SCENE DI PARIGI

TRA UN MARITO ED UNA MOGLIE

2 gennaio 1867

   Madame C… Noi dovremmo in quest’anno cambiar casa. Questo appartamento è troppo vasto per noi

   M.r C… Che dici ma, cuor mio! anzi sono di parere di prendere in fitto un quartiere più grande.

   –. Sarebbe una mattezza senza pari.

   –. Anzi, una eccellente idea.

   –. Perché?

   –. Perché in occasione della Esposizione universale locheremo le nostre stanze a’ provinciali ed a’forestieri che affluiranno a Parigi. Una sola stanza ci farà guadagnare somme favolose.

   –. In verità, ch’io non ci pensavo. Porremo la gente nella sala da pranzo, nel salotto, e, se uopo è, anche nella cucina.

   –. Già s’intende, moglie mia. In quanto a noi, ci accomoderemo nella dispensuola sotto i tetti, dove sono i palombi: anzi, io trovo che tra i palombi e noi ci sono vari punti di contatto, cuoricino mio!

   –. E i nostri tre bambini dove li porremo?

   –. Li faremo dormire nel nostro letto, dolcezza mia.

   –. Ma staremo strettissimi!

   –. Eh! eh! tanto meglio, zucchero mio, tanto meglio!

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TRA DUE DAME entretenues

30 decembre 1866

   –. Tu sei sempre col signor Leone?

   –. Ahi! pur troppo!

   –. E perché sospiri?

   –. Non ci è nel mondo un avaraccio più sordido e schifoso.

   –. E perché non lo lasci?

   –. Tra due giorni lo pianto.

   –. Cioè, al 1° Gennaio 1867, non è vero?

   –. Per lo appunto. La mercé della Esposizione universale che debbe aver luogo in questo anno, noi altre non avremo più che l’imbarazzo della scelta.

   –. Hai ragione. Questa Esposizione è proprio una provvidenza per noi.

   –. Io terrò d’occhio gl’Inglesi.

   –. Ed io gl’Italiani, e massime i Napolitani. Mi han detto che questi sono facili ad essere presi nelle reti di due begli occhi.

   –. Sì, ma sta accorta, perché mi si dice che que’diavoli di meridionali hanno in corpo il fuoco del loro Vesuvio.

                                                  FRANCESCO MASTRIANI