L’OPERA PER LA MENDICITÀ

   Il Consiglio di direzione dell’Opera per la Mendicità ha pubblicato i soliti specchietti mensuali delle sue operazioni, dai quali risulta che dal 1.° gennaio di questo anno a tutto lo scorso mese di maggio, i mendicanti arrestati ascendono alla cifra di 2860, alla cui sorte l’Opera per la Mendicità ha diffinitivamente provveduto.

   Mancheremmo ad un debito di giustizia se non tributassimo una sincera lode tanto al solerte Consiglio direttivo della detta Opera quanto agli egregi cittadini e forestieri che contribuiscono a formare il fondo di cassa necessario per provvedere a rimuovere, il più che è possibile, questa antica piaga del nostro paese qual si è l’accattonaggio, sulla quale lungamente ci estendemmo nella seconda parte della nostra opera I Vermi [1].

   Non ripeteremo qui tutto ciò che dicemmo in quel nostro lavoro su le cagioni dell’ accattonaggio in Napoli; ma ci piace ricordare che una di queste cagioni si è il poco rispetto che le classi ignoranti della nostra popolazione hanno della propria persona. La mancanza del lavoro pei maschi e la insufficienza della mercede del lavoro per le femmine sono anche possenti cause di accattonaggio. A rimuovere quella prima causa deve accorrere, l’ISTRUZIONE UNIVERSALE E OBBLIGATORIA: ad allontanare queste seconde cagioni debbe provvedere il Governo, come un buon padre di famiglia dee provvedere al sostentamento di tutt’i suoi figliuoli. La beneficienza pubblica e privata non è un rimedio radicale atto ad estirpare da noi l’accattonaggio. Ricordiamo che l’ELEMOSINA È SEMPRE UMILIANTE PER CHI LA RICEVE, ed anco per che la fa, quando chi la fa si chiama Governo.

                                                                                                                FRANCESCO MASTRIANI

 

 

 

 

 

 

 

 

[1] Vedi  il 5.° e il 6.° volume della summentovata nostra opera, alla rubrica  Gli Accattoni.