IL CANTO DELL’EBBRO

«Un’altra poesia di mio padre, scritta nel 1839» [1] 

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   Bravo amici, ballatemi intorno,

Fate il valzer, la polka, il galop;

Non vedete che oscurasi il giorno?

Questa è l’ora di bere e ballar.

Versa, versa, fa colmo il bicchier

Vada a monte ogni tristo pensier.

   L’erudito che aspira alla gloria,

L’ambizioso che cerca il poter,

Il soldato che vuol la vittoria,

Sono pazzi da farsi legar.

Stan nel fondo del mio bicchier!

   Insensato chi pensa al domani,

Chi si turba al pensier della morte!

Versa il vin, col bicchier tra le mani

Il bizzarro destin vo sfidar.

Quando la morte mi viene a veder,

La trattengo invitandola a ber.

   Benedetta la malaga nera,

Benedetto il vivace sciampagna,

Viva sempre la lagrima vera

Chi di gioia mi fa lagrimar.

Balancez à vos dames, cavaliers,

E vuotate l’allegro bicchier! 

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[1] FILIPPO MASTRIANI, Cenni sulla vita e sugli scritti di Francesco Mastriani, Napoli, L. Gargiulo, 1891, cap.V, p. 86