… Il seguente articolo è stato scritto da Luigi Mastriani (Napoli 15 dicembre 1944), figlio di Eugenio e Santangelo Anna, è un discendente diretto di Francesco Mastriani.
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LEGGETE!
Una bella mattina di maggio me ne stavo seduto, beato, su una panchina del lungomare di via Caracciolo; la giornata era limpida, davanti a me l’incantevole panorama «unico al mondo»: sull’orizzonte si stagliava l’inconfondibile sagoma dell’isola di Capri.
Stavo lì tranquillo e ogni tanto leggevo delle pagine di un libro, che non manca mai nel mio bagaglio giornaliero, quando ad un tratto vedo avvicinarsi verso di me una coppia; erano due persone di età avanzata, lei, una bella donna, teneva sotto braccio un uomo, in un modo che sembrava lo sorreggesse. Si vennero a sedere al mio fianco sulla panchina. Dopo un po’ la signora con voce dolce e gentile mi chiese cosa stessi leggendo (si trattava di un libro della scrittrice Grazia Deledda «La Giustizia » la storia intrecciata di una benestante famiglia sarda nel nuorese), iniziammo una conversazione; mi disse che erano sposati da molti anni, lei era slovacca e lui un ex magistrato in pensione, ed affetto ora, da una grave malattia agli occhi, per cui era diventato quasi cieco; ogni giorno, quando il tempo lo permetteva venivano a passeggiare in villa. Abitavano in via Morelli nei pressi di piazza dei Martiri. Poi il discorso passò sui libri, con orgoglio gli dissi che ero un discendente diretto del famoso scrittore Francesco Mastriani, autore di oltre 100 romanzi, e con mia somma sorpresa, la signora mi disse che aveva letto con grande interesse e piacere «I misteri di Napoli ».
Quello che è rimasto di più piacevole di questo incontro, è stato quando la signora mi ha consigliato di comprare un libro, che lei teneva sempre sul comodino del suo letto e che sfogliava spesso, leggendo quelle belle pagine. Il libro era «Lettere a Lucilio» di Anneo Seneca, l’arte di vivere.
Ringrazio la bella signora di avermelo suggerito. La saggezza e l’insegnamento di Seneca, possono rendere la nostra vita meno disagiata, e sapere affrontare con serenità e con fiducia le vicissitudini avverse che la vita può riservarci.
… Dice Seneca: «Voglio che le mie parole siano semplici e poco studiate, come sarebbero se noi conversassimo tranquillamente »
. LUIGI MASTRIANI