Agar, una delle due figlie del generoso Lorenzo del Giglio, ricco proprietario di Castellammare, è sedotta e abbandonata dal figlio adottivo di Lorenzo, il perfido Luigi Montero. Agar rimane incinta, ma consapevole di aver disonorato il padre, si sgrava all’insaputa del padre, e di notte fugge col bambino.
Nel corso del suo vagare subisce un incidente ed è creduta morta. Il piccolo viene raccolto da una contadina e affidato all’Annnunziata, l’ospizio dei trovatelli, e al quale viene dato il nome Gabriele.
Qui lo preleva il dottor Pierucci, amico del conte Armando Asmodeo, conte di Castelmoresco. Quest’ultimo è stato diseredato dal severo e ottuso genitore, il quale aveva disposto nel testamento che il primogenito Armando potesse beneficiare dell’usufrutto dei beni di famiglia soltanto se avesse avuto un figlio.
Ma Eugenia, la moglie di Armando, dopo vari anni di matrimonio si rivela sterile per cui con l’aiuto complice del dottor Pierucci, si finge una gravidanza il cui falso frutto sarà appunto il piccolo Gabriele, ribattezzato Errico di Castelmoresco.
Agar, rimasta sola, è in cerca di lavoro e per fortuite coincidenze lo trova, nella casa del conte di Castelomoresco. Viene assunta come governante proprio del piccolo Errico che immediatamente riconosce come proprio figlio. Tace la cosa per il bene del bimbo e dei suoi benefattori, cioè il conte di Castelmoresco ed Eugenia ai quali subito si è affezionata, questi ricambiano di cuore l’affetto della ragazza, anzi Armando, in seguito si innamora di Agar, che però non corrisponde. Eugenia, santa donna, scopre i sentimenti del marito, ma non reagisce.
La situazione si complica quando Luigi Montero, cui Agar è rimasta tuttavia fedele, giunge di notte nella sua stanza e le promette per un futuro di felicità di sposarla, e di buttarsi in seguito con lei ai piedi del padre Lorenzo e chiedere perdono. Ma mentre dice queste cose mette del veleno nella medicina del bambino; Agar non gli dice che il bambino che dorme lì accanto è il loro figlio. Irrompe nella stanza Armando che chiede spiegazioni. Agar dichiara che Luigi è un medico valente che lei ha chiamato per visitare il bambino ammalato. Luigi fa credere che il bambino sta male e subito si allontana. Per merito del dottor Pierucci il bambino viene salvato.
Intanto Lorenzo del Giglio a Castellammare è impazzito. Luigi Montero è scovato da Andrea, fedele servo di Lorenzo nel castello di Giovanni, perfido fratello di Admodeo. In quel castello era giunto Luigi Montero ed aveva offerto per denaro i suoi servizi: avrebbe avvelenato il piccolo erede, figlio di Armando per fa sì che tutta l’eredità cadesse nelle mani di Giovanni. Luigi Montero torna nel palazzo di Armando di Castelomoresco. Tenta di uccidere strangolandolo il piccolo Errico, ma invece è lui stesso ad essere ucciso dal conte. Lorenzo intanto a Castellammare rinsavisce. Matilde, l’altra figlia di Lorenzo, si fa ambasciatrice della volontà paterna di riabbracciare Agar. Eugenia, colpita da un male incurabile, muore benedicendo le future nozze del marito con Agar. Anche Matilde alla fine si posa ed è felice al pari della sorella e del buon Lorenzo del Giglio.
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