LE MASSIME DEL SIGNORE DE LA ROCHEFOUCOULD

   È mestieri adoprare la più minuta cautela nel porre tra le mani degli studiosi giovanetti que’libri che si versano particolarmente sulla morale e sulla educazione del cuore. Anche tra quelli che più si estimano per la illibatezza de’loro principî si trovano talvolta alcune massime insidiose e dannevoli; e per lo più ciò suole accadere in quegli autori o che non furono ispirati dal profondo sentimento delle verità cristiane, o si abbandonarono di leggieri alla pericolosa propensione di far dello spirito. Pochissimi tra gli scrittori che han vanto di arguti e spiritosi hanno saputo mantenersi incolumi da gravi tacce d’immoralità: ed in simil vizio gli scrittori francesi sono caduti più degli altri, appunto perché non sanno resistere alla tentazione di far dello spirito anche sovra materie estremamente serie e delicate. Il libro delle massime del signor di Rochefoucold è certo una delle più pregevoli raccolte di sentenze morali e filosofiche che abbian goduto di molta reputazione tra gli uomini di lettere; ma siam di parere di non esser questo libro da porsi tra le mani de’giovanetti; imperocchè spesse volte la buona morale vi è sacrificata alla implacabile smania dell’arguzia e non rare volte del sofismo. Il signor di Rochefoucold tratta la morale, non come l’eterna legge di Dio ugualmente scolpita nel cuore degli uomini e confermata dalla Rivelazione, ma siccome un codice di riguardi e di buon vivere sociale, soggetto a’pregiudizi di quella pretesa supremazia di civiltà di cui si dan vanto i francesi. E per citare, tra mille, un esempio di questa nostra osservazione, veggasi in che modo leggiero e assurdo egli parla del più santo degli umani vincoli. Il matrimonio, egli dice, è qualche volta conveniente, ma non mai piacevole! Il che, voltato in altri termini, vuol dire: Se il matrimonio è necessario talvolta per aggiustare interessi particolari, esso non offre gli stessi piaceri del libertinaggio. E questo egli dice dopo una definizione che dà dell’amore, confinandolo in un istinto ribelle ad ogni riguardo. Una somigliante scandalosa, falsa e assurda asserzione non ha d’uopo di essere confutata. Non vi ha lettore dotato d’una certa rettitudine di mente e di cuore che non trovi per lo meno insidioso il detto del filosofo francese, e che internamente non ne faccia di per sé medesimo la più valevole confutazione.

   La religione, la morale, le leggi sociali hanno innalzato il matrimonio ad un posto eminente, e ne han fatto il più importante in pari tempo e il più dolce degli umani legami. Noi non contrapporremo al signor di Rochefoucold la testimonianza di tutti gli uomini che trovano nelle dolcezze della famiglia i più puri godimenti; non gli contrapporremo tampoco l’autorità di scrittori ortodossi i quali han parlato ben diversamente del matrimonio; ma vogliamo soltanto citare le parole della erudita inglese Lady Wortley Montagu, la quale, in una delle lettere, in parlando del matrimonio, a tal guisa si esprime: «Quando una coppia, dotata di buoni sentimenti, si unisce con nodi indissolubili, tutta la natura sembra loro sorridere, e le cose più comuni sembrano dilettose. A mio credere, una tal vita è infinitamente più felice e più voluttuosa d’ogni allettatrice galanteria [1]».

                                                                                 FRANCESCO MASTRIANI

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[1] Letters of Lady Mary Wortley Montagu, written during her travels un Europe, Asia and Africa.