FATTI DIVERSI. 11 AGOSTO 1867

UN’ORRIBILE DISGRAZIA

   Avveniva in Inghilterra sulla ferrovia fra Liverpool e Birmingham presso la stazione di Warrington.

   Il treno celere notturno, che parte alle ore 10,23 da Liverpool per Londra toccando Birmingham, s’incontrò con un treno carico di carbone, il quale pure veniva a pieno vapore. Il macchinista ed il fuochista veduto l’inevitabile scontro si precipitarono dal treno. Le sei prime carrozze cariche di passeggieri di prima e di seconda classe andarono talmente in frantumi, che il pezzo più grande rimasto intatto non misura un metro. Si ha a deplorare un numero assai considerevole di morti, che non si era però ancora potuto precisare attesa la grande confusione che regnava sul luogo. I feriti, poi la maggior parte di essi irreparabilmente, ascendono a più di un centinaio. Fra coloro che furono riconosciuti havvi un certo sig. Albertozzi, che, proveniente dalla California portando seco somme considerevoli e diretto verso l’Italia, ebbe due costole ed una gamba spezzate.

   La scena è descritta da’ giornali inglesi con colori strazianti.

   Una compagnia inglese sulle assicurazioni sulla vita, Life insurance Company, ha offerto alla compagnia di ferrovie cui toccò la disgrazia, di assumersi tutti gl’indenizzi e pensioni cui sarà condannata dai tribunali per un milione di lire sterline (25 milioni di franchi).

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STRANA PAZZIA

   Giorni fa, una famiglia onorevolissima di Firenze, della quale non diremo il nome per quelle ragioni di convenienza che i lettori comprenderanno facilmente, fu afflitta e conturbata da un caso che sarebbe comico se non fosse drammatico, e se non avesse arrischiato di diventar tragico. Il fratello del capo di quella famiglia, giunto non è guari da Parigi, impazzò repentinamente, mentre sedeva a mensa. Il meschino è preso da monomania finanziaria, malattia forse nuova, e nelle sue smanie impreca alla Camera ed al presidente dei ministri che gli tolsero il suo piano per ristorare le finanze dello Stato.

   Ciò che rende strano e inconcepibile questo caso si è che l’individuo è artista – per diletto, perché agiatissimo – né mai si occupò né di materie finanziarie, né di politiche. Nel primo impeto del suo furore egli afferrò pel collo il suo domestico, che serviva il pranzo, e gli disse ch’egli era il relatore della Commissione e il primo dei traditori. Ci volle tutta l’energia dei presenti per sottrarre il malcapitato dalle mani del demente.

                                                                                                    (Corriere Italiano).

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UN PROPRIETARIO BRUTALE

   Scrivono da Taggia al Diritto:

   La mattina del giorno 20 del corrente, certo D. V. sorprendeva una giovane donna che raccoglieva cespugli nella sua proprietà confinante coi boschi comunali. Il D. V. si pose a maltrattare la giovinetta, e quindi con le mani legatala ad una pianta di pino, minacciavala ripetutamente di morte con piccola scure, cui impugnava. L’infelice fu alfine liberata da uno stuolo di donne accorse alle di lei grida. Ritiratasi a casa, dovette guardare il letto per il suo mal’essere in salute, e sebbene di condizione miserabile affatto le fu negato il ricovero in questo civico spedale. Così avviene quando i pii stabilimenti sono, come questo, diretti dai preti.

   L’autorità giudiziaria ha iniziato il procedimento; ma questo è minacciato di paralisi dal momento che il solito frate cappuccino vi pose le corna per far desistere dall’inoltrata querela la madre della disgraziata fanciulla.

                                                             FRANCESCO MASTRIANI