TRAMA

   La trama del romanzo è abbastanza semplice, in essa si intrecciano le gesta eroiche da condottiero di Giovanni d’Austria ( battaglia navale di Lepanto, liberazione di Tunisi), a quelle  del cuore (Maria Mendoza, Diana Falanga, Zenobia Sanfosso).

  La prima parte del romanzo è dedicata alla giovinezza di Giovanni d’Austria, che la trascorre in Spagna, alla Corte di re Filippo I; suo compagno di quell’età è suo nipote, figlio di Filippo, il truce Carlos che è un suo coetaneo. In Spagna Giovanni ha la sua prima importante storia d’amore con Maria Mendoza, che viene poi abbandonata quando Giovanni lascia la Corte di Spagna.

  La seconda parte inizia con la storia d’amore tra Giovanni d’Austria e Diana Falanga, una bellissima diciottenne sorrentina, che il principe conosce durante un torneo cavalleresco, dato in suo onore dopo la vittoria navale di Lepanto, egli era il comandante della flotta della Lega Santa. Durante il torneo egli viene ferito e la ragazza emette un grido e così il principe la vede. In seguito Diana accompagnata dalla madre Lucrezia, che è pure una bella donna, si recano a far visita al principe Giovanni, per chiedergli la grazia di liberare un giovane turco, figlio del pascià di quel paese, che le ha salvate dalla prigionia: erano state catturate dai pirati turchi e imbarcate su una nave per essere trasportate in oriente per un harem, ma vengono appunto salvate dal giovane Ben Alì che si era invaghito di Diana.

    Nel corso di questa visita, con uno stratagemma, don Giovanni fa allontanare donna Lucrezia per rimanere solo con Diana, alla quale palesa la sua ardente passione. Sembra davvero che il principe sia innamorato della bella Diana, da Napoli la porta ad Auletta, una cittadina tranquilla nel salernitano, e cerca di esaudire tutti i suoi desideri tra i quali la liberazione di Ben Alì e di farlo diventare suo schiavo.

   Giovanni d’Austria mantiene poi le promesse fatte a Diana, sistema i suoi genitori. Gli promette anche un casino a Poggioreale, ma per mantenere questa promessa aspetta che Diana, metta al mondo un bambino avuto con lui. Anche Ben Alì viene liberato; il turco arriva sì ad Auletta, ma cadavere, morto di consunzione nelle carceri napoletane.

  Don Giovanni lascia poi sola in Auletta Diana in quanto viene inviato in missione a Tunisi, per liberare quella città dai turchi algerini che l’hanno conquistata.  

    Durante la sua assenza, il padre di Diana, Antonio, riesce a penetrare nella villa dove si trova la figlia per convincerla a tornare dai suoi genitori, ma la ragazza dichiara che è perdutamente innamorata di don Giovanni e che sta pure per diventare madre. Quando il principe torna vittorioso da Tunisi ha la sorpresa di trovare Diana diventata madre di una bambina alla quale ha apposto il nome di Giovanna.

   Nel corso di un banchetto per festeggiare la vittoria di Tunisi, il galante principe s’invaghisce di un’altra giovane, alla quale è dedicata la terza parte del romanzo: Zenobia Sanfosso. Ma per questa nuova conquista il principe incontra maggiori difficoltà essendo la ragazza già promessa sposa di un giovane. Con l’aiuto del suo fido scudiero Haron che corrompe Veronica, duena di Zenobia, la ragazza una notte viene rapita dalla sua casa natale a Napoli e condotta nella reggia dove ad attenderla è il principe. Dopo questo turpe fatto, lo scudiero Haron viene assassinato.

   Ovviamente Zenobia prende il posto nel cuore del principe, di Diana che è obbligata da don Giovanni a lasciare il ritiro di Auletta e ad affidare la bambina avuta con lei, a sua sorella Margherita d’Austria. Il principe ha una bella pensata e obbliga un gentiluomo napoletano e pieno di debiti, Antonio Strambone, a sposare Diana Falanga, a cui dà una cospicua dote. E Diana «si adattò con un marito da bene che avea varcato i quaranta e per distrarsi dal tradimento di don Giovanni si divertì a fare una torma di figliuolo» [1].

   Anche Zenobia da alla luce un bel bambino, frutto degli amori con don Giovanni. Nella quarta parte entra in scena una donna misteriosa «la donna dal velo nero» [2]. Costei fa visita a Zenobia mentre il principe è in missione di guerra. Con uno stratagemma riesce ad attossicare il figlioletto di Zenobia, che alcune settimane dopo muore, per la disperazione della madre, che alla fine va a rinchiudersi in un convento, anche perché don Giovanni è stato richiamato in Spagna dal re Filippo suo fratello. Don Giovanni aveva scoperto che l’autrice del veneficio al suo pargoletto, commesso dalla donna con velo, altri non era che Maria Mendoza, la donna spagnola da lui sedotta e poi abbandonata.

    Don Giovanni vene poi mandato da re Filippo nelle Fiandre, dove fu creato Governatore dei Paesi Bassi, a cercare di sedare la rivolta scoppiata in quella regione. Ma in questa missione ha poca fortuna. Ha la meglio Guglielmo di Nassau. Sta poi per recarsi in Scozia insieme alla giovane miss Liafail, che lo vuol portare in Scozia per tentare di liberare dalla prigionia Maria Stuarda, ma entrambi muoiono, la prima accoltellata da un sicario, e don Giovanni d’Austria probabilmente in seguito ad un avvelenamento alla giovane età di 34 anni, nella città olandese di Gand.

   Le spoglie di Giovanni vengono poi portate all’Escurial di Madrid. Il romanzo si conclude con qualche accenno sulla sorte delle tre donne della vita di Giovanni e delle sue figlie Anna e Giovanna.

                            ROSARIO MASTRIANI

.

[1] Francesco Mastriani, Giovanni d’Austria, Napoli, F. Perrucchetti, 1871, vol. III. pag. 30

[2] Ibidem, vol. III. pag. 65