N. N.

   NECROLOGIA

      C’est un devoir pour nous

   de savoir à qui nous en te-

   nir sur l’èquivalent del me-

   nogrames 1  .

   L’Hermite de la Chaussèe

         D’Antin

 

   Salute a noi N. N. è morto! Non ci è stato né ci sarà nel mondo celebrità più celebre di N. N. Voi, ingenuo lettore, l’avete conosciuto, o, per dir meglio, l’avete veduto certamente a piè di qualche articolo di giornale. N. N. è morto di crepacuore per non poter impedire le mille contraffazioni che si son fatte del suo rispettabile nome e cognome. Ed in vero, il povero N. N. avea ragione! Tutte le bestialità erano firmate da N. N., come se non ci fossero tanti altri rispettabili nomi da potere onorevolmente, e senza pregiudicarsi, firmare una melensaggine di scrittura.

   N. N. è stato un uomo onesto, come lo sono tutti quelli che muoiono, perché è cosa convenuta che l’onestà si trova soltanto sulle iscrizioni lapidarie. Dunque N. N. che è morto è un uomo onesto; e quando dico un uomo, gli è un mo’ di dire, perocchè N. N. non era propriamente un uomo, chè nissuno al mondo può vantarsi di averlo veduto. Egli era invisibile, e soprattutto intangibile, e questa ultima qualità lo ha molte volte salvato da’ furori di qualche cantante che N. N. avea chiamato semplicemente un cane.

   N. N. ha renduto importanti servigi all’umanità, ed io propongo l’apertura d’una sottoscrizione per innalzargli un monumento. Che diascine! Se ne innalzano a tanti imbecilli! Andate un poco a svolgere i privati epistolari amorosi, e vedrete che N. N. si è prestato con somma docilità e compiacenza a figurare sotto certe lettere, le quali a qualunque altro figliuol di Adamo avrebbero fruttato amenissime bastonate. Ma N. N. si ride del bastone; egli è invulnerabile come Achille, meno però quando N. N. figura su i teatri, perché allora, vestendo umane forme, egli è soggetto a naufragare tra que’ sibili acuti che partono dalle ferree regioni d’una platea.

   N. N. non è morto addirittura: Proteo novello, egli si trasforma in cento guise in sulle scene; ma allora N. N. non è più N. N., ma è Tizio, Cajo e Sempronio, suoi prestantissimi cugini, i quali volendo serbare l’incognito su i manifesti, pregano N. N. di prestar loro le sue cifre. Ma il pubblico, se è rispettabile, non è gaglioffo, e se ha de’ riguardi pel signor N. N. non ne ha per Tizio, Cajo e Sempronio, che gli sono stati sempre antipatici.

   Dunque N. N. è morto; e se io non me ne fossi avveduto, il povero N. N. non avrebbe avuto neanche una necrologia! Infelice N. N.! Te ne hai sentito delle belle in vita tua! Oh quanti peccatuzzi hai portato sulla coscienza! Possa il cielo accordarti un eterno riposo! Possano le tue due lettere non incontrarsi mai più seguite da que’ due punti implacabili, ne’quali per lo appunto si contiene e racchiude l’impenetrabil mistero della tua esistenza.

   Oh perché sei morto? Ti avrei afferrato pe’ due capi e ti avrei condannato a fare l’ultima e trista figura a piè di questa tua necrologia, dove, per disgrazia, deve invece collocarsi il povero nome di

                                Francesco Mastriani

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(1) È nostro dovere sapere dove possiamo ottenere l’equivalente dei monogrammi.

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      Fu pubblicato sul giornale Il Palazzo di Cristallo il 28 novembre 1855