo. s.m. • Turba, massa [Z-37(43.I)] volle rialzare il linguaggio bellissimo che allora si udiva soltanto su le labbra del volgo

volgonsi. verb. • Si volgono [TM-26(82.II)] così volgonsi a male le indole più belle, 

volitiva. agg. ● Che ha una volontà forte e determinata [Z-44(53.I)] stritolò ogni facoltà volitiva nell’animo di costui. 

volta. s.f. ● Direzione [Z-40(6)] allorchè a un cento passi di distanza vidi avanzarsi alla mia volta 

voltabile. agg. ● Volubile, incostante [Z-31(68.II)] L’uomo creatura debole inferma e voltabile non dovrebbe giammai presumere troppo di sé 

voltabilità. agg. • Volubilità [AC-83(67)] Il ventaglio che si agita in tutta la sua ampiezza proprio sul volto, da un braccio piegato in lato ad angolo acuto, è il più chiaro indizio di leggerezza, di voltabilità, di civetteria.

volteriano. agg. • Seguace di Voltaire [Z-103(85)] Don Basilio avrebbe volentieri gittato ad ardere nella vetraia dell’amico Valentino una mezza serqua di volteriani.

volterismo. s.m. ● Pensiero voltairiano [AC-82(184– Guida.164))]Non vogliamo omettere di dire  che ci era nel giovine Ermanno  una specie di misticismo religioso e di volterismo,

voltolare. verb. • Voltare e rivoltare ripetutamente [DO-La Domenica («Le corse di Cavalli» 14 Aprilee 1867)] stanchi e spossati debbono  sormontare la Bièvre che è un fiume  che voltola  melma nera e infetta.

voluttà. s.f. • Piacere sensuale [Z-35(54.I)] che la natura sembra aver creati esclusivamente per la voluttà

voluttuosa. agg. ● Incline al piacere dei sensi [Z-35(54.I)] essere nel mondo acque più voluttuose di quelle che bagnano le coste di Miseno e di Baja. 

voluttuosamente. avv. ● Con voluttà, con piacere sensuale [Z-37(135.II)] La gran folla de’suoi capelli voluttuosamente ondeggianti 

vomitivo. s.m. • Vomitatorio, che provoca vomito [Z-26(516.II)] In vita sua non avea preso neppure un granello di vomitivo; 

voraci. agg. ● Che mangia molto [Z-11(21)] Permettete o voraci lettori ch’io vi presenti la piccola dea nel suo tempietto,

vorrotti. verb. • Ti vorrò [TM-25 (111)]  un testimonio del tuo affetto e maggiormente vorrotti bene

vullazziello. agg. • (?) [TD-86(212 – Guida.183)] Una sera, il Maruzzaro, ritornando dalla cànova del Vullazzziello, ch’era al canto del vico gabella Vecchia alla Marinella e dove ei solea prendere la sua cenetta,

vuolsi. Si vuole. [TM-80(126)] Vuolsi che nel 1439 questo Crocifisso chinasse il capo per scansare una palla di cannone 

vuzzariello. s.m. • Barchettino, gozzetto [N1-86(247 – Guida.213)] Il Maruzzaro non si arrischiava di gittare su l’onda il suo vuzzariello, e non tornava in casa in quelle notti…

whist.  s.m. • Gioco di carte simile al bridge  [Z-24(70.II)] dove il signor Foulquier giuocava la sera al whist o agli scacchi, ch’era il suo giuoco preferito.

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    Z

zacchera. s.f. • Schizzi di fango [Z-26(50.I)] abbronzavano al fuoco acceso ivi nel mezzo, per non dire riscaldavano, i piedi rivestiti di luride zacchere.

zaffata. s.f. • Spruzzo, forte getto che viene addosso in seguito a stappata di bottiglia [Z-107 (novella Quattro anni 60.II)] un barattare di frizzi, di epigrammi futili come le zaffate dei liquori e le lagrime del riso.

zaffo. s.m. • Cosa che impiccia, tappo [P-21(114)] pensandomi che mi sarei tolto quello zaffo dalla bocca dello stomaco.

zaffrici. agg.  Da zaffiro, varietà d’azzurro [TM-12(99)] ): certi colori zaffrici che partiano dal seno delle onde.

zana. s.f. • Culla di legno [Z-102(187)] Avea fatto comperare una zana per la bambina e parecchi altri arnesucci.

zangola. s.f. • Catino di legno per fare il burro [Z-93(26 – Guida.30)] e raccogliesse la panna, la quale, sbattuta in un vaso di legno detto zangola, forma il butirro.

zanneria. s.f. • Balordaggine [Z-46(9.II)] e con vivaci gesticolamenti e zannerie fece comprendere al giovinetto ch’egli avrebbe così appuntino eseguito il piacimento di lui.

zanzara. s.f. • Spia, delatore [TD-23(17.I)] egli non avea più bisogno di fare il mestiere di zanzara,

zazzera.  s.f. • Capelli lasciati lunghi e incolti [Z-35(127.II)] Con che studio aveva acconcia a scaglioni la sua zazzera

zecchinetto. s.f. • Zecchinetta, gioco d’azzardo a carte simile alla toppa [Z-18(39.II)]  Era stabilito che il giuoco del Zecchinetto non dovesse durare al di là di due ore; 

zecchino. s.m. • Moneta d’oro puro  [Z-19(9.II)] nelle quali il sole gittava a larga mano zecchini gemme e rubini. 

zeffiretto. s.m. • Piccolo vento di ponente [Z-29(96.II)]  si ridestarono sotto l’aleggiare de’rinfrescanti zeffiretti che muovono da ponente. 

zelatore. agg. ● Protettore, sostenitore [Z-27(97.III)] che i fedelissimi zelatori ed amici della corona desideravano ardentemente di veder sospesa alle forche.

zelluso. agg. • Tignoso [N1-56(105)] Ora mi ricordo: lo chiamavano Lo zelluso.

zendado. s.m. ● Tipico scialle veneziano [Z-6(200)] Era un misto del zendado veneziano e dell’Almack turco.

zenit.  s.m. • Culmine [Z-26-(161.I)] La sera del 21 gennaio fu lo zenit del freddo. 

zeppola, zeppolella. s.f. • Frittella [N1-103(1)] ed erano la taverna del Carciofo, a poca distanza da quel sito dove sorge il Cimitero di Poggioreale, la taverna delle zeppolelle (frittelle) a San Giovanniello,

zeppolaiuolo. s.m. • Venditore di zeppole [N1-81(13 – Guida.15)] un colmo piatto di frittelle comperate da uno zeppolaiuolo, che avea le sue padelle al canto della strada San Giovanni in Porta,

zerbinaccio. agg. • Damerino, giovane galante [Z-5(122.I)] or gli dirò qualche cosa di pesante a cotesto zerbinaccio di Victor,

zerbino, zerbinotto. s.m. • Giovane galante [Z-107(novella Due tradimenti 143.I)] Molti zerbinotti che avean guadagnato si accostarono a Matilde e le dissero molte di quelle insipide cose.

zerr- zerr. s.m. • Balocco di stagno o di legno [N1-100(109 – Guida.88)] e, tra gli altri lo strumento che il volgo addimanda zerr-zerr, denominazione che imita il suono che questo giocattolo produce quando è agitato.

zeza. s.f. • Maschera, Lucrezia [N1-48(44.I)] Ci erano i così detti carri, cioè le pubbliche mascherate nei grandi carrozzoni, i donnicoli, le zeze, i tiramole per il basso popolo.

zibaldone. s.m. • Quaderno [Z-70(43 – Guida.40)] Era un zibaldone, di cui ogni pagina era segnata col numero progressivo;

zigaretto. s.m. • Piccolo sigaro [DO-21(165)] Ines non avea levato gli occhi dal suo libro né lo zigaretto dalle sue labbra: 

zig-zag. s.m. • Procedendo con una serie di secchi cambiamenti di direzione [Z-34(96)] i zig-zag più tortuosi d’una dichiarazione amorosa, 

zigolo. s.m. • Uccelletto dei passeriformi [Z-32(7.II)] lo stridere dello zigolo il chiocciare di una gallina, 

zimarra. s.f. • Lunga veste a cappotto [Z-102(96)] si ficcò nelle succide nari un buon pizzico di questa nera poveraccia, di cui una parte gli riversò sulla vecchia zimarra.

zimarra. agg. • Cattivo prete (fig.) Sopravveste da prete [SN-80(318 – D’Amico.264)] e si hanno da occupare della brava gente che non vuole essere svergognata dalle zimarre. 

zimbellare. verb. • Allettare, adescare [Z-93(189-Guida.172)] quantunque sembrasse di andare su doglia e di voler zimbellare ad ogni tratto per lo impaccio che le dava la veste.

zimbello. s.m. • Uccello da richiamo, (fig) chi è oggetto di burla [Z-84(65)] i quali vi si abbattevano allettati dal canto dello zimbello ingabbiato.

zimeo. agg. • Gnorri, minchione [N1-15(35.I)] e il ’48 era ancora nell’utero del futuro e facea zimeo, e si divertiva a cucirsi il berretto rosso che Luigi Napoleone trovò sulle teste de’francesi.

zinefra. Frontone, fregio di legno o d’ottone da tenda (N1): Rossa amaranto la stoffa de’sofà e delle poltrone rosse le zinefre delle tendine, ‒  p.73

zinna. s.f. • Mammella [Z-15(111.VIII)] era assai più ladra di Donna Maria, che possa afferrarle un canchero alle zinne.

zirbo. s.m. • Pancia, omento [Z-103(71)] gli faccio un sdrucio al basso ventre e gli caccio fuori lo zirbo. Siamo intesi?

zita. s.f. • Sposa novella [N1-96(188 – Guida.159)] I nostri antenati aveano serbata la costumanza che la zita non dovesse uscire di casa che dopo otto giorni di matrimonio.

zitella. s.f. ● Donna nubile non più giovane [Z-39(61.I)] Le zitellone vorrebbero che tutte le donne rimanessero zitelle. 

zitella del lampione. s.f. • Il lampione era il lupanare fuori Porta Capuana, per cui zitella del lampione dovrebbe essere una frase che sta ad indicare una giovane prostituta [NdL-21(77)]  (NdL): È una zitella del lampione disse il bargello con ghignaccio osceno, 

zitellanza.  s.f. • Zitellaggio, stato, condizione di zitella [DO-17(58.I)]  e con un corpo da dipingere però con qualche cosa di meno la zitellanza , 

zitellona. s.m. ● Accrescitivo di zitella, donna nubile non più giovane [Z-44(62.I)] e né tutte le brutte restano zitellone. 

zoccola. s.f. • Via sotterranea [TC-26(378.II)] Queste sotterranee vie sono addimandate zoccole nel gergo ladronesco.

zombiare. verb. • Percuotere, picchiare con forza [Z-21(139)]  Concianla bene e zombianla in forma ch’ella non possa tornare a riferire de’fatti nostri. 

zonzo. s.m. ● A spasso, qua e là senza meta [Z-40(64)] Un giorno io camminavo a zonzo per le vie di Napoli

zoofita. s.m. • Animale infimo affine alle piante [P-19(31.II)] Cecilia aveva quasi tutta attraversata la prima sala, quando uno di quei zoofiti si destò, e, corso appresso alla fanciulla, la ghermì per un braccio…

zuava. s.f. • Giacchetta da donna [P-18(105.II)] scialli, vesti, zuave, berretti alla veneziana, brillanti agli orecchi ed ori al braccio.

zuavo. s.m. ● Soldato coloniale dell’esercito francese [Z-13(81)] e fuma anch’essa con la disinvoltura d’un zuavo,

zucatore.  s.m. ● Seccatore [SN- Il Palazzo di Cristallo (Articolo  Trattato di filosofia col sigaro in bocca. Il mondo)] I creditori in summo capite gli smestitori i zucatori i poeti le donne letterate,

zuchete-zuchete. s.m. • Strumento popolare [N1-83(72)] preferiamo il mandolino, il violino, il corno ed anche lo zuchete-zuchete e lo scetavajasse.

zufolamento. s.m. ● Un fischiettare continuo [Z-26(351.I)] canzoni buffonesche zufolamenti di motivi del basso popolo;

zufolare. verb • Fischiettare [Z-86(179 – Guida.156)] E giù menava dal cassone presto presto e teschi e vertebre e radii e femori ed ilii e tibie, zufolando tra i denti una canzonaccia il cui ritornello era:

zufolo. s.m. • Fischiettio[Z-6(172)] Intanto, le risa degli spettri, lo zufolo delle strigi e degli altri lugubri uccelli.

zumpata. s.f. • Zompata, duello al pugnale tra camorristi [SN-16(265)] Pascariello Caviuolo io voglio una soddisfazione dell’insulto e vengo a proporti una zumpata.