Se fossi ammogliato, rinuncerei a tutte quelle stravaganze che segnano ogni giorno la vita di uno scapolo; a quelle spese stravaganti che spesso non hanno altro che tristi risultamenti; a quei banchetti che stancano il corpo ed intorpidiscono lo spirito, ed a quelle conoscenze che la sera fanno ridere, ma che non piace d’incontrare il mattino.
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Se fossi ammogliato, vorrei amare mia moglie; giacchè credo che sia un continuo supplizio quello di vivere con una persona che non si ama. Conosco che havvi molte famiglie in cui gli sposi vedonsi appena un’ora al giorno; ma sembrami che dev’essere più piacevole il cercare una moglie anzi che evitarla.
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Se fossi ammogliato, vorrei che mia moglie non fosse nominata né per il suo portamento, né per le sue grazie, né per la sua vestitura, né per i suoi modi; ma bensì vorrei che possedesse tutte questa cose.
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Se fossi ammogliato, non m’incontrerebbero continuamente solo a teatro ed alla passeggiata. Non temerei di essere veduto dando il braccio a mia moglie; temerei ancora di meno il ridicolo che gli sciocchi vogliono spargere su’mariti buoni. I tre quarti di quella gente rassomiglia alla volpe della favola: non possono raggiungere la felicità, e cercano vendicarsi burlando la gente felice.
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Se fossi ammogliato, vorrei avere molti figli, perocchè i figli formano la catena che unisce più saldamente la moglie al marito.
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Se fossi ammogliato, non correrei dietro a tutte le donne, perché non vorrei amarne un’altra che la mia, ma procurerei di essere gentile accanto alle altre affine di renderle gelose della mia felicità. Sarei galante con la bellezza; ricercherei la società di un sesso che amerò sempre; e mia moglie non se ne dispiacerebbe, imperocchè nel cogliere un fiore è permesso respirare la fragranza degli altri.
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Se fossi ammogliato, non sarei geloso, giacchè la gelosia genera il malumore, ed il malumore fa fuggire l’amore: non sarei nemmeno troppo fiducioso perché le donne prendono per indifferenza la nostra fiducia, e forse non hanno torto.
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Se fossi ammogliato, vorrei avere molta amicizia per mia moglie, perché l’amicizia sopravvive all’amore. Vorrei pure che ella possedesse dei talenti; che amasse la lettura e la musica, perché una donna che ama le arti non si annoia mai sola, ed un marito essendo obbligato alle volte di allontanarsi, quando una moglie si annoia deve sempre temere che si presti ad ascoltare le distrazioni che le verranno offerte.
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Se fossi ammogliato, condurrei mia moglie più spesso al teatro che in società; al ballo, la lascerei ballar tutto, fuorché il valzero.
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Se fossi ammogliato, non vorrei che mia moglie avesse un’amica intima con la quale s’intrattenesse più spesso che con suo marito.
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Se fossi ammogliato, infine, sceglierei accuratamente le persone da ricevere in casa mia; rimanderei subito quei signori che vengono sempre per combinazione nell’ora che il marito è uscito. Non lascerei mai mia moglie andar con altri che con me; non avrei di quegli amici compiacenti che sono sempre pronti ad offrire il loro braccio, e che hanno le sacche piene di biglietti da teatro; perché mi ricorderei sempre di quello che facevo quando io era scapolo.
FRANCESCO MASTRIANI