PAROLE DESUETE

Le definizioni dei sotto elencati vocaboli desueti sono state tratte dalle seguenti fonti:

  F=          Pietro Fanfani 1856

  P=          Policarpo Petrocchi 1894

  Z=          Lo Zingarelli 2009

  TM=      Vocaboli usati da Francesco Mastriani non trovati bei sopraddetti, né in  altre fonti.

                Inoltre c’è un vocabolo della lingua francese ( raius).

.abbarbicare. Radicare (Z): una delle finestre, a cui si abbarbica un grand’albero, è dischiusa,  Pag.139.I

accomandossi. Si raccomandò (Z):  quasi che quel turamento dell’ogano sensorio dovesse servirle da parafulmine; e accomandassi a santa Barbara. Pag.180.I

accontarsi. Intendersi (Z): gli faceva una legge di non accontarsi in modo alcuno con que’turpi rampoli del delitto… Pag.54.II

accozzamento. Insieme disordinato di cose (Z): e questa non era già per lui un vano accozzamento di forme e di colori; pag.175.I

adamante. Metallo durissimo (Z): Ma Dio pose a guardia di quella virtù uno scudo di adamante,  Pag.8.II

addato. Accorto (P): si fosse neppur per ombra addato di essere segno ad un’attenzione così prolungata. Pag.32.I

addimanda. Nomina, appella (F): quella gran possanza che si addimanda il vapore.

affarsi. Addirsi, confarsi (Z): comechè a contraggenio dovette addarsi la buona donna, pag.160.II

affastellare. Mettere alla rinfusa (Z): non intendeva una sillaba di quello che affastellava… Pag.129.I

albagia. Boria, vanità (Z): era caduto dal seggio di gloria su cui con tanta albagia si era seduto, Pag.178.II

allogato. Trovato posto, sistemato (Z): rivolsero poscia i loro discorsi, ciascuno alla donna, vicino a cui si era allogato. Pag.117.I

amistà. Amicizia, familiarità (Z): mi auguro che voi vorrete darmi una pruova della vostra amistà, pag.92.I

angue. Serpente (Z): che pone una benda innanzi agli occhi e un angue nel cuore; pag.104.I

annoso. Che ha molti anni (Z): Noi salivamo tante volte sulle prominenze di quell’abero annoso; Pag.16.I

appicco. Opportunità, pretesto (Z): quelle cose che servir debbono all’appicco della presente narrazione. Pag.75.II

appo. Presso accanto (Z): avrebbe forse ottenuto perdono appo l’Altissimo… Pag.64.I

aquilone. Vento di tramontana (Z): a guisa di un fiore su cui passa un violento soffio d’aquilone. Pag.223.I

ardenza. Ardore, veemenza (Z): rivelava l’ardenza malinconica di quella natura appassionata: Pag.207.I

arroncigliare. Attorcigliare (Z): Mentre la giovinetta arroncigliava le frasi e i ragionamenti a suo modo,  pag.129.I

arzigogolo. Giro di parole (Z): sapeva insomma trovare di tali argomenti ed arzigogoli da pascersi di lugubri fantasima… Pag.159.II

ascosa. Nascosta (Z): scopriva nell’animo  certe ascose corde che la facevano risuonare armoniosamente… Pag.52.I

assertiva. Affermazione (Z): per appoggiare tale assertiva egli pensò di mandare a Roma il ritratto… Pag.154.I

astretto. Obbligato, costretto (Z): astretti la sera ad attraversare una stanza, pag.167.I

atchic. Hatchic, stupefacente (Z): le immagini che si affacciano al cervello di un uomo assopito dalla’atchic turco, pag.133.II

attortigliavasi. Avvolgevasi (Z): intorno al quale attortigliavansi un cencio di cravatta. Pag.181.I

attuffare.  Tuffare, immergere (Z): L’ilarità attuffava la ragione. Pag.249.I

auretta. Venticello leggero e piacevole (Z): quando le aurette della sera incominciano a rinfrescare le calde esalazioni della terra. Pag.204.II

avviluppare. Ingarbugliare (Z): tanta è l’impenetrabilità onde si circondano e si avviluppano,  pag.44.I

avviticchiata. Avvolta (Z):  una donna che si era avviticchiata a’ferri della finestra, pag.209.II

baccanale. Baldoria, gozzoviglia (Z): ebbra gioventù che berlingava ne’baccanali del carnevale: pag.242.I

balia. Forza, energia, vigore (Z): Ma il demone della gelosia gli avea acciuffato il cervello e lo strascinava in sua maledetta balia. Pag.140.I

bambagina. Tela di bambagia (Z): espertissimo nel dipingere agli acquarelli o sulla bambagina. Pag.165.I

belletta. Fanchiglia (Z): i suoi piedi affondavano continuamente nella belletta e nella melma: pag.194.I

berlingamento.  Il cianciare dopo una mangiata (P): di feste pubbliche eprivate, di berlingamenti d’ogni maniera. Pag.128.II

biscazza. Bisca, biscaccia (P): egli scorrazzava per la città, in cerca di biscazze, di osterie e di altri somiglianti luoghi…  Pag.154.II

blandizia. Lusinga (Z): trattandolo con quelle blandizie ed adescamenti onde soglionsi prendere i pargoletti. Pag.80.I

bozza. Pietra sporgente (Z): pressoché tutta cadente screpolata e ripiena di bozze; pag.38.I

bozzolaro. Ci vende ciambelle zuccherate (P): nelle sale de’bettolieri e bozzolari alla moda, pag.121.I

buccinavansi. Si insinuavano (Z): Tali cose buccinavansi tra queste donne, pag.10.II

bufonchiare. Bofonchiare, brontolare (Z): E Giustino si pose a bofonchiare tra i denti i versi di La Fontaine: pag.113.I

carruccio.  Strumento di legno dove si mettevano i bambini per imparare a camminare (F): e correva nel cestino o nel carruccio per l’angusto spazio della materna cameretta, pag.167.I

certame. Duello, contesa (Z): gli assicuravano piena vittoria in quel certame di opposti, pag.209.I

chiosa. Commento critico (Z): chiose e comenti non del tutto conformi a’precetti della cristiana carità. Pag.10:II

commendato. Raccomandato (Z): van commendati pe’lieti risultamenti che vi si ottengono; Pag.192.II

compitare. Leggere (Z): compitava, senza intendere sillaba gli annunzi e gli affissi incollati alle mura, pag.30.I

conte. Note, conosciute (Z): chè troppa conte le erano le crudeltà del sordido fratello, pag.157.II

convellersi. Torcersi (Z): sentì torcersi e convellersi e schiantarsi; Pag.142.I

dechinamento. Scemamento, abbassamento di forze (F):  benché non avesse ancora raggiunta l’età del dechinamneto, pag.212.II

disamine.  Esame attento e approfondito (Z): Molte accurate disamine furono fatte dalle autorità,  pag.191.II

discara. Sgradita (Z): La pagina che fa ritornar la mente sulle eterne verità della morale non sarà discara, pag.173.II

elce.  Leccio, simile alla quercia (Z): l’elce orgogliosa è caduta al suolo schiantata da impetuoso rovaio; pag.176.II

eliso. Giardino di delizie (Z): Città incantevole, eliso del mondo! Pag.96.I

eziandio. Anche (Z): tutto era stato combinato eziandio colla parte di utilità; pag.13.I

falda.  Lembo di veste (Z): a due anni camminava ancora colle falde o nel cestino. Pag.168.I

fiat. Attimo, tempo brevissimo (Z): e che sembra opera di un fiat istantaneo. Pag.40.II

fiata. Circostanza (Z): e non ti nascondo che parecchie fiate mi proposi di torgli almeno il pretesto di venire al nostro castello. Pag.22.I

fidanza. Fede, fiducia (Z): davagli sprone a gittarsi con fidanza in balia della sua sorte. Pag.84.II

fornito. Eseguito (Z): quando Ugo aveva fornito il suo compito di lavori, pag.172.I

fralezza. Fragilità (Z): tutto ciò che vi pone di scuro e di tristo l’umana fralezza. Pag.109.II

glabella. Osso frontale (Z):  aveano i sopraccigli così malamente piegati in sulle orbite degli occhi e così stretti in su la glabella, pag.53.II

guisa. Modo, maniera (Z): Stava in tal guisa beandosi delle care immagini della sua futura felicità, pag.31.I

immantinente. Subito, senza indugio (Z): Eduardo si era immantinente involato allo spettacolo della spirante sua vittima; pag.146.I

immarcescibile. Imperitura (Z): la immarcescibile corona dei giusti e la felicità senza fine.  Pag.188.I

impiedi. Grafia unita della locuzione avverbiale «in piedi» (DO): immobile, all’impiedi, esposto alle intemperie ed a’rigori della stagione.  Pag.210.I

importabile. Insopportabile (Z): pensava talvolta di torsi una vita che gli riusciva importabile. Pag.80.II

impossanza. Impotenza (F): la sua impossanza a fecondare il genio. Pag.104.II

incesa. Accesa, bruciata (Z) la sua fantasia era incesa. Pag.156.I

innostrare. Ornare, tingere di roseo (Z): diciotto anni appena innostravano il volto di vaghe rose, pag.10.I

inopia. Povertà assoluta (Z): all’arte di sforzarsi a vincere l’inopia dei mezzi… Pag.209.I

laonde. Per la qual cosa, dunque (Z): laonde trovossi in um mondo al tutto nuovo; pag.63.I

leggieri. Facilmente (Z): avrebbe di leggieri riconosciuto il suo torto… Pag.71.II

linceo. Acuto (Z): una trasparenza all’occhio linceo della gelosia.  Pag.144.I

lubrico. Indecente, lascivo (Z): il bacio venduto di un lubrico amore, pag.175.I

macerato.  Afflitto, oppresso (Z): smilzo, pallido e macerato dalle sofferenze, pag.158.I

madreggiare. Somigliare alla madre (Z): il quale non madreggiava per niente in quanto al cuore; pag.20.II

marcescibile. Che può marcire (Z): come i fiori de’prati, ma quelli non marcescibili come questi. Pag.204.I

matitatoio. Cannello in cui una volta si mettevano le matite (Z): gli fornì graziosamente maestri, disegni, lapis, matitatoi e pennelli; pag. 77.II

mercè. Aiuto altrui (Z): in ottimo stato i salute, per la mercè di Dio.  Pag.84.I

mestieri. Compito, incombenza (Z): e fa mestieri di bene impiegarlo. Pag.110.I

moccio. Muco del naso (Z): facevano un’armonia strana e curiosa nel tirar su il moccio, pag.53.II

muta. Turno (Z): esercitando a muta il mestiere d’insaldatora e di cucitrice. Pag.166.I

nimistà.  Ostilità (Z): era sicuro di non aversi attirata la nimistà di alcuno… pag.98.II

nutricato. Nutrito (Z): folti e bigi capelli, nutricati con cura estrema; Pag.40.I

oggimai. Oramai, infine (Z): una casina perduta oggimai tra i lunghi fili d’erba, pag.47.I

onninamente. Totalmente (Z): Confessiamo con schiettezza d’ignorare onninamente di che tempera è l’animo del personaggio. Pag.43.I

orpello. Falsa apparenza (Z): Ma questo orpello e questa vernice non potevano che abbagliar per un momento; pag.80.II

paraggio. Paragone (Z): componea versi da poter stare a paraggio con quelli dei più grandi poeti inglesi. Pag.60.I

parlari. Discorsi (Z): I parlari seguitarono in su questo tenore altro quarto d’ora all’incirca, pag.115.I

pascere. Nutrire (Z): che voi corrompeste, pascendolo dell’odio più nero! Pag.51.I

peculio. Somma di danaro, gruzzolo (Z): forse quel peculio era bastante per vivere un paio di mesi. Pag.38.II

pedestre. Che è fatto a piedi (Z): Nessun accidente era venuto a turbare il pedestre cammino di Federico fino a Parigi. Pag.38.II

possanza. Potenza, potere (Z): quella gran possanza che si addimanda il vapore. Pag.62.I

prava. Cattiva (Z): ei destinava a teatro della prava impresa. Pag.95.II

prisco. Antico (Z): avesse restituito il prisco colorito alla maggior parte delle dipinture… Pag.165.I

pristino. Originario (Z): del suo pristino vigor giovanile e quella placidezza di temperamento,   Pag.40.I

proclive. Propenso, incline (Z): era proclive ad ogni gentil sentimento; pag.10.I

raius.  Figuranti in un balletto (Voc.Francese): la stessa aria che respirano le cantanti, i mimi, le ballerine e le raius. Pag.131.II

refiziare. Ristorare, rinvigorire (Z): per la contentezza quella mattina io voleva generosamente refiziare il mio stomaco, Pag.60.II

retaggio. Eredità (Z): e qual retaggio d’amore dello sventurato Ugo Ferraretti. Pag.236.II

rimprocciare. Rimproverare (Z): gli affacciava al pensiero e gli rimprocciava la sua dimenticanza,  Pag.239

rombazzo. Frastuono, rumore (Z): e si danno in quelle attigue osterie ad un rombazzo senza fine né freno.  Pag.41.II

rovaio. Borea, tramontana (Z): l’elce orgogliosa è caduta al suolo schiantata da impetuoso rovaio; Pag.176.II

scaraffare. Arraffare (Z): pianse, si disperò, si scaraffò i capelli, giurò di vendicarsi: pag.78.II

scardassiere. Chi scardassa la lana (Z): avea per lungo tempo servito in qualità di scardassiere… pag.6.II

scernere. Distinguere (Z): per scernere bene le persone e gli oggetti che stavangli attorno; pag.52.II

scombuiare. Mettere sotto sopra (Z): da sentirsi scombuiar l’animo come per morte. Pag.52.II

scranna. Sedia a braccioli (Z): Sulla medesima scranna ov’egli sedeva, un altro uomo era seduto, pag.182.II

scrinata. Senza crine, cioè imbottitura (F): si era abbandonato sovra una scrinata poltrona, dove il sonno lo avea colto. Pag.264.I

serico. Che si riferisce alla seta (Z): per quelli che non aveano la ventura di nascere in un serico letto.  Pag.18.II

serotina. Serale (Z): Le essenze più pure si esalavano dalla terra umettata dalla brina serotina,  pag.173.I

servaggio. Stato di servitù morale (Z): Il servaggio è tutto ciò che le si concede sotto sembiante di protezione. Pag.151.II

sicurtà. Sicurezza (Z): E qualche tempo Luigia rimase in sicurtà cappo questa amica, pag.157.II

soprammattone. Esile muro divisorio (Z): aveva udito a traverso di un muro soprammattone il colloquio della sua amica… Pag.160.II

spiritato. Fuori di se, ossesso (Z): si spiritano di paura e non arrischiano di guardare addietro Pag.167.I

squittino. Scrutinio (Z): si compone di membri nominati a squittino segreto dagli artisti che espongono i loro lavori. Pag.124.II

stoppia. Residui di steli e di foglie (Z): erasi addormentato sulla stoppia del suo covile. Pag.24.II

strebbiata. Lisciata, levigata (Z): e la sua bellezza, rialzata e strebbiata dall’acconciatura teatrale,  Pag.92.II

taccia. Accusa (Z): ma non seppe esser forte a bastanza da attirarsi la taccia di goffa… Pag.124.I

tampoco. Nemmeno (P): il quale, senza tampoco brigarsi di aggiungere un’altra sola parola al già detto, pag.47.II

tempone. Allegria, festa (Z): e si davan tempone, non conoscendo altro dovere che il divagamento, pag.238.I

testificare. Testimoniare (Z): non avessero testificato tuttavia la sua insania, Pag.206.II

traudire. Udire una cosa per un’altra (Z): ma altro non aveano potuto traudire, pag.192.

trescare. Gozzovigliare, fare baldoria (Z): eran vaghe e scinte donne che trescavano; Pag.240.I

tristizia. Malvagità (Z): pria che proseguiamo a raccontare le tristizie del Lennois, Pag.5.II

truculento. Torvo, terribile (Z): questa mattina siete stato d’un grugno il più truculento; pag.128.I

tuttavolta. Tuttavia, nondimeno (Z): Tuttavolta ei non trascurava di coltivar l’arte sua. Pag.84.II

tuttochè. Benché, quantunque (Z): tuttochè ancora nel nerbo della vita, Pag.44.I

umettare. Inumidire, bagnare un poco (Z): si esalavano dalla terra umettata dalla bruna serotina, Pag.173.I

uopo. Bisogno, necessità (Z): Il cuor di una donna è un santuario di cui fa d’uopo rispettare i misteri, pag.78.I

usbergo. Protezione (Z): Meschina di colei che gittò lungi da sé quell’usbergo, pag.8.II

valsente. Valore in denaro (Z): e il rivendea pel doppio del valsente al suo padrone. Pag.76.II

vespero. Tramonto (Z): spesso siamo meravigliati e atterriti d’un colpo improvviso che ababtte a vespero un’esistenza sfolgorante di giovinezza il mattino; pag.108.I

vessazione. Molestia (Z): ridendo in corpo della vessazione che pativa il marito. Pag.123.I

vetusta. Antica (Z): che per la sua ampiezza e vetustà potea ben dirsi un castello, pag.12.I

viemaggiormente. Sempre più (P): l’avvenenza del suo volto era rialzata vie maggiormente da un’acconciatura del gusto più fine. Pag.76.I

vieppiù. Sempre più (Z): e che ogni dì vieppiù si accresceva, Pag.145.II

viticcio. Motivo ornamentale a forma di candelabri (Z): andava a guardare il suo volto a un piccolo specchio a viiticci… Pag.171.I

zerbinaccio. Damerino, giovane galante (Z): or gli dirò qualcosa di pesante a cotesto zerbinaccio di Victor, Pag.122.I

zufolare. Fischiettare (Z): la testa gli girava come una trottola: orecchie gli zufolavano; Pag.140.I

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