FATTI DIVERSI. 28 APRILE 1867

GLI SPIRITI ED UN PADRON DI CASA

   Scrivono da Firenze alla Gazz. di Genova:

   La cronaca cittadina registra oggi un bel fatto, che potrebbe porgere argomento ad una commedia, od almeno ad una farsa degna di stare accanto ad Eutichio e Sinforosa.

   Il proprietario di una casa nella via Ghibellina aumentò recentemente, come tutti i suoi confratelli, la pigione agli inquilini della casa stessa.

   Da quel giorno gli spiriti si sono impadroniti del suo stabile come dicono qui: appena alla vicina torre del Palazzo Vecchio suona la mezzanotte accadono in quella casa centomila diavolerie: mani ignote agitano i campanelli; gli inquilini narrano di essere trabalzati da’loro letti sul pavimento: insomma nasce un inferno.

   Si dice che il proprietario facesse chiamare un buon frate per esorcizzare i diavoli; ma tutto fu inutile. La Questura che non presta cieca fede allo spiritismo, volle venire in chiaro di questo caso strano.

   La notte scorsa la casa era occupata da un ispettore di P. S., da due brigadieri e sei guardie.

   Gli spiriti non comparvero; gl’inquilini dormivano tranquillamente e non s’udì neppure il solito suono dei campanelli.

   Il bello si è che ora si nutre qualche sospetto che tutta questa commedia fosse preparata da qualcuno degl’inquilini stessi, per iscreditare la casa e vendicarsi così dell’aumento della pigione.

   La Questura fa attive indagini, e pare che i suoi esorcismi manderanno in fuga i diavoli per sempre.

 

DRAMMA MISTERIOSO

   Innanzi a’tribunali di Pietroburgo sta svolgendosi un dramma di misteriosa iniquità che desta non so se maggior curiosità o maggior ribrezzo. Sono 22 anni che due giovani sorelle perdettero il padre che lasciolle eredi di pingue censo. Ma una delle due sorelle, poco tempo dopo, morì in un viaggio fatto insieme colla superstite. Che poscia si maritò con un generale, e divenne lo specchio ed il modello di tutte le dame, ed abitò il palazzo paterno, senza allontanarsene un solo giorno. Una cameriera, vecchia di casa, aveva notato alcun che di misterioso nella condotta della sua padrona, e, a forza di spiarla, giunse a scoprire che la signora apriva di tanto in tanto di nascosto un grande armadio, di cui custodiva gelosamente la chiave.

   Un giorno le viene fatto d’impadronirsene della chiave misteriosa; corre all’armadio, l’apre, e vedesi in faccia una scaletta che la conduce ad una semi-oscura stanzetta o segreta, ove mira sulla paglia impudrita e presso a morire di fame e di freddo, la sorella che credevasi morta da 22 anni! La scellerata aguzzina è nelle mani della giustizia; ma la vittima è in tale stato che non può somministrare che scarse notizie de’suoi sofferti martirii!

.

UNA SIGNORA COMPROMESSA

   Leggiamo nel Secolo:

   Giorni sono, una signora molto conosciuta a Milano per la sua bellezza e per le sue avventure galanti, ebbe a patire un grave disappunto a causa di quella benedetta moda di portare lo chignon.

   La signora veniva dal corso di porta Renza verso la piazza del Duomo in un omnibus. Avendo fatto fermare il veicolo per iscendere a terra dinanzi alla chiesa di San Babila, nel levarsi in piedi non si accorse che un piccolo chiodo si era furtivamente introdotto fra le trecce del suo chignon, attendendo che ella si muovesse per giocarle un mal tiro.

   Infatti, appena la signora fu uscita dall’omnibus, quelli che erano rimasti furono grandemente sorpresi di vedere che al posto di lei era rimasto appeso un cumulo di trecce, somigliante per la forma ad un grosso nido di merli. Non è a descriversi il chiasso che si fece nella carrozza per questo incidente.

   Il conduttore dell’omnibus, uomo onestissimo, ha depositato la parrucca alla Questura, dove la signora potrà ricuperarla quanto le piaccia.

                                                                                        FRANCESCO MASTRIANI