TRAMA

   Uno dei protagonisti del romanzo è Giovanni Battista, il precursore, che è figlio di Zaccaria e Elisabetta; egli venne al mondo che i genitori erano molto anziani, la sua nascita fu un dono di Dio, per non far avere loro l’ignominia della sterilità. Nel periodo in cui Elisabetta era incinta di Giovanni, la giovane Maria era incinta di Gesù. Diventato adulto lascia i genitori e va vivere in un deserto a fare penitenza. A trent’anni comincia a predicare e poi battezza Gesù nel fiume Giordano.

   La prima parte del romanzo è buona parte dedicata a Gesù di Nazareth; viene menzionato anche l’ebreo Abbassuero (l’ebreo errante), che avrebbe guidato i re magi nell’ultimo tratto del viaggio verso Betlemme, quando portarono i doni alla nascita di Gesù.

   Alla vita e alla passione di Gesù Cristo si contrappone l’amore tra due adolescenti, che si conoscono per caso. Essi sono Folgor, figlio di Abbassuero e Bessaida, figlia del fariseo Simone. La ragazza si converte in seguito, su esempio di Folgor che è diventato discepolo di Giovanni, al culto cristiano. Per tale conversione la ragazza viene ritenuta colpevole di apostasia, per cui Abbassuero con alcuni sgherri la rapisce e la denuncia a Pilato, governatore della Galilea.

   Un intero capitolo è dedicato al sanguinario Erode il Grande, il cui figlio Erode Antipa succede al trono ed è uno dei protagonisti di questo romanzo. Divenuto re della Galilea, non si discosta molto dalla malvagità del padre. Oltretutto è lussurioso; sposa una bella principessa araba di Petra, Sefora, ma dopo pochi mesi di matrimonio, la maltratta e la tradisce in continuazione.

   Nella seconda parte del libro entra in scena Erodiade, che sposa a sedici anni Filippo, che è il fratello di Erode Antipa. Salome è la loro figlia. Sia Erode che Filippo sono insoddisfatti delle rispettive mogli Sefora ed Erodiade.

   Erode in seguito, per distrarsi va a trovare il fratello Filippo, e incontra Erodiade: è un colpo di fulmine per entrambi.

   Filippo, Erodiade e Salome rendono poi la visita ad Erode in occasione della festa del kipur. E durante questo periodo Giovanni riesce ad incontrarsi con Erode, che insieme ad Erodiade e a Salome, si sta recando in un tempio, il Battista scongiura il re di non recarsi al tempio con la impura e incestuosa fiamma che gli arde nel petto. Ma Erode non segue il consiglio di Giovanni e in seguito ripudia la moglie Sefora, ed Erodiade diventa la sua donna. Il marito Filippo si reca dal padre di Sefora, Areta, re di Petra per chiedere vendetta del’onta e dell’oltraggio inflittagli dal fratello Erode. Erodiade convince Erode a far imprigionare Giovanni.

   Ad Erodiade viene il rimorso del male che ha fatto, chiede quindi un consiglio morale prima al capo del Sinedrio e poi addirittura a Giovanni. Il primo la ammonisce solo, mentre Giovanni è più duro e l’invita di nuovo a lasciare Erode e chiedere perdono a Sefora. Erodiade reagisce a malo modo e lo fa imprigionare ancora, minacciandolo di farlo condannare a morte da Erode.

   Dopo essersi consultata con il capo del Sinedrio e Giovanni, Erode sente anche il perfido Abassuero il quale gli consiglia, per guarire dai suoi mali morali, tre sacrifici umani: la morte di Giovanni, della giovane Bessaida e di Sefora, e per quest’ultima s’incarica lui stesso di farla fuori in compenso di una borsa con dell’oro. Folgor e Bessaida vengono liberati per andare a convincere Giovanni, ancora prigioniero, a prendere le parti di Erodiade e di Erode Antipa che stanno guerreggiando con Areta, il padre di Serofa. Ma Giovanni tiene le sue parti e convince i due giovani pure a parteggiare per Serofa e il padre.

   Erodiade infuriata fa mettere di nuovo in prigione i due giovani, va poi lamentarsi con Erode che, a sorpresa, per far finire la guerra, si convince a far tornare sul suo soglio, la ripudiata moglie Serofa, e rimandare Erodiade da Filippo suo marito. Invece Erode manda il vecchio Fausto come ambasciatore da Areta a trattare la pace, ed Areta si convince a fare una tregua alla promessa che Sefora tornerà sul soglio di Erode, ma in cambio chiede due giovani ostaggi ebrei. Ma intanto il perfido Abbassuero uccide la regina Sefora. Folgor e Bessaida, aiutati da re Areta, che li fa diventare anche abbastanza benestanti, riescono a sposarsi col rito ebraico, pur essendo diventati cristiani.

   Nel giorno del genetliaco di Erode, permettono a Battista di uscire di prigione e di parlare con Erodiade per chiedergli la grazia, ed anche in questo caso il Battista chiede come grazia non la sua libertà,  che lei Erodiade lasci Erode e torni dal suo legittimo consorte, e anche in tal caso Erodiade inesorabile, e lo manda di nuovo in galera.

   Durante un banchetto in onore del compleanno di Erode, Salome la bellissima figlia di Erodiade, si esibisce in una lussuriosa danza che fa perdere la testa ad Erode ed un principe ospite che la richiede in sposa. Erode rimane talmente affascinato dalla bellezza di Salome, che gli promette di dargli qualsiasi cosa, anche metà del suo regno, ma la ragazza, su consiglio di sua madre, gli chiede la testa del Battista. Salome è riluttante, ma fa questa richiesta, ed Erode seppur a malincuore, l’accontenta e così fa decapitare Giovanni, e la sua testa, su un bacile d’argento è da portare ad Erodiade. Questo compito viene affidato a Salome, e dopo averlo adempiuto, la ragazza muore per il dolore.

   Dopo la morte del Battista e di Salome, viene descritto il tradimento di Giuda Iscariota, che vende Gesù per 30 denari. Gesù viene portato da Ponzio Pilato per essere giudicato, ma il console romano in un primo tempo lo manda da Erode, che però, sconvolto per la morte di Salome, non se la sente di giudicarlo, così Gesù viene portato di nuovo da Ponzio Pilato, che anche questa volta se ne lava le mani e alla fine il Cristo viene giudicato e condannato dai sacerdoti ebrei. Viene poi descritta la passione, la crocifissione, la morte e la resurrezione di Cristo.

    Erodiade viene poi ripudiata da Erode che la imprigiona e la vuol far giustiziare, ma la donna viene salvata da Bessaida, che l’aiuta ad evadere dal carcere.

  Erodiade ed in seguito raggiunge il marito Erode pure lui scappato da Gerusalemme dopo la sconfitta contro l’esercito del padre di Sefora. Il romanzo si conclude con la descrizione della morte di Erode, per malanni vari e di Erodiade, la cui morte di è avvolta nelle tenebre e nel mistero.

                                  MASTRIANI ROSARIO