«a Napoli,  trent’anni orsono viveva ancora l’ultimo vecchio cantastorie classico, che declamava ai popolani sul Molo le gesta epiche dei Paladini (da me riprodotte appunto nei sonetti napoletani del Cantastorie, di Rinaldo e di Gano ‘e Maganza), e che cedette poi malinconicamente il posto a un concorrente formidabile, il quale riuscì a strappargli i clienti assidui, leggendo in volgare prosa sgrammaticata i romanzi popolari di Francesco Mastriani».

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…… FERDINANDO RUSSO